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Autore: writethevibes    20/09/2018    3 recensioni
"Mi chiedevo, secondo te esiste la magia nel mondo babbano? Nel senso, so che non esiste come nel nostro mondo, con le bacchette, le pozioni e gli incantesimi, ma mi chiedevo, è possibile che la magia assuma qualche altra forma nel mondo babbano? Insomma, alla fine il mondo babbano non è poi diverso dal nostro".
Fred/Hermione, II Guerra Magica, buona lettura -writethevibes
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La Sala Comune rossa ed oro emanava un senso di casa, il caminetto arancione scoppiettava allegro. Vari studenti erano sparsi per il salotto, chi in poltrona, chi per terra a giocare con le Gobbiglie, chi rosicchiava Cioccorane, chi perdeva il suo tempo e chi, invece, svolgeva diligentemente il proprio dovere.
Fred Weasley osservava Hermione, l'espressione era diversa dal solito. Quell'estate avevano passato molto tempo insieme, ed il rossiccio aveva avuto la possibilità di rendersi conto che in fin dei conti non era un'insopportabile so tutto io, anzi,  dentro di lei si celava un animo gentile e valoroso, oltre che una stupefacente intelligenza. Del resto, c'era una motivazione se era stata smistata in Grifondoro
La ragazza, dal canto suo, era completamente immersa nei suoi studi, bramosa di finire il compito per la settimana successiva, ma soprattutto bramosa di sapere. Sentiva che in un tempo non lontano tutto ciò che la sua mente avrebbe acquisito sarebbe stato di grande aiuto, perciò si impegnava il più possibile. Il tempo stringeva, e lei voleva essere pronta quando sarebbe giunto il momento. Lei era diversa dalle altre, e non ci voleva un genio per capirlo.
E a Fred, a Fred lei interessava, lo intrigava e non poco.

"Hermione, posso farti una domanda?" si avvicinò lui, con espressione curiosa.
"No Fred, non proverò il tuo filtro d'amore" rispose secca lei, continuando a leggere il mattone di Antiche Rune.
Fred la guardò con aria divertita. 
"Granger, credo che ti sia venuta la deformazione da prefetto, ti trasformerai in Percy versione femminile da un momento all'altro, se non è già avvenuta la trasfigurazione".
Hermione azò lo sguardo e lo diresse verso di lui. 
"Che ne pensi se invece trasfigurassi te? Secondo me saresti una micia fantastica, e poi credo che Grattastinchi abbia bisogno di un po' di compagnia".
Fred sorrise. 
"Allora a volte sai essere anche spiritosa, mi stupisci ogni giorno che passa! Comunque, posso farti quella domanda?".
Hermione sospirò, con fare arrendevole. 
"Suvvia, fammi questa domanda, però in fretta, giovedì devo consegnare una traduzione elfica e non ho tanto tempo da perdere".
Fred la scrutò, pensò che se nel corso della sua carriera scolastica si fosse impegnato solo un terzo di quanto si impegnava Hermione, probabilmente avrebbe potuto aspirare ad un bel posto nel Ministero della Magia. Che noia sarebbe stata, però.
"Dunque, tu sei figlia di babbani giusto?".
"Giusto".
"E fino agli undici anni sei cresciuta nel mondo babbano, giusto?".
"Chiedimi qualcosa che non sai, sennò torno subito sul mio compito" lo ammonì lei, scocciata.
"Sì scusa, hai ragione. Allora, mi chiedevo, secondo te esiste la magia nel mondo babbano? Nel senso, so che non esiste come nel nostro mondo, con le bacchette, le pozioni e gli incantesimi, ma mi chiedevo, è possibile che la magia assuma qualche altra forma nel mondo babbano? Insomma, alla fine il mondo babbano non è poi diverso dal nostro".
Hermione lo guardò, leggermente stupita.
"Mi hai fatto una domanda molto interessante" ammise lei.
Fred sorrise di nuovo, questa volta in maniera più evidente.
"Cosa credi, che solo perché sono bellissimo non posso pormi anche io delle domande? Dai, rispondimi ora".
Hermione inclinò leggermente la testa verso sinistra, ci pensò su qualche secondo, poi, a sua volte sorrise.
"Credo di sì, credo che esista" rispose, sistemandosi una ciocca di capelli crespi dietro l'orecchio.
"E come fai a saperlo? Argomenta la tua risposta" la incitò lui, mettendosi comodo sulla poltrona della Sala Comune.
"Beh, credo che nel mondo babbano la magia si palesi attraverso le sensazioni. Hai presente quando evochiamo un Patronus, ed abbiamo bisogno di ricordarci pensieri felici oppure non viene evocato correttamente? Credo che la magia nel mondo babbano funzioni allo stesso modo. Sono le sensazioni che provi che fanno accadere cose magiche nella tua vita" spiegò lei, mentre gli occhi castani assumevano una sognante espressione.
Lui la guardò per qualche secondo e lo sguardo di Hermione si posò per un secondo sugli occhi di Fred. Si scambiarono gli occhi per un paio di secondi, quel tanto che bastò per far sentire un leggero formicolo sulle guance di entrambi.
"Forse ho capito che cosa intendi" sorrise lui, mentre lei abbassava timidamente lo sguardo.
"Sì? Beh, spero di essersi stata d'aiuto allora" rispose Hermione, con un leggero sorriso che tradiva il suo modo di fare così severo, così impostato.
"Certo, lo sei stata, grazie mille!". Fred si alzò allegro dalla poltrona, non prima di aver lanciato uno sguardo alla ragazza. "Ci si vede, Granger" la salutò, strizzandole l'occhio.
"Beh sì, vedremo, ciao Weasley" rispose lei con fare impacciato, ributtandosi sul suo mattone di Antiche Rune.

