Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: EngelDreamer    17/09/2018    3 recensioni
La prima cosa a colpirlo non fu tanto il suo aspetto, ma l'intenso profumo di Rose che sembrava permeare ogni indumento, ogni lembo di pelle, di lui e che lo travolse come un'ondata d'aria fresca, insinuandosi nelle sue narici ed imprimendosi in ogni parte del suo corpo. La seconda furono gli enormi occhi verdi che, un po' dispiaciuti ed un po' intimoriti, si andarono a posare dentro i suoi.
•Bakudekupositivityweek 2k18 ❀ Day 2 ❀ Prompt: Flowers ❀ NoQuirk!AU ❀ Flowershop!AU ❀ Florist!Midoriya ❀ Writer!Bakugou
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bakudeku positivity week 2k18'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The boy who smelled of Roses

{ Bakugou never stopped writing about him }


Bakudeku positivity week

Day 2

Prompt: Flowers

NoQuirk!AU – Flowershoop!AU –

Florist!Midoriya – Writer!Bakugou

1233 words


La pagina bianca di Word continuava a fissare Katsuki con insistenza, sbattendogli in faccia il suo insopportabile candore ed il fatto che non aveva combinato niente nonostante fosse rimasto seduto davanti al pc per più di un'ora.
Non aveva scritto nulla, neanche una riga - nemmeno una parola, diamine! - e questo stava iniziando a fargli perdere la pazienza. Inoltre quella piccola riga verticale usata per segnare i caratteri continuava a lampeggiare ad inizio foglio immersa nell'inerzia più assoluta e questo metteva ancor più a dura prova i suoi nervi già perennemente tesi.
-Cazzo, merda, vaffanculo!- sbraitò contro il computer, sbattendo il pugno destro sulla scrivania e facendo così tremare la sua tazza di caffè, ormai vuota ed abbandonata in un angolo.
Tra due mesi avrebbe dovuto consegnare la bozza della prima parte del suo nuovo romanzo al suo editore, ma il suo dannato cervello aveva deciso di smettere di funzionare, rendendo la sua testa, di solito piena di idee, spunti, immagini e parole, un assoluto deserto, un oceano vasto e profondo ma privo di pesci.
Non aveva una trama, non aveva i personaggi, non aveva le tematiche e le parole gli rimanevano bloccate in gola.
Tutto questo lo faceva dannatamente incazzare.
-Basta, me ne vado a fare un giro-. Disse, chiudendo il suo portatile senza neanche curarsi di spegnerlo correttamente. Poi, ravvivandosi i capelli biondi con una mano e prendendo la sua tracolla con l'altra, uscì dal suo studio ed in seguito da casa sua, sbattendo la porta e sbuffando dalla frustrazione.

Lo scalpiccìo dei suoi passi veloci ed agitati sul marciapiede gli rimbombava nelle orecchie, mentre ogni tanto si aggiungeva ad esso anche lo scricchiolìo delle foglie secche sotto le suole delle sue scarpe, e se fosse stato più tranquillo avrebbe ascoltato quel rumore con attenzione per costruirci intorno qualche descrizione, in quel momento, però, gli dava solo tremendamente fastidio. Di solito, poi, passeggiare per il suo quartiere gli dava sempre molti spunti, oltre a rilassare il suo animo perennemente in tormento, ed osservare il mondo mutare e le persone andare avanti con la loro quotidianetà lo aiutava a costruire meglio gli edifici, i paesaggi e le storie dentro la sua testa, quel pomeriggio di metà Settembre acquanto pare no.
Katsuki avrebbe voluto urlare e far esplodere qualcosa.
Le mani gli prudevano dalla voglia di scrivere, di creare, di sfogare le sue emozioni ardenti ed esplosive con frasi che possedevano un proprio respiro e mondi a cui lui stesso aveva dato vita, ma le parole continuavano a vorticare confuse e disordinate nella sua testa, senza unirsi alle altre con quella fluidità che prima di quel blocco sembrava venirgli spontanea, ed il suo taccuino spesso e consunto sembrava pesargli nella tracolla come un macigno, come se volesse attirare la sua attenzione, appesantendosi, per accusarlo di non essere abbastanza capace in quello che era diventato il suo lavoro oltre che la sua passione, di essere incappato in quel tunnel tetro e apparentemente privo di fine che era la mancanza d'ispirazione senza poter fare niente per trovare la via d'uscita perché era troppo incapace per farlo.

Dannazione lui era il migliore, aveva un talento naturale, non aveva mai faticato per buttare giù interi paragrafi o capitoli impeccabili, non avrebbe dovuto succedergli questo!

