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Autore: simoasr94    27/08/2018    2 recensioni
E se quando Arthur cadde vittima dell'incantesimo che lo fece innamorare di Lady Vivian, il bacio di Gwen non fu la soluzione giusta?!
Dal testo: “L’incantesimo può essere fermato solamente con un bacio della persona che Arthur ama più di ogni altra, devi aiutarlo Gwen”. Merlin pronunciò quelle parole con la voce tremante, e si sorprese quando la mulatta sorrise dolcemente “Merlin… vorrei davvero poterti essere utile, ma non sono io quella persona” il giovane la guardò sorpreso “Ma certo che sei tu Gwen, non potrebbe essere nessun’altra”. “Si invece, sei tu.”
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Lo so che molti di voi mi odieranno per la long che ancora non ha un finale, ma vi svelo un segreto: ho un problema con i finali!!! Anzi, in realtà solo con il finale di quella storia! Forse perché dopo la 5x13, nonostante siano trascorsi 6 ANNI, non mi sia ancora passata. Non ho mai lasciato questo fandom, ma mi dispiace vedere quanto stia, purtroppo, cadendo nel dimenticatoio. Nel mio piccolo farò il possibile per tenerlo vivo, magari, iniziando anche a pubblicare storie che sono nel pc da anni e aspettano di vedere la luce. Vi lasciò a questa OneShot che definirei: sclero domenicale pomeridiano. Ci vediamo alla fine per le battute finale. Vi voglio sempre un gran bene e W IL MERTHUR
 
 
KISS OF TRUE LOVE
 
 
Arthur si sentiva un vero idiota. Aveva baciato Gwen senza una reale ragione, e l’unico suo pensiero dopo averlo fatto era stato Merlin. Ogni notte il suo sguardo sorpreso lo perseguitava, lo vedeva ancora davanti alla porta di casa della ragazza, con la bocca aperta, e un lieve sorriso imbarazzato che non rispecchiava minimamente il suo reale stato d’animo, poteva leggerglielo negli occhi.
 
La verità era che Arthur si sentiva confuso, spaventato e incredibilmente triste. Si era reso conto di provare qualcosa per il suo servitore dopo che un inspiegabile senso di gelosia lo aveva colpito quando Merlin strinse amicizia con Lancelot. In alcuni momenti gli sembrava che il moro ricambiasse i suoi sentimenti, in altri, si sentiva incredibilmente stupido “Come se potesse mai provare qualcosa per me – pensava in momenti di sconforto – è un uomo, ha sempre avuto un debole per Morgana, non sarà mai interessato a me” e cosi si accontentava del rapporto che avevano: complice, amichevole, vero in qualsiasi forma fosse.
 
Ma, dopo ciò che era avvenuto tra lui e Gwen, il moro iniziò a comportarsi in modo strano, quasi a spingerlo forzatamente verso di lei: ancora ricorda il giorno in cui partirono per andarla a cercare dopo che era stata rapita e scambiata per la pupilla di Uther, i due ebbero uno scontro dal quale Merlin uscì sconfitto e confuso: “Smettila Merlin – ringhiò il principe – smettila di spingermi nelle sue braccia. Non è lei che voglio. L’ho baciata è vero, ma ho sbagliato, io ero confuso e non volevo accettare la realtà. Ma ora smettila, non fai altro che farmi arrabbiare così” il moro lo guardò confuso; era cotto di Arthur da tempo e vedere il principe baciare Gwen gli aveva fatto male, ma sapeva di non poter avanzare nessuna pretesa o dispiacere. Anche se, quando Arthur lo trovò sulla porta, gli sembrò quasi che guardandolo negli occhi potesse vedere il suo cuore infranto, perché Merlin poteva ancora nitidamente ricordare lo sguardo avvolto di panico del biondo che allontanando delicatamente la donna si dirigeva verso di lui come se dovesse giustificarsi di qualcosa “Merlin.. io…” pronunciò il biondo flebilmente “Dobbiamo andare Sire, dovrete combattere tra poco” e inclinando leggermente la testa in un inchino formale che non gli apparteneva, Merlin lasciò l’abitazione dell’amica. “Quale sarebbe la realtà che non riuscivate ad accettare?” pronunciò il mago ridestandosi dai suoi ricordi “Io… - iniziò il principe in difficoltà – non sono affari tuoi” concluse rimettendosi in marcia.
 
