Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: zurla    10/07/2009    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Leia avesse accettato di sposare il principe Isolder? Che fine avrebbe fatto il povero capitano Han Solo? E la principessa sarebbe mai riuscita a dimenticarlo veramente?... Dedicata a tutti i fans di Han e Leia !
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

CAPITOLO 29

«Perché non dormi?», Han continuava ad accarezzarle dolcemente la nuca, ma lei stentava a prendere sonno.
«Non voglio dormire, ho paura di trovare un fiore al tuo posto, quindi non posso permettermi di distrarmi neanche un secondo», aveva la testa appoggiata sul suo petto e la sentì sobbalzare per la risata di lui.
«Caspita, ti ho davvero sconvolto con la storia delle arallute», disse sghignazzando.
«Vai al diavolo!», fu la secca risposta di lei.
Leia si coprì la testa con le lenzuola poi dalla profondità del suo rifugio gli chiese:
«E tu perché non dormi?».
Han sollevò le coperte per vederla in faccia poi rispose:
«Ho il terrore di riaprire gli occhi e di trovare Luke al posto tuo, la Forza a volte può fare brutti scherzi», sorrise dolcemente.
«Allora anch’io sono riuscita a sconvolgerti», stavolta scoppiò a ridere lei.
«Da morire…», ammise il contrabbandiere.
«Però vedo che pur spaventato dall’immagine di mio fratello sei riuscito ugualmente a dare il meglio del tuo repertorio», lo guardò maliziosamente.
«Già… – lui si mise le braccia dietro la testa, poi aggiunse candidamente – E pensa che ti sei persa gli anni migliori…».
Quando la principessa afferrò il senso di queste ultime parole finse di essere scandalizzata e gli assestò un pugno sul petto coprendolo di insulti, pur sapendo che in realtà era stata proprio lei a dare un senso ambiguo alla frase precedente. In quegli ultimi anni passati a selezionare accuratamente ogni singola parola per fare in modo di rispettare le formalità di corte le erano mancate molto le discussioni con il capitano Solo: in fondo apprezzava i suoi doppi sensi, le sue battute sarcastiche e il suo sottile umorismo e le piaceva fingere sdegno ed essere puntualmente derisa per questo.
Vedendolo contorcersi dal dolore però si ricordò delle costole incrinate e si scusò prontamente rimettendosi tranquilla fra le sue braccia e accarezzandogli il punto dolente.
«Domani non sarò tra la folla per salutare la tua partenza, spero che tu capisca…», cominciò lui non appena riprese fiato, in effetti era venuto per dirle questo, ma altri discorsi avevano avuto la precedenza.
«Sì… – rispose lei con una punta di amarezza – penso che sia meglio così…».
Lui intuì il suo leggero risentimento e tentò di spiegarle:
«Io… temo di compiere qualche pazzia, per cui è meglio che stia il più lontano possibile da te».
«Che tipo di pazzia?», chiese lei con un sorriso triste.
«Mah, una qualsiasi… non vorrei che mi tornassero in mente quelle che avevo pensato prima di abbandonare Coruscant, tanto tempo fa…».
«Che cosa volevi fare?... Dai dimmelo», ora lei era incuriosita.
«Mah niente di particolare… E’ che… – Han era piuttosto imbarazzato, certi fatti erano così lontani nel tempo che non capiva l’utilità di doverli raccontare, ma ormai aveva acceso la sua curiosità e lei non avrebbe accettato una marcia indietro, quindi continuò – Pensavo che il motivo per il quale Isolder rappresentasse un miglior partito rispetto a me fosse la sua ricchezza… e quindi se anch’io avessi posseduto qualcosa… che ne so, tipo un pianeta… magari tu e soprattutto quegli sporchi politici della Nuova Repubblica mi avreste preso maggiormente in considerazione…», mormorò con espressione lievemente impacciata.
