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Autore: Btsuga_D    07/09/2018    3 recensioni
[COMPLETA] Nello slang giovanile, "Hook-up" é il famoso rimorchio senza impegno. L'accordo riguarda la possibilità di fare sesso senza che ci sia un sentimento sottostante. Suga, famoso Idol e rapper del gruppo BTS, è conosciuto per le sue "scappatelle di una notte" con le sue fan. La sua regola numero uno: tutto è concesso, tranne i baci sulla bocca. Per delle sfortunate circostanze, Kang Yorin è costretta a dover andare ad un fan-sign dei BTS al posto della sua migliore amica, venendo subito notata dal bel rapper. Yorin accetterà la sua offerta o resterà fedele alla sua regola numero uno, donarsi solo all'uomo che ama?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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❖ After The Concert
WARNING: SMUT
____________
POV YOONGI
 
La stanza buia dell’albergo era satura dei nostri respiri. Mi spingevo contro di lei per provare più piacere possibile, per assaporare quella sensazione paradisiaca che mi stava mandando in estasi. Buttai la testa all’indietro e continuai a spingere i fianchi contro il suo bacino ad un ritmo sempre più veloce. I suoi gemiti mi colpirono le orecchie e riabbassai lo sguardo con gli occhi velati dal piacere, la bocca socchiusa in un gemito soffocato.
 
Ero sudato. Le lenzuola erano diventate un ammasso senza forma che aveva raggiunto i piedi del letto. Ringhiai e afferrai i fianchi della ragazza tra le mie mani. Aumentai la stretta quando mi fece capire che la mia irruenza la stava facendo eccitare ancora di più. La strattonai verso il basso e affondai di più in lei, facendola urlare. Le tappai la bocca con la mano, ma non le diedi comunque tregua.
 
«Sssh, piccola,» le sussurrai all’orecchio con voce roca, leccandoglielo subito dopo. «Ci sentiranno.»
 
Gemette ancora contro il mio palmo e chiuse gli occhi, sotterrando la testa nel cuscino dietro di lei. Con l’altra mano, le spostai i lunghi capelli biondi e mi avventai sul suo collo. Le passai la lingua sulla pelle morbida e poi cominciai a succhiare finché non sentii la ragazza tremare a causa dei brividi. Mi afferrò per i capelli, facendomi capire di continuare. Feci scivolare la lingua verso il basso, fino al suo petto, finché non arrivai all’incavo dei suoi seni.
 
Mi spinsi ancora di più in lei e questa volta neanche la mia mano riuscì ad attutire l’urlo di piacere che le provocai. Si liberò la bocca e fece intrecciare le nostre dita.
 
«O-Oppa…» mi chiamò con uno strano accento. Eravamo in America, quindi era ovvio che avessi scelto un’Americana. E sapeva anche parlare coreano. Le tremarono le labbra mentre il suo corpo si muoveva al ritmo incessante del mio. Le sollevai una gamba e affondai in lei, ancora e ancora.
 
Non ne avrei mai avuto abbastanza. Ero prigioniero di quella sensazione chiamata piacere. Ero schiavo di quell’atto lascivo definito sesso.
 
Abbassai la testa e la tenni ferma per i fianchi mentre le facevo allacciare anche l’altra gamba intorno alla mia vita. Le presi un capezzolo in bocca e cominciai a stuzzicarglielo con la lingua, muovendola sempre più velocemente. Le unghie della bionda si strinsero con forza intorno ai miei capelli disfatti color platino. Il dolore che provai non fece altro che aumentare la sensazione di piacere martellante che stavo provando in mezzo alle gambe.
 
