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Autore: GiulsBlack    28/09/2018    3 recensioni
Dimenticatevi il timido Harry che ha una cotta per Cho e si innamora di Ginny.
Qui il prescelto ha un'unica cosa in testa: Hermione, la sua anima gemella. Lei si nega per il bene suo e dei Weasley, ma dopo la battaglia le cose cambieranno. Questa è Hermione che affronta se stessa e quello che ritiene giusto fare, contro quello che vuole da una vita.
One Shot ispirata dalla canzone "Believer" dei Twenty One Pilots.
What if - OOC - coppia Harmony.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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BELIEVER
 
 
 




 
First things first
I’ma say all the words inside my head
I’m fired up and tired of the way that things have been, oh ooh
The way that things have been, oh ooh
Second thing
Second, don’t you tell me what you think that I can be
I’m the one at the sail, I’m the master of my sea, oh ooh
The master of my sea, oh ooh
 
 


Hermione non avrebbe mai immaginato che questo momento sarebbe finalmente arrivato.
Il momento in cui un respiro non era altro che un respiro uguale a mille altri, non l’ultimo, non il più importante.
Il momento in cui la conta dei vivi superava quella dei morti. Il momento in cui si sarebbe sentita al sicuro, finalmente in pace, con Ronald alla sua destra ed Harry alla sua sinistra.
Aveva la bocca arida di parole e gli occhi pieni delle immagini delle ultime ore, urla, sangue e colori vividi: rosso, come gli occhi di Voldemort accesi dalla follia che precede la sconfitta.
Rosso come il sangue dei caduti, il sangue di Fred, che si confondeva con i suoi capelli e sporcava il pavimento, strappando l’ultimo scorcio di innocenza che avevano mai avuto.
Rosso, come i capelli di Ronald mossi dal vento mentre le sorrideva con le lacrime agli occhi. 
Verde, come foglie, alberi e foreste, come gli occhi di Harry.
Verde, come l’anatema che uccide che si è sentita arrivare in pieno petto quando l’ha visto inerme tra le braccia di Hagrid, convinta che il buio fosse calato sui due smeraldi che erano gli occhi del prescelto, di Harry Potter, del suo migliore amico.
Hermione era sempre stata la più preparata, sempre un passo avanti, sempre con un piano di riserva, mai insicura, mai incerta. Sempre sul pezzo, la bacchetta salda in mano e un incantesimo a irrigidirle lo sguardo. Hermione, mai in pace con se stessa e con il mondo, dedita a dimostrare di meritarsi la magia e di non essere inferiore a nessuno. Hermione, dolce bambina, che ha capito cos’è il dolore molto prima di capire l’amore, che ha passato la vita a studiare come tenere in vita l’uomo che ama e che si è promessa di non poter mai avere.
Hermione che ride, piange, grida e lotta al fianco di Harry, pronta a lasciarlo nelle mani di un’altra quando arriverà il momento.
Hermione troppo buona per strappare Harry ad una famiglia che lo amerà per sempre, a privarlo dell’amore e del calore dei Weasley, a privarlo di Ginny e della pace che ha dentro.
Come avrebbe potuto immaginare di imparare la lezione più importante della sua vita senza averlo pianificato, senza libri, inchiostro e piume?
Vedere Harry senza vita, incubo realizzato di mille notti insonni, le aveva aperto la mente e il cuore.
Hermione aveva speso anni a mentire a se stessa e rifiutare di aprire gli occhi alla realtà, a litigare con Harry che la voleva a tutti costi e non accettava mai un “no” come risposta.
Aveva impiegato giorni a nascondere la voglia di una carezza, ore a dimenticarsi i sorrisi sghembi che il prescelto le dedicava, minuti e secondi a cercare di reprimere il moto di soddisfazione che la inondava per lo sguardo di Harry rivolto unicamente a lei. Aveva impiegato tutta se stessa per convincersi che il rosso fosse il suo colore: fuoco, rabbia e passione e la gelosia di Ron, sempre rumorosa e plateale. Ma era bastato un secondo, uno soltanto, a imparare che una vita non le sarebbe bastata a smettere di amare il verde della speranza negli occhi del suo migliore amico.
Una vita non le sarebbe nemmeno importata, se non poteva condividerla con lui. Se per anni era riuscita a convincersi che le sarebbe bastato essergli amica, saperlo al sicuro, amato e rispettato nella  famiglia così rossa che li aveva accolti entrambi al loro arrivo nel mondo magico; le era bastato un momento, quello in cui Harry si era alzato, vivo, fiero e ribelle dalle braccia di Hagrid, per capire di essere stanca, stanca morta, di come le cose erano sempre andate.
Stanca di fingere, perché Harry era morto davvero e non bastava vederlo vivo, adesso, per riportare le cose alla loro normalità.
Voldemort era stato finalmente ucciso, morto come il più ordinario degli uomini,  ed ora si rendeva conto che l’unico motivo che separava lei ed Harry da una vita libera di tormenti, era la croce che aveva deciso di caricarsi sulle spalle a 14 anni. Troppo piccola per comprendere fino in fondo in significato di una condanna a passare una vita intera vissuta in nome del disamore, troppo ingenua per credere davvero di poter scegliere per Harry, oltre che per lei. Decisamente troppo fiduciosa nell’essere convinta che si sarebbero fatti bastare un ripiego, una scelta di comodo, pur di mantenere la pace con tutti. Era stata anche cattiva, ora se ne rendeva conto, a destinare Ronald e Ginevra ad una vita di menzogne.