«Un pianeta? E come avresti fatto a procurarti un pianeta? L’avresti tirato fuori da uno scomparto segreto del Falcon?», lei lo prese in giro sottovalutando il suo piano.
«No… Beh, non lo so, magari avrei potuto vincerlo a sabacc… Si possono vincere un sacco di cose con quel gioco!».
«E se io non avessi accettato ugualmente?».
«Avevo pensato anche a questo… In tal caso ti avrei rapita e portata su quel pianeta».
«Un’idea geniale ben sapendo che io amo essere costretta a scegliere con la forza. Comunque il tuo piano avrebbe avuto i giorni contati, prima o poi ti avrebbero scovato e rinchiuso in prigione», Leia capì che non si trattava di un’invenzione del momento, quell’uomo era abbastanza pazzo per aver pensato veramente di attuare una cosa del genere.
«Volevo solo darti un po’ di tempo per farti capire che… – si bloccò prima di concludere la frase, certe cose gli facevano ancora male – Non mi importava quello che mi avrebbero fatto una volta catturato se tu davvero non provavi più niente per me… Comunque lascia stare, era una follia».
«Può darsi… ma avrebbe anche potuto funzionare», la principessa era sconvolta da ciò che le aveva appena confessato: come aveva fatto a non rendersi conto del suo amore puro e sconfinato? Come aveva fatto a ferirlo così brutalmente pretendendo anche di essere compresa?
«Ho tentato di farti ragionare… avrei dovuto dirti… – lui picchiò un pugno sul letto, incapace di trattenere il flusso di parole che sentiva il bisogno di liberare – L’anello che ti ho regalato conteneva il codice per entrare nel deposito che mi ha consegnato Isolder… Sì, – confermò vedendola sgranare gli occhi – lui aveva già tentato di comprarmi, ma non volevo usare una cosa del genere per convincerti… volevo che tu scegliessi me perché mi amavi e non perché Isolder non era l’uomo perfetto che speravi. Ne sarebbero venuti altri dopo di lui, peggiori o migliori, ma se io fossi stato sicuro del tuo amore niente e nessuno mi avrebbe separato da te».
Ecco, l’aveva detto.
Ora si sentiva uno stupido mentre lei lo guardava in quel modo, ma non aveva potuto fare a meno di dirglielo, prima di partire aveva il diritto di sapere come erano andate veramente le cose.
Leia era rimasta senza parole, sorpresa e incredula, ma anche piena di ammirazione e di rispetto nei suoi confronti. Nonostante le batoste che la vita gli aveva sempre riservato il suo animo era rimasto profondamente buono e l’amore che provava per lei era sincero e privo di ogni altro interesse. Non gli importavano i soldi o il potere, lui voleva la donna che si nascondeva dietro alla figura della principessa di Hapes, quella che lui aveva salvato, una volta ancora. Ciò che gli era sempre importato era il suo cuore e non il suo prestigio.
«E’ vero… – cominciò lei sentendo il cuore batterle a tonfi sordi per l’emozione di quella rivelazione – Sono stata una sciocca a pensare che tu te ne fossi andato per soldi… una parte di me non l’ha mai creduto. Isolder era la scelta migliore per la Nuova Repubblica, ma non per me… – tacque un momento poi riprese – In quel periodo abbiamo passato tempi difficili e i troppi impegni di entrambi hanno messo a dura prova il nostro rapporto, Isolder è capitato proprio nel momento peggiore».
Lui l’abbracciò delicatamente bisbigliandole tra i capelli di smetterla, perché ormai non avevano più importanza quei discorsi, ma anche lei ci teneva a dirgli la propria verità:
«Hai ragione, se non ci fosse stato lui ne sarebbero venuti altri e probabilmente anch’io avevo bisogno di questa dura lezione. Ho cercato in tutti i modi di nasconderlo anche a me stessa, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che l’unico uomo in grado di farmi felice eri tu Han», alzò lievemente il viso per rivolgergli un sorriso tenero e innamorato, un istante dopo si strinse ancora più forte nel suo abbraccio e si lasciò cullare dolcemente dalle sue braccia. Mentre ascoltava il battito regolare del suo cuore, immersa nel calore del suo corpo, chiuse gli occhi e sentì le parole di Luke risuonarle nella mente: finalmente capì che si erano avverate.
