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Autore: Katris_    23/08/2018    0 recensioni
Un segreto lega Draco Malfoy a Hermione Granger, nemici da una vita e rivali da sempre.
Perché tutti sembrano nascondere la verità alla Grifondoro?
Vogliono forse...proteggerla?
Hermione è forte, brillante, coraggiosa come pochi lo sono stati prima di lei, testarda ed altruista.
Ma è umana, e per avere solo diciassette anni ha vissuto abbastanza avventure per una vita intera in compagnia dei suoi due amici, Harry e Ron.
Sarà ancora la stessa Hermione Granger quando si ritroverà da sola nelle mani del Serpeverde, scampata alla morte per un soffio? 
Ginny Weasley, la combattiva Ginny Weasley, non vede altra soluzione che mollare.
Vorrebbe mollare così tanto...
Perché è difficile aspettare per qualcosa che sai potrebbe non avvenire mai, ma è ancora più difficile arrendersi quando sai che è tutto ciò che vuoi.
 
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Do I want to know?

 
PROLOGO:
 

''Perché mai dovrei fidarmi di te? Soprattutto cosa ti fa pensare che io abbia bisogno del tuo aiuto? Non ne ho mai avuto bisogno e di certo non comincerò oggi.'' – rispose secca la ragazza, mentre procedeva carponi lontano da quella voce che, dispotica come al solito, non sembrava volersi allontanare nonostante tutti i precedenti avvertimenti.

Quelle parole colpirono nel profondo il giovane mago, non per la durezza del tono – quella passò in secondo piano – ma per la scelta quasi ragionata di quella parola, mai, ripetuta ben due volte.
Mai, non avrebbe mai dovuto fidarsi di lui, aveva ragione. Incredibile come ancora una volta la ragazza, involontariamente, gli stesse dando l’ennesima occasione per allontanarsi da lei, un’altra – forse l’ultima? – via d’uscita.
Ma nemmeno questa volta accettò.

Abituato a fingere sin dalla tenera età, non lasciò trapelare alcuna emozione quando disse sprezzante: ''Non mi farò ammazzare per una lurida Sanguesporco. Se vuoi morire, fai pure.''
Hermione si accigliò di colpo, sotto lo sguardo pentito del ragazzo.

‘Per fortuna non vede’ pensò il mago. Aveva dovuto farlo, non l’avrebbe mai convinta ad uscire da quella maledetta stanza se non avesse scolpito il suo orgoglio Grifondoro.

''Non azzardarti mai più. Non chiamarmi mai più così.'' – sibilò a denti stretti. ''Provaci ancora e se non ti ucciderà Voldemort lo farò io!''

Da quando il Signore Oscuro aveva fatto la sua teatrale ricomparsa – il Marchio Nero giaceva lì, fisso in cielo, giorno e notte, oscurando il Mondo Magico e Babbano – nessun mago si faceva più problemi a chiamarlo con il suo nome. Tutti quei ‘Tu-Sai-Chi’, ‘Colui-che-non-deve-essere-nominato’ confondevano le idee e sembravano mascherare, quasi alleggerire, ciò che stava realmente accadendo: Lord Voldemort era ritornato e questa volta non si sarebbe fermato solo ai Nati Babbani, mirava a qualcosa di più grande.

‘Brava Granger, arrabbiati. Fai respirare un po’ il cervello, forse così riuscirai a capire che dobbiamo andarcene e anche subito’.

Ma la ragazza, testarda come al solito, non accennava a muoversi.

''E sentiamo, come mi uccideresti esattamente?'' – chiese l’altro con una vena di sfida nella voce.
''Con la mia bacchetta naturalmente!'' – rispose Hermione. ‘Appena mi sarà tornata la vista e l’avrò trovata’ voleva aggiungere, ma si fermò appena in tempo. Sarebbe stato un errore imperdonabile confessare di essere disarmata di fronte a un altro mago, soprattutto se il mago in questione non era altro che Draco Malfoy, famigerato Mangiamorte, assassino e traditore. Nonché Stronzo di Prima Classe, a detta di Hermione e di tutta la casata Grifondoro.

