I
personaggi della saga di Harry Potter sono di proprietà
dell’autrice JK Rowling
e l’opera, di mia invenzione, è stata scritta
senza scopo di lucro
DI COSA PROFUMA LA TUA AMORTENTIA?
-
Draco
camminava lentamente per uno dei
corridoi dei sotterranei. Lumacorno l'aveva fatto chiamare e lui non
aveva
nessuna voglia di incontrarlo. Sospirò. Avrebbe dovuto
vedere Hermione in
biblioteca e, se fosse stato fortunato, sarebbe riuscito a convincerla
a
lasciar perdere i compiti e aprire la stanza delle necessità
per rimanerci fino
a sera. Sospirò ancora.
Quando
svoltò l'ultimo angolo prima
dell'aula di pozioni, vide Pansy appoggiata alla porta dell'aula.
Quando lo
vide lei si tirò su.
"Dra"
lo salutò.
Lumacorno
aveva chiamato anche lei?
"Ciao Pansy. Lumacorno non c'è?" chiese, chiedendosi
perché lei non
fosse entrata in classe.
"Ho
aperto la porta, ma sta ancora
finendo di sistemare i calderoni delle lezioni del pomeriggio. Devono
aver
fatto un casino, perché quando sono entrata mi girava la
testa…" Draco
alzò un sopracciglio. Chi c'era a lezione nel pomeriggio
nell’Aula di Pozioni?
Il sesto anno. Il sesto anno non era male, quell’anno, non
avevano fatto del
casino di sicuro.
"Ma
va là. Mangia di più" disse,
non dando peso alle sue parole. Pansy gli fece una boccaccia mentre lui
apriva
la porta. Quando entrò venne investito da una ventata di
profumo. Melissa. No.
Cera d'api e melissa. Cera d'api, melissa e legna che brucia. Merlino!
Amortentia! Si bloccò di colpo e sentì Pansy
sbattere contro la sua schiena.
Pansy
sbatté il naso contro la schiena
di Draco. Merlino che male! Si portò una mano al viso e
imprecò all'indirizzo
del biondo. Lui si voltò verso di lei con uno sguardo
corrucciato in viso.
Glielo aveva detto, che era strana l'aria lì dentro.
Constatò con piacere di
non avere sangue sulle mani.
"Non
fai più il furbo eh?
Stordisce anche te, questo profumo!" esclamò,
soddisfatta.Lui fece una
faccia strana.
"Cosa
senti tu?" le chiese. In
che senso? Draco continuò: "Lo senti anche tu questo profumo
forte
di..."
"Pino
di Scozia? Certo!" rispose
prontamente lei e alzò le spalle. Lui rise. Beh?
Perché rideva?
"Io
non sento Pino di Scozia"
confidò il biondo mentre ghignava e ammiccò poco
prima di entrare.
"È
Amortentia" sussurrò verso di lei. Vide la ragazza annuire
distrattamente,
mentre si controllava il naso e poi spalancare la bocca quando
realizzò quello
che le aveva detto. Quando arrossì, Draco rise ancora.
Pansy
lo guardò con un'occhiataccia e ghignò anche lei.
"E dimmi Draco, di cosa
sa la Granger?" chiese con finta innocenza.
"Non
di Pino di Scozia" rispose lui, con lo stesso tono. Lei
arrossì ancora.
Pansy
si incamminò lungo i banchi, verso la cattedra, sbuffando.
Un
calderone fumava in prima fila. Larghe spirali di fumo salivano al
soffitto. Al
sesto anno si era persa la lezione in cui Lumacorno aveva fatto sentire
loro
l'Amortentia e presentato le altre pozioni illegali. I ragazzi ne
avevano
parlato in sala comune tutti eccitati. Ma non si era preoccupata. Ora,
però era
curiosa.
Si
avvicinò al calderone. Pino di Scozia. Sorrise pensando a lui.
Pino
di scozia, inchiostro e biscotti. L'ultimo profumo la
incuriosì. Non lo avrebbe
mai detto. L'inchiostro, lo sapeva. Quando comprava un boccetto di
inchiostro
nuovo, la prima cosa che faceva era aprirlo e annusarlo. I biscotti
invece...
una visione di bambini, tappeti bianchi e camini accesi le prese il
cervello e
la portò lontano, continuando a sentire il profumo dei
biscotti.
