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Autore: lmpaoli94    11/09/2018    3 recensioni
Non mancava niente nella vita di Phoebe Grey.
Due genitori che l’amavano più di ogni altra cosa al mondo.
Amici che gli rimanevano accanto in ogni momento del bisogno.
Ma dentro di lei c’era qualcosa che la turbava.
Un qualcosa che da lì a poco sarebbe esploso trascinando tutti coloro che gli rimanevano accanto in un vortice di pericolo e di disperazione.
E tutto per colpa di suo fratello.
Come ne sarebbe dovuta uscire?
Ci sarebbe stato qualcuno disposta ad aiutarla?
Dal capitolo cinque:
«Phoebe…»
«Ti prego di non abbandonarmi… Non ho più voglia di rimanere sola…»
«Ma sei sicura che io e tu…»
«So che non mi vuoi. Però ho bisogno di te… Ti prego.»
«Non è che non ti voglio. È solo che non volevo incasinarti la vita più del dovuto… Volevo lasciarti nei tuoi spazi. Farti vivere la tua vita… Ma poi ho capito che ho sbagliato pienamente.»
Nel sentire quelle parole, il cuore di Phoebe batté all’impazzata.
«Adesso però basta parlare» fece la ragazza asciugandosi le lacrime con la mano di Erik e baciandolo sul collo contemporaneamente «Vieni con me.»
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio, Phoebe Grey, Theodore Grey
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Phoebe se ne stava gran parte dei pomeriggi rinchiusa nella biblioteca di famiglia.
Quel giorno la neve stava cadendo fitta ricoprendo tutto il giardino di una bianco candido.
Si stava avvicinando il natale, ma nel cuore di Phoebe era come se la tristezza non l’avesse mai abbandonata.
«Tesoro, che ci fai rinchiusa in questa stanza fredda?»
Sua madre, vestita di un maglione e di pantaloni pesanti, si avvicinò a lei stringendola e per fargli sentire tutto il suo calore.
«Stavo leggendo, mamma.»
«Ma non potresti leggere in camera tua? Li farebbe molto più caldo che qui.»
«Non ho bisogno di più caldo. Qui sto bene. Essere circondata da libri di ogni genere mi fanno sentire una persona diversa.»
Sua madre la fissava con sguardo orgoglioso e pieno di felicità.
«Sei proprio come me, sai? Anch’io preferirei passare le mie giornate immergendomi in una biblioteca e leggere una moltitudine di libri… Che libro stai leggendo in questo momento?»
Ma prima che Phoebe potesse rispondere, suo padre entrò nella biblioteca interrompendo madre e figlia.
«Ecco qui le mie due ragazze preferite» fece il padre baciandogli calorosamente le guance «Che state facendo tutte sole qua dentro?»
«Adesso non posso avere un momento d’intimità con mia figlia?» domandò la donna prendendolo in giro.
«Oh, ma certo… Le mie ragazze possono avere tutti i momenti d’intimità che vogliono… Ma cosa succederà se il loro uomo non li trovasse?»
«Farebbe qualsiasi cosa per trovarci, spero.»
«Certo che sì… E a quel punto la mia collera nel prendervi per punirvi sarà incontrollabile.»
Phoebe capiva benissimo che sua madre e suo padre stavano scherzando.
Più che essere persone mature, si comportavano come due adolescenti.
«Forse è meglio se vi lascio da soli» replicò la ragazza con sguardo serio e triste.
«Aspetta un momento, tesoro. Perché hai tutta questa furia di andartene?»
«Ho un mucchio di cose da fare, papà.»
«Del tipo?»
«Studiare alcuni saggi per domani.»
«Ma domani la scuola è chiusa, tesoro. Sono iniziate le vacanze di natale.»
«Ah, giusto… Comunque voglio farmi per tempo e fare tutti i miei compiti che mi hanno dato i professori durante queste settimane. Ci vediamo più tardi.»
Senza attendere la risposta dei genitori, Phoebe lasciò la biblioteca.
«Non riesco a capire cosa succede a nostra figlia in queste ultime settimane…»
Nel sentire che suo padre stava parlando di lei, Phoebe si nascose nelle vicinanze origliando la loro conversazione.
«Secondo me è molto stressata. In molti dicono che il terzo anno di liceo è il più difficile di tutti.»
«Ma questo non vuol dire niente, Ana… Nostra figlia eccelle in qualsiasi cosa che fa’. Perché dovrebbe essere così stressata?»
«Non lo so. Magari è solo stanca… Ha bisogno di noi, Christian.»
«Io cerco sempre di rimanergli accanto… Ma quando mi avvicino a lei, quella bambina non fa altro che respingermi. Come ora, d’altronde. Hai visto con quale sguardo ci ha detto che ci avrebbe lasciato da soli?»
«Vedrai che è tutto apposto, Christian. E poi tra qualche giorno tornerà Theodore. Vedrai che nostra figlia sarà molto più contenta quando lo rivedrà.»
«È dalle vacanze estive che non si rivedono… Il suo lavoro a New York lo sta molto impegnando.»
