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Autore: Hana Turner    09/07/2009    2 recensioni
La maturità, l'inizio e la fine, e porta con sè molti rimpianti. Come non sapere cosa pensa di lui la bella Sakura, però i suoi amici lo spingeranno nella direzione giusta e chissà, forse anche il tenebroso Uchiha potrà scorgere la felicità, oltre l'iniziale rimpianto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Addio rimpianto, benvenuta felicità D’accordo,  ciao tutti, chi non muore si rivede, ne?
Bene, mi è venuta in mente questa ficcy mentre pensavo a cosa mi piacerebbe che succedesse, visto che avevo un piccolo rimpianto un po’ come quello di Sasuke di non poter rivedere Sakura ne sapere cosa pensasse di lui. Io dovrò tenermi il rimpianto, dato che la mia “Sakura” non potrò più vederla, ma va bene lo stesso. E poi anche per festeggiare la mia promozione nella maturità, Ce l’ ho fatta! YATTAAAAAAAAAAAA

 

Una piccola introduzione per farvi capire meglio cosa succede…
Allora il nostro gruppo ha appena finito la maturità e si ritrovano in un bar per festeggiare. I ragazzi sono arrivati presto, mentre le rispettive ragazze tranne Sakura dovevano farsi belle e quindi ovviamente arrivano più tardi xD

 

“Ehi, raga ho voglia di divertirmi” disse un biondino stravaccandosi sul tavolo di un bar “Che facciamo?” rivolto alla piccola combriccola che lo attorniava.
“Abbiamo appena finito la maturità, cosa vuoi fare, dobe?” gli rispose un moro al suo fianco.
“Su, Sasuke, sii buono, Naruto è preoccupato perché non potrà più vedere la sua bella Hinata così spesso, come quando eravamo a scuola” disse un ragazzo con un codino in testa.
“Beh, Shika, la cosa vale anche per te, o sbaglio? Ino dovrà lavorare nel negozio di fiori dei genitori” gli rispose Sasuke in malo modo.
Un ghigno increspò le labbra di Shika: “Già, ma sai, cercavano un posto come lavorante ed io ho preso la palla al balzo e sono stato assunto” rispose con una scrollata di spalle e un sorriso in viso.
“Già, l’unico messo davvero male, sei tu Sasuke”  disse un altro ragazzo coi capelli lunghi neri.
“Taci Neji, solo perché tu e Tenten andate alla stessa università, non credere di essere facilitato” rispose acidamente Sasuke “ci sono un sacco di bellissimi ragazzi lì”.
“Difficile che succeda qualcosa, oltre al fatto che sono stra-sicuro dell’amore di Tenten, ho già deciso che ci sposeremo giusto prima degli inizi del trimestre universitario” un coro di fischi accolse questa notizia, mentre solo due facce restavano immusonite.
