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Autore: artemis89    10/07/2009    1 recensioni
Ok, questa è una song fic che mi è venuta in mente ascoltando la canzone ‘The Reason’ degli Hoobastank. La coppia è ovviamente Tyki/Lavi (potrei scrivere altro?)
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Rabi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer. D.Gray-man appartiene a Hoshino-sensei, mentre il testo di ‘The Reason’ è di proprietà degli Hoobastank. Piuttosto ovvio, a dirla tutta.

Warning: Shounen-ai e personaggi molto, ma molto OOC. Leggete a vostro rischio e pericolo.

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AND THE REASON IS YOU

Era così perso nei suoi pensieri che non aveva nemmeno sentito la voce dei compagni che lo chiamavano.

“Lavi. Lavi! Mi stai ascoltando sì o no?”

Sbatté le palpebre alcune volte prima di voltarsi verso i suoi amici. Allen lo stava guardando corrucciato, aspettando una sua risposta, mentre Kanda stava mormorando qualcosa a proposito di ‘quell’idiota di un coniglio’.

“Scusa Moyashi-chan la risposta è no, non ti ho ascoltato. Cosa stavi dicendo?” gli chiese sorridendo.

“Il mio nome è Allen! E, per la terza volta, Lavi, ti stavo chiedendo se non è meglio andarcene. Il caffé è già vuoto.”

Lavi si guardò intorno solo per accorgersi che Allen aveva perfettamente ragione: era gli unici clienti rimasti.

“Sì, penso che tu abbia ragione Allen. Maglio se ce ne andiamo.” disse Lavi alzandosi dalla sedia.

Allen e Kanda lo imitarono. Dopo aver pagato il conto, uscirono dal locale.

Era molto tardi, mezzanotte circa, e non c’era anima viva per le strade. Si avviarono in direzione della pensione dove avevano affittato le camere per la notte.

Avevano quasi raggiunto l’edificio, quando Lavi ruppe il silenzio che era sceso tra di loro.

“Bè ragazzi, non ho molto sonno, quindi credo che andrò a fare una passeggiata. Voi due andate tranquillamente a letto. Prometto di tornare prima di domattina, ok?”

Kanda si limitò ad un ‘Che.’ mentre Allen lo osservò preoccupato.

“Sei sicuro, Lavi? Domani dobbiamo partire presto per prendere il treno. E se tu non dormi…”

“Ah, ah, non preoccuparti Allen. Ho detto che arriverò in tempo, no problem. E posso sempre recuperare dormendo in treno.”

“Uhm…ok…” acconsentì il giovane dai capelli bianchi senza troppa convinzione.

Kanda si girò verso di lui “Stai attento, stupido coniglio, perché se non arriverai in tempo, non ci penserò due volte ad andarmene e lasciarti qui. Capito?”

“Aww, Yuu-chan, lo so che sei preoccupato per me, ma vi ho già detto che sarò in orario, no?” rispose Lavi con un sorrisetto.

“Sta zitto, baka!” fu l’unica replica che ricevette.

“Sì, sì…ad ogni modo ci vediamo Moyashi-chan, Yuu-chan!” disse Lavi allegramente mentre si girava per allontanarsi.

Due voci gli risposero all’unisono “Non chiamarmi in quel modo!!”, ma Lavi si limitò a sorridere.

Lo stesso sorriso però scomparve appena ebbe girato l’angolo e un milione di pensieri tornarono ad affollare la sua mente.

“Cosa c’è che non va in me stanotte?”

Non poté trovare una risposta alla sua domanda.

Così, nel tentativo di riuscire a scoprirla, cominciò a ripassare gli eventi della giornata.

Komui li aveva chiamati e gli aveva detto che dovevano partire per una piccola cittadina nel sud dell’Irlanda perché recentemente si era verificato uno strano fenomeno intorno all’area. Le informazioni non erano affidabilissime, perché in Irlanda quel genere di storie erano molto diffuse. Ma decisero di dare un’occhiata comunque.

