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Autore: thedarksideofthundergod    23/09/2018    0 recensioni
Jane Foster, luminaria nel campo astronomico e scientifico, nasconde un grande segreto, che per tempo, anche troppo, ha cercato di nascondere con l’aiuto dei suoi fedeli colleghi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Erik Selvig, Jane Foster, Loki, Thor
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non vi era giorno in cui gli occhi di Jane non si perdessero nella vastità della volta celeste, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno. Minuti interminabili, percepiti da lei come pochi secondi, passavano tra un giro di sguardi e l’altro, e tutto questo era coronato da un religioso silenzio, rotto solo  da qualche sospiro. Molto spesso, in queste sue lunghe contemplazioni, stringeva tra le mani una tazza di caffè fumante, che sorseggiava di tanto in tanto, come a voler riscaldare il suo corpo oramai gelido. In quei momenti essa si isolava dal mondo esterno, così tanto che per attirare la sua attenzione la sua stagista, Darcy, doveva fare veri e propri salti mortali. Proprio come in questa buia e fredda sera d’inverno.
“ Jane? Ci sei ancora? O devo fare qualche strano rito per riportarti sulla terra? Sai non mi stupirebbe,  dopo tutto quello che abbiamo passato, sarebbe anche la cosa più normale”
Darcy ruppe il silenzio, con la sua stridula voce, ed inizio ad incamminarsi verso la figura di Jane, che intanto restava immobile con il viso verso l’alto. La scienziata non si mosse di un millimetro, anche mentre la seconda ragazza, si muoveva attorno a lei, fino a mettersi al suo fianco. La stagista si strinse nella coperta, che prontamente aveva poggiato sulle sue spalle prima di uscire sul balcone, e dopo un lungo sospiro, ebbe finalmente il coraggio di parlare.
“ Un giorno mi spiegherai cosa ci trovi di divertente in queste tue strane manie. “
Le parole della ragazza riportarono finalmente l’astronoma  con gli occhi verso il basso, più precisamente alla tazza che teneva stretta tra le mani.
“ Oh, c’è molto da imparare la su, per questo rimango a fissare il cielo di tanto in tanto. Mi chiedo quali segreti nasconda ancora l’ universo… “
Darcy, scosse la testa, mentre la lieve luce, che illuminava il piccolo balcone, cominciò a tremolare. Per quanto il loro rapporto fosse prettamente professionale, la stagista teneva al suo capo, così tanto da reputarla amica, e non solo un suo superiore. Fu per questo che si permise di esordire nuovamente con una frase, dettata dalla preoccupazione.
“ La dovresti smettere di pensare in continuazione a lui. Lo so è difficile, soprattutto se ti soffermi a pensare ai suoi muscoli, ma la vita va avanti Jane. Sei una donne bella e affascinate, sarebbe ora che tu usassi queste doti per cercare qualcuno che ti renda felice, e che rimanga al tuo fianco, sai intendo qualcuno che non scappi al… “
La stagista non ebbe il tempo di finire la frase, che venne subito fulminata dallo sguardo, minaccioso e gelido, di Jane. Quelle parole avevano toccato un nervo scoperto, che per tanto tempo aveva cercato di ignorare, nascondendolo sotto una spessa coltre d’orgoglio e non curanza. Ma per quanto cercasse di celarlo ad occhi indiscreti, alle persone che la conoscevano da lungo tempo, era più che palese la sua sofferenza.
Dopo aver placato il fiume di parole che uscivano dalla bocca della ragazza, la scienziata prese parola, e non lo fece in modo aggraziato e cordiale, anzi, fece fatica a contenere la sua rabbia, scaturita dal dolore del momento.
“ Potremmo non toccare più questo argomento? Non mi piace parlarne, né tanto meno ricordare la sua faccia, e il tuo continuo ostinarti a nominare, anche se vagamente, la sua persona non mi aiuta affatto. Ne sei consapevole? O devo farti un disegno. “
Mentre quelle parole raggiungevano le orecchie di un’ incredula Darcy, Jane mosse qualche passo, fino ad andare a poggiare i gomiti sulla ringhiera, del balcone. La scienziata si morse il labbro, mentre le sue dita  picchiettavano  nervosamente contro la ceramica della tazza, che ancora stringeva tra le mani,  creando una melodia che contribuiva solo ad aumentare la tensione che si era creata tra le due. Vi fu un lungo momento di silenzio, spezzato solo da quel continuo tintinnio, in cui nessuna delle sue non ebbe il coraggio di interpellare l’altra, né tanto meno degnarla di uno sguardo. Per via del suo orgoglio, Jane, non si sarebbe mai fatta avanti, e questo Darcy lo sapeva benissimo. Fu per questo motivo che prese parola poco prima che l’ astronoma si decidesse a farlo.