Non
sentì Draco avvicinarsi, così quando le chiese:
"È la prima volta che la
senti?", non disse niente e annuì.
Draco
sorrise all'amica. Com'era la sua Amortentia? "E com'è?" le
chiese.
Lei
ghignò. "Buona. E la tua?" gli ripropose la stessa domanda
Pansy.
"Cera
d'api, melissa e legna che brucia. L'avevo sentita al sesto anno"
confidò
Draco.
"È
uguale? Sempre la stessa?" chiese lei incuriosita e Draco
annuì.
Ma
se era sempre la stessa, cosa avrebbe sentito lei al sesto anno? Non
avrebbe
sentito niente? Che tristezza... Lui la guardò incuriosito.
Pansy
sapeva che Draco spalmava la cera d'api sul manico della scopa quando
era
nervoso perché lo rilassava e il profumo della legna che
brucia nel camino lo
faceva pensare all'infanzia. Melissa invece doveva essere il profumo
della
Grifondoro. Sorrise ancora.
"Dovresti
dirmi anche tu com'è la tua…" disse Draco,
imbarazzato dalla precedente
confessione. Lei gli scoccò un'occhiata divertita. "Ma, non
lo so..."
disse vaga, ghignando.
Lumacorno
entrò in quel momento dal magazzino delle scorte.
"Buonasera
ragazzi, scusatemi, ma non ho ancora finito di sistemare…"
disse prima di
tirare fuori la bacchetta e far sparire il calderone.
L'aria
della classe tornò normale. Draco storse il naso. Ora si
sentiva chiaramente
l'odore di Mandragola e di ruta. Era meglio quando sentiva il profumo
di
Hermione.
Beh,
se si muovevano, l'avrebbe sentito dove gli piaceva sentirlo di
più: sulla
pelle della ragazza.
Lumacorno
alla fine, non aveva molto da dir loro. Voleva informarli di alcune
faccende
pratiche che riguardavano i prefetti e li aveva aggiornati in poco
tempo. Dopo
mezz'ora erano fuori.
"Cosa
fai adesso?" chiese il biondo.
"Oh,
andrò a fare una passeggiata nel parco…" rispose
lei. Lui la guardò
alzando un sopracciglio.
"Una
passeggiata?" chiese senza convinzione. Pansy sentì le
guance scaldarsi.
"Mmm sì... ecco io pensavo... sì,
fumerò una sigaretta… nel
parco…”
Draco
rise. "Una volta eri molto più brava" disse.
Lei
si voltò verso di lui incuriosita "In che senso?" gli
chiese.
"Una
passeggiata nel parco? Davvero? O hai intenzione di andare a vedere
l'allenamento di Quidditch dei Grifondoro?" chiese ancora.
Lei
sorrise e arrossì. "Pensavo ti saresti offeso…"
ammise lei.
"Beh,
effettivamente non sei mai venuta a vedere me" disse Draco, alzando le
spalle. Lei alzò un sopracciglio e disse: "Due anni fa la
tua Amortentia
profumava di melissa e io dovrei sentirmi in colpa per un allenamento?"
Lui
rise ancora. La prese a braccetto e imboccarono il corridoio che andava
verso
l'ingresso.
-
***
-
Il
giorno dopo una Ginny trafelata si sedette al tavolo della biblioteca
dove le
ragazze erano sedute.
"L'Amortentia
può cambiare?" chiese a tutte.
"Ciao
anche a te, Ginny. Che succede?" Hermione aveva il tono da maestrina.
No,
non era il momento. Era una cosa importante.
Ginny
sbuffò e salutò, poi richiese: "L'Amortentia
è sempre la stessa o
cambia?" Hermione la guardò con uno sguardo corrucciato e
snocciolò:
"L'Amortentia varia da persona a persona, a seconda di ciò
che ci
attrae..."
"Sì,
grazie Hermione per la spiegazione da dizionario, quello che ho chiesto
io è
diverso…" Si voltò verso le altre ragazze,
sperando che fossero più
comprensive.
