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Autore: Distorted Soul    09/07/2009    2 recensioni
Anche Sakura è alle prese con gli esami: riuscirà ad arrivare in tempo?
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Lady Maryon

Perché oggi, finalmente, termina gli esami.

Sarò monotona, ma mi andava di farle

un altro piccolo regalo.

 

 

 

 

 

L’ultimo esame:

una serie di sfortunati eventi

 

 

 

 

 

Un raggio di sole si posò proprio sui suoi occhi, costringendola ad aprirli, ma, poiché non aveva ancora nessuna intenzione di alzarsi, si voltò dall’altro lato, indifferente.

Dopo pochi minuti, proprio mentre stava per riprendere sonno, la sveglia suonò violenta. Senza voltarsi allungò il braccio per poterla spegnere; arrancava con la mano sul comodino, sperando di trovarla. Quando finalmente il suo arto toccò l’oggetto desiderato non perse tempo a premere il pulsante ma, ahimè, non accennava a smettere di suonare.

Adirata lo afferrò, mettendosi seduta sul proprio letto, e cominciò a premere ripetutamente e con violenza il tasto di spegnimento che a quanto sembrava si era rotto.

« Maledetto aggeggio inutile! » urlò scaraventandolo, alla fine, contro il muro. E così si spense.

Tornò sdraiata e con la testa sotto le coperte, ma la sua pace fu nuovamente interrotta poco dopo dagli strilli di Kero-chan: « Sakura! Sakura alzati! È tardi, tardi, tardi! »

« Kero-chan, lasciami in pace…» disse con la voce impastata dal sonno.

« Ma Sakura! – esclamò il piccolo guardiano avvicinandola e afferrando la spalla del suo pigiama. – Devi alzarti, muoviti! »

« Kero-chan! Lasciami in pace! » gridò la ragazza, facendo fare al peluche la stessa fine della sua sveglia.

« Ma che modi! Sii più gentile! Cercavo solo di avvisarti che è tardi e se non sbaglio oggi hai l’esame orale! »

Dopo quelle parole, e pochi secondi di silenzio, Sakura si auto-scaraventò letteralmente fuori dal letto: « L’esame! L’esame! Perché non me l’hai ricordato prima? » chiese la giovane agitata, impegnata a vestirsi il più velocemente possibile.

« Sei tu che sei una tonta! » pronunciò l’animaletto volante porgendole la borsa. Dopo averla afferrata e aver salutato Kero-chan con un “ci vediamo dopo”, corse fuori dalla porta e giù per le scale, dove per poco non si era schiantata al suolo.

« Sempre molto delicata, eh mostriciattolo? » la prese in giro, come al solito, suo fratello.

« Touya, non è giornata! Ho gli esami orali e sono in ritardo! » corse in cucina dove agguantò due fette biscottate con marmellata, che tentò di mettere in bocca contemporaneamente rischiando, così, di strozzarsi.

« Ma che fai?! Vuoi morire soffocata da due fette biscottate? Su, salta in auto, ti do un passaggio. » le disse Touya prendendo le chiavi della macchina.

« Davvero? Ti adoro fratellone! »

« Si, si…ma ora sali su, dai! » Sakura non se lo fece dire due volte e, mentre continuava a mangiare le sue “adorate” fette di pane e marmellata, si accomodò sul sedile del passeggero.

Ma, purtroppo per lei, i suoi problemi non erano ancora finiti…

« Su parti! Che aspetti? » chiese la ragazza, sempre più agitata.

« Secondo te cosa sto cercando di fare? – le domandò il fratello con tono sarcastico mentre con la mano destra continuava a girare la chiave nella toppa – Non parte, maledizione! »

« Cosa? Non parte? Perché? Perché non parte? » iniziarono le domande a raffica. La giovane, ormai, era presa dal panico.

« E io che cavolo ne so? »

Lasciando il fratello solo in auto rientrò in casa in tutta fretta: « Dove sono quei dannati…ah! Eccoli! » esclamò per aver ritrovato i suoi roller. Se li infilò, sempre velocemente, poi di nuovo si fiondò in strada.

« Se riesco posso anche arrivare in tempo! » pronunciò decisa. Poi, però, una voce la richiamò facendola voltare. Touya, sulla soglia del cancello di casa, teneva in mano la sua borsa: « Dove pensavi di andare, senza questa? »

In fretta tornò indietro e, con una manovra alquanto pericolosa, prese la borsa sgommando sulle piccole rotelle, in modo da ritrovarsi davanti nuovamente la strada per la scuola.

« Grazie fratellone! Ci vediamo più tardi! » urlò correndo via.

