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Autore: Fayer_Siren    21/09/2018    0 recensioni
Clive è da poco uscito di prigione e, durante i suoi primi giorni di libertà, il suo corpo ha pensato bene di ammalarsi.
A causa di ciò, in casa Layton c'è un gran trambusto.
Tra un Luke disperato per le condizioni del più grande ed una Emmy che forse ha preso troppo sul serio il suo compito, riuscirà il professore a far tornare in salute l'ex carcerato?
***
Traduzione della fan fiction "Fallen Ill" di CompleteTrashLayton. Il link della storia originale è stato inserito alla fine del racconto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clive Dove, Emmy Altava, Hershel Layton, Luke Triton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fallen Ill




 
Erano passati solo pochi giorni da quando Clive si era trasferito a casa di Layton che quest'ultimo si accorse che qualcosa non tornava. L'ex prigioniero sembrava diverso, e non  a causa dell'improvviso cambiamento di abitazione. Il professore prese nota di qualsiasi cosa sembrasse strano ai suoi occhi e lo esaminò in privato. Fece subito caso all'aumentare di bugie dette da Clive, il quale si irrigidiva non appena Layton chiedeva spiegazioni al riguardo. Il giovane aveva anche una leggera tosse che peggiorava di giorno in giorno, fino ad avere veri e propri attacchi. Perse la voce, ma nonostante dopo poco la recuperò, sembrava sempre malato. Dormiva molto più delle sue solite ore, inoltre iniziava ad avere strani comportamenti. Una volta indicò il telefono e disse che stava suonando, quando in realtà la stanza era completamente in silenzio. Infine in certe occasioni gli si offuscò la vista per brevi minuti. L'uomo con la tuba era piuttosto confuso; in una settimana le condizioni di Clive peggiorarono e Layton alla fine decise di porgli qualche domanda.
Si avvicinò al ragazzo, che stava sonnecchiando sul divano, e lo scosse lievemente per svegliarlo
-Clive, avrei bisogno di parlarti-
L'altro lo fissò come se disconnesso per una manciata di secondi, poi scosse la testa e si concentrò sull'uomo davanti a sé
-Mi dica, professore-
-Ultimamente come ti senti? In questi giorni sembri piuttosto malato- chiese il più grande appoggiando una mano sulla spalla del giovane, che fece cadere lo sguardo al suolo, massaggiandosi nervosamente il palmo della mano.
-Sarà una sua impressione... Io sto... Bene...- Il ragazzo sembrava essere senza fiato, come se stesse per svenire da un momento all'altro. E ciò non fece altro che preoccupare il professore.
-Clive, sono serio. Non mi sembra che tu sia in salute-
L'altro non mantenne il contatto visivo e posò lo sguardo sul tavolo di fronte al divano -Gliel'ho detto... Non c'è nulla di cui preoccuparsi...- rispose non del tutto cosciente mentre il ritmo dei suoi respiri accelerava. Layton sospirò, cercando di non scomporsi
-Per favore, sii onesto, stai male?-
L'ex carcerato percepì un'ondata di stanchezza sopraffarlo; non sarebbe riuscito a rimanere cosciente ancora a lungo
-Ripeto... Non ho nulla...- disse poi portando una mano sulla fronte, come a volersi sorreggere la testa. L'uomo con la tuba reagì immediatamente, pronto per afferrare Clive nel caso ne avesse bisogno. Intervenne appena in tempo, perché il ragazzo collassò tra le sue braccia.
-Luke! Emmy! Potreste venire ad aiutarmi per favore?- esclamò lui voltandosi verso le scale. Sentì la porta aprirsi e dei passi scendere rapidi per la scalinata; Emmy e Luke arrivarono come schegge e, quando videro la scena, entrambi  fecero  un'espressione di terrore.