La
Greengrass disse che la sua Amortentia era sempre uguale. "L'ho sentita
la
prima volta al quarto anno. E sento sempre Blaise".
Pansy
si girò verso di lei. "Dal quarto anno? Com'è che
io ho saputo che ti
piacesse Blaise solo l'anno scorso?" chiese, curiosa.
Daphne
alzò una spalla, imbarazzata. "Mi vergognavo…"
ammise. Daphne era
sempre stata timida. Troppo. Pansy si sporse verso di lei e le prese il
viso
fra le mani prima di darle un bacio sulla guancia.
"Non
avresti dovuto" le sussurrò.
"E
te?" chiese Ginny direttamente a Pansy.
"Io
cosa?", disse prendendo tempo la Serpeverde. Sentì un po'
caldo.
"È
sempre uguale, la tua?" chiese la giovane Grifondoro.
"Non
lo so, l'ho sentita per la prima volta ieri…"
confidò lei, alzando le
spalle.
"E
cosa hai sentito?" le chiese Daphne sorridendo. Pansy si
voltò verso le altre
e tutte la guardavano con uno sguardo divertito.
"Non
sono affari vostri!" esclamò sbuffando. Sentì
Hermione ridere.
"Al
sesto anno, quando Lumacorno l'aveva preparata, avevo sentito odore di
erba
tagliata, pergamena nuova e il profumo di Ron. Ora invece immagino che
sia
diversa, ma non l'ho più annusata…" disse
Hermione sfogliando un libro.
"Dov'è che l'hai sentita, ieri, tu?" chiese a Pansy.
"Lumacorno
ha fatto la lezione sulle pozioni illegali a quelli del sesto anno,
ieri. A noi
l'ha fatta all'inizio dell'anno" intervenne Ginny. La giovane
Grifondoro
si voltò verso la mora e le chiese: "L'avrai sentita
nell'aula di pozioni,
no?" La mora annuì.
"C’era
anche Draco. E Lui dice che la sua è sempre uguale" rispose,
facendo una
smorfia divertita all'indirizzo della riccia.
"Come
fai a sapere della lezione del sesto anno?" chiese Hermione sospettosa
a
Ginny, cercando di ignorare Pansy mentre sentiva le guance scaldarsi.
La
rossa si voltò con un ghigno degno del miglior serpeverde e
le chiese:
"Secondo te?", e tirò fuori un boccettino di vetro con il
tappo
colorato.
La
riccia si agitò e chiese con voce strozzata: "Hai rubato
l'Amortentia?" Tutte si avvicinarono a osservare il boccetto,
mormorando.
"Shh..
ragazze! Volete farci buttare fuori dalla Pince?" sussurrò
Ginny
nascondendo il boccetto nella mano e voltandosi verso la bibliotecaria.
"Bagno
di Mirtilla?" propose Hermione. Le altre si guardarono e quando Pansy
annuì si alzarono radunando le loro cose.
Quattro
minuti e al tavolo non c'era più nessuno.
La
porta del bagno di Mirtilla si aprì e quattro ragazze
entrarono con la
confusione che avrebbero fatto solo se fossero state in dieci.
"Da
quando frequenti Malfoy infrangi un po' troppo le regole Hermione, lo
sai?" disse Ginny prendendo in giro l'amica. Lei fece una smorfia molto
carina e appoggiò la borsa sul ripiano del lavandino.
"Allora?"
Tutte si girarono verso Ginny. La rossa tirò fuori dalla
tasca della divisa il
boccetto di prima e tolse il tappo.
Hermione
era colpita. Rubare a Lumacorno non era da Ginny. "Perché
l'hai presa?
Cosa pensavi di farci?" le chiese.
"Niente.
L'ho sequestrata a una ragazza"
disse vaga cercando di
non guardare in faccia nessuna, "avevo paura che lo usasse come filtro
d'amore, che facesse una sciocchezza..."
La
riccia annuì. E le fece cenno di continuare.