Poco prima di arrivare in paese furono attaccati da una dozzina di akuma, tutti di livello uno e riuscirono a sconfiggerli senza troppa difficoltà. Ma la presenza di akuma intorno al luogo che gli era stato indicato rafforzò i loro sospetti che le voci che avevano sentito fossero piuttosto concrete.

Infatti appena arrivati in città, scoprirono un sacco di persone con un aspetto veramente singolare: avevano tutti occhi viola e capelli blu intenso. Le persone spiegarono che si erano risvegliati in quel modo dopo aver bevuto l’acqua di una piccola sorgente che si trovava nelle vicinanze, ma, poiché erano in Irlanda, tutti pensavano si trattasse dello scherzo di qualche elfo o spiritello dispettoso.

Allen, Kanda e Lavi invece, avevano idee ben diverse. Ed avevano ragione: dopo essersi fatti accompagnare alla famigerata sorgente erano fortunatamente riusciti a scoprire e recuperare un frammento di Innocence, che Kanda aveva immediatamente preso in custodia. L’unica cosa strana era che non avevano scorto nessuna traccia di akuma ad attenderli.

Senza lamentarsi troppo dell’inaspettata fortuna, erano ritornati in città per scoprire che gli effetti dell’Innocence erano svaniti e tutte le persone coinvolte erano ritornate normali. Avevano ormai perso l’ultimo treno per il ritorno, così affittarono delle stanze in una piccola pensione (era tutto piccolo in quella città) per passare la notte. Fatto questo, decisero di andare a cercare una taverna per mangiare qualcosa.

I passi di Lavi si stavano dirigendo fuori città, verso una vecchia villa in rovina, ma Lavi era troppo distratto per accorgersene.

La taverna non era pienissima così poterono trovare posto in un tavolo libero e iniziare a cenare. Come sempre Allen mangiò come se non lo facesse da settimane, mentre Lavi si limitò ad una zuppa ed un po’ di pane. Kanda era piuttosto irritato per il fatto di non trovare della soba (come puoi trovare della soba in Irlanda?), così alla fine si accontentò di mangiare del pesce. Dopo il pasto rimasero seduti al tavolo chiacchierando. Cioè, Allen e Lavi chiacchieravano, Kanda si limitava a qualche ‘Che’ e qualche sbuffo di tanto in tanto.

Fu allora che iniziò la musica.

Lavi si fermò all’improvviso. “Forse è stata colpa di quella canzone.”

Una piccolo gruppo di musicisti stava suonando nel locale: c’era un uomo con una chitarra, un donna col flauto, un altro uomo al violino e uno alle percussioni. E poi c’era una giovane donna che cantava con una bellissima voce. Suonarono canzoni allegre per festeggiare la fine della ‘maledizione della sorgente’, come la chiamavano loro, e alcune tipiche canzoni irlandesi. Allen e Lavi ascoltavano sorridenti. Kanda faceva finta di non ascoltare, ma in realtà si stava godendo la musica anche lui (solo un pochino, ovviamente).

Ad un certo punto la cantante prese la parola: “Fino a qualche tempo fa io non era una bella persona: trattavo malissimo le persone e per arroganza mi ritenevo superiore agli altri. Ma adesso finalmente sto cominciando a cambiare. E la prova è il fatto che queste persone mi hanno accolta nel loro gruppo come cantante.” Fece una leggera pausa.

Poi riprese sorridendo. “Tutto questo è merito di un mio caro amico che mi ha aiutato a capire i miei errori ed a cambiare quello che ero. Questa canzone è dedicata a lui. Perché penso che una volta nella vita capiti a tutti di incontrare una persona capace di cambiarci, possibilmente in meglio.”

Dopodichè cominciò a cantare.

Lavi non capiva perché non riusciva a togliersi quelle parole dalla mente.

“Perché non riesco a smettere di pensarci? È solo una canzone. Ok, una canzone carina, ma…”

I'm not a perfect person
(non sono una persona perfetta)
As many things I wish I didn't do
(come tante cose che desiderei non aver fatto)
But I continue learning
(ma io continuo ad imparare)
I never meant to do those things to you
(non ho mai avuto intenzione di farti quelle cose)
And so I have to say before I go
(e quindi, prima di andarmene, devo dirti)
That I just want you to know
(voglio solo che tu sappia che)


 

Lavi scosse la testa, cercando di cancellare quei versi. E non solo quello. C’era una altra cosa che non riusciva a scacciare dalla testa.