Il loro rapporto procedeva normalmente soprattutto perché Arthur, seppur inconsapevolmente, era stato una vicinanza preziosa per Merlin dopo la perdita di Freya, anche se, non potevano negare che ogni giorno i loro sguardi si facevano più prolungati e di un’intensità sempre più tagliente.
 
Il sole che li accolse segnava un giorno di importanza storica per Camelot, quella mattina sarebbero giunti a palazzo i sovrani dei Cinque Regni per sancire un accordo di pace che avrebbe messo fine alle guerre più sanguinarie. Re Olaf decise di portare con sé la giovane e viziata figlia, Lady Vivian, spocchiosa e intoccabile principessa; suo padre infatti, era molto geloso di lei, minacciando chiunque provasse anche solo ad avvicinarla. Il biondo era davvero infastidito dalla sua presenza tanto che passava il tempo con Merlin a prendersi gioco di lei “E’ incredibile quanto possa essere arrogante e scortese quella ragazza” disse il biondo “Sareste una coppia perfetta” lo canzonò il mago mentre preparava il principe per la notte, guadagnandosi un’occhiataccia da parte sua “Mi fa piacere che hai una così bassa considerazione di me, non toccherei Lady Vivian neanche se fosse per il bene del regno” entrambi risero di cuore mentre Merlin augurava la buonanotte al suo principe.
 
Quello che nessuno dei due sapeva era che non tutti i sovrani erano venuti a Camelot in cerca di pace; Re Alined, infatti, cercava in tutti i modi di boicottare la firma dei trattati, cercando di provocare una guerra, tuttavia senza iniziarla. Fu per questo che decise di sfruttare a suo vantaggio l’accecante gelosia di Re Olaf e l’indiscutibile fascino del Principe Arthur; con la complicità del suo servitore, Trickler, in realtà un mago, fecero un incantesimo al biondo che da quel momento non avrebbe cercato altro che Lady Vivian.
 
Il giorno seguente quando Merlin andò da Arthur con la colazione e lo trovò in piedi, già vestito “Sire.. - disse sorpreso – siete già vestito” “Certo Merlin – rispose il biondo con tono euforico – sono il futuro re di Camelot, sono in grado di vestirmi da solo” “Da quando?” chiese il moro prendendosi gioco di lui “Smettila Merlin. Oggi è il giorno perfetto – disse il principe voltandosi verso il suo servitore – oggi, mi dichiarerò alla persona che amo” Merlin sentì le gambe cedere, quindi stava ammettendo che era innamorato di Gwen, nonostante le avesse detto anche con tono rabbioso che non era lei la persona che voleva, rivelazione che aveva dato a Merlin una flebile speranza, che ora volava via e si scoppiava come una leggera bolla di sapone “Vi dichiarerete?” ripeté il moro incredulo “Si, e tu dovrai aiutarmi; aiutarmi a… esprimere i miei… sentimenti” disse goffamente il principe cercando di sembrare convincente “Io? No Sire, mi dispiace, io non posso, no…” il biondo lo guardò come un cucciolo ferito “Merlin non puoi dirmi di no, io non sono bravo in queste cose, e lei… lei è così perfetta, è bella, delicata e…” “Va bene ho capito, cosa volete?” rispose seccato Merlin, cercava di mantenere la calma, ma il suo volto tradiva il suo orgoglio ferito.
 
