SECRETS
Questo mio scritto è
pubblicato senza alcuno scopo di lucro.
Era una giornata
stranamente tranquilla all’SGC; tutte le squadre erano
alla base e le recenti vittorie contro i Signori del Sistema non facevano che
aumentare il morale di tutti i componenti della struttura, che erano sempre
sotto pressione ma che non avevano mai mancato di efficienza e coraggio.
Il Generale O’Neill era da
poco a capo della base, ed era già molto soddisfatto, anche se la sua
lontananza dal campo di battaglia lo aveva portato più volte a dei ripensamenti
sul suo futuro dietro ad una scrivania, ma alla fin fine, era orgoglioso di
poter dirigere il più importante programma del pianeta.
Proprio il Generale
O’Neill si stava aggirando per i corridoi della base, e si stava dirigendo
verso gli ascensori, per poi raggiungere il suo ufficio e firmare una mezza
dozzina di rapporti.
Era appena arrivato,
quando vide le porte dell’ascensore chiudersi; fece
una breve corsa perché altrimenti avrebbe dovuto cercare la sua tessera e non
aveva la minima idea di dove l’aveva messa.
-Un attimo!- disse
affrettando il passo.
Ad un tratto la persona
che era già all’interno dell’ascensore mise una mano
tra le porte per farle riaprire, così che O’Neill potesse entrare.
-Grazie…Oh Carter sei tu!-
disse non appena si accorse dell’identità della
persona che aveva di fronte.
-Buongiorno Signore!- lo
salutò spostandosi da un lato per farlo entrare.
-Dove sei diretta?- chiese
voltandosi verso di lei mentre l’ascensore muoveva i
primi passi.
-Stavo per andare nel mio
laboratorio a finire il mio ultimo esperimento per
capire come…- tentò di spiegare Sam, ma venne interrotta dal suo superiore.
-OK OK, ho capito…ti
rinchiuderai in quella stanza per ore finché non sarà il momento di andarsene a
casa!- concluse infine.
-Perché la cosa la disturba?- chiese lei mettendolo alla
prova.
-In
effetti sì…non è sempre bello
essere un Generale! Non puoi fermarti a scherzare con nessuno, e siccome Daniel
è in vacanza mentre Teal’c è su Chulak, tu sei l’unica
a cui possa raccontare le mie barzellette!- spiegò tranquillamente Jack.
-Capisco!-
rispose Sam voltandosi per
nascondere al suo superiore il suo sorriso.
All’improvviso l’ascensore
si bloccò e automaticamente si accesero le luci di emergenza.
Erano rimasti bloccati tra il livello 25 e il livello
26.
O’Neill provò subito a mettersi in contatto con l’esterno
utilizzando il telefono dell’ascensore, ma anch’esso era bloccato.
-Non si preoccupi
Signore…Siler ci tirerà fuori di qui in pochi minuti!- spiegò Sam.
-Gli avevo
detto mille volte di riparare questi dannati affari!- disse sferrando un
calcio alla parete.
-Non deve
agitarsi, vedrà che…-
-NON DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE!- disse urlandole contro.
Sam lo
fissò per qualche istante con gli occhi sbarrati; non si sarebbe mai aspettata
di essere trattata così; non le aveva mai risposto in quel modo.
Si sentì profondamente
offesa, con una crescente voglia di scappare, ma in quella situazione era
impossibile persino allontanarsi di qualche metro.
Si sedette a terra, con la schiene poggiata alla parete e gli occhi fissi sulle
porte dell’ascensore.
O’Neill invece iniziò ad
andare avanti e indietro nel poco spazio che aveva a disposizione, e si rese
conto che era stato davvero uno stupido a rivolgersi così a lei, non meritava affatto quel trattamento; non aveva il diritto
di gridarle contro, così si sedette accanto a lei.
-Scusa Carter…non volevo risponderti a quel modo!- disse Jack veramente
dispiaciuto.
-Davvero?- chiese Sam
mettendolo alla prova, senza neanche guardarlo negli occhi.
-È che
da quando sono stato ibernato in Antartico ho delle difficoltà a stare chiuso
in un luogo stretto per un lungo periodo. Si può dire che sono momentaneamente
claustrofobico e tendo ad innervosirmi!- concluse sorridendo leggermente.
Sam non si aspettava che
quella vicenda avvenuta diversi mesi prima, causasse ancora dei problemi al suo
superiore.
-Lo ha comunicato in
infermeria Signore?- chiese voltandosi verso di lui.
-No, preferisco non farlo
sapere. Te come stai invece?- chiese cambiando discorso.
-Io sto bene…non soffro di
claustrofobia!-
-Non mi riferivo a
questo…tra poco ti sposi!- disse Jack affrontando
quell’argomento che tanto gli dava fastidio, ma d’altra parte, come poteva lui
permettersi di farla soffrire, intromettendosi tra lei e Pete.
-Bhè…sono
sorti dei problemi!- tentò di spiegare Sam.
-Che tipo di problemi?- chiese, incitandola ad andare
avanti.
-Non mi sposo più. Ci siamo lasciati due settimane fa- confessò infine.
-Perché non ce lo hai detto?-
-Preferivo
non farlo sapere, proprio come la sua claustrofobia!- spiegò Sam sorridendo leggermente.
-Allora entrambi
conosciamo un segreto dell’altro!- le sorrise Jack.
-A quanto sembra sì
Signore!- sorrise a sua volta Sam.
I loro volti già
pericolosamente vicini, si stavano avvicinando ulteriormente.
Sam poteva sentire il
respiro di Jack sulle sue labbra, quando ad un tratto
dei rumori provenienti dall’esterno li fecero tornare alla realtà, facendoli
allontanare l’uno dall’altra all’istante.
Le porte si aprirono
qualche secondo dopo, e la faccia di Siler sbucò da dietro l’angolo.
-Generale!- disse
scattando sull’attenti.
-Siler…da un’occhiata a
questo rottame!- ordinò O’Neill uscendo dall’ascensore.
Sam rimase ferma
all’uscita dell’ascensore, ripensando a quello che stava per accadere, e un
sorriso le spuntò sulle labbra mentre si apprestava a
raggiungere il suo laboratorio.
FINE
Sono molto contenta di questa ff, che
anche se breve e senza particolari avvenimenti, essendo stata scritta in
mezz’ora è più che soddisfacente. Spero vi sia
piaciuta. CIAO A TUTTE!!
P.S.: Sarei veramente felice di poter leggere anche qualche ff scritta da
qualcuno; in questo periodo a quanto sembra non c’è molta ispirazione in giro,
ma io sono fiduciosa. Aspetterò pazientemente.