 
 
I was broken from a young age
Taking my soul into the masses
Write down my poems for the few
That looked at me took to me, shook to me, feeling me
Singing from heart ache from the pain
Take up my message from the veins
Speaking my lesson from the brain
Seeing the beauty through the

PAIN
 



Hermione non è più in grado di fingere, di essere razionale, di mettere il benessere degli altri di fronte al proprio.
E’ troppo stanca, adesso, per rimettere la maschera che indossa da una vita. Si sente rotta e dolorante, ha il corpo sparso di cicatrici pronte a ricordarle quello che è stato, e prova un moto di paura atavica quando si rende conto che mai, per nessuna ragione, lascerà che quelle scie di pelle lacerata, ricordi di sangue e dolore, vengano sfiorate da qualcuno che non sia Harry. 
Si prepara inesorabilmente alla sua condanna, a diventare una reietta dal mondo dei Weasley, sa che un giorno Molly la perdonerà per aver fatto soffrire i più piccoli tra I suoi figli, ma sa anche perfettamente che non riceverà mai perdono da loro, Ginny non la guarderà mai più in viso e Ronald si cucirà la bocca con l’orgoglio piuttosto che parlarle di nuovo.
Li conosce tutti troppo bene, li ha studiati a lungo, ha imparato a memoria ogni modo di fare e ha compiuto insieme a loro ogni centimetro di vita nel mondo.
Si sente sporca e disonesta a ferire Ronald, che l’ha sempre amata con l’innocenza della sua età, non riuscendo mai a nascondersi, non a lei, almeno, che conosce di Ronald ogni sguardo, non ad Harry, che l’innocenza l’ha persa molto prima di sapere cosa fosse l’amore. Hermione conosce di Ron il viso spento la mattina presto, la fame che lo accompagna SEMPRE lungo la giornata, conosce il modo in cui impugna la bacchetta, e la difficoltà che trova nel compiere gli incantesimi non verbali.
Ron, il suo braccio destro, che urla, si infuria e non pensa. Lui, che non nasconde la gelosia che sente vedendola con Krum al ballo del ceppo, lui che si sfoga con Harry convinto di essere capito, ignaro che quest’ultimo sarebbe disposto a rapirla, pur di averla.
Imparerà anche a conoscere il dolore in cui il suo rifiuto lo condannerà.
 


 
 
 
You made me a, you made me a believer, believer
You break me down, you build me up, believer, believer
Oh let the bullets fly, oh let them rain
My life, my love, my drive, it came from pain
You made me a, you made me a believer, believer
 
 
 
 



