The boy who smelled of Roses
{ Bakugou never stopped writing about him }
❀ Bakudeku positivity week
❀ Day 2
❀ Prompt: Flowers
❀ NoQuirk!AU – Flowershoop!AU –
Florist!Midoriya – Writer!Bakugou
❀ 1233 words
La
pagina bianca di Word continuava a fissare Katsuki con insistenza,
sbattendogli in faccia il suo insopportabile candore ed il fatto che
non aveva combinato niente nonostante fosse rimasto seduto davanti al
pc per più di un'ora.
Non
aveva scritto nulla, neanche una riga - nemmeno una parola, diamine!
- e questo stava iniziando a fargli perdere la pazienza. Inoltre
quella piccola riga verticale usata per segnare i caratteri
continuava a lampeggiare ad inizio foglio immersa nell'inerzia
più
assoluta e questo metteva ancor più a dura prova i suoi
nervi già
perennemente tesi.
-Cazzo,
merda, vaffanculo!- sbraitò contro il computer, sbattendo il
pugno
destro sulla scrivania e facendo così tremare la sua tazza
di caffè,
ormai vuota ed abbandonata in un angolo.
Tra
due mesi avrebbe dovuto consegnare la bozza della prima parte del suo
nuovo romanzo al suo editore, ma il suo dannato cervello aveva deciso
di smettere di funzionare, rendendo la sua testa, di solito piena di
idee, spunti, immagini e parole, un assoluto deserto, un oceano vasto
e profondo ma privo di pesci.
Non
aveva una trama, non aveva i personaggi, non aveva le tematiche e le
parole gli rimanevano bloccate in gola.
Tutto
questo lo faceva dannatamente incazzare.
-Basta,
me ne vado a fare un giro-. Disse, chiudendo il suo portatile senza
neanche curarsi di spegnerlo correttamente. Poi, ravvivandosi i
capelli biondi con una mano e prendendo la sua tracolla con l'altra,
uscì dal suo studio ed in seguito da casa sua, sbattendo la
porta e
sbuffando dalla frustrazione.
Lo
scalpiccìo dei suoi passi veloci ed agitati sul marciapiede
gli
rimbombava nelle orecchie, mentre ogni tanto si aggiungeva ad esso
anche lo scricchiolìo delle foglie secche sotto le suole
delle sue
scarpe, e se fosse stato più tranquillo avrebbe ascoltato
quel
rumore con attenzione per costruirci intorno qualche descrizione, in
quel momento, però, gli dava solo tremendamente fastidio. Di
solito,
poi, passeggiare per il suo quartiere gli dava sempre molti spunti,
oltre a rilassare il suo animo perennemente in tormento, ed osservare
il mondo mutare e le persone andare avanti con la loro
quotidianetà
lo aiutava a costruire meglio gli edifici, i paesaggi e le storie
dentro la sua testa, quel pomeriggio di metà Settembre
acquanto pare
no.
Katsuki
avrebbe voluto urlare e far esplodere qualcosa.
Le
mani gli prudevano dalla voglia di scrivere, di creare, di sfogare le
sue emozioni ardenti ed esplosive con frasi che possedevano un
proprio respiro e mondi a cui lui stesso aveva dato vita, ma le
parole continuavano a vorticare confuse e disordinate nella sua
testa, senza unirsi alle altre con quella fluidità che prima
di quel
blocco sembrava venirgli spontanea, ed il suo taccuino spesso e
consunto sembrava pesargli nella tracolla come un macigno, come se
volesse attirare la sua attenzione, appesantendosi, per accusarlo di
non essere abbastanza capace in quello che era diventato il suo
lavoro oltre che la sua passione, di essere incappato in quel tunnel
tetro e apparentemente privo di fine che era la mancanza
d'ispirazione senza poter fare niente per trovare la via d'uscita
perché era troppo incapace per farlo.
Dannazione
lui era il migliore, aveva un talento naturale, non aveva mai
faticato per buttare giù interi paragrafi o capitoli
impeccabili,
non avrebbe dovuto succedergli questo!
Katsuki
era talmente concentrato nel seguire questi suoi pensieri che non si
accorse della figura minuta che, davanti a lui, si stava alzando in
piedi dopo aver sistemato una piccola piantina davanti al suo
negozio, finendo irrimediabilmente con lo sbattere addosso ad essa ed
aggiungere un altra riga alla lista di cose per cui odiare quella
giornata.
Appena
passato il momento di totale sorpresa per lo scontro avvenuto,
Katsuki stava per inveire contro colui che gli aveva intralciato il
cammino tutta la rabbia e la frustazione che aveva in corpo, anche se
la colpa era più che altro sua e per una buona volta avrebbe
fatto
meglio a comportarsi in maniera civile, ma le sue parole taglietti si
bloccarono sulla punta della sua lingua non appena il viso del
ragazzo, che aveva tutta l'aria di essere un fioraio, si
voltò nella
sua direzione.
