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Autore: Mikarchangel74    31/08/2018    2 recensioni
Dean ha attirato l'attenzione di un semi-Dio che lo indurrà in un sonno eterno. Ci sarà un solo modo per salvare e riportare indietro Dean; Sam dovrà confessare il suo segreto più grande e dare dimostrazione della sua confessione. Libererà finalmente un sentimento a lungo represso, ma sarà sufficiente per spezzare l'incantesimo che tiene prigioniero il cacciatore?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Nuove avventure per Sam, Dean e Jack'
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~~Titolo:  L’Incantesimo
Fandom: Supernatural
Ship: leggera Wincest
Warning Nessuna
Tags: Hurt & Comfort https://www.facebook.com/notes/hurtcomfort-italia-fanfiction-fanart/26-prompts-challenge/1761132400576945/
Partecipo alla Challenge #26promptschallenge 18/26 ‘Incantesimo’
Parole: 3859

L’INCANTESIMO

Era stato un diamine di serpente a morderlo.
Uno stupido rettile strisciante che aveva attraversato il sentiero e si era trovato il piede di Dean troppo vicino così per difendersi si era girato e lo aveva morso alla caviglia.
Ma ciò che aveva preoccupato Sam, era stata la reazione del fratello. Era caduto a terra privo di sensi nell’istante in cui era stato morso.
Dacché sapesse Sam, non esistevano rettili il cui veleno agiva così rapidamente. Anche il serpente dei sette secondi, la cui morte appunto sopraggiungeva quasi subito, ti dava 7 secondi di vita anche se erano spasmi convulsi dovuti all’azione rapida del veleno.
Dean invece appena aveva avuto le zanne del bastardello nella carne, era crollato a terra incosciente. Non aveva fatto in tempo nemmeno a dire “Ai”.
Il rettile quindi se n’era strisciato via per la sua strada, ma Sam aveva visto un’altra stranezza. Di colpo il serpente si era morso la parte finale della coda e se n’era andato via rotolando come una ruota. Comportamento alquanto bizzarro, ma non c’era tempo per scoprire cosa fosse, il cacciatore aveva raccolto subito il corpo inanimato di suo fratello ed era corso al pronto soccorso.

Nel momento in cui Dean era stato morso aveva sentito il suo corpo spegnersi letteralmente. Non gli rispondeva più, come se avessero staccato la spina, ma lui era cosciente eccome.

Poi una voce era risuonata intorno a lui, lì nella sua testa.
<Dean Winchester.

Troppe volte sei riuscito ad infrangere il naturale svolgimento della tua vita, sei morto e risorto.
Ciò ha disturbato alquanto il delicato equilibrio che cerco di mantenere, che sicuramente non hai scorto.

Hai creato dubbi e disappunti, guastando la pace di cari defunti...>

Lo interruppe risentito e quasi sghignazzando al linguaggio astruso della voce
il tempo ciclico, l'eterno ritorno, la perfezione, nonché l'immortalità.

Tu … come tuo fratello,
avete ignorato per anni questo mio appello

Trasgredito all’unico principio che regola la vita sulla terra di voi esseri umani,
La morte e tutti gli equilibri cosmici giocando con gli arcani.
Il tuo viaggio termina qui.

Sei stato condannato a vivere il resto della tua vita,
intrappolato nel tuo corpo finché non sarà finita.

Fin quando esso non verrà consumato dal tempo.
Senza poter in alcun modo reagire, consapevole di ciò che ti accade intorno.>

Dean aveva immaginato di stare sognando, ma era troppo strano e reale per essere un sogno e, a quelle parole di colpo cominciava ad esser preoccupato e spaventato.
Se Sam non avesse trovato il sistema di svegliarlo… No, Sam avrebbe trovato sicuramente un modo! Aveva sempre avuto fiducia in Sam, e Sam non l’aveva mai deluso. Lo avrebbe sicuramente salvato. Lo faceva sempre. Era solo questione di tempo.
Chiese alla voce
<No, diventerai parte dell’infinito,
continuando la tua misera esistenza convertito,

vagando nel mondo subatomico, trasportato nel vento,
nell’acqua nel nulla, come un’eremita solitario, solo col proprio tormento.>

