21/08/2018
2 recensioniΒασιλίσκος
«Ciao».
«Va' via».
«Come vuoi».
~*~
«Come stai oggi?».
«Proprio come stavo ieri».
«Non mi vuoi intorno, dico bene?».
«Perspicace, ragazza».
~*~
«Posso aprire la porta?».
«Fa' pure».
«…».
«Mh? Non entri?».
«Normalmente mi avresti mandato via».
«È vero».
~*~
«Anche oggi non uscirai».
«È una domanda?».
«Una constatazione».
~*~
«Potrò conoscerti?».
Si avverte un sospiro pesante, stanco.
«Non credo tu voglia veramente conoscermi».
«Non puoi saperlo».
~*~
«Mi chiamo Demetra, comunque, Demetra Nott».
«Nott? Sei una Serpeverde».
«Esattamente, dunque conosci la mia famiglia. Tu?».
«Non ho un nome, non ho una stirpe, non ho una casa».
«Sei sempre così enigmatico».
~*~
«Tra un mese tornerò a casa».
«Buon per te, Demetra».
«È il mio ultimo anno ad Hogwarts».
«…».
«Ti mancherò?».
~*~
«Sono quattro giorni che non mi rispondi, sono stanca di parlare dal buco di una serratura».
~*~
«Sto cominciando ad odiarti».
~*~
«Sono passate due settimane, non ho più molto tempo, ti prego, voglio ascoltare la tua voce ancora una volta, ricordo che ha un timbro profondo, ma sta cominciando a svanire dalla mia testa».
~*~
«Ti ho dato un nome, il mio è quello di una Divinità, sarà lo stesso per te. Tártaros, perché per me sei come il Dio della parte più profonda e oscura del mondo».
~*~
«Questi giorni senza poterti sentire sono una vera tortura, sai?».
«Ti avevo avvertita, non saresti dovuta venire qui. Io sono un mostro».
«Non per me».
«Non mi hai mai visto».
«Io lo so».
«Non tornare più qui… per favore».
~*~
«Sono qui, ricordo cosa mi hai detto, ma oggi è il mio ultimo giorno. Volevo solo farti sapere una cosa. È tutto così… folle, ma non è poi così strano – la ragazza ridacchiò nervosamente – Dopotutto sto parlando ad una porta scheggiata che cela chissà cosa. Credo di amarti, Tártaros. Voglio dirti solo questo, mi dispiace non avertelo detto prima, sono stata una stupida orgogliosa. Questo è il mio addio, ricordati le mie parole. Tu non sei un mostro.».
La ragazza lasciò la stanza segreta, scoperta per puro caso a causa di un gioco, stavolta per sempre.
Dietro la porta, custodita dalla stanza segreta, la creatura che viveva lì emise un basso quanto potente sibilo di dolore.
La pelle squamosa, di un meraviglioso verde smeraldo, brillò sotto la tenue luce che filtrava dalla serratura.
Il Basilisco, Re dei Serpenti, chinò la testa in segno di riconoscenza, poi chiuse gli enormi occhi ambrati, dai quali scese una lacrima, cosa mai vista prima in un rettile.
Una sola parola percorse le tristi e cupe mura di quella stanza.
Addio.
Angolo autrice:
Piccola storia su questo maestoso animale, molti lo odiano, altri ne sono affascinati. Io rientro nella seconda categoria. Ero molto giù di morale quando l'ho scritta, tutto ciò è accaduto mesi fa, indecisa se condividere o meno la mia creazione qui su EFP, ma l’ho fatto finalmente, piuttosto che far invecchiare tutto ciò tra i tanti documenti nella memoria del mio cellulare.
Spero abbiate apprezzato ^^
Un bacio 😘