"Ma
poi, quando l’ho avuta in mano, non ho resistito
e… l'ho annusata" disse e
avvicinò il contenitore al naso, per enfatizzare il suo
discorso. Chiuse gli
occhi e sorrise. Ma poi il sorriso sparì e
continuò: "L'ultima volta che
l'avevo sentita, all'inizio dell'anno, era diversa.... Era come le
altre volte,
mentre adesso… no".
Questa
volta le guardò tutte e tre, un po' spaesata e chiese
sottovoce: "È
possibile?" Hermione si avvicinò e gliela prese di mano.
L'avvicinò al
naso e chiuse gli occhi anche lei. Erba tagliata, pergamena nuova e...
aspettò.
Assenzio. Sorrise. Draco. Lo sapeva!
"Sì
è possibile" disse, ridandoglielo. Ginny la
guardò con gli occhi sbarrati.
"Si offenderà?" chiese, a nessuno in particolare. Chi doveva
offendersi? Ma cosa stava dicendo?
Hermione
sapeva, perché glielo aveva detto Ginny, che l'Amortentia
per lei aveva il
profumo di Harry, del cuoio e della torta di pesche. Stava forse
dicendo che
non le piaceva più Harry?
"Perché
è cambiata?" chiese ancora in un sussurro.
"Forse...
è cambiato qualcosa in te. Può essere che se
cambiamo noi, quello che ci piace,
quello che siamo... Cambino le nostre magie?" chiese Pansy rivolta
verso
Hermione, che era la più affidabile su quelle cose.
La
riccia annuì. Sì, era senz'altro quello. "Io sono
cambiata, dal sesto
anno. E quando Tonks si è innamorata di Lupin, è
cambiato il suo Patronus.
Immagino che sia una cosa simile. Sarai cambiata tu…" disse
dolcemente,
verso Ginny. Tutte si voltarono verso di lei.
"Dovrò
dirglielo, allora..." disse. Il suo tono era un po' basso e quasi
triste.
"Chi
è che si è innamorata?" chiese il fantasma di
Mirtilla ad alta voce,
uscendo dalla parte superiore di uno dei gabinetti. Le ragazze
sobbalzarono.
Non avevano pensato di controllare se Mirtilla ci fosse o no.
"Ciao
Mirtilla" disse Hermione. Ginny allungò il boccetto a Pansy
e con un ‘Devo
andare’, se ne andò.
Pansy
guardò il contenitore. Adesso sembrava veleno. "Ma...
cosa... non le piace
più Potter?" chiese Daphne. La mora si voltò
verso la bionda.
"Non
ho mica capito" ammise Pansy.
"Mi
sa di sì" Hermione si voltò verso le serpeverde
"e ora?" chiese.
"Ora
niente" disse la Serpeverde.
"Come
niente? Harry deve saperlo. Dobbiamo dirglielo!" esclamò
Hermione,
sorpresa dalla sua risposta.
"Assolutamente
no" continuò la mora. Mai mettersi in mezzo in quelle cose.
Mai.
La
Grifondoro la guardò negli occhi e disse: "Harry
è un mio amico", le
prese di mano la pozione e la scosse un po', "se ti dicessi che non
sento
Draco qui dentro, ma sento il profumo di un altro, tu cosa faresti?"
chiese, dura.
Lo
sguardo della Serpeverde divenne di ghiaccio. Hermione l'aveva
già visto.
Sapeva di cosa era capace.
"Ti
obbligherei a dirglielo. Ma lo farei fare a te. Non glielo direi io"
ammise
Pansy.
Hermione
si bloccò. Giusto. Era più giusto
così. Non ci aveva pensato. "E come mi
obbligheresti?" chiese, alzando un sopracciglio.
"Veritaserum?
Imperius? Vuoi sapere da cosa devi difenderti? Di cosa sa la tua
Amortentia, Granger?" Il tono di
Pansy era duro
e l’aveva chiamata per cognome come l’anno prima,
ma non le fece paura. Anzi.
Era un buon segno che glielo avesse chiesto. Sorrise.
"Erba
tagliata, Pergamena nuova e Assenzio" Hermione vide la Serpeverde
sorridere e annuire "quello
che non
ci hai detto, Parkinson,
è cosa senti
tu".
