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Autore: Asami_Ryuzaki    07/09/2018    1 recensioni
"Emma corse in camera e passò circa tre o quattro ore ad accarezzare Daphne -che già ronfava comodamente accucciata sul suo stomaco- prima di addormentarsi, e, in ogni caso, non dormì molto.
La mattina dopo si svegliò verso le sette meno un quarto, ma era troppo agitata per rimettersi a dormire.
Si alzò e si fece una doccia calda, cercando di rilassarsi. Ma era evidente che non bastava a calmarla, per cui decise di accendere il suo lettore CD portatile. Così la voce di Micheal Jackson e dell’acqua la distrassero per un secondo da quello che sarebbe successo in poche ore. Emma pensò che la musica fosse l’unica cosa in cui i Babbani battevano i maghi in maniera tanto schiacciante." tratto dal terzo capitolo: "Il binario nove e tre quarti"
In questa fan fiction seguiremo le vicende del giovane Harry Potter dal punto di vista di una nuova arrivata: la giovane Emma Courtney Riley, strega purosangue che aspira, un giorno, a diventare Auror.
Ho pubblicato la stessa storia sul mio profilo Wattpad, ecco il link: https://www.wattpad.com/627683461-emma-riley-avventure-ad-hogwarts-1-due-lettere-da
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Due lettere da Hogwarts
 
 
Emma si svegliò stanca e accaldata. Aveva davvero dormito con le coperte d’estate? Non aveva il minimo senso.
«Buongiorno signorina Riley» sentì dire dolcemente al ritratto della giovane donna appeso al muro proprio di fronte al suo letto.
«Oh, andiamo Ashlyn» disse Emma svegliandosi del tutto «Quante volte ti ho detto di chiamarmi per nome?»
La donna nel quadro sorrise divertita e, muovendo leggermente i capelli neri con una mano, assunse un’espressione materna e gentile.
«Hai ragione. Scusa Emma, cara» rispose la donna con un leggiadro inchino.
«Non scusarti Ash» disse Emma con un sorriso.
«La tua mamma ti cerca Emma» la informò Ashlyn.
Emma sistemò il lenzuolo rosa e nero e i cuscini bianchi a pois neri.
«Potresti…?» iniziò Emma, ma Ashlyn la anticipò.
«Avvertire Flora che arrivi subito?»
«Sì… per favore» disse piano Emma e Ashlyn annuì.
«A dopo Emma» disse Ashlyn uscendo dalla visuale del quadro e iniziando ad attraversare gli altri per raggiungere il salotto al piano di sotto.
Emma entrò in bagno e ne uscì con indosso una T-shirt rosa, un paio di jeans e delle converse nere.
Scese le scale e si avviò in cucina per fare colazione.
«Hai fame Emma?» chiese la madre ad Emma.
Emma annuì ed entrò in cucina.
Flora Black, madre di Emma, puntò la bacchetta verso una padella che al momento si trovava sui fornelli, spense il fuoco e la fece volare fino al piatto di Emma, sul quale una spatola (volante pure quella) posò le uova e la salsiccia. Subito dopo anche una fetta di toast fluttuò fino ad Emma, che prontamente l’afferrò.
2 minuti dopo Emma vide i fratelli litigare per arrivare il prima possibile in cucina.
«Siete tremendi voi 2» disse Emma finendo la colazione «anzi… Steve è tremendo»
«Confermo» disse Henry divertito.
Steve ed Henry Riley. Gemelli diversi in tutto. Steve perfido e fastidioso ed Henry buono ed affettuoso. Di appena 2 anni più piccoli di Emma e costretti a condividere la camera da letto, anch’essa divisa tra l’insistente passione di Steve per il Quidditch (condivisa dalla sorella) e l’impressionante interesse e ammirazione di Henry verso le creature magiche (pienamente approvata da Emma).
«Tanto lo sappiamo tutti che io sono il più bello» si pavoneggiò Steve, in risposta ad Emma.
«Come no!» disse Emma sarcastica alzandosi da tavola «Un bellissimo schiopodo sparacoda!»
«Parla il vermicolo» disse Steve.
«Neanche sai cosa sono i vermicoli!» controbatté Henry.
«Certo, certo. Credeteci» ripeté Steve, con aria di superiorità. Emma fu frenata nel lanciare una sedia al fratello dalla voce della madre.
«Piantatela» disse la madre facendo volare la colazione nei piatti dei più piccoli «Emma, visto che hai finito potresti andare a prendere la posta?»
Emma annuì e si diresse al piano terra. Nel mentre incontrò anche suo padre e lo salutò con un bacio sulla guancia.
«Buongiorno signorina Riley» la salutò il quadro di una donna con una bambina sui 4 anni.
«Buongiorno a lei, Mrs. Edwards» rispose Emma. Raccolse le lettere da terra.
«Bollette, lettera dalla nonna…» lesse a bassa voce scorrendo le buste «Oh, il Ministro ha inviato qualcosa ai miei, chissà cos…» e si interruppe. Spostò la lettera del Ministro. Ce n’era un’altra.
«Alla signorina Emma Riley, cameretta al 2° piano, n° 80 Victoria Steet, Park Lane, Berkshire…» sussurrò Emma più a sé stessa che a Mrs Edward. Voltò la busta e lo vide: lo stemma della miglior scuola di magia e stregoneria al mondo.
«MAMMA! PAPÀ! HO RICEVUTO LA MIA LETTERA!» corse in salotto sentendo appena Mrs Edward congratularsi con lei.
Emma arrivò in salotto in pochi secondi lanciando sul tavolo le buste “inutili”.
«Che aspetti?» domandò Henry impaziente.
«La apri o no?» chiese Steve.
Emma guardò ancora una volta lo stemma prima di aprire la lettera, stando attenta a non strappare la carta.
«Beh, leggila» la incitò il padre con un sorriso.
Emma sfilò uno dei due fogli e lo lesse ad alta voce.
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
 