Ora si sentiva serena e in pace come non lo era da molto tempo, pronta e determinata ad affrontare qualsiasi cosa.

«Principessa, siamo pronti per la partenza», Garynn si presentò alla porta di Leia di buon’ora e fu sorpreso nel vederla comparire davanti a lui già pronta, come se fosse stata da tempo in attesa di quel momento.
Han se n’era andato già da un po’ per evitare che l’hapano si insospettisse, ma la luce che brillava adesso negli occhi della principessa era la prova tangibile che lui era stato lì e che ancora era lì, nel suo cuore.
Garynn rimase colpito dalla sua bellezza, non ricordava di averla mai vista così radiosa. Diede un’occhiata sospettosa all’interno della camera per accertarsi che non ci fosse veramente nessuno oltre a lei, poi la scortò alla nave hapana, convinto di aver fatto il suo dovere in modo egregio: era impossibile che la principessa avesse abbandonato la sua stanza e aveva controllato personalmente il capitano Solo per tutta la notte, dunque non aveva dato loro modo neanche di rivolgersi parola e Isolder sarebbe stato sicuramente fiero del suo operato.
«Buongiorno sorella, ti trovo splendida stamattina», Luke la stava già aspettando ai piedi della nave.
Si scambiarono un bacio sulla guancia e mentre Leia gli era vicina gli sussurrò in un orecchio:
«Grazie».
Lo guardò un istante negli occhi poi si affrettò a girarsi, con le guance leggermente colorate di rosso e un sorriso dipinto sul viso che fecero capire immediatamente a Luke tutto ciò di cui aveva bisogno: sua sorella aveva ritrovato la felicità… e l’amore.
Infine Leia si avvicinò a Jessa per salutarla, era stata fortunata a trovare una persona come lei e sperava un giorno di poterla rivedere, la corte di Hapes era sempre stata avara di amiche vere e fidate.
«Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per noi», le disse cercando di allontanarsi di qualche passo da Garynn e guardandolo con la coda dell’occhio con finta noncuranza.
«Oh figurati, è stato un piacere averti qui ed essere utile alla tua causa», rispose Jessa seguendo con lo sguardo quello di Leia e capendone le intenzioni.
«Ti ringrazio soprattutto per quello che hai fatto per me…», ormai avevano raggiunto una certa distanza di sicurezza dall’hapano e potevano parlare tranquillamente.
«Era da molto tempo che desideravo fare la tua conoscenza, sapevo che dovevi essere per forza una persona speciale e sono contenta di aver potuto confermare le mie impressioni direttamente. Spero di rivederti un giorno», le disse con sincerità.
«Tornerò… è una promessa che ho già fatto anche a qualcun’altro», disse guardando verso la luna Stabiax, dove sapeva che si trovava Han in quel momento.
«Sai com’è fatto, alla fine deciderà di passare sopra alle umiliazioni subite dalla Nuova Repubblica e si arruolerà di nuovo nell’esercito per darti man forte e starti vicino».
«Ed è proprio per questo che sono costretta a chiederti un ulteriore favore: non voglio che lui lasci Urdur, per nessun motivo. Sarò molto più tranquilla sapendolo al sicuro sotto la tua vigilanza, la sua vita è troppo preziosa per me», Leia sapeva di lasciare il suo amato in buone mani.
«Ciò che mi chiedi non è facile, ma farò del mio meglio. Se proprio non riuscirò a trattenerlo dal compiere una delle sue imprese da svitato vedrò di seguirlo – scherzò Jessa cercando di renderle il compito del distacco meno gravoso – Tu piuttosto, cerca di tornare sana e salva, mi è stato riferito che gli Skywalker sono sempre troppo propensi ad atti di eroismo», sottolineò lei.
