Fiori senza petali
	Era stato solo un momento, uno di quegli istanti che si allungano all’infinito. Cheryl era saltata nel ghiaccio e il suo corpo era sparito nel bianco. Era sprofondata nel gelo, in un freddo tanto pallido che, rispetto al bianco sporco che aveva dentro, si annullava al contatto con la sua pelle. Cheryl era un fiore senza petali: una bellezza smarrita nel dolore. Aveva visto Jason, lì sotto. Il fratello perduto per sempre, catturato dall’ingiustizia e da una città squallida quanto egoista; armato di quel buco in fronte Jason l’aveva guardata con disapprovazione: quella non era la sua fine. Forse per questo arrivò Archie che colpì il ghiaccio e si spaccò le nocche, si frantumò la mano che tanto gli serviva per suonare, perché la vita di Cheryl era più importante di qualsiasi suo sogno. Cercò invano nel ghiaccio il corpo pallido spostato dalla corrente. La cercò con le nocche ferite, con il freddo nel cuore. Le sue urla disperate riempivano il lago. Alla fine, però, aveva afferrato il suo braccio e l’aveva tirata su. L’aveva stretta a sé per riscaldarla e l’aveva baciata per farle sputare quell’acqua sporca e assaporare quell’aria limpida. ________________________________________________ Okay, può sembrarvi strano, forse. Il problema è che non posso farci niente, per quanto mi piaccia Veronika, per me Archie e Cheryl sono la coppia più carina. E poi, strano ma vero, Cheryl è il mio personaggio preferito di Riverdale e guardando l'ultimo episodio della prima stagione -che ho appena guardato- non potevo evitare di scrivere qualcosa sul trauma che ho subito. Ho creduto veramente che avrebbero fatto morire Cheryl e ho sofferto troppo. In seguito, con il salvataggio di Archie sono stata così contenta che una storiella era d'obbligo.  L'ho appena scritta e l'ho pubblicata subito dopo, una rilettura e via. :) Spero vi sia piaciuta e spero lascerete una recensione per farmi conoscere la vostra opinione in merito. :) Alla prossima!