 

 

Aveva esattamente un quarto d’ora per arrivare in tempo a scuola. Filava come una matta sui suoi pattini che, dato che non usava ormai da un po’, le facevano anche male i piedi.

« Devo resistere ancora un altro poco! Posso farcela! » si disse. Tuttavia, svoltato l’angolo, non riuscì a frenare in tempo e si ritrovò scaraventata a terra insieme a qualcun altro.

« Ma insomma! Stai più attenta! » la rimproverò la donna, già in piedi.

« Mi scusi, davvero! Ma vado di fretta, ho gli esami! Mi scusi ancora! » proferì sfrecciando via mentre la donna pronunciava « giovani di oggi, incoscienti ».

 

 

Dieci minuti la separavano dal suono della campanella. Cercò di accelerare ancora, anche perché presto sarebbe giunta la salita, che sicuramente l’avrebbe rallentata. Fu proprio a metà strada di questa che una delle rotelle di uno dei pattini cedette, facendola finire a terra.

« Ma no! No dannazione! – si adirò. – Ora dovrò correre! »

Si tolse i roller, con la ferma convinzione di correre il più possibile, ma appena cominciò a camminare fu costretta a fermarsi dato che poggiando il piede a terra la caviglia le faceva un male cane. Probabilmente a causa della caduta aveva preso una storta.

« Merda! – si lasciò sfuggire. – Perché diavolo capitano tutte a me? » si mise una mano sulla fronte, ormai del pensiero che non sarebbe giunta mai in tempo. Poi, però, le venne in mente un’idea…la sua unica speranza e l’unica soluzione possibile…

 

« Pronto? » rispose la voce all’altro capo del telefono.

« Shaoran! Ho bisogno d’aiuto! » esclamò Sakura disperata.

Il ragazzo subito si allarmò: « Che è successo? Stai bene? »

« Beh…più o meno…dimmi che sei col motorino! »

« Eh? Si, sono con il motorino, sono appena arrivato fuori scuola. Ma cosa…»

Dall’altra parte la ragazza esultò, poi chiese dolcemente: « Non è che potresti darmi un passaggio? Sono a metà della salita. »

« Che? Che ti è accaduto? »

« Ti spiegherò dopo…allora, puoi venire? »

« Certo, arrivo subito…»

 

Fortunatamente per lei il ragazzo arrivò qualche secondo dopo. Appena lo vide gli corse, meglio, gli zoppicò incontro.

« Sakura! Che diavolo hai fatto? » le chiese vedendola in quello stato.

La giovane, coi pattini in mano, prese posto dietro di lui: « Dopo, dopo! Ora corri! » Shaoran partì.

 

Giunsero a tempo di record fuori la scuola qualche minuto prima che la campanella suonasse. Tomoyo era lì fuori che aspettava.

« Buongiorno Sakura, buongiorno Li. »

« Ciao Tomoyo. »

« Daidouji. »

Shaoran aiutò la ragazza a scendere ma, poiché era senza scarpe, fu costretto a prenderla in braccio.

« Ma che cosa è successo? » si preoccupò Tomoyo.

« È quello che vorrei sapere anche io…» disse il giovane incamminandosi con la corvina al fianco.

« Oh, beh, è una storia lunga…è iniziato tutto per colpa della sveglia che ho scaraventato contro il muro…»

 

 

« La prossima è…Kinomoto Sakura. » pronunciò uno dei professori dietro il lungo banco.

« S-si! Eccomi! » esclamò Sakura un po’ nervosa. Tomoyo e Shaoran al suo fianco la incoraggiarono, così, zoppicante, si diresse verso gli insegnanti. Prima di sedersi li osservò un po’ uno ad uno: erano pochi quelli davvero interessati al loro compito, sulla maggior parte degli altri visi vi era noia e voglia di andare via presto, lo stesso desiderio che aveva lei.

« Bene, signorina. Mi parli…»

Il suo esame era appena cominciato.

 

 

Qualche ora dopo, finalmente, i tre uscirono dall’edificio scolastico. Sakura, zoppicante e senza scarpe (all’interno dell’edificio, naturalmente, aveva le pantofole che si trovano negli armadietti all’entrata) e con i pattini in mano, si trovava stavolta sulle spalle di Shaoran che, fortunatamente, era aiutato da Tomoyo nel portare la borsa della ragazza.

« Finalmente è tutto finito. Per un attimo ho pensato di non farcela! »

« Alla fine ciò che importa è che sia andato tutto bene, no Sakura? »

« Si, Tomoyo. Anche se tutto quello che mi è successo stamattina mi aveva un po’ scoraggiata. Pensavo che il destino fosse contro di me! » disse la ragazza per poi ridere.