“Naruto, maledizione, andrete alla stessa università e solo perché avete dei corsi diversi non cade il mondo” disse Choji, cercando di tirare su il morale del biondino, che tuttavia si rallegrò solo quando fu arrivato il suo spritz e ne bevve un lungo sorso: “In fondo hai ragione, anche se non frequentiamo gli stessi corsi, ci possiamo sempre vedere fuori” e con questo batté il cinque a Choji.
Poi tutti si girarono verso Sasuke, che era intento a fissare il bicchiere mezzo vuoto e facendolo ondeggiare appena.
“Dovresti dirglielo” disse Naruto fissando l’amico.
“Dire cosa e a chi?” rispose l’altro cercando di fare il finto tonto.
“A Sakura che la ami, è ovvio” rispose Shika, accendendosi una sigaretta ed aspirandone una boccata.
“Non dite fesserie” rispose subito Sasuke, punto sul vivo, mentre la sua faccia virava su un rosa lievemente più acceso e tendente al rosso.
“Come vuoi, te ne pentirai” disse con fare sicuro Neji.
“Ah, davvero? E cosa dovrei fare? Andare lì dirle ti amo e poi non vederla per tre settimane perché va al mare e poi vederci di nuovo per tre mesi prima che lei parta per l’estero a studiare?” sbottò Sasuke.
“Se è la distanza che ti spaventa dovresti superarla come paura, perché è davvero un’idiozia…” iniziò Naruto, ma fu bloccato da Sasuke: “Non è la distanza, io non so cosa lei provi per me” disse con la voce sempre più fievole, finché non fu che un debole sussurro.
“Si, si come no! L’abbiamo capito tutti che lei è cotta di te” gli disse Naruto, mentre gli batteva con fare fraterno una spalla.
“Quanto sei dobe” disse Sasuke al rimando.
“Ragazzi ecco a voi le altre ordinazioni e le patatine che avete ordinato” disse il cameriere, facendo poi dietro front e tornando all’interno del bar, sempre seguito dallo sguardo di Sasuke.
“Sono quasi sicuro che a Sakura piaccia Sasori, non avete notato come si comportavano a scuola?” disse, sempre guardando la porta dove era sparito il ragazzo.
“Allora portala qua e chiedile chi preferisce” disse Shika, dando un altro tiro alla sigaretta, subito appoggiato anche dagli altri.
“Non so dove abita” accampò Sasuke.
“Ti do le indicazioni, è qui vicino” gli disse Naruto.
“Perché non vai a prenderla tu, allora?” disse Sasuke, bevendo quello che restava del contenuto del bicchiere e inforcandone un altro.
“Non è me, che lei vorrebbe vedere arrivare, ti do le indicazioni e tu vai e chiedi, quindi giù il bicchiere” gli disse, prendendo il secondo bicchiere di spritz dalle mani del moro e trascinandolo via.
“Secondo voi ce la farà?” chiese Choji, mentre osservava i due allontanarsi.
“Ha abbastanza alcool in corpo per farlo, tranquillo” disse Neji.
“Appunto se lo beccano, rischia l’auto e la patente” rispose Choji.
“Non succederà, per quanto nervoso non farebbe l’idiozia di farsi beccare” disse Shika, salutando Ino in compagnia delle altre, che finalmente erano arrivate.