«A proposito di New York, Theodore mi ha dato una splendida notizia qualche giorno fa’.»
«E sarebbe?»
«Prima però mi devi promettere una cosa…»
«Dipende… È qualcosa che mi farà arrabbiare?»
«No… ma potrebbe farti inquietare… Nostro figlio mi ha pregato che nei giorni che tornerà da noi, porterà con sé una sua “amica”.»
«Come? Una ragazza?»
«Non è una semplice ragazza…»
«Per caso è la sua nuova fidanzata?»
«Questo non so dirtelo con precisione… Anche perché non ha voluto dirmi niente.»
«Perché dovrebbe portare una sconosciuta nei giorni in cui si dovrebbe riunire la famiglia?»
«Christian, non dirmi che non accetti il suo invito…»
«Sai che preferivo che questi giorni da passare assieme fossimo completamente soli… Però va bene. Me ne farò una ragione.»
«Bravo. Però promettimi che ti comporterai bene e che non farai stupide domande private come hai fatto qualche tempo prima quando Theodore ha portato la sua fidanzatina del liceo.»
«Quella ragazza non mi è mai piaciuta… Infatti si è poi rivelata una poco di buono. Addirittura spacciava droga.»
«Lo so. Però comportati bene lo stesso.»
Nel sentire la loro conversazione, Phoebe si era immaginata che avrebbe passato le vacanze di natale in completa solitudine.
Suo fratello sarebbe stato impegnato tutto il giorno con la sua ospite, mentre i suoi genitori erano sempre pronti a farsi effusioni in privato, lasciando completamente sola la povera ragazza.
 
 
Nel cuore della piccola Phoebe mancava qualcosa.
Forse l’amore di due genitori normali.
L’amore di un uomo che avrebbe fatto parte della sua vita.
L’amore di un fratello che non gli è mai rimasto accanto come lui voleva.
La giovane ragazza aveva sempre visto negli occhi dei genitori che Theodore era sempre stato il prescelto della famiglia.
Questa cosa non gli era mai andata giù alla secondogenita dei Grey.
Doveva fare qualcosa per non rimanere per sempre nella solitudine.
«Sei rimasta a contemplare la neve che cade giù dalla finestra per quasi mezz’ora, sai?»
L’arrivo di suo padre nella sua camera fece sobbalzare la povera ragazza.
«E tu sei rimasto lì per tutto questo tempo?»
«No. Sono riuscito a fare ben altre cose.»
«Del tipo?»
«Quando verrà il momento opportuno, te ne parlerò.»
«Papà, ho sedici anni. Non credi che sono abbastanza grande per sapere cosa fai con mia madre?»
«Phoebe, io…»
La giovane ragazza capì subito che aveva colto nel segno.
«Io amo profondamente tua madre… E ogni tanto ho il desiderio di rimanere da solo con lei per…»
Ma Christian non riusciva a trovare le parole adatte.
«Tranquillo, papà. Puoi dirmelo che tu e mia madre non fate altro che fare sesso e che vi amate come il primo giorno che vi siete incontrati.»
«Giusto, Phoebe. Mi hai tolto le parole di bocca.»
«Ma tornando a noi due, tu non sei venuto fin qua per parlarmi di te e della mamma… Ma di me.»
«Tesoro, io e tua madre abbiamo notato che ti stai comportando in maniera molto ambigua… Per caso c’è qualche problema?»
«No, nessun problema.»
Ma Christian sapeva benissimo che stavo mentendo.
«Lo sai che se hai qualche problema…»
«Di dirtelo subito così tu me lo potrai risolvere… Certo che lo so. Me lo ripeti ogni volta che ne parliamo.»
«Certo… Sei contenta che torna tuo fratello per le vacanze di natale?»
Nel sentire che suo padre aveva cominciato a parlare di suo fratello, la giovane ragazza si rabbuiò all’istante.
«E tu sei contento del suo ritorno?»
«Certo che sì. Non lo vediamo da sei mesi quando eravamo in vacanza a Sant Lake.»
«Già… Ricordo ancora quando tu e lui avete preso quel pesce gigante… Io ero rinchiusa in camera mia perché avevo la febbre, ma mia madre mi ha raccontato tutta la scena.»
«Già. È stata una giornata memorabile… Ma mi dispiace che non lo sia stato per te…»
«Fa lo stesso. Sarà per una prossima volta.»
Phoebe non aveva più voglia di parlare con suo padre.
Per far sì che se ne andasse, Phoebe fece finta di essere stanca e di andare sonno.
«Hai ragione, tesoro. Si è fatto molto tardi.»
Dopo averla salutata e avergli dato la buonanotte, suo padre gli domandò se tra lui e suo fratello era tutto apposto.
«Certo. Perché mi fai questa domanda?»
«Perché voglio esserne sicuro… Buonanotte» disse infine Christian prima di richiudere la porta della camera di sua figlia e lasciarla pensare che da lì a qualche avrebbe rivisto colui che aveva infranto per sempre l’amore che li contraddistingueva.
“Mio fratello… una persona migliore di me…”
   
 
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