Un volto. Il volto di una persona a cui Lavi non voleva minimamente pensare.

“Aaahh, basta adesso!! Non ci voglio più pensare. Cosa mi sta succedendo?” si chiese passandosi una mano tra i capelli.

Cercando di distrarsi cominciò a riflettere sulla loro missione: avevano recuperato l’Innocence con successo, ma la quasi totale assenza di akuma lo stupiva. Quando c’era di mezzo un frammento di Innocence le cose non erano mai così semplici.

E c’era un’altra cosa che lo preoccupava: aveva la sensazione di essere osservato. Era cominciata subito dopo il loro arrivo in città. All’inizio aveva provato a parlarne con gli altri, ma la loro risposta era stata negativa. Quindi, se nemmeno l’iper-vigilante Kanda non aveva notato niente, Lavi si convinse che la sua era solo paranoia.

Ma la sensazione rimase.

Per dirla tutta l’aveva anche in quel momento. Si guardò intorno. La vista della grande casa lo fece sentire peggio: doveva essere stata una villa meravigliosa quando le persone l’abitavano ancora, ma adesso era solo un ammasso di pietre buie ed in rovina.

Forse un giorno anch’io sarò solo e abbandonato come questa casa. Bookman ha il compito di registrare la storia, ma non viene mai registrato in essa. E non può nemmeno avere delle persone vicino pronte a ricordarlo. È come se non esistesse nemmeno a questo mondo.

Stava per perdersi nuovamente nei suoi mesti pensieri quando notò qualcosa.

Qualcosa che gli fece quasi venire un infarto.

Una farfalla. Un farfalla nera con delle ali molto particolari.

Una farfalla che lui conosceva molto bene.

Il suo primo sentimento fu la paura. Conosceva la persona a cui apparteneva quella farfalla.

Un nemico. Un Noah.

Osservò la farfalla allontanarsi e dirigersi verso il retro della casa diroccata che aveva di fronte.

E in quel momento il volto a cui non voleva pensare, ricomparve prepotentemente nella sua testa, insieme ai versi di quella canzone. Perché la farfalla apparteneva alla stessa persona il cui volto non riusciva a togliersi dalla mente.

Un nemico. Un Noah.

Cominciò ad inseguirla.

I've found a reason for me
(Ho trovato una ragione per me)
To change who I used to be

( per cambiare quello che ero)
A reason to start over new
(una ragione per ricominciare da capo)
And the reason is you
(e quella ragione sei tu)

Raggiunse il retro della casa.

La luna era quasi piena e brillava forte nel cielo, illuminando tutto intorno.

Lavi vide la farfalla avvicinarsi ad una figura seduta sul bordo di una bassa finestra. La figura allungò una mano e la farfalla vi si posò sopra.

E poi una voce.

“Ciao, Lavi.”

Lavi guardò con gli occhi spalancati mentre la persona si alzava e cominciava a camminare verso di lui.

Come sempre indossava pantaloni neri ed una camicia bianca. Ma, anche se la notte era piuttosto fresca, la sua giacca era abbandonata sul bordo della finestra, insieme ai guanti ed al cappello che portava sempre. I suoi capelli era sciolti sulle spalle e sorrideva, mentre osservava Lavi con i suoi occhi color dell’oro.

“Tyki Mikk” furono le uniche parole che sfuggirono alle labbra di Lavi.

“Oh, sono onorato che ti ricordi il mio nome. Ma come potresti non farlo? Sei l’apprendista di Bookman, dopotutto.”

Lavi indietreggiò di un passo, mentre la sua mano si abbassava verso il suo martello. “Perché sei qui? È per l’Innocence?”

“Bè, in effetti, sì, è per quello” rispose l’uomo, avvicinandosi ancora.

“Eri qui fin dall’inizio, vero? In questa città. Ci hai seguito per tutto il tempo, però ci hai lasciato prendere l’Innocence senza combattere. Perché?”