Questa prospettiva non piacque affatto a Dean, che pur senza darlo a vedere, perché lui era fatto così, ma una grande agitazione ed irrequietezza dilagò nel suo essere.
La voce sparì e lui cercò di armarsi di pazienza, cercò di rassegnarsi a passare un bel po’ di tempo in quella situazione. Era come se lui fosse in una stanza buia della sua mente, era un mini Dean dentro se stesso. Quindi si mise a sedere a terra appoggiandosi ad una parete invisibile e rimuginando sulle parole di quell’essere; Poteva essere una sorta di qualche virus iniettato attraverso il morso del rettile? O si trattava solo di allucinazioni dovute all’inoculazione del veleno? Avevano a che fare con qualche altra creatura mitologica? O forse era più una sorta di semi-Dio a sentire da come si era descritto all’inizio.
Comunque sia lui era fuori dai giochi, non poteva parlare o interagire con Sam, non poteva fare niente se non seguire tutto da spettatore.
Si disse tra sé e sé.

Al pronto soccorso fecero varie analisi al cacciatore: gli misurarono la temperatura, gli presero dei campioni di sangue ed un esperto in ofiologia esaminò i segni lasciati dai denti del serpente, ma non aveva mai visto quel particolare morso da nessuna parte. E anche dalle analisi non risultò niente di strano, così alla fine Dean fu dimesso e Sam era ancora con la mente piena di dubbi e preoccupazione. Anzi, la preoccupazione era aumentata ancor di più. C’era qualcosa di strano in quella situazione.
Era tarda notte quando Sam parcheggiò l’Impala fuori dal Bunker.
Prese dolcemente Dean tra le braccia e lo portò dentro, appoggiandolo sul letto nella sua stanza.
Lo osservò per qualche minuto, come se sperasse che il fratello aprisse gli occhi da un momento all’altro. Il suo viso era rilassato, disteso come se stesse dormendo serenamente. O così almeno si augurò Sam.

“Cos’è successo Dean? Avanti riprenditi” Disse triste e sconsolato, nel silenzio della stanza.

Rispose Dean triste dalla sua remota prigione.
Sam non aveva sonno e comunque doveva togliersi tutti i dubbi che lo turbavano, quel serpente si era comportato così stranamente.
Quindi se ne andò nel salone prese ogni volume inerente alle creature mitologiche e si mise a far ricerche.
Ma di serpenti mitologici non ce n’erano poi molti, uno più di tutti attirò subito la sua attenzione e dopo averne letto sui tomi, prese il suo portatile e andò a ricercarlo anche nel web.
Si trattava dell’Uroboro. Che tra l’altro veniva raffigurato proprio con un serpente che si mordeva la coda formando un cerchio perfetto, proprio ciò che aveva scorto prima di correre al pronto soccorso.
La spiegazione riportava: Un'etimologia «ermetica», non linguistica, legata alla tradizione alchimistica, faceva risalire l'ouroboros a un «re serpente»: «In lingua copta Ouro significava "re", mentre ob, in ebraico, significava "serpente"» . Il serpente era il principale animale simbolico degli Ofiti e dei Naasseni che gli attribuivano facoltà demiurgiche e talvolta lo associavano al Cristo. Poi vi erano vari esempi di raffigurazione di questo serpente ed un riferimento anche a Cleopatra che Sam non ritenne importante.
Quindi un Dio o Semi-Dio?
“Fantastico!” Disse Sam staccandosi dal portatile, appoggiandosi allo schienale della sedia e passandosi una mano sul volto dove l’accenno di barba gli grattò il palmo della mano producendo un leggero suono, come uno strofinare di un foglio di carta ruvida.
Doveva saperne di più su questa creatura e poi doveva sapere come poter salvare suo fratello, cosa sarebbe occorso questa volta? Sperò in ingredienti semplici per un incantesimo veloce.
Si massaggiò gli occhi stanchi, si alzò e decise di tornare nella stanza del fratello, per vedere se c’era stato qualche cambiamento, ma trovò Dean sempre nella solita immobile posizione.
“Hey Dean, la notizia buona è che ho scoperto con chi abbiamo a che fare ..” Si dette dello stupido nel pronunziare ad alta voce la frase, Dean probabilmente non lo sentiva e comunque così sembrava che fosse in coma e questo pensiero gli fece correre un brivido lungo la schiena, ma lui aveva bisogno di parlarci, come sempre. Si sentiva maledettamente solo senza suo fratello. Sospirò
Rispose
“..La cattiva notizia è che si tratta di un dannato Semi-Dio” Proseguì Sam “Sarà tosta .. E per ora non ho trovato ancora notizie su come affrontare lui o svegliare te. A quanto pare abbiamo beccato una creatura che ha a che fare con .. la creazione, con qualcosa … che muore e rinasce .. come se fosse una sorta di ‘Pietra filosofale’ di Harry Potter, se ho capito bene tramite lui potresti anche vivere all’infinito o qualcosa del genere”
Come avrebbe voluto farsi sentire dal fratello.
Quella prigione lì era un’agonia. Era una prigione fatta di ‘niente’, prigioniero dentro se’ stesso.
Gridò
<Cosa c’è?> Rispose la voce dopo un po’