“ Sai in questi momenti mi ricordi Loki. Era così che si chiamava il fratello malvagio di Thor giusto? E comunque non penso sia un bel complimento, non ho mai avuto l’ onore di conoscerlo, ma sapere che ha distrutto mezza New York mi basta. In ogni caso, non mi rimangerò le parole che ho detto, ma vorrei solo cercare di capire il perché di questo tuo continuo tormentarti per una persona che non ha saputo tenerti al tuo fianco, anche se diceva di amarti alla follia. Sai è un po' un controsenso, metti sotto sopra il tuo mondo per amore di una donna, e poi la lasci alla prima occasione. Perché è stato lui a lasciarti, vero? “
Per quanto la  giovane ragazza vivesse a stretto contatto con Jane, ad essa mancavano vari pezzi del puzzle, e non erano piccoli frammenti insignificanti, anzi, essi spiegavano molte cose, quelle che la scienziata aveva cercato di tener nascoste, almeno fino a questa sera, in cui un confronto sembrava inevitabile.
Jane, ancora poggiata alla ringhiera, fissava il vuoto, e la strada, sotto di lei, mentre con attenzione ascoltava, e cercava di trovare risposta alle varie domande della sua fedele stagista, che in religioso silenzio, rimase ad attendere. Dopo qualche minuto l’ astronoma prese parola, mentre si sollevava, tornando cosi in posizione eretta. Prima d parlare, mosse qualche passo verso il piccolo tavolino, posto a poca distanza dalla ringhiera, e vi posò la tazza, oramai raffreddata dal gelido clima, e poi volse lo sguardo verso la ragazza, che si ostinava a tenere i suoi grandi occhi sulla sua figura.
“ Non posso dimenticarlo come se nulla fosse, lui mi ha mostrato delle meraviglie inconcepibili per noi umani, per la prima volta mi ha fatto capire cosa sia veramente l’ amore, quello che non ti passa con un semplice litigio. Mi ha dato speranza. “
Darcy annuì, come se le parole, e il concetto espresso da Jane, fossero già di sua conoscenza.
“Ma questo non cambia il fatto che ti ha lasciato senza nemmeno degnarti di una parola. Dov’è la Jane combattiva e forte, quella che ha avuto il coraggio di affrontare addirittura degli dei, senza abbassare mai lo sguardo… Non sai quanto mi manca. Sei cambiata, e non in meglio. “
La sincerità con sui la ragazza disse quelle parole, disarmò l’ astronome, che quasi a bocca aperta rimase a fissarla senza dire nulla, almeno fino a quando non decise di esporre la sua versione dei fatti.
“ Non è stato lui a lasciarmi, anzi, non ne era molto felice quando è successo, sono stata io. E questo senso di colpa mi tormenta, soprattutto perché non sarò l’ unica a soffrire per questo.”
Dopo quelle ultime parole, la ragazza, che prima manteneva un sorriso beffardo sul suo viso, lo mutò, fino a rendere la sua espressione confusa.
“ Guarda che io non soffro per questo, anzi, l’ unico che farei soffrire è Thor. Se l’ hai lasciato avrai avuto i tuoi motivi no? Allora perché ti tormenti con sensi di colpa inutili. Certo che e vero che l’ amore rende stupidi”
Disse ironica, cercando di far spuntare anche un lieve accenno di sorriso sul viso della scienziata, che però rimase immobile ed impassibile.
“Jane? “
Chiese nuovamente la stagista.
“ Io ho lasciato Thor perché sono incinta, ed ero convinta che lui non fosse capace di essere un padre, soprattutto per i suoi continui impegni. Dimmi cosa avrebbe potuto dare a me? E soprattutto a suo figlio?”
A quelle parole la ragazza sgranò gli occhi, e si trattenne da portare una mano alla bocca. Jane e Thor erano rimati insieme fino a qualche mese prima, ma mai Darcy avrebbe pensato che da quel piccolo, ed ultimo incontro, fosse nata una tale tragedia, perché è solo cosi riusciva a chiamarla,  dopo quella sconvolgente rivelazione.
“ Mio Dio e ora? Che hai intenzione di fare? Sei consapevole del fatto che se porterai avanti questa cosa, lui dovrà saperlo? “
“ Certo che ne sono consapevole, per questo soffro…”
Jane abbassò lo sguardo, come se si vergognasse di quella spiacevole situazione, venutasi a creare da un piccolo incidente, che però avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
   
 
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