Che luogo incantevole...
...ma dove sono?
Attorno a me vedo solo fasci olografici che riflettono i colori dell’arcobaleno in modo tenue e rilassante.
Mi fisso i piedi.
Sono sempre io. Solo io.
-
Che cos’è?
Ad un tratto è cominciata una melodia... anzi, pare più una canzone. Non l’avevo mai sentita prima.
È piacevole.
Decido di guardarmi attorno per capire da dove viene, ma non vedo niente.
Niente, tranne che lui.
Un uomo esattamente come me, ma nero.
Anche lui sta guardando me.
Chi sei? Perché non mi parli? Cosa ci fai qui?
Sei sempre stato lì? Effettivamente non lo so, credo di essere rimasto con la testa china da sempre.
Ci fissiamo intensamente.
La musica continua.
Io e lui alziamo contemporaneamente il braccio, lentamente.
Timidamente avvicino la mia mano alla sua. Lui fa lo stesso.
Mi imita? Siamo la stessa persona?
Le nostre dita si toccano i polpastrelli a vicenda.
Una strana sensazione mi pervade. Allontano la mano spaventato. Lui sembra provare le stesse cose.
Continuiamo a guardarci. È così diverso da me...
Riavviciniamo le nostre mani, spostando lo sguardo su di esse.
“Dokka kara arawareta
Kanjō ga soko ni ite
Chotto zutsu ōkiku naru
Minai mienai burijita”
Qualcuno inizia a cantare sopra la musica di poco fa.
Non mi importa gran ché. Per adesso sono troppo impegnato ad osservare e studiare la mano di questo individuo.
Che strano...
Ci tocchiamo di nuovo, e questa volta sul palmo della sua mano nera appare una macchia bianca che sembra sfumarsi con il suo colore.
Cos’è? È per caso colpa mia?
Noto che anche io ho delle tracce di nero sulla punta delle dita.
“Darenimoienai de
Sore wa himitsu ni natta
Kitto socchi no hō ga
Ii hazudatte”
La voce continua a cantare.
Lui osserva con interesse ciò che osservavo io poco fa.
“Ā
Boku ga boku janakereba
Yokatta”
Appoggiamo le nostre mani. Lentamente. Aderiscono.
La sensazione di prima torna.
Cosa vorrà dire? Chi è questo individuo che al solo tocco mi fa sentire così?
“Karawanai to shitteru
Soredemo soba ni itai
Shinsen dake wa yurushite”
I nostri sguardi abbandonano le mani e si fissano sui volti.
“Konnanimo chikainoni
Furetara kowarerukara
Dakara boku wa
Mazarenai“
Mazarenai...
Questa parola mi rimbomba nella testa...
L’uomo nero piega le dita piano piano, intrecciandole con le mie. Sembra divertente.
Comincio a fare lo stesso anche io, e finiamo col strofinarci le mani a vicenda.
Che...?
Mentre lo facciamo noto che io lo sporco di bianco, e lui sporca me di nero.
Credo di aver capito il gioco. Sarebbe davvero bello vedere che succederebbe se provassi a mescolarmi con lui...
“Kitto kono mama de
Hitorikiri naite iru
Anata wa mujaki ni soko de waratte”
Ci siamo fatti più vicini e continuiamo a strisciarci le mani a vicenda, continuando a sporcarci l’uno dell’altro.
Forse potrebbe davvero funzionare...
”Zutto shitte irukara
Sono shinsen no mukinara
Majiwaranai koto mo
Shitte irunoni”
Inizia a spostarsi, e comincia a passarmi la mano lungo il braccio per poi risalire fino alla spalla.
Questo suo gesto mi fa venire i brividi.
“Ā
Iki ga kurushiku natte
Sawaida”
Decido di fare lo stesso. Gli passo la mano lungo il braccio e raggiungo la spalla. Le mie dita danzano lungo la sua clavicola, e scendono verso il petto.
“Kawaranai to shitteru
Soredemo soba ni itai
Shisen dake wa yurushite”
Lo sto sporcando di bianco. Mi sta sporcando di nero.
Fa scendere la mano dietro la spalla, quasi a raggiungere la mia scapola.
Sento la strana sensazione farsi un po’ più forte. Vorrei proprio sapere cos’è...
“Nanimo iwazu ni ire wa
Hanareru koto wanaito
Wakarunoni ne”
Questa volta sono io a prendere l’iniziativa.
Sollevo la mano sinistra che fino a quel momento era rimasta in disparte, la passo con delicatezza sui suoi bicipiti e la porto dietro la schiena. Mi avvicino. Subito dopo ci ritroviamo abbracciati, più vicini che mai.
Appoggio la testa sulla sua spalla destra, e continuo a passargli le mani lungo la schiena.
Lui mi imita, e mi stringe a se.
È tutto così bello...
Vorrei che questo momento non finisse mai...
Sento che finalmente riesco a soddisfare il desiderio di essere vicino a lui, ma ancora non è abbastanza.
“Wakaranai”
Che succede? Perché ancora non sono soddisfatto?
“Chikazuitatte kuretatte
Omoi tsutaetatte”
Riesco a sentirlo. Sento il calore del suo corpo. La sua presenza contro di me.
È davvero piacevole...
Ma voglio di più.
Voglio essere un tutt’uno con lui.
“Dō shiyō mo deminakute
Kuro wa kuro
Shiro wa shiro“
Un modo ci dev’essere...
“Surikire kitta kanjō ga
kowashite shimai-sō
Ga ni kaette mata kyō mo
Boku wa kakurete nai teru”
Ci stacchiamo piano piano da questo abbraccio intenso.
“Dokka kara arawareta
Kanjō ga bokuda“
Ci fissiamo negli occhi.
Io ho le mani appoggiate alle sue spalle, lui sui miei fianchi.
“Karawanai to shitteru
Soredemo soba ni itai
Shisen dake wa yurushite“
Contemporaneamente avviciniamo i nostri volti.
Incliniamo le teste, le nostre labbra si toccano.
Sento che potrebbe funzionare...
Ci stacchiamo. Ci riattacchiamo.
Il semplice tocco si è mutato in un bacio.
Non riesco a trattenermi. Appoggio le mie mani sulle sue guance, attirandolo a me sempre di più. Lui fa lo stesso. Sento le sue dolci carezze passarmi sulla mandibola e lungo gli zigomi.
Coraggio...
“Konnanimo chikainoni
Furetara kowareru kara
Dakara boku wa”
Sto cercando di tirarlo il più possibile verso di me, ma...
Perché non succede?
Perché non riesco a fondermi con lui?
“Mazarenai to shittete“
Ci stacchiamo, rimanendo sempre vicini.
Le nostre mani non si muovono da dov’erano.
Siamo impegnati a guardarci negli occhi.
Ma...
Io sono bianco e nero, lui è nero e bianco.
Non è il risultato che speravo...
Lo guardo con un filo di tristezza negli occhi.
Perché non ti vuoi mischiare? Perché mi rifiuti?
“Mazarenai to naramō”
...come sarebbe a dire?
Dai tuoi occhi sembra che tu stia cercando di dirmi no.
“Konna boku ni sayonara
Konna hibi ni sayonara“
...è troppo...
“Dōse bokura
Mazarenai”
Mazarenai...
È dunque impossibile.
Siamo diversi.
Come il nero e il bianco.
-
Mh?
Che strano...
Per un momento ho pensato di volermi mischiare con quest’individuo...
Sarebbe davvero da pazzi. È troppo diverso da me...