-Professore, cosa è successo a Clive? Sta bene?- Luke sembrava quasi sul punto di piangere. Era spaventoso per lui vedere il ragazzo in quello stato. Emmy poggiò una mano sulla fronte del malato -Scotta. Da quant'è che è in queste condizioni?-
Layton scosse la testa, spostando il povero Clive in una posizione un po' più comoda -Si è comportato in modo strano dopo un paio di giorni da quando è arrivato qui. Temo che il suo corpo non si sia adattato al cambiamento come lui sperava e ora si è ammalato-
-E perché ce lo ha nascosto?- chiese Luke, che fece cadere lo sguardo sulla punta delle sue scarpe. L'uomo intanto aveva adagiato il giovane incosciente sul divano, poi si spostò in cucina
-Credo che non volesse che ci preoccupassimo per lui, visto che ci ha già dato tanto su cui stare in pensiero. Ce lo ha nascosto perché pensava di guarire in fretta, ma non ha fatto altro che peggiorare la situazione-
Emmy si voltò verso l'apprendista, poi indicò le scale -Professore, io e Luke andiamo a prendere delle coperte e degli asciugamani. Lei... Faccia quello che sta già facendo- disse poi fiondandosi al piano superiore, mentre Layton iniziò a preparare del the.
Dopo alcuni minuti, Emmy tornò con diverse coperte tra le braccia e un piccolo secchio d'acqua contenente dei cubetti di ghiaccio. Luke arrivò poco dopo la giovane donna, portando dei cuscini e alcuni pupazzi incastrati tra di essi; si scorgeva un piccolo zainetto da dietro la sua schiena. I due si misero all'opera per coprire Clive con le lenzuola e lo circondarono tra i cuscini e i pupazzi, cercando di rendere il divano il più confortevole possibile. Nel frattempo arrivò anche Layton, che poggiò un vassoio da the sul tavolo. La ragazza prese lo zaino di Luke e tirò fuori un termometro, una moltitudine di medicinali, una borsa del ghiaccio e una scatola con delle pillole. Il professore le lanciò un'occhiata mentre dava gli ultimi ritocchi al suo the
-Cielo, Emmy, cosa avete preso?-
-Il termometro, medicinali per febbre, tosse e insonnia, ibuprofene, una borsa del ghiaccio e pillole per la sonnolenza- disse lei mentre smanettava con le scatolette
-Pillole per la sonnolenza?- Layton non nascose la sua confusione
-Si, ti inducono il sonno. Emmy me le fa prendere quando non riesco ad addormentarmi- rispose il suo assistente.
Hershel annuì, tornando a concentrarsi sul the, quando Luke esclamò -Ehi! Clive è sveglio!-. I due adulti posarono il loro sguardo sulla figura incosciente di Clive, il quale stava iniziando a svegliarsi.
I suoi occhi si aprirono lentamente e la sua attenzione ricadde su Luke, il quale fece per abbracciarlo, contento di vedere l'amico sveglio. Ma la mano di lui lo bloccò, provando con debolezza ad allontanarlo. Il più piccolo fece una smorfia di tristezza, poi guardò Layton -Professore, credo proprio che Clive abbia qualcosa che non va. Non si lascia abbracciare!-. Emmy sospirò, avvicinandosi al ragazzo e piegandosi sulle ginocchia, in modo da raggiungere il suo viso e ascoltarlo meglio
-Scusate... Se non ve l'ho detto prima... Ho la polmonite...-
A quelle parole, Emmy si rialzò di scatto con sguardo terrorizzato -La polmonite?! Clive! Per quale motivo ce lo hai nascosto?-
Lui sospirò, facendole cenno di riavvicinarsi per poterlo sentire nuovamente -Non volevo farvi preoccupare... Poco tempo fa sono andato dal medico... Per vedere il quadro specifico della situazione...- Il ragazzo si fermò per riprendere fiato, chiaramente troppo esausto per parlare rapidamente -Mi ha detto che avevo la polmonite... O almeno, i primi sintomi...- fece un'altra pausa, respirando profondamente -Speravo che mi sarei ripreso da solo... Se avessi aspettato abbastanza a lungo... Per questo non vi ho detto nulla.... Perdonatemi- sospirò infine, regolarizzando il respiro. Emmy si alzò e si voltò verso Hershel e Luke