<Mi dispiace la sentenza è stata emessa.>

<Offendermi non ti servirà a niente>
Brontolò Dean incrociando le braccia sul petto e passeggiando nervosamente in su ed in giù.

Sam fece una carezza sulla guancia a Dean con il dorso della mano non immaginandosi che l’altro era in grado di percepire e vedere tutto.
Dean smise di passeggiare, quella carezza aveva qualcosa di molto più profondo dell’affetto di un fratello insito nel gesto. Un qualcosa di cui Dean ne aveva sempre avuto il presentimento, ma che non aveva mai voluto accettare o comunque aveva sempre evitato di considerare. Era suo fratello non potevano avere altro tipo di relazione, era contro natura.
Domandò con tristezza.
Più volte aveva percepito un desiderio nascosto da parte di Sam in sua presenza, anche dopo la storia con quel sirenide, di cui non aveva mai voluto dare molte spiegazioni, nascondendosi dietro la menzogna dell’aver rimosso tutto, ma che non aveva convinto Dean che lo conosceva meglio di quanto pensasse. Sam però era sempre stato bravo ed aveva sempre tenuto i suoi sentimenti a freno e nascosti, così che Dean potesse far sempre finta di niente. Prima o poi avrebbero dovuto parlarne ed affrontare quel discorso, ma Dean sperava che quel momento arrivasse il più tardi possibile.

Sam sospirò di nuovo. Non poteva tenere Dean in quelle condizioni a lungo, un corpo fermo a letto avrebbe sofferto delle piaghe da decubito prima o poi, senza pensare tra l’altro che doveva essere nutrito ed idratato. No, meglio sbrigarsi a trovare cosa avrebbe riportato Dean indietro, da qualunque posto fosse stato spedito.
Tornò nel salone e si rimise a studiare e cercare come poter entrare in contatto con questa creatura, ci doveva parlare per sapere se, innanzi tutto era possibile trovare il sistema di riavere suo fratello, insomma magari l’Uroboro gli avrebbe chiesto qualcosa in cambio, ma una soluzione si sarebbe trovata, non dovevano per forza finire in uno scontro .. come sempre. Ma Sam storse la bocca perché ovviamente non c’era mai stato dialogo con qualche Dio o Semi-Dio. Erano boriosi e sapevano di poter avere e fare tutto quindi non scendevano mai a patti; Ed ogni volta che si erano trovati a dover trattare con una di queste creature potenti, erano sempre finiti con feroci combattimenti, prima scherniti e poi cercati di uccidere, ma in un modo o nell’altro per adesso erano sempre riusciti a sopravvivere anche contro gli onnipotenti. Chissà come sarebbe andata stavolta.
Trovò finalmente l’incantesimo per evocare l’Uroboro; Occorreva la polvere della scia lasciata da una cometa, la cenere della fenice ed una goccia di sangue di chi evocava.
Non erano proprio ingredienti semplici da trovare, ma forse nel magazzino super fornito del bunker li avrebbe trovati, in quel magazzino avevano praticamente di tutto! Cose che nemmeno immaginavano prima di prendere residenza lì.