La
prima cosa a colpirlo non fu tanto il suo aspetto, ma l'intenso
profumo di Rose che sembrava permeare ogni indumento, ogni lembo di
pelle, di lui e che lo travolse come un'ondata d'aria fresca,
insinuanosi nelle sue narici ed imprimendosi in ogni parte del suo
corpo. La seconda furono gli enormi occhi verdi che, un po'
dispiaciuti ed un po' intimoriti, si andarono a posare dentro i suoi.
Erano meravigliosi, espressivi al limite del possibile, splendenti e
pieni di sfaccettature oltre l'immaginabile. E quel profumo che
faceva da contorno a quella visione, dolce ed intenso come i colori
dei petali dei fiori a cui apparteneva, rendeva il tutto ancora
più
catartico e sognante.
Adesso
la vedeva la fine del tunnel, adesso le sentiva le parole che si
raggruppavano insieme creando frasi su frasi in perfetta armonia.
-Mi
dispiace, non volevo venirti addosso, mi sono rialzato troppo
velocemente e non ti ho visto- iniziò a scusarsi il ragazzo
tremendamente mortificato, condendo l'immagine creatasi nella sua
testa con la sua voce lieve e quasi melodica. Osservandolo
più
attentamente, Katsuki notò che anche il suo viso era
affascinante,
fatto non di un'avvenenza appariscente o eccessivamente ostentata, ma
di una bellezza delicata e semplice come la più piccola
delle
Margherite, condita dai tratti tondi e leggermente paffuti del volto
e da una spruzzata di lentiggini che gli invadevano la pelle candida
delle guance e del naso all'insù. I capelli erano un vortice
confuso
e spettinato di onde color carbone, che sembravano così
morbide al
tatto che Katsuki, se non avesse avuto così tanto buon
senso,
introversione e una frase a cui rispondere, si sarebbe catapultato a
passarci le dita in mezzo senza curarsi della reazione dell'altro o
dei passanti.
-Sì,
beh la prossima volta sta più attento- rispose ed il suo
tono sembrò
meno duro del solito e sicuramente privo di tutta l'ira che gli
invadeva l'animo fino ad un attimo fa. Nella sua tracolla il suo
taccuino sembrava ancora più pesante di prima, questa volta,
però,
perché aveva qualcosa da scriverci sopra.
-Sì,
scusami ancora- continuò a scusarsi lo sconosciuto, forse in
modo
fin troppo acondiscendente per qualcuno che non aveva davvero la
colpa di quel piccolo incidente, e se Katsuki fosse stato un po' meno
orgoglioso glielo avrebbe anche detto era stato lui a non essere
abbastanza attento a dove metteva i piedi.
Il
ragazzo che profumava di Rose – lo avrebbe chiamato
così nel suo
racconto, perché non era abbastanza amichevole o loquace per
chiedergli il suo vero nome –, notando che Katsuki non
accennava a
dire altro, fece un piccolo inchino per salutarlo e si avviò
all'interno del negozio di fiori, ponendo fine a quel momento
idilliaco che aveva ridato vita alla sua ispirazione. Katsuki,
però,
aveva ancora tante cose da osservare di quel ragazzo un po'
mingherlino ma indubbiamente attraente, tante cose da sapere sul suo
conto che lo avrebbero aiutato a creare un ottimo protagonista per
quel romanzo ancora non iniziato, tanti dettagli che avrebbe voluto
cogliere anche per soddisfare quella calda sensazione alla pancia che
sembrava spingerlo nella sua direzione, così, in preda al
puro e
semplice istinto, guardando tutti quei fiori che contornavano
l'entrata e l'interno di quel piccolo pezzo di paradiso, Katsuki
esclamò: -oi aspetta! Comunque capiti a proposito, avevo
intenzione
di comprare dei fiori-.
Angolo Autrice
Bene, e anche la seconda giornata è andata. Questo prompt mi ha ispirata parecchio, nonostante non sia completamente contenta del risultato (in tutta sincerità non mi piace quasi per niente gn), e, dato che qui non ho scritto nient'altro oltre al loro primo incontro, potrei in futuro scrivere una oneshot lunga su come sboccierà l'amore tra di loro e su cosa inizierà a scrivere Bakugou riguardo al suo bel fioraio, chissà.
Ringrazio chiunque abbia letto questa cosetta, chi segue questa mia serie dedicata alla bakudekupositivityweek e chi deciderà di lasciarmi il proprio parere nelle recensioni ^.^
A presto,
EngelDreamer