C’ero quasi. Mi sistemai meglio e sollevai la schiena, poggiando una mano contro la testiera alle nostre spalle e l’altra sulla vita della ragazza sotto di me. Il letto prese a cigolare e sbattere contro il muro. Ansimai ad ogni affondo e lei inarcò la schiena dopo la terza spinta, raggiungendo il suo orgasmo. Continuai a muovermi dentro di lei mentre le sue unghie mi graffiavano la schiena a causa della troppa sensibilità. Strinsi gli occhi e allungai il collo verso l’alto, spalancando la bocca. Mi riversai nel preservativo con un’ultima spinta e un ringhio talmente roco da fare invidia ad una tigre. Mi lasciai ricadere su un fianco, stremato ma soddisfatto.
 
La ragazza aveva ancora le mani tra i miei capelli. Giochicchiava con quei fili quasi bianchi mentre io ero ormai diventato un tutt’uno con il cuscino sotto la mia testa. Respiravo affannosamente e il petto nudo si alzava e si abbassava sfiorando il materasso candido sotto di me. Ero così stanco che mi sarei potuto addormentare nel giro di due secondi.
 
Aprii gli occhi, appena in tempo per vedere le labbra della ragazza a qualche centimetro dalla mia faccia. Mi ritirai di scatto e la guardai da una distanza di sicurezza.
 
«Cosa stai facendo?» le domandai severo.
 
Stava per baciarmi?
 
«I-Io…»
 
«Ti avevo avvisato. Solo sesso. E niente baci sulla bocca,» dichiarai con voce ferma.
 
«Lo so. Scusa, Oppa. Ma pensavo che…»
 
Sapevo già cosa stava per dire. Il solito discorso sull’amore che sboccia dopo aver fatto sesso. L’avevo sentito fin troppe volte.
 
«Pensavi male,» la bloccai. «Mi dispiace,» aggiunsi nel vedere il suo volto segnato dalla delusione. Ci speravano tutte, fino alla fine. «Ehi, vieni qua. Non piangere.» Sollevai la schiena e mi avvicinai a lei, avvolgendola goffamente tra le braccia nel tentativo di confortarla. La sentii tirare su col naso e le sue guance si bagnarono a causa delle lacrime.
 
«Io ti amo così tanto, Oppa…»
 
Diavolo, perché finiva sempre così?
 
«Lo so, ma quando ti ho scelta, dopo il concerto, avevo prima messo le cose in chiaro. No?» La sentii annuire contro il mio petto. «Allora perché ti sei fatta delle illusioni inutili?»
 
«Non posso farne a meno. Sono così vicina a realizzare il mio sogno che potrei impazzire.»
 
Qualcuno bussò con decisione alla porta della camera e sollevai gli occhi al cielo prima di alzarmi dal letto. Mi tolsi il preservativo e indossai i primi pantaloni che trovai sul pavimento. Andai ad aprire.
 
Mi trovai davanti la faccia seria e scazzata di Namjoon. Aveva una mano sul fianco e un gomito poggiato sullo stipite della porta, come se avesse aspettato pazientemente che andassi ad aprire.
 
«Che c’è?»
 
«Hai finito con questo baccano? Qui c’è gente che sta cercando di dormire! Sono le tre di notte, Hyung. Maledizione! Alle sei dobbiamo alzarci per prendere l’aereo e ritornare in Corea! O te ne sei dimenticato?»
 
«Ammettilo che vorresti essere al mio posto.»
 
La faccia di Namjoon fu impagabile. Sentii qualcuno ridere sguaiatamente in corridoio e il Leader si voltò di scatto dopo avermi fulminato.
 
«Jimin! Torna subito nella tua stanza o farò il culo anche a te. E a Jungkook! Sì Maknae, ti ho visto. Vieni fuori di lì. Sei troppo alto per nasconderti dietro Jimin.»
 
«Yah!» urlò quest’ultimo. «Cosa stai insinuando?»
 
«Nelle vostre camere, tutti e due!»
 
Si sentì un’altra risata del più piccolo. Si precipitò nella sua stanza, imitato subito dopo da Jimin. Si sbatterono le porte alle spalle. Non potei fare a meno di ridacchiare quando la voce di J-Hope comparve dal nulla, alludendo alla mia frecciatina nei confronti di Namjoon. Aveva urlato così forte che lo avevamo sentito da dietro la porta di camera sua, che era quella di fronte alla mia.
 