 

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“Allora hai capito?” chiese preoccupato Naruto, l’amico non sembrava tanto in grado di guidare.
“Si, tranquillo!” gli rispose Sasuke, mettendo in moto e chiudendo la porta.
“Speriamo bene” disse Naruto vedendolo partire, girandosi poi e tornando dagli altri.

Ma cosa gli saltava in mente di fare? Era una stronzata, le aveva detto che non sarebbe mai venuto a trovarla a casa, magari non chiaramente, ma sicuramente il sottinteso lei l’aveva colto. Ecco questa dovrebbe essere la strada, cavoli ci saranno anche i genitori, con che faccia? Basta che le dica se può uscire un attimo, qui vicino ci dovrebbe essere un parco, la porterò lì e… è questa la casa.

La macchina si fermò e, dopo aver pento il motore, uscì e titubante si diresse verso il campanello, ma una voce lo fermò.
“Desideri qualcuno?” la voce proveniva da una donna seduta in terrazza, sicuramente stava godendo del fresco.
“Cercavo Sakura” ecco così si fa, voce risoluta, il tuo solito comportamento di ghiaccio.
“Adesso arriva” e si alzò ed entrò in casa, pochi attimi dopo, uscì la ragazza in questione, a Sasuke si bloccò il respiro, se una donna era bella quando era elegante, Sakura era stupenda, anche solo coi pantaloncini corti, una maglietta sformata e i capelli raccolti.
“Chi è?” chiese, non riconoscendo nell’oscurità il ragazzo.
“Sono Sasuke” e anche se buio giurò che la bocca ella ragazza si fosse aperta a forma una O sbalordita “devo parlarti, puoi uscire?” chiese, senza staccare lo sguardo da dove pensava fossero gli occhi di lei.
“Dammi tre secondi che m cambio” e stava già entrando quando Sasuke la fermò: “Non ti preoccupare, voglio solo andare al parco qui dietro” sentì un brivido corrergli lungo la schiena, e infatti un uomo sbucò dalla porta con uno sguardo alquanto minaccioso.
“Al parco, eh?” disse burbero.
“Sì, tornerò tra un po’” disse Sakura con voce gelida, scendendo i pochi scalini che li dividevano e percorrendo il vialetto. Sasuke rimase sorpreso da questa freddezza e rimase un momento interdetto a guardare il cancello chiuso. “Ti muovi sasuke? Mamma tornò tra un po’” disse rivolta alla madre che era uscita.
Sasuke si riscosse e le corse dietro, affiancandola.
“Non credevo sapessi dove abitassi” disse Sakura, guardando comunque davanti a lei.
“me l’ha spiegato qualche minuto fa Naruto, gli ho detto che sarebbe stato più semplice se ti fosse venuto a prendere lui, ma ha detto che ti” fece una piccola pausa, indeciso se continuare o meno, poi decise di andare avanti “ti avrebbe fatto più piacere che fossi venuto io” a quelle parole Sakura rise: “Naruto mi conosce davvero bene,… quel baka” e continuò a camminare. Il resto del percorso si svolse in silenzio, finché arrivati al parco la rosa non corse verso l’altalena, facendo segno di seguirla.
“Di cosa volevi parlarmi?” chiese subito, dondolandosi appena.
Sasuke fece un respiro profondo, non aveva voglia di girare attorno alla faccenda: “Voglio sapere chi preferisci tra me e Sasori” Sakura si bloccò di colpo e lo guardò sorpresa, poi si mise nuovamente a ridere.
“Perché mi fai una domanda del genere?” e iniziò a dondolarsi più forte.
“Sembra che tu e Sasori andaste molto d’accordo a scuola” disse Sasuke, fissando il suolo ai suoi piedi.
“Non hai risposto alla mia domanda” disse Sakura, facendo calare nuovamente il silenzio.
Passarono qualche minuto, poi la rosa si fermò e si girò verso il ragazzo al suo fianco.
“Adesso ascolta: per Sasori provo affetto, forse molto vicino all’amore, ma…” a queste parole Sasuke si era già alzato e si dirigeva verso l’uscita del parco.
“Aspetta” urlò Sakura correndogli dietro.
“Cosa c’è da spettare? Mi sembra tu mi abbia risposto” e continuò a camminare.
“Impara ad ascoltare fino alla fine invece di andartene a metà discorso” disse afferandolo per il braccio e costringendolo a fermarsi “provo quel sentimento perché Sasori assomiglia molto ad un’altra persona” a questo punto fu Sakura ad abbassare gli occhi.
“A chi?” chiese Sasuke continuando ad evitare di guardarla.
“Ha importanza?” gli rispose di rimando. Si, l’ha per me.
Sakura lo strattonò fino ad una panchina dove si sedette.
“Quello che ti sto per dire non deve uscire da qui” disse guardandolo negli occhi, facendogli scappare un sorriso, erano in un parco pubblico, all’aperto.