Scese le scale ed accese la lampadina nuda che pendeva dal soffitto. Quel posto gli portava alla mente ricordi di una vita passata, l’odore di una cantina .. La cantina dove teneva il vino della casa dove lui e Jessica convivevano prima che… Scacciò il triste ricordo, adesso doveva concentrarsi su altre cose con maggior priorità.
Accese la luce del telefonino per leggere meglio le etichette sbiadite di ogni scatola che conteneva materiale atto ad essere utilizzato per creare incantesimi e ci volle quasi un’ora prima che trovasse entrambi gli ingredienti.
Sperò che fossero ancora in buone condizioni, chissà da quanto erano lì e soprattutto come diavolo avevano fatto a procurarsi la polvere della cometa? Domande a cui non avrebbe mai avuto risposta.
Prese gli ingredienti che gli servivano, risalì nel salone ed effettuò l’incantesimo di evocazione senza perdere tempo.
Qualche minuto dopo una creatura squamosa si materializzò davanti al cacciatore. Non era il serpentello che aveva visto nel bosco, era alto quanto lui, un incrocio tra un drago ed un serpente. La testa con grandi membrane irte di aculei ai lati, il corpo serpentino sorretto da due sole zampe simili a quelle di un dinosauro e nel centro vi erano anche due ali membranose, che se fossero servite per volare, avrebbero sfidato la legge della fisica, perché di proporzioni ridotte per un corpo del genere.
La creatura sibilò e fissò l’uomo, lasciando la punta della coda che teneva tra i due denti acuminati e ricurvi che spuntavano dal muso rettiliforme.
“Per quale motivo mi hai disturbato terrestre?” In realtà l’Uroboro lo sapeva già, ma come tutti gli Dei si divertivano a colloquiare inutilmente con quelle piccole creature della terra, quasi a presa di giro.
Sam deglutì
“Avete addormentato voi mio fratello Dean?”
Il rettile sbadigliò annoiato
Esatto. Lui ha trasgredito alle leggi dell’universo. Attirando su di sé il destino avverso
Sam si mosse a disagio. Non gli piaceva dover supplicare quegli strafottenti figli di puttana, ma doveva fare un tentativo
“Potrei sapere in che modo? Vorrei …”
Il serpente guardò Sam con il suo occhio dalla pupilla verticale e a Sam sembrò di vedere uno scintillio divertito.
“Oh lo so cosa vorresti. A qualsiasi cosa ti abbasseresti.

E credi forse che in qualche modo tutto questo potrebbe interessarmi?
Voi due valete per me quanto la vita di due piccoli echinodermi.

Equilibrio e pace mi interessa, ma voi l’avete più volte compromessa.

Adesso basta.
Datti pace, tu, anima arrivista.”
Terminò con una punta di nervosismo.

“Ma … Non è sempre colpa nostra! Se noi abbiamo fatto qualcosa di errato .. Lo abbiamo sempre fatto per salvare delle vite.. Per salvare il mondo! Non è giusto condannare mio fratello!”
Il serpente emise una mezza risata.
“Il mondo non è certo stato salvato. Voi due lo avete peggiorato!”
Sam si passò esasperato le mani nei capelli.
Raccolse un coltello da cucina che era stato lasciato sul lungo tavolo del salone, stringendolo nella mano e tenendolo avanti a se’, facendogli intendere che era pronto ad usarlo contro il semi-Dio che diede giusto un’occhiatina e poi guardò Sam come per dire: Sei serio?
“Senti.” Sam passò dal Voi al tu, perché aveva visto che la creatura si stava solo prendendo gioco di lui e non aveva affatto voglia di giocare in questo momento “Sono disposto ad usarlo, costi quel che costi. Ma non è un semplice coltello. E’ intinto nella materia primordiale … Sai cosa succede se ti ferisco con questa vero?” Sam tentò con un bluff, aveva solo letto cose qua e là e sembrava che questa sostanza fosse in grado di menomare qualunque creatura ultra terrena. Ovviamente nessuno sapeva se questa materia esistesse ancora o se veramente funzionasse, ma Sam notò un leggerissimo velo d’incertezza attraversare lo sguardo dell’Uroboro. Adesso non doveva mostrare segni di debolezza. Quindi raddrizzò le spalle, gonfio il petto cercando di assumere un atteggiamento più deciso, da: So’ il fatto mio, attento a te stronzone.
Passarono alcuni secondi di silenzio, mentre i due si fronteggiarono immobili, occhi negli occhi.
Sssstai mentendo” Sibilò il rettile “Della mia pazienza ssstai abusando
Ma Sam deciso a non cedere non si spostò
“Allora fatti sotto, vediamo chi ha ragione!” La invitò risoluto, anche se dentro di sé avrebbe voluto scappare perché se quella creatura lo avesse attaccato veramente, niente e nessuno lo avrebbe salvato, men che meno quell’insulso coltello.
L’occhio della creatura si assottigliò, un basso sibilo di rabbia risuonò nella stanza, le sue squame fremettero. Avrebbe dovuto disintegrare quel minuscolo ed insignificante omuncolo appena era stato evocato. Come si permetteva di minacciarlo! Lui una creatura così potente!
Ma infine cercò di calmarsi e parlò:
“Ora io qui ti spiegherò, ma salvare tuo fratello non potrai,
Troppa confusione lui ha creato, a restar solo ti abituerai,