-Dice di avere la polmonite. Lo ha scoperto da una recente visita dal medico. Non voleva che ci preoccupassimo per lui e pensava che sarebbe guarito da solo, ma ha solo peggiorato la situazione-
Layton scosse la testa, passandosi il dito sul dorso del naso. Luke era terrorizzato. Conobbe la polmonite tra i banchi di scuola e sapeva come poteva essere terribile da sopportare, anche se non lo aveva mai visto di persona. Il suo tutore gli mise una mano sulla spalla, mostrandogli uno sguardo rassicurante
-Non preoccuparti ragazzo mio. Ci prenderemo cura di lui e lo aiuteremo a riprendersi. Non gli succederà nulla, te lo prometto-
Luke annuì con sguardo determinato -Cosa possiamo fare per lui adesso? Voglio aiutarlo!- Layton spostò la sua attenzione su Clive, poi nuovamente sul suo apprendista
-Ho un'idea. Perché non lo aiuti a sedersi? Almeno così potrà mangiare e bere qualcosa. Emmy, tu invece potresti preparare la borsa del ghiaccio e le medicine. Sono sicuro che sarà contento di avere qualcosa che possa aiutarlo-
Entrambi annuirono, mettendosi all'opera. Layton salì le scale alla ricerca di qualcosa per aiutare il giovane malato.
Luke aveva appena aiutato Clive a cambiare posizione, sostenendo il suo corpo grazie ai cuscini e alle coperte, senza le quali il più grande non sarebbe riuscito a rimanere seduto a lungo. Emmy intanto aveva sistemato i medicinali, con tanto di cucchiai per contenere i liquidi. Il ragazzo rimase lì seduto con fare stordito, fissando il pavimento, ignaro di ciò che i due amici stavano facendo. L'apprendista di Layton prese il the fatto da quest'ultimo e lo porse al malato, il quale, con mani tremanti, provò a prenderlo, afferrando appena la tazza. Luke si accertò che essa non scivolasse dalle mani di Clive e lo aiutò a bere. Lui fece piccoli sorsi, cercando di non turbare il suo stomaco.
Era già stato malato tempo addietro, non gravemente come in quel momento, ma abbastanza da avere forti nausee. Imparò rapidamente che ingerire cibo o bevande troppo velocemente gli avrebbe causato un attacco di vomito subito dopo, il che non era per nulla divertente, quindi ricorse al metodo di consumare i pasti in piccole porzioni e a passo lento. Disprezzò molto quel momento, dato che era estremamente disidratato e aveva il disperato bisogno di mangiare. Nonostante ciò, non voleva rischiare di fare le corse verso il bagno, quindi decise di soffrire un po' di più in quel momento piuttosto che stare ancora più male dopo.
Una volta finito di bere il the, mettendoci quindici minuti buoni, porse la tazza a Luke. Non appena quest'ultimo posò l'oggetto di ceramica sul piattino, Clive indicò con il dito la zuppa, poi la sua bocca schiusa. L'altro lo fissò confuso, mentre il malato ripeté i gesti, mimando l'azione di mangiare con un cucchiaio. Luke schioccò le dita -Ah, ho capito! Vuoi un po' di zuppa, giusto?- Il più grande annuì, con un piccolo sorriso sul volto. Subito dopo indicò se stesso, accennando un no con la testa, poi indicò il ragazzino e annuì. Emmy studiò i suoi movimenti, poi appoggiò la bottiglietta contenente il medicinale sul tavolo -Non può tenere il piatto e mangiare da solo perché ha paura di rovesciare la zuppa. Vuole che sia tu ad imboccarlo-.
Luke prese il piatto e riempì il cucchiaio con il brodo. Soffocò una risata mente faceva movimenti con la posata verso Clive -Arriva l'aeroplano!- Il ragazzo rise lievemente e aprì la bocca, mandando poi giù il liquido caldo. Emmy non poté fare a meno di ridere alla vista di quella scena.