Due ore più tardi, la traduzione era completata. Hermione sbadigliò, stanca; non vedeva l'ora di buttarsi sul letto e di godersi il meritato riposo.
Stava per scendere gli scalini che portavano al dormitorio femminile, quando sentì qualcuno toccarle la spalla. Si girò e Fred Weasley era di nuovo lì, col bel sorriso pronto ad aspettarla.
"Che fai mi pedini?" chiese lei, cercando di celare l'allegria che quell'incontro aveva portato nella sua serata.
"Come se ti dispiacesse. Ti va di venire in un posto?" le propose Fred, impaziente di aspettare una risposta.
"Dove? E poi non è tardi?" protestò Hermione senza tanta convinzione.
Fred sbuffò. "Andiamo Hermione, sono le nove, dieci minuti e torniamo qui in Sala Comune, nessuno si accorgerà che siamo usciti" cercò di convincerla.
Hermione esitò per un istante, poi si ricordò quello che lo aspettava in un futuro non lontano. C'era la guerra dietro l'angolo e quel momento non sarebbe tornato mai più.
"D'accordo, andiamo" accettò, infine, accennando un sorriso sul volto stanco.
Il viso di Fred si illuminò. 
"Grandioso! Allora, andiamo. Non ci credo che sono riuscito a far infrangere le regole al Prefetto!" esultò lui allegramente.
"Calma, posso ancora cambiare idea" si accigliò lei.
"Nono, ok d'accordo, ti giuro che non dirò a nessuno che stai infrangendo le regole" promise lui, portandosi l'indice destro sulla bocca.
Hermione sospirò, ma si sentiva stranamente leggera, stranamente felice di quella piccola avventura.
Dieci minuti più tardi, si trovavano sulla Torre di Astronomia. Il cielo era stellato, solo qualche soffice nuvoletta ne copriva un pezzo qua e là, ma per il resto era brillante e luminoso.
"Hermione, ho deciso che voglio fare un esperimento - le annunciò sorridendo - voglio provare a sentire la magia senza usare la magia, come succede nel mondo babbano".
Fred prese la mano della ragazza e la portò vicino al telescopio. 
"Ecco, guarda le stelle per favore". 
Hermione avvicinò l'occhio al marchingegno, mentre sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente ed il sangue arrivare a posarsi sulle guance rosee.
Il cielo visto dal telescopio era meraviglioso, in quel momento tutto andava bene, l'intero Universo scorreva in pace, i pianeti erano in perfetta sintonia. Il mondo non era mai stato così bello.
"Allora, come ti sembra questo momento?".
"Magico".
"Eppure non abbiamo usato la magia".
"Già, è vero". Hermione continuava a perdersi nelle stelle, abbandonando tutti i pensieri fuori da quell'incredibile istante.
Sentì la sua mano che veniva sfiorata da quella di Fred e distolse lo sguardo da quello spettacolo meraviglioso, per porlo sugli occhi della sua compagnia.
Capì che non c'era molto differenza tra i milioni di stelle e le milioni di sfumature degli occhi di Fred, che si avvicinavano pericolosamente ai suoi. Hermione chiuse gli occhi. Sentì le sue labbra sfiorare quelle di Fred, candidamente, senza prepotenza, senza forza, come se dovessere essere trattate come un oggetto delicato che può infrangersi in mille pezzi da un momento all'altro.
Quel baciò durò un secondo, o un'ora, o un giorno. Il tempo si era fermato. L'esperimento di Fred era riuscito.
"Uao" disse lui, sorridendo.
"Sì" rispose lei, ancora incredula per quello che era appena successo.
"Bene, possiamo tornare. Mi ritengo pienamente soddisfatto. La magia può essere provata anche senza utilizzarla nel modo t
radizionale. Grazie Hermione!" esclamò allegro lui.
"Di nulla... E adesso però?" chiese lei timidamente.
"E adesso niente, adesso possiamo essere felici" dichiarò lui allegro.
"Fred, ci aspetta una guerra".
"Appunto per quello, dovremmo sfruttare ogni singolo momento di felicità. Torniamo in Sala Comune?" chiese il rosso, porgendole la mano.
Hermione la fissò per un istante, prima di afferrarla.
"Andiamo" sorrise, godendosi quell'attimo di magia e felicità, guadagnandosi un altro candido bacio.

Angolo autrice:
che dire ragazzi, ci stavo sotto prima con le Fremione ci sto sotto adesso. Li trovo adorabili, lui così spigliato, lei così diligente.
Spero che vi sia piaciuto questa OS e spero che abbiate il tempo per lasciare un commento o anche, una critica costruttiva su qualsiasi cosa non vi abbia convinto o, al contrario, una recensione positiva se la storia vi è piaciuta. Un abbraccio a tutti cari lettori,
writethevibes 

 
 
 
   
 
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