“La risposta è molto semplice: perché oggi non ho nessuna voglia di combattere.”

Lavi guardò l’uomo con l’espressione sorpresa.

Tu non hai voglia di combattere?! Ma…ma tu sei un Noah: uccidi gli esorcisti e distruggi le loro Innocence. Perché così all’improvviso…”

L’uomo era giusto davanti a lui.

“Non lo so neanch’io. Non sono dell’umore adatto per uccidere qualcuno.” disse con una scrollata di spalle. “In particolar modo tu.”

Lavi sembrava sempre più confuso. “Perché io?”

Tyki sorrise.

I'm sorry that I hurt you
(mi dispiace di averti ferito)
It's something I must live with everyday
(è qualcosa con cui dovrò convivere ogni giorno)
And all the pain I put you through
(e tutto il dolore che ti ho fatto passare)
I wish that I could take it all away
(vorrei tanto poterlo cancellare)
And be the one who catches all your tears
(ed essere quello che asciuga le tue lacrime)
That’s why I need you to hear
(per questo ho bisogno che tu ascolti)

“Non so neanche questo.”

“Come posso fidarmi? Ti stai comportando in modo così strano, potrebbe essere una trappola.”

Tyki sorrise ancora “Non preoccuparti, ragazzo, non sono quel tipo di persona.”

Non più.

I've found a reason for me
(Ho trovato una ragione per me)
To change who I used to be
( per cambiare quello che ero)
A reason to start over new
(una ragione per ricominciare da capo)
And the reason is you
(e quella ragione sei tu)


Non con te, in ogni modo.

Continuò a guardare il giovane dai capelli rossi per un momento, prima di girarsi.

“Bè, sembra che non abbia nessuna ragione per rimanere ancora in questa città, visto che ormai voi avete preso l’Innocence. Forse è meglio se me ne vada. Non trovi?”

Fece per recuperare la sua giacca, quando Lavi parlò di nuovo.

“Perché sorridi sempre?” chiese.

L’uomo si girò sorpreso. “Pardon?”

Lavi non lo guardava negli occhi. “Anche se tu sorridi sempre, i tuoi occhi rimangono tristi. Quindi perché sorridi se sei triste? Perché continui a fingere di essere felice?” sembrava perso in un suo ragionamento. “Tu non sei obbligato a fingere, tu sei diverso da me! Quindi perché…” la sua voce si affievolì mentre rivolgeva lo sguardo a terra.

Tyki era senza parole: era così evidente? Come faceva questo esorcista, questo ragazzo a capirlo così bene, come un libro aperto?

Lavi alzò finalmente lo sguardo e sbatte più volte le palpebre. Poi arrossì di colpo.

“C-cosa diavolo sto dicendo?” si tocco le labbra con dita tremanti.

Cominciò ad indietreggiare, ma Tyki fu più veloce e lo afferrò per il polso.

“L-lasciami.”

“Sei preoccupato per me, Lavi?”

“Ovviamente no!”

Ma l’uomo parve non lo avesse sentito. “Allora spiegami, perché mi hai detto quelle parole?”

“Io…io…” balbettò “Io non lo so maledizione!”

Si divincolò per rompere la presa dell’altro.

“Non so perché ho detto quelle parole. Non so cosa sto facendo. Non so perché mi comporto in questo modo strano. Non so niente!”

“Lavi…”

“No, non ti ascolto. È tutta colpa tua!”

Tyki lo guardò scioccato. “Colpa mia? Che cosa ho fatto?”

Lavi si rifiutava di guardarlo.

“Guardami.” Mise una mano sotto il mento di Lavi e lo obbligò ad alzare lo sguardo.

Ma Lavi scacciò la mano con uno schiaffo.

“Vuoi la verità? Sì, è vero, sono preoccupato per te. È questo che volevi sentire?” sbottò.

 And the reason is you
(e quella ragione sei tu)

 “Non riesco a smettere di pensare a te. Continuo a ripetermi che sei solo un assassino, un nemico, e che dovrei ucciderti, ma non ci riesco!” stava quasi urlando.