Layton intanto era tornato dal piano superiore con alcuni libri ed enigmi. Davanti ai suoi occhi si proponeva un insolito spettacolo: Emmy che si copriva la bocca con le mani, rossa come un pomodoro e Luke che stava imboccando Clive. Il giovane apprendista si voltò verso Hershel con un grande sorriso -Professore, non l'avevo vista! Non badi a me, sto solo aiutando Clive-. La donna soffocò a stento una risata, facendo del suo meglio per non scoppiare a ridere davanti a quell’adorabile e al contempo esilarante scena
-Emmy, non c'è niente da ridere!  Vorrei vedere te così ammalata! Non è divertente stare così male da non poter nemmeno mangiare da soli!- La sgridò Luke
-Si, hai ragione, ma è comunque divertente assistere ad un quattordicenne che imbocca un adulto come se fosse un bebé; su questo sei d'accordo, no?- rispose lei, avvicinandosi alle scale. L'altro roteò gli occhi e riprese ad aiutare il malato mentre Emmy salì al piano superiore.
L'uomo con la tuba sorrise nel vedere Clive godersi il momento. Ma, dopo un paio di minuti, il sorriso sul volto del ragazzo scomparve, il quale cominciò ad avere attacchi di tosse. Il professore iniziò a preoccuparsi e chiese a Luke di smettere di imboccare il malato. I colpi di tosse diventarono sempre più frequenti dopo solo cinque minuti. Clive aveva tentato di rimuoversi da dosso le coperte , nonostante tutti i tentativi sprecati per tenerle sul suo corpo. Improvvisamente, nel mentre che tossiva, fece uno scatto repentino verso il bagno, sbattendo il coperchio del gabinetto per aprilro e iniziando a vomitare. Layton gli corse dietro, seguito da Luke. Anche Emmy li raggiunse, per poi coprirsi la bocca dallo shock nel vedere Clive in quelle condizioni.
-Oh mio dio, Clive! Stai bene?- Gli corse incontro e si inginocchiò accanto al ragazzo, appoggiando una mano sulla sua schiena. Clive riuscì a guadagnare un momento di pausa, mostrando un debole pollice all'insù prima di riprendere a vomitare. Layton richiamò l'attenzione di Luke, indicandogli il guardaroba. Il suo apprendista annuì e corse fuori dal bagno, aprendo l'armadio e prendendo un secchio che utilizzavano in caso qualcuno non riuscisse a raggiungere il bagno in tempo, appoggiandolo in un angolo. Il malato aveva smesso di vomitare quando Luke tornò e stava cercando di riprendersi dall'esperienza. Emmy gli massaggiava la schiena facendo movimenti circolari e con sguardo preoccupato lo teneva d'occhio. Aveva la testa appoggiata sulla toilette e le sue braccia lo sostenevano debolmente, abbastanza da permettere alla donna di controllarlo
-Puoi portarmi dei fazzoletti di carta? Clive ha sbattuto il naso sulla toilette e ora gli esce sangue- disse poi guardando Layton, mostrandogli le dita leggermente sporche di liquido rosso. L'uomo annuì, dirigendosi al piano superiore. Emmy aiutò il ragazzo ad alzarsi, assicurandosi che lui stesse comodo tra le sue braccia, e una volta giunti in sala lo adagiò delicatamente sul divano, avvolgendolo poi tra le coperte e risistemando i cuscini che lui aveva precedentemente lanciato via. Prese un asciugamano e gli pulì la bocca, appuntandosi mentalmente di lavarlo più tardi.
Luke prese il secchio e lo spostò dal bagno alla sala, vicino al divano, senza però lasciarlo in mezzo, così almeno Emmy poté sistemare per bene l'improvvisato letto di Clive. Cercò di sostenerlo per bene con le lenzuola in modo che potesse mangiare e bere senza problemi nel caso ne avesse avuto bisogno. Lui sbadigliò, quasi sul punto di crollare dal sonno. La donna lo scosse leggermente -No, non ti addormentare adesso! Ho bisogno che tu prenda queste medicine. Ti aiuteranno durante la via di guarigione-.