Sasuke fece un cenno, e Sakura si girò e iniziò, fissando il suolo: “Assomiglia alla persona che più odio su questa terra, la odio, la odio con tutto il mio essere, però nel frattempo vorrei anche che questa persona mi volesse bene, perché in un angolino del mio cuore io gliene ne voglio” a questo punto si fermò, aspettando chissà quale esclamazione dal ragazzo che tuttavia rimase in silenzio. “Sasori assomiglia a quella persona, forse non tanto di aspetto fisico quanto per carattere. Sono identici” un sorriso triste le increspò le labbra, ma non si fermò “l’hai vista anche tu quella persona, almeno per pochi secondi. Era, è… mio padre” aspettò nuovamente, ma solo il silenzio proveniva da Sasuke che era intento ad assorbire e capire ciò che gli stava dicendo.
“Patetico, vero? Cercare l’affetto paterno in un ragazzo della  mia stessa età, tuttavia è un po’ diverso, perché l’affetto che provò per Sasori è più profondo di quello che si prova per un padre” a quel punto guardò Sasuke, il suo sguardo si era rabbuiato e si stava alzando.
“Capisco, quindi dopotutto non avevo sbagliato, preferisci Sasori” e restò in piedi, vicino a lei.
Non sentì il movimento e tanto meno vide la mano arrivare, percepì solo il dolore improvviso sulla guancia.
“Non ti avevo detto di ascoltare fino alla fine? Possibile che tu tiri sempre le tue conclusioni, a metà discorso?” ora stava urlando e come al solito lo guardava fisso negli occhi, benché più piccola, non si faceva intimorire.
Se fosse stata qualsiasi altra ragazza adesso, l’avrebbe già mandata al diavolo se non fatto di peggio, ma con Sakura era diverso. Sentiva che in qualche modo erano legati, che fosse attrazione fisica o amore non aveva importanza, la voleva, voleva stare con lei, baciarla, abbracciarla…
“Maledizione devi imparare ad ascoltare fino alla fine” continuava a urlare “E’ vero, provo un profondo affetto per Sasori, ma cavolo, quello che vorrei baciare, quello che vorrei sbattere contro una parete, spogliare, toccare e baciare, sentire le sue braccia intorno a me, sei tu” disse senza fiato, il viso roso quanto un peperone tendente al viola. Stava cercando di non abbassare lo sguardo, ma l’imbarazzo era troppo e alla fine tolse i suoi occhi smeraldo da quelli onice di lui e si girò. Sasuke era davvero sbalordito. Provava le sue stesse cose, le sue stesse emozioni, volevano le stesse cose.
L’abbracciò e baciò i suoi capelli rosati, mentre un sorriso gli si allargava sul viso.
“Scusa” le disse nelll’orecchio, poi stava per togliere le braccia, ma le mani di Sakura lo fermarono.
“Aspetta, abbracciami ancora un po’, ho sognato questo momento decine di volte” facendolo sorridere ancora di più.
La strinse più forte, poi la voltò e si avvicinò alle sue labbra sfiorandole: “E questo quante volte l’hai sognato?”.
“Troppe volte, dimmi che è reale e non un sogno”disse Sakura al che Sasuke le diede un pizzicotto sulla guancia.
“Ma che fai?” sbottò Sakura.
“Ti provo che questo non è un sogno” disse avvicinandosi e baciando poi dove aveva lasciato un piccolo segno rosso sulla guancia della ragazza.
“Insieme, finalmente” disse Sakura, avvicina dosi ancora di più e facendo aderire completamente il corpo di lei, a quello del ragazzo.
“Già” disse di rimando, abbracciandola forte.
“Finché durerà” disse Sakura.
“No, tesoro, per sempre” la corresse Sasuke, facendola sorridere.
“Sì, per sempre.”

 

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“Secondo voi ce l’hanno fatta a chiarirsi?” chiese Choji, mentre apriva il terzo pacchetto di patatine.
“Certo” dissero in coro Hinata e Naruto, finendo poi a ridere.
“Non ti preoccupare, conosco Sasuke e Sakura come le mie tasche, è andato tutto bene” disse Ino, stringendosi a Shika, mentre Neji e Tenten si baciavano in un angolo.
“Adesso tocca a me trovarmi una ragazza” disse Choji, facendo ridere tutta la combriccola.

 

 

Ecco a voi, non mi piace molto il finale, ma francamente, avendola scritta di getto, non ho nessunissima voglia di pensare a qualcos’altro. Ringrazio anticipatamente chiunque volesse recensire o solo leggere questa ficcy, farete molto contenta l’autrice. xD

  
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