Questa
volta Pansy ghignò prima di rispondere: "Lo so. E non ho
nessunissima
intenzione di dirvelo!" La Grifondoro non riuscì a
trattenere un sorriso.
Hermione le ridiede il boccetto e se ne andò salutando.
"Che
cos'è l'Assenzio?" chiese Daphne quando furono sole.
"Il
nome babbano per l'Artemisia" le rispose la mora, chiudendo il boccetto
e
controllando la chiusura.
"Ed
è il profumo di Draco?" chiese ancora. Pansy
scrollò le spalle. "Non
lo so. Ma le sono brillati gli occhi mentre lo diceva. O finge molto
bene, o è
cotta a puntino".
Daphne
annuì e indicò il boccetto. "Dammelo. Devo andare
a fare quattro
chiacchiere con qualcuno…" Pansy si voltò verso
di lei, allungandole la
pozione. "Con chi?" chiese.
"Con
la ragazza a cui l'ha preso" esclamò la bionda.
"Oh,
sai chi è?" chiese Pansy curiosa.
"Oh,
ho un brutto presentimento. Ieri Astoria aveva pozioni e ieri sera
ridacchiava
con le sue amiche su un certo Mike. Spero proprio di
sbagliarmi…" Scosse
la testa e se ne andò anche lei.
Pansy
rimase sola. Sentì un sospiro sopra di lei. "Anch'io mi sono
innamorata,
una volta…" Mirtilla svolazzò fino a sdraiarsi
sulla pancia sul ripiano
dei lavandini. Appoggiò il mento sulle mani e
dondolò le gambe. La Serpeverde si
voltò verso di lei e sorrise.
"Ed
era carino?" chiese mentre si avvicinava al fantasma. Non aveva nessuna
intenzione di tornare a fare i compiti.
***
-
"Ron,
dimmi cosa senti!"
Ron
alzò lo sguardo dal piatto, verso la sorella. Era da solo a
mangiare. Hermione
era ancora in biblioteca o dove andava quando diceva che faceva i
compiti e
Harry era stato chiamato dalla McGranitt.
"Cosa
vuol dire?" Ginny sbuffò e si sedette sulla panca vicino a
lui,
avvicinando ancora il boccetto che aveva in mano.
"È
Amortentia. Dimmi cosa senti" disse lei sottovoce. Ma era impazzita?
Perché
sua sorella possedeva una pozione illegale? Ron strabuzzò
gli occhi e guardò la
mano della sorella. Aveva sentito l'Amortentia due anni prima. Si
sentì un po'
imbarazzato. All'epoca aveva sentito il profumo di Hermione e l'aroma
che c'era
nella cucina di sua madre il giorno prima di Natale. Però
ora, ora era
veramente curioso di sapere... Si avvicinò con quello che
sperò fosse un gesto
casuale e l'annusò. Sorrise.
"Allora?"
Ron tornò a mangiare. "Lasagne, cedro, mela e cannella"
rispose,
sorridendo. Ginny sbuffò ancora.
"Ma
sono tutte cose da mangiare!" Lui alzò le spalle. Non aveva
intenzione di
spiegarle perché sentiva quelle cose. "Io adoro mangiare"
disse
noncurante, ma sentì le orecchie scaldarsi. Per fortuna
Ginny non ci badò.
Sembrava pensierosa.
"Qual
è il problema?" le chiese. "La mia Amortentia è
cambiata" ammise
lei, sottovoce. Lui alzò un sopracciglio. "Anche la mia.
Totalmente. Due
anni fa sentivo cose diverse".
Lei
alzò lo sguardo "Quindi è una cosa normale?" gli
chiese. Ron alzò una
spalla. Come faceva lui a sapere se fosse normale o no?
Ginny
mise la pozione in tasca, gliela aveva riportata la Greengrass dopo che
aveva
scoperto che l'aveva presa ad Astoria. Chissà come aveva
fatto a capire che era
stata lei. Prese un piatto e si servì. Forse era normale
davvero. Andava bene
così. Ma si sentiva ancora in colpa. Doveva dirglielo. Non
voleva che fosse un
segreto. Non le piaceva avere segreti.