Arthur era strano, euforico, sembrava non accorgersi di nulla intorno a sé “Io dire… dei fiori, che ne pensi? Dei fiori e… - continuò con aria pensierosa – un biglietto in cui scriverai… beh sicuramente inventerai qualcosa di sensato” terminò il principe dando all’amico una pacca sulla spalla, non accorgendosi che i suoi occhi si facevano lucidi “Merlin – pronunciò il biondo mentre il mago si dirigeva sconfitto verso la porta – ricordati di menzionare qualcosa che abbia a che fare con i suoi biondi capelli, lucenti come il sole” in quel momento Merlin cadde dalle nuvole, biondi capelli lucenti… ma cosa stava dicendo? “Biondi capelli? – domandò – ma Sire, Gwen…” “Non c’è bisogno che metti in mezzo Gwen, è una cosa che puoi fare benissimo da solo, si tratta solo di portare dei fiori in camera di Lady Vivian”
 
COSA??? Lady Vivian?
 
Merlin si era sicuramente perso qualcosa… “Lady Vivian?” il principe, con poca eleganza si spalmò sulla finestra della sua camera tenendo lo sguardo fisso sul cortile del castello dove la principessa era intenta a maltrattare un servitore “E’ l’essere più perfetto che abbia mai camminato su questa terra” senza voler sentire altro, Merlin si girò e sbattendo la porta uscì dalla stanza. “Lady Vivian, ma che cavolo gli dice la testa – pensava Merlin mentre era intento a portare i fiori in camera della principessa – sono stato un idiota a credere di avere una possibilità; il principe Asino, donnaiolo di prima categoria… figurarsi se poteva interessarsi ad un servitore. Eppure alcuni suoi messaggi sembravano cosi chiari… che stupido sono stato”. Bussando alla porta e non trovando nessuno, Merlin entrò lasciando i fiori sul tavolo e un biglietto scritto di mala voglia poco vicino “Un mazzo di fiori per tentare di eguagliare la vostra bellezza” frase senza senso, per un gesto senza senso, e al diavolo la citazione sui capelli biondi e lucenti “Stupido di un Asino Reale e incredibilmente babbeo” pensava il moro mentre usciva dalle stanze della principessa.
 
Dopo quel gesto non ci fu nessuna risposta dalla principessa, e il principe con aria abbattuta non sapeva cosa fare, mentre vagava per il cortile cercando di trovare una soluzione si imbatté in Gwen “Sire… c’è qualcosa che vi turba?”, la mora aveva accettato le sue scuse dopo il bacio che c’era stato nella sua abitazione, non che la cose le dispiacque, ma essere usata come mezzo per dare un senso alla confusione del biondo un po’ si, dopo tutto, era quasi impossibile non sentirsi attratti da Arthur “Ho fatto un gesto Gwen, un gesto… che non è stato per nulla apprezzato”, la mora si sorprese, il principe si era esposto con Merlin?! Dopo le scuse Arthur era anche riuscito ad aprirsi con lei, in parte, dicendole che si sentiva molto confuso e spaventato da quello che provava per il suo servitore “Non posso credere che la persona per cui avete un cruccio cosi forte non abbia apprezzato il vostro gesto, forse… dovreste osare un po’ di più”, inconsapevolmente, la mora stava spingendo il principe ancora più lontano dal suo amico. “Osare un po’ di più… dici è? Ci proverò Ginevra, ti ringrazio, sei un’amica preziosa” e cosi dicendo corse via.
 
Arthur iniziò ad essere incredibilmente appiccicoso con Lady Vivian: le portava la colazione, le regalava fiori e la ragazza trovava tutto incredibilmente fastidioso finché anche lei, per mano del tirapiedi di Re Alined non cadde vittima del medesimo incantesimo.
 
Nel frattempo Merlin, seppur con il cuore distrutto, non smetteva di compiere i propri doveri e nel risistemare il letto del principe trovò una ciocca di capelli, e fu lì che capì, senza pensarci corse nelle stanze di Gaius per chiedergli consiglio “Se è vero quello che mi dici – disse il medico di corte - Arthur è certamente vittima di un incantesimo d’amore, devi immediatamente trovare una soluzione Merlin, prima che Olaf venga a conoscenza di questa storia” e senza sosta, il moro iniziò a spulciare tutti i libri del suo mentore per trovare una soluzione, ma ognuna, se errata portava conseguenze esilaranti ma irreversibili: Arthur un rospo, Vivian completamente pelata, entrambi lucertole; no.
 
