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Autore: CrazyAF_    20/08/2018    0 recensioni
ONE SHOT
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Il Signore Oscuro si reca a Nurmengard, la prigione in cui è rinchiuso il vecchio Gellert Grindelwald, per chiedergli della Bacchetta di Sanbuco.
Grindelwald mente e Voldemort perde il controllo, uccidendolo.
Però, prima di morire, un pensiero si fa largo nella mente del vecchio mago: Albus Silente.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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STO ARRIVANDO AL

ONE SHOT
CONTEGGIO PAROLE: 713
 


Nurmengard, 1998.

La cella era piccola, umida, sudicia persino. C'era un letto mezzo rotto, addossato ad una delle pareti della stanza; aveva coperte bucate e rosicchiate dalle tarme, il cuscino sporco.

Un'aria gelida e salata penetrò la stretta finestrella e lo sguardo di un vecchio mago, rannicchiato sotto alle coperte, si spostò proprio su quel misero spazio che gli permetteva di vedere il mondo esterno.

Il cielo era scuro. Nuvole quasi nere stavano per dare spettacolo della loro forza: ben presto, fulmini e lampi avrebbero illuminato la terra, i tuoni avrebbero fatto tremare le fondamenta della prigione e le onde del mare sarebbero andate a scontrarsi con gli scogli e la roccia nera.

Il mago abbassò il capo e avvicinò le ginocchia al petto, circondando poi le gambe con braccia e mani rugose, sperando di scaldarsi un po'. La sua mente volò lontano dal suo corpo, facendogli ripercorrere quel tratto di vita che l'aveva condotto lì, alla fine di quel folle cammino intrapreso da ragazzo.

Il Bene Superiore, si era trattato sempre di questo.

Tutto quello che aveva fatto – i crimini, i morti, gli oppositori che avrebbe spedito nella prigione in cui ora era rinchiuso lui – aveva un solo e preciso scopo.

Cos'era andato storto, allora? Gli ostacoli lungo il cammino e chi si era messo in mezzo non erano nulla, rispetto a ciò che avebbe ottenuto, giusto?

«Gellert Grindelwald»

Una voce lo richiamò dai suoi pensieri e lui alzò la testa. Occhi rossi, pelle pallida e due fessure come narici. Il mago che aveva davanti era completamente calvo, indossava un mantello nero ed era scalzo; nello sguardo gli si leggeva la sete di potere, l'oscurità e la follia.

Sapeva chi era e per cosa era lì.

«Lord Voldemort» gracchiò infatti Grindelwald, mettendosi a sedere, e le sue labbra si piegarono in un sorriso senza gioia – aveva perso la maggior parte dei denti. «E così sei ventuo. Sapevo che saresti arrivato... un giorno. Ma il tuo viaggio è stato inutile. Io non l'ho mai avuta»

«Tu menti!» sibilò il Signore Oscuro, rabbioso. «So che è stata in tuo possesso, stolto! Come osi, mentire a Lord Voldemort?!»

«Non ci credi?» gli domandò l'anziano, ridendo. «Uccidimi, allora! Tu non vincerai, non puoi vincere! Quella bacchetta non sarà mai tua, mai tua...»

Voldemort sfoderò la bacchetta e la puntò verso il mago sdentato e in quel lasso di tempo che precedette l'Anatema che uccide e il lampo di luce verde, Grindelwald chiuse gli occhi.

Il suo ultimo pensiero, prima di cadere senza vita sul letto, andò a Godric's Hollow. In quel luogo la sua strada aveva incontrato quella di un altro giovane mago, dotato di un intelletto fuori dal comune che aveva accolto e condiviso le sue stesse idee.

Albus Silente.

Un amico, un compagno con cui intraprendere un'avventura che li avrebbe sicuramente portati alla gloria e al potere e ben presto anche un amante.

Non l'aveva mai ammesso a sé stesso fino a quel momento, forse perché un po' se ne era vergognato in passato.

Un sentimento così forte e un'attrazione potente come quella per un uomo? Avrebbero creato un nuovo mondo insieme, quello era vero, ma gli altri maghi li avrebbero sempre giudicati, giusto?

Ora, però, ad un passo dalla morte, Grindelwald capì quanto gli fosse mancato Albus nei suoi anni di prigionia. Non erano la sua intelligenza o i lunghi discorsi sul Bene Superiore a mancargli, ma semplicemente lo stare in sua compagnia.

Proprio come quelle notti in cui lui sgattaiolava fuori dalla casa della prozia Bathilda, raggiungeva silenziosamente casa Silente e si arrampicava fino alla finestra di Albus. O come i pomeriggi passati a guardarsi negli occhi, senza parlare, seduti all'ombra di folte chiome e con la schiene appoggiate ai tronchi.

C'era stato un solo bacio fra loro, breve ma intenso. Era successo poco prima del loro primo scontro, quello in cui Ariana perse la vita. Il primo passo l'aveva fatto lui e Albus ne era rimasto sopreso, quasi sconvolto; poi, però, aveva ricambiato.

Grindelwald riabbracciò quel calore che aveva tenuto nascosto in fondo al cuore a lungo e per un attimo, mentre inspirava per l'ultima volta, gli parve di sentire le labbra di Silente contro le sue.

Sto arrivando Al, pensò, e infine il lampo verde lo investì.

 

***

Spazio Autrice

Hello!

Ho scritto questa One Shot dopo aver letto il capitolo 35 di "Harry Potter e i Doni della Morte" ("King's Cross").

Le uniche spiegazioni che posso darvi sono: adoro la coppia SilentexGrindelwald e che anche questo, come un'altra delle mie storie, è un esperimento.

Spero che la fanfiction vi sia piaciuta e spero di leggere qualche recensione! Mi piacerebbe davvero sapere che cosa ne pensate e se avete consigli da darmi!

Bye!

   
 
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