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Autore: _endlessly_    25/08/2018    1 recensioni
[Bellarke]
"Clarke non sa esattamente quando una tranquilla partita a scala quaranta si sia trasformata in una cosa così seria e carica tensione, sa solo che adesso Bellamy la guarda con gli occhi scintillanti e quel sorriso che lei tanto odia, ma che tanto ama in certi particolari momenti."
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clarke fa cadere le carte quando un tuono la sorprende. La sua fortuna è che solo una carta si è rovesciata, le altre sono cadute coperte sul tappeto del soggiorno, la sfortuna è che quella carta era il jolly. Bellamy la fissa con un ghigno sulle labbra, alternando lo sguardo da lei alla carta. Clarke si rifiuta di guardarlo negli occhi, sa che leggerebbe sarcasmo e sicurezza, per la vittoria certamente, quindi si limita a raccogliere le altre carte senza cedere alla provocazione.
Lui ride porgendole una carta nuova dal mazzo che possa sostituire il jolly.
-Ci hai provato, principessa.- commenta alla fine, quando Clarke ha preso la carta ed è già di nuovo pronta a riprendere come se niente fosse successo. Lo fissa rude stavolta, dritto negli occhi.
-Non mi serve un jolly per batterti, Blake.-
Il moro mette a terra un'altra scala, si prende anche del tempo per pensare, una mano a sorreggere la testa che svogliata preme verso il basso. Solo alla fine del suo turno risponde. -Allora interrompiamo questa partita e iniziamone un'altra senza jolly.-
Clarke alza un sopracciglio corrucciata, mentre si affretta a pescare la carta che Bellamy ha scartato. -Dici così perché sai già di aver perso. -
Bellamy ride di nuovo, muovendosi leggermente fino a far urtare la propria caviglia contro il ginocchio di Clarke. La bionda lo fissa di sottecchi, cercando di capire se sia stato un gesto casuale o un modo per creare un contatto. Probabilmente, conoscendo Bellamy, la seconda è l'opzione più sicura.
-Ti faccio notare, Clarke, che ho solo una carta in mano. - e gliela sventola sornione davanti al naso, come se così il concetto potesse essere assimilato più facilmente dalla ragazza. - E tu hai poggiato solo una scala. -
-La fretta è l'arte degli stolti. - pronuncia lei sapientemente.
-Dici così perché sai già di aver perso. - le fa il verso Bellamy, modulando leggermente la voce affinché diventi più acuta. A Clarke appare un sorrisino sulle labbra, che si affretta a mascherare coprendosi con le carte, nonostante sia abbastanza sicura che all'occhio attento di Bellamy non sia sfuggito. Si affretta a scartare la carta sotto gli occhi divertiti di lui.
-E comunque. - pronuncia dopo alcuni secondi di silenzio. -Lo sanno tutti che scala 40 è un gioco di fortuna. -
Sente gli occhi brucianti di Bellamy su di se, eppure la sua attenzione è tutta alla sue carte, cercando un modo per sbrogliare quel mazzo rovinato e disordinato. Ha perso, già lo sa. Ma non darà mai la soddisfazione a quel bastardo del suo ragazzo.
La pioggia scende più forte adesso, bagnando la finestra del salotto ancora di più, infiltrandosi nel piccolo spiraglio che avevano lasciato per far passare l'aria. Il pavimento comincia a bagnarsi velocemente, per cui Bellamy si alza immediatamente per chiudere la finestra, scavalcando abilmente la piccola pozzanghera che si è formata.
Clarke lo segue con lo sguardo. -Dovremmo asciugare quella pozzanghera. - dice, non senza un pizzico di ironia.
Bellamy mormora un assenso sottovoce, mentre si affretta a prendere un paio di pezzi di Scottex per poter asciugare l'acqua.
Clarke si gira verso il mazzo di carte, guardando con la coda dell'occhio il ragazzo di spalle. Sa che non dovrebbe farlo, eppure non può farne a meno. Non esiste che Bellamy Blake vinca di nuovo a scala 40, per la quinta volta consecutiva. Comincia ad alzare le carte dal mazzo piano, timorosa quasi, fino a quando non trova la carta che le serve. La sposta veloce sulla sommità del mazzo, trattenendo il ghigno vittorioso che le affiora sulle labbra. Con questa mossa, scorretta magari, ha praticamente già vinto.
