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Iniziativa: Questa storia partecipa al “Living
Mars” a
cura di Fanwriter.it!
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Numero Parole: capitolo
1 (prologo) 825
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Prompt/Traccia: “Soulmate!AU,
in cui A
vive sulla Terra e B su Marte” + accenno a
“Mangiare prodotti coltivati con
terra e acqua marziana porta gli esseri umani a mutare e/o sviluppare
poteri
(psichici/elementali/qualsiasi cosa)”
★Rating:
giallo? Arancio? Boh, prevedo un limone duro ma
alla fine ancora non so come sarà… dovesse essere
un limone troppo duro, o
sfociare in qualcos’altro, provvederò a cambiare
rating.
Disclaimer: non
riuscirò a finire la fanfiction entro il 23 agosto come
richiede il contest ma
intanto partecipo. Siccome i capitoli successivi al prologo dovrebbero
essere
massimo due, spero di finire e
pubblicare comunque in tempi brevi.
Tanto
tempo fa la vita cresceva
rigogliosa sugli otto pianeti che formano il nostro Sistema Solare.
Ciascun
pianeta, indipendente ma collegato agli altri tramite la stessa energia
cosmica
che lo “nutriva”, ospitava creature umane o
umanoidi di grande sapienza e
saggezza, consapevoli di non essere i soli nell’Universo. La
comune energia
rendeva di fatto queste popolazioni aliene un po’ cugine tra
loro, ma si poteva
dire che alcune persone fossero più
“familiari” di altre. Esisteva infatti una
specie di “legame mistico” che accomunava soltanto
poche persone complementari
tra loro, i cosiddetti “fratelli
dell’anima”: ciascun abitante di un pianeta
aveva un “fratello”, o una
“sorella”, di natura esclusivamente spirituale, una
“parentela” diversa ma non certo più o
meno importante dei legami di sangue che
legavano i membri di una famiglia. In parole povere, su Mercurio,
Venere,
Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, e, naturalmente, sul nostro
pianeta
Terra, era presente, per ciascun abitante, un proprio complementare
alieno.
Otto pianeti, otto persone legate tra loro, uguali ma al tempo stesso
diversi,
che se avessero potuto fondersi tra loro avrebbero creato un essere
perfetto, o
almeno così raccontavano le leggende dell’epoca.
Per
queste persone elette dal
legame cosmico era facile frequentarsi, pur vivendo tra loro ad anni
luce di
distanza. Il metodo più veloce era tramite la telepatia, che
si manifestava con
lo scambio di pensieri, visioni o anche di sogni. Più
complesso, ma ugualmente fattibile,
era l’incontro fisico: bastava semplicemente desiderare di
essere dove si
trovava il proprio “fratello d’anima” per
raggiungerlo in un batter d’occhio.
Non si trattava di un teletrasporto verso un luogo, ma verso
un’altra parte di
te, e richiedeva un legame davvero forte tra le due persone. Il legame
mistico
non era infatti ugualmente forte tra tutti i membri, anzi. Solitamente
abitanti
di pianeti vicini o simili per conformazione avevano il legame
più forte, e non
era raro che si giungesse a vere e proprie unioni romantiche, con la
felice
benedizione degli altri “fratelli”. Ovviamente non
era la regola, e si potevano
incontrare anche amanti che provenivano dagli estremi opposti del
Sistema
Solare, o da un piccolo pianeta roccioso e un gigante gassoso.
È doveroso
sottolineare che la presenza di un “fratello
dell’anima” consentiva non solo il
trasferimento da un pianeta all’altro, ma anche la
sopravvivenza dello stesso
nel pianeta per lui alieno. L’energia cosmica poteva
garantire la sopravvivenza
a radiazioni, assenza di ossigeno o terrificanti sbalzi termici,
inutile
chiedersi come ciò avvenisse, accadeva e basta. Come logica
conseguenza, la
morte di un fratello portava, oltre a un lutto inconsolabile, anche
all’esilio
perpetuo dal pianeta del compianto.
Poi
venne il declino.
L’inizio
della fine coincise con
quella di Mercurio e Venere: da sempre abituati al clima di quei
pianeti, all’improvviso
i corpi degli abitanti non erano più riusciti a tollerarlo e
presto perirono.
Non si ebbe nemmeno il tempo di indagarne le cause che la fine giunse
anche per
Saturno: una pioggia di schegge taglienti fecero una carneficina dei
suoi
abitanti. Le schegge erano materiale caduto dai caratteristici anelli
del
pianeta. Giunse poi il turno di Giove e Urano: le macchine che
garantivano
l’omeostasi impazzirono. Le dighe di Nettuno crollarono.
Gli
abitanti di Marte,
semplicemente, scomparvero. Non rimase alcuna traccia della loro vita
sul
pianeta rosso né era possibile cercare segnali su che fine
avessero fatto. Non erano
morti: i “fratelli dell’anima” terrestri,
unici superstiti, lo avrebbero
saputo; tuttavia
non riuscirono mai più
a raggiungere Marte coi modi consueti, né riuscirono a
captare segnali di
alcuna natura.
Ormai
soli, gli abitanti della
Terra attesero di condividere il nero destino dei fratelli alieni.
Nulla
accadde: non vi fu alcuna interruzione dell’energia cosmica,
seppur ridotta al
lumicino dalla scomparsa delle altre popolazioni. Nessuna minaccia
proveniente
dall’interno o dall’esterno del pianeta azzurro
pose fine all’ultimo baluardo
della vita nel Sistema Solare.
Si
diffuse l’ipotesi che la
salvezza degli abitanti della Terra fosse in qualche modo imputabile ai
loro
complementari marziani ma in assenza di prove tali voci si spensero nel
tempo.
I
secoli passavano e presto tutti
i ricordi sui “fratelli dell’anima” si
trasformarono dapprima in favole, poi in
superstizioni che dovevano essere dimenticate. I terrestri cominciarono
a
convincersi di essere sempre stati soli nell’Universo e
concentrarono le
proprie energie a coltivare il proprio orticello, relegando alla volta
celeste,
ormai irraggiungibile, il mero compito di orientare i navigatori e i
pellegrini
nei loro viaggi. Le
tecnologie del
passato furono rinnegate e dimenticate; i pochi resti scoperti
casualmente divennero
oggetto di superstiziose mistificazioni.
Malgrado
la credenza di essere
l’unica forma di vita intelligente, i terrestri non smisero
tuttavia di
percepire il legame mistico che, seppur svuotato di energia, suggeriva
l’esistenza di vita su un altro piano di realtà
non visibile ad occhio umano.
L’ignoranza attribuì a queste sensazioni qualcosa
di divino e alla fine la fede
nelle religioni prese il sopravvento.
Lo
scorrere lento dei secoli ci
ha portato ad oggi, 22 agosto 2018. L’energia cosmica non ha
ancora finito con
il pianeta rosso e il pianeta azzurro.