Direttore: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista,
Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara signorina Riley,
 
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
 
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
 
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
Era contentissima. Aveva la sua lettera. Ora era strasicura di essere una strega. Avrebbe passato 7 anni ad Hogwarts: la migliore scuola di magia del mondo. Sotto la guida del miglior preside che Hogwarts avesse mai visto: Albus Silente.
«Sono fiera di te Emma- sorrise la madre, leggermente commossa -È grandioso, vero Ross?»
In tutta risposta il padre sollevò Emma e la caricò sulle spalle.
«Beh, tra pochi giorni sarà il 31 luglio. Ti conviene pensare a cosa vuoi farti regalare per il compleanno, mentre tua madre scrive la risposta alla tua lettera» annunciò il padre con un sorriso.
Emma esitò per un attimo. Non sapeva cosa le sarebbe piaciuto ricevere per il compleanno, ma sapeva di avere la testa da tutt’altra parte.
«Per il compleanno ve lo dico sta sera» rise Emma scendendo con un salto dalle spalle di suo padre ed atterrando in piedi «Devo parlare con Hermione. Devo dirle che mi hanno presa a scuola»
«Non le dirai che…» iniziò la madre.
«Ma certo che no!» disse Emma falsamente indignata «Ti immagini che conversazione?! “Ciao Hermione, lo sai che mi hanno presa a una scuola di streghe e maghi?”»
«Ok, vai. Ma inventati una buona scusa e poi riferiscila» disse il padre.
Emma uscì di casa, correndo da Hermione.
Suonò il campanello e ad aprire fu la signora Granger, che le sorrise in modo gentile.
«Buongiorno Emma» la salutò la donna.
«Buongiorno signora Granger» disse Emma.
«Starai cercando Hermione. Entra pure, è in camera sua»
«Grazie signora Granger» disse Emma entrando in casa.
Arrivò in camera di Hermione ragionando sulla scusa da raccontarle.
«Emma ciao!» sorrise Hermione.
«Ciao Hermione» disse.
Hermione era seduta su una poltrona viola con un enorme libro sulle ginocchia.
«Allora ti hanno presa a scuola?» Emma sapeva che Hermione aveva fatto richiesta di entrare in una scuola per super geni e cose così.
«Ehm…» Hermione esitò. Chiuse il tomo e spostò nervosamente una ciocca di capelli crespi dietro l’orecchio «In realtà… Diciamo che ho ricevuto una proposta d’iscrizione molto più… conveniente»
«Come si chiama la scuola» domandò Emma molto curiosa «Solo il nome» aggiunse notando l’ansia dell’amica.
«Beh…» Hermione non era molto convinta «Ok, la scuola si chiama Hogwarts»
Emma cercò di non far trasparire lo stupore. La sua migliore amica, proveniente da una famiglia di babbani, era una strega. Hermione sarebbe stata con lei ad Hogwarts!
«Beh, Hermione» disse Emma con un sorriso allegro sul volto «Penso che dovrai sopportarmi per altri 7 anni»
«Non pensavo tu fossi una strega Hermione» commentò Emma mentre entrambe camminavano verso casa di quest’ultima «Pensavo che fossi una semplice babbana»
«Babbana?» domandò Hermione curiosa.
«Una senza poteri magici» disse Emma aprendo la porta di casa.
«Quindi come funzione questa cosa della magia?» disse Hermione, Emma non rispose. Si era fermata davanti al quadro di Mrs. Edwards «Ti sembrerà folle Emma, ma quando l’altro giorno sono stata qui, a casa tua, mi è sembrato di vedere i quadri muoversi»
Emma sorrise compiaciuta «Hai tanto da imparare» batté le mani e disse: «Va tutto bene: è una strega»
A quel punto Mrs Edward ridacchiò lasciando sua figlia, che iniziò a correre per il quadro uscendo e rientrando dalla cornice.
«Buongiorno signorina Riley» salutò educata «Signorina Granger, benvenuta»
Hermione la guardò stupita. «Buongiorno» disse incerta.