Gli equilibri cosmici non posson esser sconvolti,
ed io che li ignori e li lasci irrisolti,

Troppe cose sono in ballo,
dal filo d’erba, al grande cosmo, al crine di un cavallo

Molte creature popolano questo pianeta,
Anfibi, rettili, mammiferi, uccelli, ognuno ha un’intera vita da viver completa

Se il vostro ciclo interrompete,
in una punizione incapperete.

Questo è quel che tuo fratello sconterà
In un mondo ultraterreno in eterno vivrà.

Ma se al suo danno tu vuoi ovviare
Certo qualcosa tu potrai fare,

La cosa probabilmente non ti aggraderà
di toglier la vita a tuo fratello si tratterà

Scava dentro te, laggiù in fondo al tuo cuore,
vedi che altro sistema non c’è per salvare il cacciatore,

Ma una cosa ti dirò, per non essere scorretto
Un sistema ci sarebbe per annientare l’antefatto

Solo con un gesto assai sentito,
un segreto assai a lungo custodito

il sortilegio potrai annientare
ed il tuo caro fratello, salvare.”

“Un .. Un segreto? Gesto sentito?”
Ma l’Uroboro non concesse a Sam altro tempo o la possibilità di chiedere spiegazioni e sparì.
Il cacciatore si lasciò cadere in ginocchio, respirando affannosamente per il fiato trattenuto e tutta la paura che lo aveva sorretto fino a quel momento. Diamine ce l’aveva fatta!
Per lo meno aveva qualche informazione adesso su come salvare Dean. Rimase svariati minuti in quella posizione, con ancora il coltello stretto nella mano a pensare a ciò che il semi-Dio gli aveva detto; Salvare Dean con un gesto assai sentito ed un segreto a lungo custodito. Di segreti ce n’erano stati tanti. Forse si riferiva alla sua paura ancora profondamente radicata che aveva di Lucifero?
Si alzò, appoggiò il coltello sul tavolo e corse in camera del fratello
Gridò Dean infuriato Proseguì e se solo avesse potuto, lo avrebbe abbracciato.
Disse un po’ risentito, con espressione corrucciata e le mani sui fianchi.
Sam si mosse un po’ a disagio nella stanza del fratello, tormentandosi le mani
“Allora In teoria il semi-Dio ha parlato di dover confidare un segreto. Bene. Dunque … Ti ricordi della brutta storia con Lucifero ..”

“..Di quanto mi abbia tormentato anche dopo esser uscito dall’inferno… Ti ho sempre detto che l’avevo superata .. ma ogni volta che lo sento nominare .. Bè.. Ne sono terrorizzato. E’ una paura inspiegabile Dean, è un terrore raccapricciante” Guardò in basso mentre un brivido gli attraversò le membra.

Poi Sam guardò il corpo di Dean, aspettando una sua reazione. Reazione che non avvenne.
Sospirò “Troppo facile perché potesse funzionare.” Strinse dolcemente il braccio del fratello “Non preoccuparti, scoprirò come riportarti qui.” E poi carezzò la pelle con la punta delle dita.