Doveva trovare una soluzione alla svelta, tanto più dopo che Ginevra corse nelle sue stanze “Merlin… Re Olaf ha trovato Arthur nelle stanze di Lady Vivian e gli ha lanciato il guanto di sfida senza voler aspettare, giostreranno prima del tramonto e sarà all’ultimo sangue, ma che cosa significa, io credevo che…” il moro non la fece nemmeno finire di parlare e senza pensarci, avendo bisogno di una soluzione al più presto, corse via, raggiungendo il Grande Drago “Devi aiutarmi, Arthur è vittima di un incantesimo d’amore e se non lo facciamo rinsavire si farà uccidere da Re Olaf e Uther scatenerà una guerra” il drago dal canto suo rise sonoramente “Vedo che la cosa ti turba non poco, giovane mago, siamo sicuri che l’unica cosa che ti stia a cuore è che la guerra non dilaghi a Camelot?” pronunciò beffardo “Non importa quello che voglio io, devi aiutarmi a disincantare Arthur” “L’incantesimo fatto ad Arthur ha a che fare con una forza molto più potente e antica della mia e della tua messe insieme. Ha colpito direttamente il suo cuore” “Cosa posso fare?” “Non esiste formula magica che possa spezzare l’incantesimo, ma solo un bacio dato dalla persona che Arthur ama più di chiunque altra, può permettere al principe di tornare a vedere le cose per come sono in realtà”.
 
Senza dare tempo ai convenevoli, Merlin sparì nei meandri della grotta, mentre i due cavalieri, avevano già iniziato a giostrare. Si erano appena scontrati con il bastone, dopo di che ci sarebbe stata la mazza chiodata e infine la spada. Il moro entrò nella tenda e trovò Gaius intento a medicare il principe “Sire, avete una costola rotta, dovete smetterla” il biondo dal canto suo aveva un’espressione beata e la testa tra le nuvole “Ma no Gaius, devo combattere per la mia bellissima Vivian, non esiste altro per me”, il medico si allontanò da lui avvicinandosi al suo protetto “Merlin, hai trovato una soluzione? Arthur è completamente con la testa tra le nuvole, sta perdendo e se continua così si farà uccidere” il moro lo guardava con un’espressione ferita e pensierosa “Si Gaius ci sono vicino, torno subito” mentre lasciò la tenda Arthur venne chiamato per affrontare la seconda sfida, con la mazza chiodata. Il mago entrò in casa di Gwen che, in silenzio e con un pizzico di orgoglio ferito, aveva deciso di non seguire l’incontro “Ginevra…” la ragazza trasalì “Merlin, non si bussa?” “Scusami, ma devi venire con me, Arthur… è sotto incantesimo. Non è lui, non riesce nemmeno a combattere” la ragazza si allarmò “E perché lo stai dicendo a me? Cosa posso fare?” il moro la guardò imbarazzato “L’incantesimo può essere fermato solamente con un bacio della persona che Arthur ama più di ogni altra, devi aiutarlo Gwen”. Merlin pronunciò quelle parole con la voce tremante, e si sorprese quando la mulatta sorrise dolcemente “Merlin… vorrei davvero poterti essere utile, ma non sono io quella persona” il giovane la guardò sorpreso “Ma certo che sei tu Gwen, non potrebbe essere nessun’altra”
 
“Sei tu.” Disse lei diretta, lasciando all’amico il tempo di elaborare la sua affermazione “Sei tu quella persona Merlin – continuò dolcemente – dopo che ci siamo baciati e tu sei andato via, Arthur mi ha chiesto scusa, spiegandomi che era confuso e che aveva paura di quello che provava per questa persona. Non ci ho messo molto a capire che parlava di te, e quando gliel’ho detto, era molto imbarazzato ma non è riuscito a negare” il moro non poteva credere a quelle parole “Gwen ma che stai dicendo…” in quel momento sentirono delle grida provenire dal torneo e senza pensarci la giovane prese di peso Merlin, trascinandolo fuori casa “Te lo dimostrerò, sei uno zuccone proprio come lui”
 