“Tutte le volte che ti ho visto tu sorridevi sempre. E quindi ho pensato che forse ero io l’unico abbastanza stupido da preoccuparmi per te. E adesso arrivi qui, mi dici qualche stupidata e ti comporti in modo così strano che io non so più cosa pensare di te.”

Tyki lo guardava ad occhi spalancati, incredulo.

 And the reason is you
(e quella ragione sei tu)

“Io sono un Bookman. Devo sempre fingere di essere un’altra persona. Non posso voler bene a qualcuno. Non posso affezionarmi. E adesso sono qui, preoccupandomi e parlando con te, con un Noah. Quindi spiegami adesso, cosa mi sta succedendo?”

And the reason is you
(e quella ragione sei tu)

Lavi cadde in ginocchio, piangendo piano. Non sapeva perché si fosse sfogato con Tyki. Magari semplicemente non poteva più trattenersi. Magari voleva farlo da molto tempo. Trovare finalmente qualcuno che potesse capirlo.

Sentì una mano sulla sua guancia, che gli asciugava le lacrime. Alzò lo sguardo.

Tyki si era inginocchiato vicino a lui e lo guardava con espressione triste. “Scusa, non era mia intenzione farti piangere.”

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(voglio solo che tu sappia che)

“Non sto piangendo.” disse Lavi strofinandosi gli occhi.

Tyki sorrise: non il suo solito sorrisetto, ma un vero sorriso. Un bellissimo, caldo sorriso.

“In ogni modo, scusa. E grazie.”

Lavi lo guardò. “Ecco che ti comporti di nuovo in modo strano. Perché mi stai ringraziando?”

“Perché nessuno mi ha mai detto queste cose. Nessuno si è mai accorto della mia tristezza. E nessuno mi aveva mai detto di essere preoccupato per me. Mi ha reso felice. Quindi sembra che ti debba dei ringraziamenti, piccolo Bookman.”

Si avvicinò e tocco le labbra di Lavi con le proprie. Un bacio leggero, gentile e morbido.

Lavi avrebbe voluto che durasse per sempre.

Quando l’altro si staccò, aveva smesso di piangere e stava arrossendo.

“P-perché lo hai fatto? Lo sai che io non-”

“È il tuo ringraziamento. Se non lo puoi accettare come esorcista perché sono un tuo nemico e non puoi farlo neanche come Bookman perché non ti è permesso, allora accettalo semplicemente come ‘Lavi’. O nemmeno lui può accettarlo?”

“No, credo che possa farlo.” disse Lavi con un timido sorriso.

“Bene.”

 I've found a reason for me
(Ho trovato una ragione per me)
To change who I used to be
( per cambiare quello che ero)
A reason to start over new
(una ragione per ricominciare da capo)
And the reason is you
(e quella ragione sei tu)


Si alzarono. “Scusa, Bookman,” disse Tyki con ironia “ma devo proprio andare. E credo anche tu. I tuoi amici cominceranno a preoccuparsi sul serio.”

“Forse” ridacchiò Lavi. “Ehi, Noah, credi che potremmo incontrarci ancora? Magari senza tutte quelle croci sulla tua fronte…”

Tyki finse di pensarci su. “Perché no, credo si possa fare. Ovviamente senza quella orribile uniforme che indossi.”

Questa volta Lavi scoppiò proprio a ridere.

“Affare fatto."

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( per cambiare quello che ero)
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(una ragione per ricominciare da capo)
And the reason is you
(e quella ragione sei tu)

E la ragione sei tu.

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 Ok, non è davvero un gran che. Tenete conto che lo scritta durante un viaggio in autobus, mentre ascoltavo quella canzone con l’mp3. Quindi è abbastanza ovvio che faccia schifo u_u

Ho sempre pensato che Tyki e Lavi in qualche modo si assomiglino parecchio, e per questo che possano comprendersi l’un l’altro. Però alla fine i personaggi sono usciti talmente OOC che se non avessi scritto i nomi non li avreste mai riconosciuti.

Va bè, accontentiamoci, per stavolta. I commenti (e le sicure critiche) sono i benvenuti, come sempre.

A presto (speriamo con qualcosa di meglio =_=)

  
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