« Ah, su, saranno state semplici coincidenze, no? » chiese il ragazzo che, finalmente giunto al suo motorino aveva fatto salire Sakura a bordo. Questa fece un segno di diniego col capo:

« Non ricordi? Non esistono coincidenze, esiste solo l’inevitabile! » esclamò.

« Ah, quindi l’inevitabile ha programmato tutto in modo tale che poi io ti portassi in braccio! » pronunciò sarcastico Shaoran. Sakura e Tomoyo risero.

« Ti spiace? » domandò la prima.

« Se devo essere sincero no. » rise anch’egli. Poi i due si scambiarono un semplice bacio.

La corvina sorrise e quando i due si furono staccati, pochi secondi dopo, parlò: « Beh, io vado. Sakura ci sentiamo più tardi. Arrivederci Li. »

« Ciao Tomoyo. »

« Arrivederci Daidouji. » ricambiarono entrambi il saluto mentre Tomoyo, salutandoli con la mano, saliva nell’auto appena giunta a prenderla.

« Andiamo via anche noi? » chiese il giovane. Sakura fece un cenno d’assenso con la testa. Shaoran montò davanti la ragazza dopodiché partirono.

 

 

Non passarono molti giorni prima che i risultati degli esami fossero esposti. Sakura, Shaoran e Tomoyo, e anche tutti gli altri loro amici, si trovavano fuori l’edificio scolastico in attesa di vedere i propri voti. Erano tutti un po’ nervosi, Sakura in particolare era decisamente agitata.

« Su, calmati! Sarà sicuramente andato tutto bene! » cercò di tranquillizzarla Shaoran.

« Li-kun ha ragione. Devi stare tranquilla. » le disse poi Tomoyo. Ma la ragazza rimaneva comunque tesa.

« E se non fosse andato bene, invece? Se dovessi ripetere l’esame? Se…se…»

« Sakura! Avanti sta calma! » La riscosse il suo ragazzo. Poi la mano della sua migliore amica le si posò sulla spalla. Guardando le espressioni rassicuranti dei due fece un respiro profondo e, decisa, si avvicinò al tabellone seguita da entrambi.

Quando finalmente scorse il proprio nome trattenne il respiro. Poco dopo scoppiò in un urlo di gioia: Kinomoto Sakura, 75/100.

« Si! Come sono felice! – urlò gettandosi al collo del giovane Li, che le sorrise. – E tu quanto hai avuto? » gli chiese poi.

« 80 su 100 » rispose tranquillo. Sakura, contenta, lo strinse ancora più forte. Poi si voltò verso la corvina: « Tu, Tomoyo? »

« 100 su 100 » proferì come sempre calma e sorridente.

« Kiaaa! Tomoyo complimenti! – si congratulò con lei la castana. – Infondo era logico aspettarselo da te! »

La giovane sorrise, contenta che tutta la preoccupazione di Sakura si fosse volatilizzata. Improvvisamente le venne un’idea: « Che ne direste se per festeggiare organizzassimo una bella festa a casa mia? » chiese rivolta ad entrambi i ragazzi. Quelli sorrisero e annuirono, contenti dell’idea.

« Benissimo! Vado a chiederlo a Chiharu e agli altri, torno subito. »

Così i due rimasero soli, tra la folla che li circondava.

Shaoran circondò col braccio la schiena di lei: « Sono molto contento per te, sai? »

« Anche io lo sono, per entrambi. » sorrise, stringendosi a lui.

« Adesso si apriranno molte altre strade, per noi…E non tutto sarà facile. All’improvviso ci sembrerà che la cattura delle Clow card e la loro trasformazione in Sakura card siano state delle bazzecole, in confronto a ciò che dovremo affrontare nella vita d’ora in poi. »

Sakura lo guardò, sempre sorridente: « Già. Ma sono sicura che andrà tutto bene… »

 

 

 

 

 

 

 

 

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Nuova shot su CCS!

Per Marcy: spero tu l’abbia apprezzata! Questa nuova dedica mi sembra anche più adatta alla situazione, no? Che dici? Beh, mi auguro tanto che ti sia piaciuta.

Beh, naturalmente spero abbiate gradito tutti questa sciocchezzuola e che l’immagine di Sakura costretta a passarne di tutti i colori per arrivare in tempo agli esami vi abbia fatto sorridere almeno un pochino ^-^

Piccola precisazione: non ho idea di come si tengano gli esami in Giappone né conosco i criteri di valutazione, così ho applicato le caratteristiche Italiane.

Ma bando alle ciance! Ditemi cosa ne pensate!

Un bacio a tutti. Ciaooo!

   
 
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