“Hai già tutto quello che ti occorre Sam.”
Una voce alle sue spalle lo fece trasalire.
“Castiel!” Disse voltandosi “Non puoi comparire così mentre ho ancora in testa Lucifero.. pensavo fosse..”
“Non mi pare abbiamo lo stesso tono di voce” Puntualizzò Castiel guardandolo con un sopracciglio sollevato e Sam gli fece segno di lasciar perdere con la mano
“Cosa intendi con .. Ho già tutto quello che mi serve?”
Castiel si avvicinò e gli appoggiò la mano sul petto con un accenno di sorriso
“Qui dentro. Qual’è il segreto che racchiudi nel tuo cuore da tutta la vita?” Guardò Sam negli occhi con una dolcezza infinita e Sam di colpo capì a cosa l’angelo si stava riferendo.. Da quanto tempo Castiel ne era a conoscenza? Ma il pensiero di confidare al fratello quell’assurdo, straziante sentimento lo spaventò, guardò l’angelo con angoscia per poi evadere di nuovo il suo sguardo.
E così infine si concretizzavano tutti i dubbi di Dean. Povero Sam deve esser stato così male non essere ricambiato, pensò.
“Non… Io non ..” Sam fece un passo indietro guardando a terra.
“Allora Dean resterà così per sempre” Disse piano Castiel
“Ma…” Sam guardò il corpo del fratello tremando leggermente
“E’ l’unico gesto sentito e un sentimento così potente da spezzare qualsiasi incantesimo. E’ il tuo amore per lui Sam.” Castiel si riavvicinò al ragazzo e gli passò la mano sulla schiena confortandolo.
“Dopotutto l’amore fraterno è un legame forte, indissolubile” Aggiunse Castiel facendogli l’occhiolino. Lasciando intendere a Sam che il suo segreto era comunque al sicuro. Ne erano a conoscenza solo loro due e a Dean sarebbe stata data solo quest’ultima spiegazione al suo risveglio. Inconsapevoli del fatto che Dean stava ascoltando ogni cosa e vedeva quanto il fratello ne soffriva per tutto ciò.
Sam aggrottò le sopracciglia ancora con qualche dubbio
“Coraggio Sam!”
Ed infine si decise, si abbassò col busto sopra al letto e al volto rilassato del fratello, ma non toccò Dean con nient’altro che le labbra.
Quelle labbra così a lungo desiderate e sognate. Le sfiorò con le sue, saggiandone la morbidezza e la pienezza ed infine deglutì, chiuse gli occhi e premette le labbra in un bacio colmo di tutto l’amore represso che aveva tenuto nel cuore per tutto quel tempo, la passione che ci mise fu’ così tanta che sembrava che il cuore volesse esplodergli nel petto e gli venne da piangere.
Il tempo sembrò fermarsi, Sam non avrebbe mai più voluto interrompere quel contatto, ma dovette.
Sollevò di poco la testa, si avvicinò all’orecchio del fratello e gli sussurrò “Ti amo Dean”.
E l’incantesimo fu’ rotto.
Dean gemette leggermente e Sam si ritrasse rapidamente, con le guance rosse per l’imbarazzo, che doveva tenere a freno per non dar sospetti.
Dean sbatté gli occhi e spostò lo sguardo da Sam a Castiel. Ovviamente fece finta di non aver sentito niente di niente durante tutto quel tempo nel suo stato comatoso, per evitare spiacevoli ed imbarazzanti situazioni e discussioni. Grazie a quel suo stato di sonno in cui era stato indotto, avrebbe potuto ancora una volta evitare di affrontare l’argomento dell’infatuazione di Sam, che poi, cosa mai ci trovava Sam in lui, per amarlo così, se lo sarebbe sempre domandato.
“Hey” Disse
“Hey” Rispose Sam “Come ti senti?”
Dean si guardò il corpo sollevando il busto ed appoggiandosi ai gomiti
“Bene direi. Cos’è successo? L’ultima cosa che ricordo è … che stavamo camminando nel bosco per cercare una tana di un Wendigo.”
Sam lanciò un’occhiata a Castiel
“Sì infatti, poi però sei stato morso da un serpente e sei caduto in shock anafilattico, ma … Castiel è riuscito a guarirti.” Mentì mentre il rossore era già sparito del tutto.
Dean ci pensò un attimo e poi fece spallucce “Oh.”
Poi si mise rapidamente a sedere e si toccò lo stomaco
“Direi che ho una gran fame!” Quindi si alzò e si diresse verso la cucina come se niente fosse.
Sam guardò Castiel con un’espressione indecifrabile, tra il deluso ed il sollevato. Castiel gli sorrise dolcemente inclinando la testa e dandogli un paio di pacche affettuose sulle spalle e poi seguirono Dean in cucina.

The End

   
 
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