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Autore: DarkViolet92    15/08/2018    3 recensioni
Storia scritta per il contest facebookiano: “E…state con il caffè” organizzzata dal gruppo facebookiano “Il caffè letterario dei giovani”.
Stefano, Irene, Andrea… da amici e compagni di liceo inseparabili a… perfetti sconosciuti… tutto nell’arco dell’estate, dopo il superamento della fatidica maturità.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vento d’estate


 
Descrizione della storia:      

Storia scritta per il contest facebookiano: “E…state con il caffè” organizzzata dal gruppo facebookiano “Il caffè letterario dei giovani”.
Stefano, Irene, Andrea… da amici e compagni di liceo inseparabili a… perfetti sconosciuti… tutto nell’arco dell’estate, dopo il superamento della fatidica maturità.


 

Avviso:

È consigliabile l’ascolto della seguente canzone durante la lettura della storia, perché base d’ispirazione per la sua scrittura:
Vento d'estate - Max Gazzè feat. Niccolò Fabi


Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
 

Li vedo allontanarsi placidamente mano nella mano, sereni, lungo il sentiero principale del parco.
Lei ha il pancione appena accennato, lui nella mano libera dalla stretta tiene con naturalezza il guinzaglio del loro cagnolone.
Sospiro rumorosamente quando sono diventati tutti e tre dei puntini in lontananza, scuoto leggermente la testa per dimenticare i ricordi dei tempi di quando eravamo inseparabili, quando eravamo ancora insieme.
Dopo aver sistemato meglio la mia bicicletta e aver bevuto un sorso d’acqua fresca dalla mia borraccia vetrificata, monto in sella e mi avvio nella direzione opposta, in direzione della stazione ferroviaria.
Dopo aver aspettato in piedi per un’ora e mezza, salgo assieme agli altri pendolari sul mio treno, ma mi basta una veloce occhiata, per capire che mi tocca fare tutto il viaggio di due ore in piedi.

 
 Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
 

 
Irene e Andrea escono sereni dallo studio ginecologico, con il loro husky, Blu, vicino al pancione di lei.
I loro gemellini stanno crescendo regolarmente, non hanno alcuna anomalia, dovrebbero nascere domani.
Dopo una passeggiata serena lungo il viale principale del parco della città, passano dieci minuti seduti su un autobus, per poi camminare per cinque minuti dalla loro fermata fino alla via in cui sorge l’appartamento in cui abitano.

 
Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso

 
“Stefano!” le voci delle mie sorelle maggiori Maria e Giovanna mi rintronano, sbatto leggermente le palpebre e lentamente metto a fuoco il luogo in cui mi trovo… sono su una brandina, in una stanza d’ospedale, sento il mio corpo dolorante dalla testa ai piedi e ho difficoltà a respirare.
 Le mie sorelle maggiori si avvicinano e mi baciano delicatamente sulla fronte, mi chiedono se mi ricordo qualcosa, io rispondo che ricordo che nei pressi del bivio per treviglio ho sentito un grosso boato durante la corsa del treno e poi, chiedo loro che giorno è oggi.
Maria e Giovanna mi dicono che oggi è venerdì e che sono rimasto in coma per una settimana, in seguito al deragliamento del mio treno.
Appena loro due finiscono di parlare, nella stanza entrano un medico e uno stuolo d’infermiere che le pregano di uscire e di andare in sala d’attesa, perché devo essere visitato.

 
Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
 

 Irene e Andrea sono all’ospedale, lui indossa un camice verde e assieme alla ginecologa, un ostetrico e a delle infermiere, sta cercando di aiutarla a sopportare le ultime contrazioni per partorire finalmente i loro primi figli.
Blu, il loro husky, si trova in sala d’attesa, sotto il controllo attento dei rispettivi familiari.
Quando finalmente filippo e fabio sono nati e sono trasferiti dalle infermiere nella sala delle culle, le loro famiglie e il loro cucciolone hanno finalmente il permesso di entrare.
Solamente allora, Irene e Andrea hanno modo di sapere del deragliamento del treno Milano-Cremona nei pressi di Treviglio dalle parole della sorella minore di lui, Stefania.
Solo in quel momento, i due neogenitori si ricordano d’aver visto di sfuggita, un uomo apparentemente loro coetaneo che somigliava al loro vecchio amico Stefano.
 

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
 

 
Stefano ha modo di uscire dall’ospedale un mese dopo l’incidente ferroviario cui e sopravissuto.
Per ritornare alla vita di tutti i giorni gli ci vogliono tre anni e mezzo.
Un giorno, si ritrova a passare per il viale centrale di un parco con la sua bicicletta appresso, quando una coppia con un husky e un passeggino lo placca improvvisamente, poco prima dell’uscita in direzione della stazione ferroviaria.
Loro gli fanno delle domande e cercano di parlargli, ma lui si rifiuta d’intrattenersi e con uno spintone se li leva di dosso, monta in sella alla propria bicicletta e pedale velocemente fino alla stazione ferroviaria, facendo appena in tempo a non perdere il proprio treno.
 
Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso

 
Irene e Andrea sono completamente sconvolti, Stefano li ha trattati come dei perfetti sconosciuti…
  
 
 
 
 
   
 
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