"Vuoi
sapere cosa sento io?" chiese al fratello, facendo finta di niente, ma
con
l’animo di chi aveva bisogno di raccontare i suoi problemi a
qualcuno.
"A
dir la verità, no" rispose Ron senza alzare lo sguardo dal
piatto. Ma...
Come?
"Ma
dai! Per una volta che tento di chiacchierare con te!"
esclamò Ginny,
contrariata.
"So
già quanto sbavi dietro a Harry, non voglio sapere
nient'altro…" disse
noncurante il suo caro fratellino. Sbuffò.
"Io
non sbavo!"
"Dici?"
disse lui ammiccando.
"Non
capisci niente!"
Ron
rise, ma ebbe pietà. "Ok, dai, dimmi cosa ti
preoccupa…"
Lei
sospirò e glielo spiegò.
-
***
-
Quella
sera alla ronda Ron era stanco. Non vedeva l'ora di finire il giro e
tornare in
sala comune. Vide Hermione quando tornò dalla perlustrazione
e si prepararono
per tornare nella torre.
"Ti
ha detto Ginny dell'Amortentia?" gli chiese Hermione. Ma che avevano le
ragazze? Era un affare di stato? Lui mica aveva fatto tutto quel casino
per il
fatto che fosse cambiata l'Amortentia...
"Sì.
Ma guarda che è una cosa normale" disse alzando le spalle,
vedendo il viso
preoccupato dell’amica "anche la mia è
cambiata”.
Hermione
lo guardò. "È normale?" chiese, più
retoricamente che aspettandosi
veramente una risposta. Lui aggrottò la fronte. "Secondo me
sì. Tu, al
sesto anno, sentivi quello che senti adesso?" chiese un po' impacciato.
Oh.
"No,
no, io sentivo altro. Hai ragione" rispose, guardando da
un’altra parte. Lui
sembrò sollevato. Così gli chiese: "Tu cosa
senti?"
A
Ron brillarono gli occhi e rispose: "Lasagne, cedro, mela e cannella".
Lei annuì. "Cedro... è il profumo di quella pasta
che metti sulla pelle
dei guanti da Quidditch?" Annuì anche lui.
"Quindi
dicevi... che è normale..." ridisse Hermione dopo un
po’.
"Già"
rispose l’amico.
Ma
lui non pensava che Harry dovesse saperlo? Cioè, se la tua
ragazza ti nasconde
una cosa così... importante,
non
dovresti saperlo? "E dici che glielo dirà?" gli chiese.
Il
rosso alzò una spalla. "Lo farà. A Ginny non
piace avere segreti. Quindi
immagino di sì. Con i suoi tempi, ma glielo dirà"
concluse lui. Hermione sospirò.
Secondo lei avrebbe dovuto dirglielo al più presto.
-
***
-
Hermione
sembrava da un'altra parte. Draco sospirò. "Che succede? Hai
litigato con
la piccola Weasley?" le chiese.
"No",
rispose, ma il suo tono era strano. Cercò di essere
paziente.
"Ma...?"
riprovò il biondo.
"Secondo
te, se a lei non piacesse più Harry e io lo sapessi, dovrei
dirlo a lui?" gli
chiese, guardandolo negli occhi e mordendosi un labbro. Come? Cosa?
Doveva
essere impazzita. Alla teppistella era sempre piaciuto Potter. Anche
quando lui
si era comportato da Troll.
"Perché
dici che non le piace più? Te lo ha detto lei?" le chiese
ancora. Non che
gli importasse molto, ma se fosse riuscito a toglierle i suoi dubbi,
avrebbero
potuto riprendere quello che stavano facendo. Si chinò a
baciarle il collo.
"La
sua Amortentia è cambiata" sussurrò lei. Draco
capì che la serata era
andata. Si tirò su e sospirò ancora.
"Ok.
E di chi sa? Chi sente lei?" chiese, sperando che la domanda avesse la
giusta dose di curiosità.
"Non
me lo ha detto."
"Quindi
come fai a dire che..." disse e riprovò nel suo intento
iniziale cercando
di distrarla sbottonandole due bottoni della camicia.
"Draco!
Per favore, sto cercando di parlare con te!"