Afferrò la prima bottiglietta di vetro, la quale conteneva uno strano liquido colorato. Clive pensò per un momento di avere le allucinazioni non appena vide la medicina rossastra, ma lei lo rassicurò dicendogli che era al gusto di ciliegia e molto più scuro del normale -Questa medicina dovrebbe aiutarti a calmare gli attacchi di tosse- Emmy gli afferrò delicatamente il mento e appoggiando il contenitore sulle sue labbra, versò con cautela il liquido nella sua bocca. Lui inghiottì il medicinale non appena lo percepì sulla lingua, facendo uscire dagli angoli della bocca quello che non riusciva ad ingoiare.
Lei sospirò, posando la bottiglietta di vetro -Lo so, non ha un buon sapore, ha un gusto disgustoso. Nonostante ciò, puoi star certo che ti aiuterà-
Clive mise il broncio, lanciando un'occhiata verso gli altri medicinali e avvolgendosi tra le coperte, chiaramente rifiutandosi di ingerire il resto delle medicine
-Se quella medicina era così terribile, allora il resto potrebbe essere anche peggio... Fantastico...- Pensò lui, lamentandosi. Emmy prese il secondo contenitore il quale aveva all'interno un liquido rosa -Questo devi prenderlo per il mal di pancia... Fidati, non ha un pessimo sapore- Clive scosse la testa, nascondendosi ancora di più tra le lenzuola. L'altra sospirò, afferrandolo per le guance e inclinandogli la testa verso l'alto, aprendogli di poco la bocca. Lui provò a liberarsi da quella morsa, ma Emmy aveva preso quell'impegno anche troppo seriamente. Strette di poco la morsa e versò il liquido nella sua bocca. Il ragazzo chiuse gli occhi, aspettandosi di percepire il pessimo gusto della medicina. Lei lasciò la presa solo quando il medicinale fu completamente dentro la bocca di Clive, il quale rimase un po' stordito. La mandò giù con lentezza, poi si rannicchiò tra le coperte con espressione contenta
-Sa di gomma da masticare!- la sua voce era roca, ma comunque di un tono gioioso, e fece ridacchiare la donna -Visto? Te l'avevo detto che non sarebbe stato così terribile!-
Luke accarezzò la testa del ragazzo, felice nel vederlo stare meglio. Quest'ultimo portò le ginocchia al petto, percependo anche la mano di Emmy fra i suoi capelli
-Manca l'ultima medicina, poi ti lascerò dormire, ok?- gli disse lei, mentre l'altro sollevò un po' la testa. La donna prese una pastiglia e riempì la tazza usata per il the e la riempì d'acqua -Questa è per oggi. Qui c'é altra acqua in caso tu ne avessi bisogno-.
Infilò la pastiglia nella bocca del ragazzo, guardandolo ingoiarla quasi immediatamente. La fissò incuriosito, inclinando la testa di lato
-Sono pillole per il sonno. Ti aiuteranno ad addormentarti più velocemente- spiegò lei. Luke annuì, indicando la scatola -Le prendo anche io quando ho gli incubi. Sono davvero ottime!-
Clive sorrise, poi sbadigliò, sentendosi subito stanco. Si sistemò tra le coperte nel frattempo che Luke gli risistemava i cuscini per essere certo che stesse comodo. Non appena finì, il malato cadde di lato, appoggiando la testa sui morbidi cuscini. Emmy gli accarezzò la testa -Dormi bene Clive- disse con una dolce espressione sul volto mentre Luke lo salutava con la mano -Sogni d'oro!- Clive sorrise, chiudendo gli occhi e addormentandosi poco dopo.


***


I giorni a seguire si svolsero con la stessa routine. Clive si svegliava dopo circa undici o dodici ore di sonno, Layton gli preparava la zuppa e un po' di tè, Luke lo aiutava a mangiare e inoltre il malato ottenne un nuovo pigiama. Risolse diversi enigmi con il professore ed Emmy, mangiava un po' di brodo per cena assieme a dei crackers salati e infine si addormentava sul divano dopo aver preso la sua giornaliera dose di medicinali.