«Chi ti ha riferito questo non è esente dalla stessa critica», le fece notare la principessa con un sorriso.
Tutto ormai era pronto per la partenza e Garynn si stava avvicinando a loro per condurre Leia a bordo. Le due donne si guardarono per qualche istante, poi si abbracciarono scambiandosi un ultimo saluto.
«Mi raccomando, non importa quanto tempo ci vorrà, l’importante è che tu torni. Lui saprà aspettare vedrai, non ha fatto altro fino adesso…», Jessa era sicura dei sentimenti di Han.
«Già, è vero – disse Leia, poi, mentre le stringeva la mano le mise qualcosa nel palmo, senza farsi notare dall’hapano – Voglio che tu gli consegni questo… digli che quando tornerà al suo posto allora veramente tutto si sarà sistemato, intesi?». Si rivolsero un’ occhiata complice, non avevano bisogno di altre spiegazioni.
Jessa non aveva il coraggio di guardare, ma stringendo il pugno capì che doveva trattarsi di un anello. Non era la fede matrimoniale, ma doveva essere qualcosa di ancora più importante, qualcosa di legato ad Han…
“Ma certo – pensò Jessa – deve essere l’anello che le ha regalato prima di andarsene da Coruscant, un anello di fidanzamento… dunque lei l’ha sempre tenuto con sé… nonostante tutto”, ora Jessa era ugualmente sicura dei sentimenti della principessa per il suo prode contrabbandiere.
«Riferirò il messaggio appena possibile, – rispose prontamente – ti auguro buona fortuna».
«Anch’io la auguro a te!», ricambiò Leia strizzandole l’occhio, sapeva che il compito di tenere a bada il capitano Solo era tutt’altro che facile.
«Principessa, ora dobbiamo andare», s’intromise Garynn.
«Addio Jessa», Leia si congedò e poi si lasciò guidare all’astronave.

Quando decollarono la principessa sentì un improvviso e schiacciante senso di vuoto pervaderle il petto; durante quell’ultima avventura aveva trovato una vera amica e, soprattutto, aveva ritrovato il vero amore ed ora che era costretta ad abbandonarli ne sentiva già la mancanza. La nave passò vicino alla luna di Stabiax e lei rimase ferma davanti all’oblò finché il satellite non fu più visibile, sapeva che lui era lì e le sembrava quasi di poterlo vedere disteso fra le arallute intento a scrutare il cielo.
«Addio principessa di Hapes», sussurrò Han mentre osservava la scia dell’astronave in allontanamento.
«Vedrai amico, ora se ne sta andando, ma quando tornerà sarà soltanto la mia Leia e allora, lo posso giurare, sarò l’uomo più felice della galassia e ti potrò lasciar riposare in pace».
Han diede un colpetto sulla lapide di Chewbacca e immaginò di ricevere una poderosa stretta Wookiee di risposta, un po’ di consolazione da parte di un amico sarebbe stata ben accetta dato che si sentiva uno straccio.
Ma ora, rispetto all’addio di tanti anni prima, lei gli aveva dato una certezza in più e ciò gli sarebbe bastato per resistere fino al suo ritorno, anche a costo di aspettarla per l’eternità.
Prima di andarsene raccolse un fiore di arallute e lo sistemò delicatamente in un contenitore, aveva in mente di farne tutt’altro uso da quel momento in avanti e sorrise pensando alla faccia che lei avrebbe fatto vedendo i frutti della sua nuova invenzione.
Perché lei, ne era certo, sarebbe tornata.

********

NOTE:
Questo sarebbe l'ultimo capitolo della mia fanfiction, ma dato che volevo "accontentare" un po' tutti (sia chi ha apprezzato il libro "Un Amore per la Principessa" e chi no) ho scritto anche un breve epilogo...
Rimando quindi alla prossima i ringraziamenti e i saluti a tutti quanti.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: zurla