Katsuki era talmente concentrato nel seguire questi suoi pensieri che non si accorse della figura minuta che, davanti a lui, si stava alzando in piedi dopo aver sistemato una piccola piantina davanti al suo negozio, finendo irrimediabilmente con lo sbattere addosso ad essa ed aggiungere un altra riga alla lista di cose per cui odiare quella giornata.
Appena passato il momento di totale sorpresa per lo scontro avvenuto, Katsuki stava per inveire contro colui che gli aveva intralciato il cammino tutta la rabbia e la frustazione che aveva in corpo, anche se la colpa era più che altro sua e per una buona volta avrebbe fatto meglio a comportarsi in maniera civile, ma le sue parole taglietti si bloccarono sulla punta della sua lingua non appena il viso del ragazzo, che aveva tutta l'aria di essere un fioraio, si voltò nella sua direzione.
La prima cosa a colpirlo non fu tanto il suo aspetto, ma l'intenso profumo di Rose che sembrava permeare ogni indumento, ogni lembo di pelle, di lui e che lo travolse come un'ondata d'aria fresca, insinuanosi nelle sue narici ed imprimendosi in ogni parte del suo corpo. La seconda furono gli enormi occhi verdi che, un po' dispiaciuti ed un po' intimoriti, si andarono a posare dentro i suoi. Erano meravigliosi, espressivi al limite del possibile, splendenti e pieni di sfaccettature oltre l'immaginabile. E quel profumo che faceva da contorno a quella visione, dolce ed intenso come i colori dei petali dei fiori a cui apparteneva, rendeva il tutto ancora più catartico e sognante.

Adesso la vedeva la fine del tunnel, adesso le sentiva le parole che si raggruppavano insieme creando frasi su frasi in perfetta armonia.

-Mi dispiace, non volevo venirti addosso, mi sono rialzato troppo velocemente e non ti ho visto- iniziò a scusarsi il ragazzo tremendamente mortificato, condendo l'immagine creatasi nella sua testa con la sua voce lieve e quasi melodica. Osservandolo più attentamente, Katsuki notò che anche il suo viso era affascinante, fatto non di un'avvenenza appariscente o eccessivamente ostentata, ma di una bellezza delicata e semplice come la più piccola delle Margherite, condita dai tratti tondi e leggermente paffuti del volto e da una spruzzata di lentiggini che gli invadevano la pelle candida delle guance e del naso all'insù. I capelli erano un vortice confuso e spettinato di onde color carbone, che sembravano così morbide al tatto che Katsuki, se non avesse avuto così tanto buon senso, introversione e una frase a cui rispondere, si sarebbe catapultato a passarci le dita in mezzo senza curarsi della reazione dell'altro o dei passanti.
-Sì, beh la prossima volta sta più attento- rispose ed il suo tono sembrò meno duro del solito e sicuramente privo di tutta l'ira che gli invadeva l'animo fino ad un attimo fa. Nella sua tracolla il suo taccuino sembrava ancora più pesante di prima, questa volta, però, perché aveva qualcosa da scriverci sopra.

-Sì, scusami ancora- continuò a scusarsi lo sconosciuto, forse in modo fin troppo acondiscendente per qualcuno che non aveva davvero la colpa di quel piccolo incidente, e se Katsuki fosse stato un po' meno orgoglioso glielo avrebbe anche detto era stato lui a non essere abbastanza attento a dove metteva i piedi.
Il ragazzo che profumava di Rose – lo avrebbe chiamato così nel suo racconto, perché non era abbastanza amichevole o loquace per chiedergli il suo vero nome –, notando che Katsuki non accennava a dire altro, fece un piccolo inchino per salutarlo e si avviò all'interno del negozio di fiori, ponendo fine a quel momento idilliaco che aveva ridato vita alla sua ispirazione. Katsuki, però, aveva ancora tante cose da osservare di quel ragazzo un po' mingherlino ma indubbiamente attraente, tante cose da sapere sul suo conto che lo avrebbero aiutato a creare un ottimo protagonista per quel romanzo ancora non iniziato, tanti dettagli che avrebbe voluto cogliere anche per soddisfare quella calda sensazione alla pancia che sembrava spingerlo nella sua direzione, così, in preda al puro e semplice istinto, guardando tutti quei fiori che contornavano l'entrata e l'interno di quel piccolo pezzo di paradiso, Katsuki esclamò: -oi aspetta! Comunque capiti a proposito, avevo intenzione di comprare dei fiori-.



Angolo Autrice

Bene, e anche la seconda giornata è andata. Questo prompt mi ha ispirata parecchio, nonostante non sia completamente contenta del risultato (in tutta sincerità non mi piace quasi per niente gn), e, dato che qui non ho scritto nient'altro oltre al loro primo incontro, potrei in futuro scrivere una oneshot lunga su come sboccierà l'amore tra di loro e su cosa inizierà a scrivere Bakugou riguardo al suo bel fioraio, chissà.

Ringrazio chiunque abbia letto questa cosetta, chi segue questa mia serie dedicata alla bakudekupositivityweek e chi deciderà di lasciarmi il proprio parere nelle recensioni ^.^

A presto,

EngelDreamer

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: EngelDreamer