Una mattina gli occhi di Clive si aprirono, lanciando un'occhiata verso la sveglia sul tavolo -Sono le otto e trenta. Il professore dovrebbe essere sveglio-. Si sedette e spostò i capelli da davanti agli occhi, poi si stiracchiò e si fece sfuggire uno sbadiglio. Sentì un leggero rumore provenire dalla cucina e notò Layton preparare quello che ai suoi occhi sembrarono waffles. L'uomo si voltò e vide il ragazzo appena sveglio
-Buongiorno Clive. Immagino tu abbia dormito bene, no?- l'altro annuì, alzandosi con cautela dal suo letto improvvisato e trascinandosi verso la cucina.
Aveva un pessimo aspetto. Non si era curato durante quei giorni di malattia e si ritrovò troppo stanco per cambiarsi il pigiama ogni giorno, quindi erano tutti stropicciati. Inoltre sembrava che il ragazzo non avesse dormito per cinque giorni di fila. Layton ridacchiò quando vide Clive sbattere pigramente contro il muro mentre si dirigeva verso il frigorifero -Posso fare qualcosa per te?- gli chiese poi
-Non si preoccupi, posso farcela da solo. Non sto così male come qualche giorno fa- disse lui con voce ancora un po' roca. Prese un bicchiere di the agli agrumi e si trascinò nuovamente sul divano, sedendosi e sorseggiando la bevanda. Luke scese le scale, stringendo poi Clive in un abbraccio
-Ben svegliato!- il più grande ricambiò l'abbraccio con un lieve sorriso sul volto
-Buon giorno Luke- il ragazzino spostò alcuni cuscini per sedersi accanto a lui. Layton arrivò dalla cucina portando con sé due piatti di pancake, decorati con sciroppo, panna montata e fragole. Gli occhi di Luke brillarono alla vista di tutto quel cibo e sbatté i piedi contro il tappeto eccitato. Clive ridacchiò, osservando un rivolo si saliva scendere dalle labbra del giovane apprendista. Il professore si sedette sulla sedia di fronte a loro, reggendo una tazza di the con la mano libera. Guardò i due ragazzi ridere e chiacchierare mentre Luke divorava la sua colazione. Non appena finirono, l'uomo si schiarì la gola, attirando la loro attenzione
-Clive, ho intenzione di chiederti una cosa-
-Qual è il problema?- chiese l'interessato, inclinando la testa confuso. Layton prese un breve sorso del suo the e posò la tazza sul tavolo
-Stavo pensando di farti avere una stanza più appropriata. Il problema è che non ci sono camere in casa che non siano già occupate da noi. Quindi stavo pensando se ti sarebbe piaciuto condividere la stanza con Luke. Ne abbiamo già parlato e lui è completamente d'accordo, quindi tocca a te decidere se stare con lui o meno. In caso, dovrei trovarti un posto o con me o con Emmy-
Clive scosse la testa -Non serve, professore. Stare con Luke mi fa molto piacere-
A quelle parole il ragazzino gli saltò al collo, quasi mettendolo fuori gioco. Hershel sorrise, annuendo -Quindi è deciso. Ci procureremo un letto, così quando starai meglio potrai spostarti lì-
Successivamente si alzò, tirando fuori dalla tasca un foglietto di carta e dandolo al ragazzo -Questo è un piccolo ringraziamento da parte di Luke, aprilo più tardi. Io devo andare alla conferenza che i miei studenti mi hanno chiesto di fare. Emmy è fuori per lavoro a Scotland Yard; ha trovato dei file interessanti che doveva assolutamente esaminare. Ora scusatemi, devo proprio scappare. Fate i bravi, ok?-.
I due annuirono con un grande sorriso sui loro volti. Una volta che Layton uscì di casa, Luke prese per il braccio il più grande e lo portò nella sua camera.
Le pareti erano di un tenue color azzurro, decorate con stelle e lucciole che si illuminano al buio. C'era una piccola lampada al lato del letto che assomigliava ad un gatto su un albero, la quale emanava una luce soffusa .Sul letto erano presenti lenzuola rimboccate in una fodera raffigurante la flora della foresta e qualche animale carino come volpi e scoiattoli. Sul pavimento sbucavano da ogni dove animali di peluche, assieme a libri ed enigmi. Un grande orso di pezza stava seduto nell'angolo della cameretta; aveva un biglietto tra le zampe che diceva "Buon settimo compleanno!".