Bellamy ritorna un secondo dopo al suo posto. Si risiede a terra, incastrando si nuovo le sue gambe con quelle di Clarke, riprendendo il suo mazzo. Scarta una carta con svogliatezza, riprendendo a guardarla con aria di sfida.
Clarke decise di farlo penare un po’, quindi comincia ad osservare concentrata le carte che ha in mano, senza ancora pescare.
-Che succede se vinco di nuovo? - chiede Bellamy, la mano che ha abbandonato il mazzo a terra e adesso le accarezza il polpaccio scoperto.
Clarke cerca di contenersi, davvero, ma non riesce a staccare gli occhi da quella mano bollente che le accarezza la pelle.
-Perché dovrebbe succedere qualcosa? -
-Sarebbero cinque vittorie di fila. - comincia a picchiettare le dita sul muscolo, leggermente. -Merito un premio.-
Clarke gli spaccherebbe quel sorrisino sornione con un pugno in pieno viso, se non fosse distratta dalle carezze alla sua gamba. Quel maledetto lo sta facendo apposta, ne è sicura. A questo punto i suoi propositi di vendetta si fanno ancora più forti. Non esita più un solo secondo. Prende la carta dal mazzo e immediatamente abbassa le carte a terra, chiudendo il gioco.
Il sorrisino di Bellamy si spegne, mentre fissa sconvolto il terreno di gioco. Persino la sua mano si ferma inerte sulla caviglia di Clarke. Lei lo fissa orgogliosa, gongolando per la vittoria conquistata con tanto sudore e fatica.
Bellamy è troppo sconvolto anche solo per guardarla.
Clarke si alza, sfuggendo gentilmente dalla presa del ragazzo. Si alza in piedi stiracchiandosi, mentre si trascina verso la cucina; non fa neanche due passi che sente immediatamente il ragazzo al suo fianco. Adesso è lui che la fissa sornione e vendicativo.
Clarke non fa nemmeno in tempo a chiedersi il perché di quel sorriso che si ritrova in aria ad agitare convulsamente le braccia. Sente la spalla di Bellamy che le preme sulla pancia, mentre si agita come un'ossessa, bloccata dalle sue braccia muscolose che non le permettono di staccarsi. Comincia a tempestargli la schiena di pugni, via via più violenti, mentre impreca ad alta voce, sovrastando persino il rumore dei tuoni.
-Lasciami, Bellamy!- eppure il ragazzo non la lascia, anzi. Clarke è abbastanza sicura di averlo anche sentito ridere sguaiatamente. -Lasciami! Lo sai che non sopporto questa cosa! -
Oh sì che lo sa. Per questo ovviamente, prima di lasciarla, la porta a fare un tour della casa; come se non sapesse ogni stanza a memoria poi. Clarke non sa nemmeno più da quanto urla, ma ad un certo punta non sente più le braccia di Bellamy sulla schiena. Sfrutta la distrazione del suo nemico per poter sgusciare libera; deve aver fatto male i conti, probabilmente, perché si ritrova stesa di schiena sul letto, mentre il ragazzo la tiene bloccata sul materasso col suo corpo, senza farle un peso eccessivo. Hanno entrambi il fiatone, Clarke per il troppo urlare e Bellamy per il troppo ridere, e i loro petti si muovono incontrollati, incontrandosi a meta strada. Clarke non sa esattamente quando una tranquilla partita a scala quaranta si sia trasformata in una cosa così seria e carica tensione, sa solo che adesso Bellamy la guarda con gli occhi scintillanti e quel sorriso che lei tanto odia, ma che tanto ama in certi particolari momenti.
Lui le si avvicina, sfiorandole il lobo dell'orecchio con le labbra. -La prossima volta che vuoi fregarmi, Griffin, cerca di guardare la carta che peschi. -
E Clarke si picchierebbe se avesse le mani libere, ma adesso sono tra i ricci di Bellamy, e non ha poi tanta voglia di spostarle.
  
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