Anche lo scontro con la mazza chiodata si era concluso e Arthur era sempre più ferito, ma sembrava non rendersi conto di nulla. Ginevra e Merlin entrarono di soprassalto nella tenda “Oh, eccovi qui, mi siete venuti ad augurare buona fortuna per il torneo?” Ginevra si fece avanti “Si Sire, lasciate che vi auguri buona fortuna a modo mio” e si gettò delicatamente sulle sue labbra. Arthur sembrò sorpreso da quel contatto e la allontanò “Ginevra – iniziò – ti ringrazio per la tua gentilezza ma io amo Lady Vivian, è con lei che voglio stare” la giovane sorrise, un po’ imbarazzata anche se sapeva che sarebbe andata così. Senza dire nulla si girò verso Merlin e facendogli l’occhiolino uscì dalla tenda “Che strano comportamento quello di Gwen non trovi? – si rivolse a Merlin confuso – secondo te cosa le è preso?” il moro si avvicinò, con una sicurezza che neanche lui sapeva di avere “Stava aiutando un amico” e senza dare ad Arthur il tempo di rispondere affondò le mani nei suoi capelli e lo attirò a sé in un bacio passionale. Dapprima il biondo rimase solo incredibilmente sorpreso, ma subito dopo iniziò ad approfondire quel contatto in modo affamato: portò le mani dietro la schiena di Merlin coinvolgendolo in un bacio appassionato.
 
Quando si staccarono per prendere fiato e guardarsi negli occhi il biondo sembrò ridestarsi da un sogno “Merlin… - iniziò, solo per interrompersi per il troppo dolore delle sue ferite – ma che cosa sto facendo?” il giovane mago lo guardò con gli occhi lucidi, era davvero lui la persona che Arthur amava più di ogni altra “State combattendo Arthur – iniziò Merlin accarezzando il volto del principe – state perdendo perché eravate sotto incantesimo. State combattendo contro Re Olaf, per Lady Vivian” il biondo strabuzzò gli occhi “Lady Vivian?” “E’ una battaglia all’ultimo sangue – proseguì il moro – tornate per me Arthur, vi prego” il biondo si perse per un momento negli occhi del giovane di fronte a lui “Non posso crederci – pronunciò flebilmente sorridendo e poggiando la fronte su quella del moro – non posso credere che provi quello che provo io” mentre Merlin stava per rispondere arrivò il segnale che indicava ad Arthur che doveva tornare sul campo di battaglia per l’ultima prova, quella con la spada.
 
Dando un ultimo veloce bacio al suo amato legandogli al braccio il suo fazzoletto rosso il moro si apprestò a seguirlo sistemandosi vicino a Gwen, che aveva deciso di rimanere sulle tribune “Era chiaro per chiunque vi stesse vicino” pronunciò la giovane sorridendo “Mi dispiace Ginevra, non volevo crearti un dispiacere” rispose Merlin imbarazzato “Nessun dispiacere Merlin, Arthur è stato subito sincero e mi ha immediatamente chiesto scusa per il suo bacio. Non mi sono mai creata nessuna illusione. Si vede da lontano che tra voi c’è qualcosa di inarrivabile per chiunque”.
 
In quel momento Arthur arrivò, pronto per l’ultima sfida: combatteva in modo diverso, più consapevole, ma era cosciente che si stava battendo per qualcosa di sbagliato e dopo aver sferzato due attacchi ben assestati, Re Olaf cadde a terra; seguendo le regole del torneo avrebbe dovuto finirlo, ma non lo fece “Non è così che si ottiene la pace!” pronunciò con solennità, gettando la spada e aiutando l’avversario ad alzarsi tra l’ovazione generale e lo sguardo ammirato di Uther, Morgana e soprattutto di Merlin.
 