«Vieni su, ai miei farà piacere sapere che la mia migliore amica è una strega» disse Emma felice.
«Come mai non mi sono mai accorta di nulla?» chiese Hermione mentre raggiungevano il salotto «Intendo di essere una strega»
«Non potevi “accorgertene”» rispose Emma «tutti i bambini, maghi o streghe che siano, compiono incantesimi involontari fin da piccoli. Normalmente i Babbani li scambiano per coincidenze, quindi sarebbe stato impossibile che te ne accorgessi. Ogni tanto capita che anche i Babbani più ottusi notino qualcosa di strano. In più senza la dovuta istruzione e un mezzo per incanalarla, la magia può essere estremamente instabile, per lo più i bambini non riuscirebbero a controllarla»
Hermione si guardò intorno. In cucina i piatti si lavavano da soli e uno straccio incantato li asciugava. Una scopa spazzava il pavimento dove, molto probabilmente, una tazza si era rotta, a giudicare da cocci.
«Buongiorno Hermione. Emma, puoi spiegarmi…?» la madre di Emma salutò Hermione con cortesia, poi guardò la figlia come se volesse ammazzarla.
«Beh» iniziò Emma «Ho pensato che a Hermione, prima di andare ad Hogwarts, farebbe piacere sapere qualcosa riguardo al mondo che la ospiterà per 7 anni, forse di più»
Flora rimase molto stupita, poi disse: «Se volete oggi potete leggere alcuni libri come Storia di Hogwarts o altri del genere, sempre se vi va»
Hermione, decisamente eccitata, annuì.
«Vieni Hermione, andiamo in camera mia, il libro dev’essere lì» e le due corsero su per le scale verso la stanza di Emma.
Era una camera abbastanza ampia; appena entrati sulla destra si trovava un grande armadio; accanto a questo un morbido divano; di fronte era posizionato un comodo letto a una piazza; a sinistra del letto un’enorme libreria era strapiena di libri; subito affianco c’era una scrivania il legno chiaro con appoggiati sopra una penna, un paio di libri, un set di scacchi molto particolare e un calamaio; come ultimo, accanto alla porta, sulla sinistra, erano appoggiati un grosso baule in legno e la scopa da corsa di Emma: una Scopalinda 7.
Sulle pareti scintillavano poster di famose squadre di Quidditch, i cui giocatori guardavano le ragazze appena entrate con aria fiera. Foto erano attaccate ai muri. I soggetti facevano quello in cui erano impegnati nel momento dello scatto, come correre, abbracciarsi, volare, fare incantesimi o preparate pozioni.
Nel suo quadro Ashlyn salutava, allegra, con la mano.
Emma si avvicinò alla libreria e prese un libro con la copertina in cuoio marrone e in oro il titolo Storia di Hogwarts.
Entrambe si sedettero sul divanetto.
«Allora Hermione» iniziò Emma «la prima cosa da sapere riguardo Hogwarts è che l’istruzione dura 7 anni, dagli 11 ai 17, in modo che alla fine dell’ultimo anno i ragazzi siano tutti maggiorenni»
«Ma si diventa maggiorenni a 18 anni, non a 17» osservò Hermione.
«Nel mondo magico si diventa maggiorenni a 17 anni» la informò Emma «Ad Hogwarts gli studenti vengono divisi in 4 case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Queste case hanno preso il nome dai 4 fondatori: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Beh, anche dai loro caratteri, in effetti» ragionò. Notò lo sguardo confuso di Hermione e aggiunse: «Godric Grifondoro era coraggioso e nobile d'animo. Amava far rispettare la giustizia e lanciarsi in sfide, proprio per questo, spesso finiva nei guai. Era conosciuto anche per essere leale, cortese e rispettoso nel confronto degli altri. Così tutti i Grifondoro. Tosca Tassorosso fondò la più completa delle case, premiando il duro lavoro, la pazienza, l'amicizia, la tolleranza e la correttezza più di qualunque altra qualità dei suoi membri. Priscilla Corvonero amava lo studio più di ogni altra cosa, ed è