Namjoon sospirò. «Dico sul serio, Hyung. Quella ragazza, la voglio fuori di qui entro dieci minuti. Vai a dormire o domani sembrerai uno zombie. Le foto in aeroporto non hanno pietà per nessuno.»
 
Annuii. «Prenderà l’uscita secondaria dell’hotel. Chiama Seijin e digli di darle un passaggio con la macchina. Non mi fido a mandarla in giro da sola a quest’ora di notte.»
 
«Lo so, Hyung. Non è certo la prima volta. Un giorno di questi Seijin ti appenderà per il collo. Ringrazia che abbiamo dei manager comprensivi o ti avrebbero già sbattuto fuori.» Si allontanò per tornare nuovamente nella sua stanza. «E poi non ti lamentare che hai sonno!» aggiunse prima di sbattere la porta.
 
Sbuffai. Chiusi la porta e mi voltai verso la ragazza che aveva appena finito di rivestirsi. Appoggiai le spalle nude alla porta e infilai le mani nelle tasche dei pantaloni. Rimasi fermo a guardarla mentre prendeva la sua borsa e si avvicinava a me.
 
«Oppa, comportandoti così… non hai paura di perdere le tue fan?»
 
I miei occhi scuri e sottili penetrarono quelli verdi di lei. «Ti ho persa?»
 
Rimase in silenzio prima di rispondere, «No.» La sua espressione si addolcì. «Mi sei entrato nel cuore ancora più di prima.»
 
Le sorrisi. Aprii la porta e la tenni spalancata per lei. Mi passò di fianco, ma si fermò. «Oppa,» mi chiamò.
 
«Hm?»
 
«Non mi chiederai di rivederci, vero?» Silenzio. «Non mi chiederai neppure il mio nome, o il numero?» Ancora silenzio. «Posso almeno darti un bacio sulla guancia?» Ridacchiai intenerito. Mi avvicinai e le posai una mano sul viso, stampandovi un bacio talmente casto che le mie labbra sfiorarono a malapena la sua pelle. «Non dimenticherò mai questa notte,» mi sussurrò prima di andarsene e lasciarmi da solo nel buio di quella camera d’albergo.
 
Io invece sì. L’avrei dimenticata come avevo dimenticato tutte le altre notti. Come avevo dimenticato tutte le donne con cui ero stato a letto, per il semplice gusto di provare piacere carnale.
 
Io gli donavo la mia musica, le mie parole, il mio rap. Loro mi offrivano piacere in cambio. Era uno scambio equo, e del tutto consensuale. Sia chiaro. Mai mi sarei permesso di alzare un dito sulla ragazza che avrebbe rifiutato. Anche se fino ad ora non avevo mai ricevuto un no come risposta.
 
Sospirai e chiusi gli occhi. Perché ero diventato così? Cosa mi mancava? Forse lo sapevo e non volevo ammetterlo a me stesso.
 
«Che stanchezza…» bofonchiai grattandomi il retro della testa. Andai in bagno per una doccia veloce e sprofondai nel letto.
 
Ecco il motivo per cui Min Yoongi ha sempre sonno.
 
ngolo.utore
 
In realtà volevo scrivere un capitolo più corto, ma sono uscite fuori 1430 parole! Non mi regolo proprio. Il capitolo comincia con il botto, ma volevo farvi subito inquadrare il personaggio di Yoongi. Ho fatto davvero fatica a scrivere la scena smut e non sono del tutto soddisfatta, a dire il vero. Spero di migliorare in seguito :) Fatemi sapere cosa ne pensate, e vi ringrazio per le cose sempre carine che mi scrivete «3 Un bacione a tutti 😘

Instagram: btsuga_d
   
 
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