Tutto si era risolto per il meglio. Tutti gli ospiti erano andati a dormire nelle proprie stanze dopo uno sfarzoso banchetto d’addio e di festeggiamento per aver firmato i trattati di pace, w sarebbero ripartiti di buon mattino il giorno successivo. Merlin entrò nelle stanze di Arthur per prepararlo per la notte e trovò una rosa sul tavolo con un biglietto che riportava il suo nome, che recitava: “Non ho mai avuto dubbi che tu fossi il mio vero amore” il moro sorrise.
 
“Ci tenevo a consegnartelo di persona” il biondo uscì dal paravento, ancora con i vestiti della sera. Il mago si avvicinò, senza guardarlo, iniziando ad armeggiare per sistemarlo per la notte. “Merlin…” pronunciò il biondo bloccandolo per un braccio. il giovane lo guardò, ogni volta i loro occhi esprimevano un legame incredibile, tangibile “I miei sentimenti per Vivian… non erano veri” disse imbarazzato “Non ho mai amato nessun altro. Non sai quanto mi faceva male vedere come ogni volta provassi ad ammogliarmi con qualcuna” disse sorridendo, per provare ad allentare l’imbarazzo “Voglio solo il vostro bene Arthur, ho sempre voluto solo questo”, il biondo portò la sua mano sui fianchi del moro, avvicinandosi ulteriormente a lui, ormai erano ad un soffio “E quale sarebbe il mio bene, secondo te?” Merlin stava andando fuori di testa, tutta quella vicinanza lo stava mandando in estasi e ormai, sentiva che la salivazione stava venendo meno “Io…” stava cercando di trovare le parole ma non riusciva a pensare niente che avesse un senso, l’unica cosa che riusciva a formulare la sua mente era Arthur, Arthur, Arthur  solo Arthur “Io…” continuava a provare.
 
Il biondo sorrise, erano talmente vicini che Merlin sentì il suo fiato, caldo, sfiorargli le labbra “E’ la prima volta che nel tuo biascicare rispondi correttamente a qualcosa che ti chiedo” cosi dicendo portò la mano che era sul fianco fino a dietro la schiena e delicatamente spinse il moro verso di se facendo finalmente combaciare le loro labbra. Merlin affondò le mani nei suoi capelli e lo tirò ulteriormente verso di sé in un gesto disperato, di bisogno. Entrambi si stringevano con una forza tale, come se aspettassero quel contatto da troppo tempo “Sei solo tu il mio bene. Non voglio mai più nemmeno pensare di toccare qualcuno che non sia tu”. Il moro si beò di quelle parole, che erano come balsamo per le sue orecchie “Ti amo anche io Arthur, da sempre”, quelle parole per il biondo suonarono come una benedizione che non pensava avrebbe mai meritato di ascoltare, senza pensarci, guidato dal bisogno di sentirlo, lo prese in braccio e si andò ad adagiare delicatamente sul letto.
 
Fecero l’amore tante volte quella notte, in modo passionale, dolce, forte, guidati solo dal bisogno di sentirsi, dopo tanto tempo in cui entrambi lo avevano desiderato, consapevoli che da quel momento in poi, non si sarebbero davvero mai più lasciati.
 
Angolo Autrice:
Ebbene si!!! Avevo un necessario e fisiologico bisogno di un “Happy Ending”. È una OneShot nata di getto, si è formulata da sola nella mia teste e non ho dovuto fare altro che metterla su carta. È semplice, dolce, ma è esattamente quello di cui avevo bisogno adesso, probabilmente è questa la magia della scrittura. Spero che vi sia piaciuta come è piaciuto a me scriverla. Merlin sarà sempre il fandom che amerò di più e loro due insieme…. Saranno per sempre l’emblema del vero amore, lo so, sto messa male!!! Vi saluto a tutti e vi ringrazio per essere arrivati fin qui, ci vediamo alla prossima.
   
 
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