Sospirò
per la terza volta. "E se ne parlassimo dopo?" L'occhiataccia che gli
lanciò lei non gli piacque per niente.
Hermione
era un po' imbronciata. "Cioè, tu non vorresti saperlo se a
me piacesse un
altro?" gli chiese.
"Ti
piace un altro?" chiese lui in risposta, ma il suo tono non era
preoccupato. Il biondo ghignava, strafottente e sicuro di
sé.
"Quanto
sei troll!" Sbuffò lei sorridendo "La tua Amortentia di cosa
sa?" gli chiese.
"Te
lo dico se poi non parliamo più e ti lasci sbottonare la
camicetta. Il suo
sguardo era diabolico. La riccia sorrise. Gli appoggiò le
mani sul petto e si
alzò in punta di piedi a baciarlo.
"Ok…”
***
-
Ginny
attraversò la sala comune molto velocemente e molto
velocemente salutò i
ragazzi e salì la scala a chiocciola. Hermione vide
chiaramente Harry rimanerci
male quando lei non lo baciò per salutarlo, nonostante si
fosse sporto e avesse
provato a baciarla lui. Povero Harry. Aveva uno sguardo confuso.
"Cos'ha
Ginny?" chiese lui a Ron e Hermione. Lei sospirò, ma Ron
rispose molto più
tranquillamente. "Oh, è un po' nervosa. Ma non preoccuparti.
Le passerà
presto" Oh, Ron, sei stato molto conciso
effettivamente. Pensò
Hermione. Ma lui e Harry non erano amici?
Guardò
verso la scala a chiocciola. Si alzò e andò verso
i dormitori femminili. Se
Pansy diceva che era meglio farlo fare a Ginny, avrebbe convinto Ginny
a
dirglielo.
Ginny
era seduta sul suo letto e guardava fuori dalla finestra. Beh, c'era
buio e non
guardava niente. Quando entrò Hermione si girò
verso la porta.
"Hermione"
la salutò.
"Dovresti
dirglielo, si vede che stai male anche tu" disse invece
l’amica.
Tutte
e due sapevano che si riferisse all’Amortentia. Ginny
annuì. "Sì, lo so.
Domani lo faccio" rispose.
"Dovresti
farlo adesso. Non rimandare a domani..." continuò, pignola,
la riccia.
"Adesso?"
chiese Ginny un po’ stranita. E come faceva a farlo subito?
Scosse la testa
"Ho detto domani", e tornò a guardare fuori.
Hermione
si sedette vicino a lei e le posò un braccio sulle spalle.
"Non pensavo
sarebbe successo. Mi sento così in colpa... Ron dice che non
devo sentirmi in
colpa, che non è colpa mia, ma sai..." si confidò
con lei l’amica.
Hermione
la strinse a sé. Povera piccola. "Dice che non si
offenderà, che non la
prenderà male, che è una paturnia mia, ma io mi
sento malissimo. Cose se avessi
tradito la sua fiducia..."
La
riccia annuì ancora. "Va beh, basta parlare di cose tristi.
Domani sistemo
tutto" disse, sorridendo. Oh, così? Tutto liquidato
così velocemente? Per
un attimo Hermione stentò a credere che Ginny fosse la sua
migliore amica. Che
fosse qualcun altro sotto pozione polisucco?
In
quel momento entrò in camera Latonya, una delle sue compagne
di stanza.
"Ginny, tuo fratello con chi va a Hogsmeade il prossimo sabato? Dici
che
se glielo chiedo mi accompagna da Madama Piediburro?" le chiese e la
rossa
sbuffò.
Odiava
le ragazze che ci provavano con Ron in quella maniera stucchevole.
Soprattutto
Latonya.
"Ci
va con la sua ragazza" rispose un po' troppo duramente e nascose un
ghigno
quando vide la ragazza rimanerci male.
"Ginny!
Perché le hai detto così?" le chiese Hermione
quando la trascinò fuori
dalla stanza. La rossa alzò una spalla.
"Non
mi piacciono le ragazze che fanno le sceme" Annuì anche
Hermione, mentre
entravano nella stanza del settimo anno e salutavano Lavanda e
Calì.