così anche per gli studenti della sua Casa. I membri di questa casa sono caratterizzati dal loro ingegno. Sono molto eccentrici e risultano alle volte incompresi, ma sono comunque in grado di stringere molte amicizie. Le caratteristiche che contraddistinguono un Corvonero sono l'individualità e la creatività. Infine i Serpeverde sono ambiziosi, scaltri, astuti, leader forti ed orientati verso l’obbiettivo. Essi hanno anche sensi altamente sviluppati di autoconservazione. Ciò significa che i Serpeverde tendono ad esitare prima di agire in modo da soppesare tutti i possibili risultati prima di decidere esattamente cosa dovrebbe essere fatto, proprio come Salazar»
«Wow» sussurrò Hermione «E… cosa si studia ad Hogwarts?» Hermione era chiaramente desiderosa di informazioni. Emma ridacchiò.
«Ad Hogwarts, al primo anno, si studiano Trasfigurazione, Incantesimi, Pozioni, Storia della Magia, Difesa contro le Arti Oscure, Astronomia, Erbologia e Volo»
«Difesa contro le… cosa?» chiese Hermione «Cosa sono le arti oscure?»
«Maledizioni» rispose Emma abbassando lo sguardo «Hermione, ora ti dirò una cosa molto importante: non tutti i maghi sono buoni. Anni fa un mago è diventato cattivissimo»
«Come si chiamava?» chiese Hermione curiosa.
«Noi non pronunciamo il suo nome» disse Emma «Se vuoi posso dirtelo, ma cerca di non pronunciarlo in giro. A mia madre non piace sentirlo, come a molti nel mondo dei maghi»
Hermione annuì.
«Il suo nome era Voldemort» sussurrò Emma.
Hermione guardò la migliore amica con l’aria di chi voleva saperne molto di più.
«Scusa se te lo chiedo» disse Hermione insicura «Ma… Perché non vi piace sentirlo?»
«Perché non esiste mago o strega, in Gran Bretagna, che non abbia un parente o amico ucciso da questo mago o dai suoi seguaci» rispose Emma a denti stretti.
«Ma quindi anche tu…» mormorò Hermione. Aveva un tono di voce molto basso, sembrava che capisse il male causato da quel mostro. Questo tranquillizzò leggermente Emma, che si alzò e si avvicinò a una foto sulla parete e la guardò con nostalgia.
«Mio nonno» disse Emma con un mezzo sorriso sul volto. L’immagine che stava guardando Emma ritraeva un uomo di circa 55 anni che ricorreva ridendo una bambina con i capelli corti è gli occhi grigi. La bambina volava su una scopa giocattolo ed era a poco più di un metro da terra «Mia madre dice che i miei occhi sono diventati gradualmente marroni, dopo la sua morte. Da piccola avevo gli occhi di mio nonno, ora quelli di mia madre»
Hermione si alzò dal divanetto su cui era seduta e corse ad abbracciare Emma.
«Scusa tantissimo» disse Hermione stringendo Emma «non dovevo insistere!»
«Stai tranquilla» disse Emma sciogliendo l’abbraccio «È tutto finito, Voldemort è andato»
«È… morto?» domadò Hermione.
«Non credo» rispose Emma «Sono 10 anni che non si vede più e a metterlo fuori gioco è stato un ragazzino della nostra età, quando aveva solo 1 anno»
«Davvero?» chiese Hermione ed Emma annuì «Come ha fatto?»
«Non ne ho idea» disse Emma «Ma nessuno sopravvive a Voldemort. Nessuno, neanche uno, tranne Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto. Harry Potter ci ha salvati tutti».


Angolino mio
Ciao bellissimi!
Eccomi qui! Forse questa storia avrà una fine degna di essere chiamata tale XD
Ci sto mettendo gli anni a scrivere questa storia, dato che devo cercare informazioni da libri ed internet e, come sappiamo bene, le mie due fonti fanno un po' a cazzotti. Ma posso assicurarvi che il terzo capitolo uscirà entro il 17 (lo giuro sullo Stige!).
Non so ancora come farò ad arrivare al settimo libro di Harry Potter, ma prometto che ci proverò con tutta me!
Vi saluzzo belli!
∼Alix
 

   
 
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