''Certo, potrei sempre ricorrere alle mani se fosse necessario…''
''Non fare la stupida Granger, sai benissimo che non riusciresti mai a battermi.''
Gli occhi della ragazza si colorarono di uno strano bagliore – in un’altra occasione poteva sembrare addirittura divertimento – ricordando lo schiaffo del terzo anno davanti al Giardino di Pietre.
''Fossi in te non ne sarei così sicuro, Furetto. Anni fa ti lasciai un bel segno rosso, vediamo dove potrei arrivare questa volta.'' – Hermione accennò una lieve risata che venne presto coperta da singhiozzi disperati.

Quel piccolo scontro con Malfoy non le aveva certo fatto dimenticare dove si trovasse e cosa fosse successo neanche pochi minuti prima.

Draco dovette sopprimere l’istinto di stringere a sé la ragazza piangente, ma non evitò di appoggiare una mano sulla sua spalla. 
L’istinto, l’abitudine.
Poi, accortosi del gesto, la ritrasse velocemente, mentre la ragazza cercava di ricomporsi.
''È una reazione normale, credo…sono sotto shock. L’ho letto su qualche libro Babbano, a loro succede continuamente. Non c’è bisogno di preoccuparsi.'' – disse asciugandosi frettolosamente le lacrime con la manica sgualcita del maglione rosso e oro.
‘Ho appena visto un mio amico morire davanti a me. Morire per me.’  

''E chi si stava preoccupando.'' – rispose atono il biondo.
''A quanto pare certe cose non cambiano mai.'' – Hermione sorrise amaramente, la voce era ancora scossa dal pianto.          
''Non si cambia mai Granger. Ci si può solo provare.'' – allungò in avanti la mano candida e con le lunghe dita affusolate strinse il polso di Hermione, che prontamente si divincolò dalla presa del ragazzo.
''Non sono le persona a cambiare, ma forse i rapporti tra queste. E adesso, se non ti dispiace, dobbiamo uscire subito da qui prima che Hogwarts ci cada addosso. Dammi la mano.''
Hermione accettò riluttante l’aiuto del Serpeverde e si fece guidare – non era da lei! – fino al limitare della stanza. Tastò con la mano libera la parete e sbuffò. Nessuna crepa, nessuna rientranza. Da dove diavolo era entrato Malfoy?
''E adesso?''
''Adesso taci e aspetti.''
Indispettita, ma nel profondo leggermente sollevata che il ragazzo non l’avesse apostrofata come suo solito, fece quello che le era stato detto e incrociò le braccia al petto.

Hermione non si era accorta del silenzio insostenibilmente pesante che riempiva la stanza fino a quando non venne sostituito da un ticchettio regolare. Le grandi mattonelle in pietra iniziarono a spostarsi di lato, formando una cavità nel muro abbastanza grande da far passare i due giovani maghi.
''Potter non aveva tutti i torti, questo incantesimo è inaspettatamente utile.'' – bisbigliò Draco, indispettito per aver quasi dato ragione allo Sfregiato. Ignorando le domande della ragazza riguardo la sua precedente affermazione, uscì dalla stanza che aveva progettato solo ed esclusivamente per proteggere Hermione, che ignara di tutto lo stava seguendo.




 

/aboutme/
Ciao! Benvenuti all'interno di un capriccio di mezza estate, senza tante aspettative ma che ha ricevuto le sue dovute attenzioni.
Sono ritornata dopo ANNI su questo sito e ho ripreso quella che era una trametta abbozzata terribilmente da una me di 14 anni. Spero che la me di ora riesca a fare qualcosa di meglio - o almeno di decente!- sennò stiamo messi bene...
Il prologo è cortino, ho provato a riscriverlo tante volte ma finivo sempre con il rilevare qualcosa che poi volevo mettere assolutamente nei capitoli successivi quindi ho deciso che come primo assaggio può andare bene. O no? Ho sbagliato? Ditemelo voi!
Spero di avervi incuriosito (forse sono così pretenziosa che sto parlando da sola e nessuno sta leggendo niente di tutto ciò MAGNIFICO) e di ritrovarvi al prossimo capitolo. Non dovrete aspettare tanto xx.
Alla prossima nota dall'utilità discutibile!
Kat.

   
 
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