-
***
-
"Ma
non avevi detto che la Weasley avrebbe rotto con Potter, oggi?" chiese
la
Greengrass a Hermione, quando insieme a Pansy entrarono in sala grande
e videro
Ginny e Harry in un angolo a baciarsi.
Effettivamente
Hermione pensava che Ginny avrebbe parlato con Harry quel giorno. Che
non lo
avesse fatto? Vide arrivare Ron, Luna e Neville da un altro corridoio e
loro si
avvicinarono.
"Hermione!"
La
riccia si voltò verso Ginny che correva verso di loro con un
Harry sorridente
alle calcagna. "Hermione! Gliel'ho detto! Ci sono riuscita!"
Ora
Hermione era piuttosto confusa. Che Harry avesse accettato la cosa
senza dire
niente?
"Parli
dell'Armortentia?" le chiese, corrugando la fronte. Magari Ginny
intendeva
qualcos'altro, anche se secondo Hermione era molto più
importante quella
faccenda di tutto il resto. Lei annuì e chinò la
testa per cercare qualcosa
nella borsa dei libri. Tirò fuori una pergamena e disse:
"Non si è offesa!
Ha detto che è normale e nella vita succederà
ancora!" Ginny era contenta
e si girò verso Harry facendogli un sorriso dolcissimo.
"Grazie per avermi
aiutato".
Ma...
di cosa stava parlando? Chi è che non si era offesa? Per
fortuna Neville riempì
il vuoto lasciato dalla riccia.
"Di
cosa parli Ginny?" le chiese Neville. La rossa si voltò
verso l'amico e
sorrise ancora spiegando: "Ho annusato l'Amortentia, due giorni fa, e
ho
scoperto che non era uguale all'ultima volta".
Neville
era confuso, così Ginny spiegò "All'inizio
dell'anno la mia Amortentia
sapeva di cuoio della pluffa, torta di pesche di mamma e..."
sentì le
guance arrossarsi mentre si girava verso Harry "... e Harry. Ma due
giorni
fa invece ho sentito odore di cuoio, Harry e... pizza".
"PIZZA?"
esclamarono insieme Hermione, Pansy e la Greengrass.
Si
voltò verso di loro con uno sguardo stranito e disse:
"Sì, pizza.
Sapete... la pizza?". La rossa vide Pansy voltarsi verso Ron e dire:
"Sì, conosco la pizza", mentre lui sorrideva.
LA
PIZZA! Merlino! Si era fatta tutte quelle paranoie su Harry e il suo
cibo
preferito era la pizza invece che la torta di sua mamma? O Santo
Godric!
Hermione sospirò e iniziò a dire: "Ma io pensavo
che..."
Sentì
Pansy darle un colpetto al braccio con il suo e dire ad alta voce:
"Effettivamente
la pizza è buonissima. O no?" e la Serpeverde
guardò tutti fermandosi un
po' di più su di lei. Hermione annuì.
"E
poi avresti dovuto sapere che tua mamma non se la sarebbe presa per un
cosa
così…" La rossa annuì sorridendo alle
parole della Serpeverde.
"Avete
ragione. Me lo avevano detto anche Ron e Harry, ma finché
lei non ha risposto
al mio gufo non ci ho creduto. Mi sa che sono stata un po' lagnosa in
questi
giorni, eh?" disse, per scusarse.
"Oh,
non preoccuparti, ti farai perdonare, vero Hermione?" disse Pansy
guardandola insistentemente. Come? Già già. "Oh,
sì sì. Certo…"
Poi
la serpeverde si avvicinò e sussurrò in maniera
che sentisse solo Hermione: "La
prossima volta che inizi una tiritera
come questa, dico a Draco di chiudervi nella stanza delle
necessità con un bel
letto grande e di tenerti lì per almeno una settimana!"
Sentì le guance
arrossarsi mentre guardava il suo sguardo divertito.
Annuì
ringraziandola per averla coperta con Ginny. Effettivamente avrebbe
dovuto
iniziare a preoccuparsi un po' meno per tutto.
Poi
Luna disse guardando per aria dicendo: "La mia Amortentia ha il profumo
del sole…" Tutti si voltarono verso Luna.
Ma
di cosa sa il sole???????????