-Questa è la mia stanza! Penso che il tuo letto verrà sistemato lì- disse indicando il lato destro della camera, in quel momento occupato da una cesta di giocattoli e altri di essi sparsi un po' ovunque. Clive annuì: se avessero spostato la cesta e riordinato i giochi, ci sarebbe stato abbastanza spazio per il letto nuovo. Fissò quella zona, puntando di tanto in tanto alcuni oggetti e spostandoli con il dito, borbottando cosa avrebbe fatto con esso. Luke gli toccò il braccio per attirare la sua attenzione
-Perché non iniziamo a spostare alcune cose? Così il professore farà meno fatica per sistemare il letto!-
Il più grande ci pensò su, poi annuì -Certo... Però andiamoci piano con gli oggetti pesanti. Ho ancora mal di testa da ieri-
Luke sorrise, raggiungendo la cesta dei giochi e chiamando l'altro con la mano, il quale iniziò ad assistirlo.



***



Quando Layton tornò a casa trovò Clive e Luke  trasportare un telaio del letto al piano superiore. Il più grande lo teneva da sotto, mentre l'altro dall'alto. Clive salutò l'uomo, poi continuarono la loro salita. Poco dopo ci fu un preoccupante tonfo e il professore sussultò, pensando che uno dei due ragazzi avesse mollato la presa. Corse verso le scale, ma tirò un  sospiro di sollievo non appena vide che i due erano arrivati in cima alla scalinata. Luke corse al piano inferiore e abbracciò il tutore
-Salve professore!- lui sorrise, osservando il telaio
-Ciao Luke. Posso sapere perché tu e Clive stavate trasportando quel telaio?- il suo apprendista lo prese per la manica e lo portò nella sua stanza, dove gli mostrò lo spazio che avevano creato nella stanzetta
-Stavamo spostando il suo nuovo letto nella mia camera- Hershel sospirò, fissando il più grande, il quale stava avendo un attacco di tosse
-Speravo mi avreste aspettato- disse poi, indicando il giovane, ancora in preda alla tosse. Luke si passò timidamente una mano sulla nuca
-Mi scusi professore... Ma dovevamo fare qualcosa...-.
Clive fece un respiro profondo; la sua tosse si era finalmente calmata -Qualcuno può aiutarmi a portare questo "coso" nella stanza di Luke?-
I due corsero in suo aiuto, sollevando il telaio e trasportandolo nella stanza azzurra.
Quando finirono, Clive si prese un momento per contemplare il suo nuovo letto. Non era decisamente come quello della prigione o come il divano. Era un letto vero e proprio, in una stanza che non faceva schifo. Si lanciò su di esso, rimbalzando sul materasso. Non poté fare a meno di sorridere. Luke lo raggiunse e si sedette vicino a lui, abbracciandolo, mentre un grande sorriso gli decorava il volto
-Sono così contento di condividere la mia cameretta con te!-
Il ragazzo ricambiò l'abbraccio -Sono contento anche io Luke. Sono contento anche io-.





Nota dell'autore

Come detto nella intro, questa fan fiction è una traduzione.
Ho avuto il permesso dall'autrice stessa, qui sotto vi lascio il link della sua storia, in caso vi andrebbe di leggere l'originale in inglese.
Mi sono vista costretta a cambiare o rigirare delle frasi per rendere più chiara possibile la traduzione... Un paio di parole non sono riuscita a tradurle e di conseguenza mi sono dovuta arrangiare a capirne il contesto all'interno della frase.
Se, leggendo la fic originale, notate qualche passaggio che non torna, oppure tradotto in modo scorretto, non esistate a segnalarmelo. Idem errori di battitura o tempi verbali non azzeccati.

Crediti: CompleteLaytonTrash
Link alla storia

Grazie per aver letto e alla prossima!
   
 
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