Di Harry Potter conosce sfumature che gli altri ignorano, tutti vedono il buono, il prescelto,  il salvatore del mondo magico, la pacatezza dei modi, la risolutezza nell’affrontare il nemico.
Non conoscono la determinazione con cui ha posato la prima volta lo sguardo su di lei, quel giorno lontano sul treno, non immaginano la glaciale certezza che possiede nel chiamarla anima gemella, la convinzione che lo accompagna dal quarto anno, quando si è accorto prima degli altri del suo essere donna oltre che amica.
Di Harry lei conosce la dolcezza che ha nel tenerle la mano ad ogni occasione, il mondo in cui la guarda il mattino quando scende in sala comune e si sente bellissima solo per lui.
Lei conosce la furia cieca che lo spinge a urlare e minacciare Victor Krum e Cormac Mclaggen perché pensano di poterla corteggiare, quando lui è convinto che sia suo diritto averla.
Hermione conosce perfettamente l’irrazionalità e il menefreghismo che lo spingono a tirarla all’improvviso negli angoli bui del castello per baciarla, pur sapendo di ferire Ron e Ginny, che non se lo meritano. Conosce le sue braccia lunghe sempre pronte a circondarle i fianchi quando meno se lo aspetta, con un sorriso malandrino sul viso e un luccichio pericoloso ad illuminargli gli occhi. Conosce le parole, i discorsi e le urla di Harry, che per anni l’ha trascinata nelle aule vuote in piena notte per convincerla ad arrendersi, a stare con lui, che tanto sono predestinati e prima o poi gli altri se ne faranno una ragione.
Conosce bene anche i lividi che lui le lascia sui polsi quando durante le battaglie, la prende all’improvviso e la trascina dietro di lui per farle scudo con il suo corpo.
Conosce anche un altro tipo di lividi, frutto di meno paura e più violenza, sono quelli che le provoca quando le stringe i fianchi con irruenza, dopo che lei, per la milionesima volta, gli dice che è pronta a fare un passo avanti con Ron, che è meglio così, che andando avanti finiranno solo per ferire ancora di più loro stessi e gli altri.
Di Harry ha conosciuto il sapore delle lacrime, quando alla vigilia di Natale, con la guerra e i mangiamorte che li inseguivano in capo al mondo, loro erano ai piedi della tomba di Lily e James Potter, ragazzi mai cresciuti che hanno lasciato solo al mondo il loro unico figlio, che piange disperato mentre lei gli asciuga le lacrime dal viso a suon di baci e carezze.
Di Harry conosce l’arroganza che vedeva in lui Severus Piton, gli incubi che non lo lasciano dormire la notte, i sensi di colpa che lo tormentano e le lacrime proibite che nega di aver versato. Ha imparato a conoscere anche il suo sapore, mentre negli anni gli rubava baci e sorrisi, conosce l’irruenza che ha nel toccarla, come se ne andasse della sua vita, come se gli mancasse l’aria da giorni, mesi, anni, e lei potesse restituirgliela. Tutti vedono di Harry l’innocenza e la purezza: “il timido Harry che balbetta con le ragazze e non riesce a invitarle al ballo”.
Lei ha visto la smania con cui le morde il collo e le stappa le calze della divisa, la risata genuina che ha quando le dice esattamente dove ha intenzione di metterle le mani e perché, e lei arrossisce e annaspa.
Hermione ha capito tanto tempo fa perché il cappello parlante era indeciso tra Grinfondoro e Serpeverde, e si compiace nel conoscere il lato oscuro del prescelto.
Si immagina con riluttanza il momento in cui dirà ad Harry la sua decisione, e l’inevitabile catastrofe che ne seguirà, perché di una cosa è certa: Harry non lascerà che la sua vittoria passi inosservata. Hermione si dichiara sua, dopo anni di lotte, dovranno saperlo tutti.



 
 
 
Last things last
By the grace of the fire and the flames
You're the face of the future, the blood in my veins, oh-ooh
The blood in my veins, oh-ooh
But they never did, ever lived, ebbing and flowing
Inhibited, limited
Till it broke open and it rained down
It rained down, like...
 
 
 



No, decisamente Hermione era stanca di tenere a freno Harry Potter, e le venne voglia di ridere e piangere allo stesso momento, che se Harry avesse saputo che bastava morire per farle sventolare bandiera bianca, per conquistarla e averla sua per sempre, si sarebbe fatto ammazzare prima.









 *Grazie a tutti per la lettura, non ho mai amato particolarmente la coppia Hermione/Ronald, e tendo sempre a pensare che sarebbe stata meglio con personaggi di un diverso spessore caratteriale. Harry, che nei libri è impulsivo, testardo e arrogante o Draco con la quale le autrici si possono divertire nella descrizione. Il mio Harry ha capito prima di tutti il valore di Hermione, e tenendo conto che non ha mai avuto famiglia se non lei e Ron, è quasi normale che riveda in lei il suo inizio e la sua fine. E' un Harry decisamente più determinato con le donne, o almeno con quella che considera la SUA donna. Hermione è la solita, meravigliosa anima grifondoro, che si fa mille problemi per il benessere degli altri: sa che la guerra l'ha rovinata, che non dormiranno mai notti tranquille e avranno una vita piena di incubi e cicatrici. Non vuole questo per Harry, preferisce cederlo a Ginny che seppur ha vissuto orrori non comunque nella misura del trio. Trova un modo per accontentare tutti, ma pecca di arroganza pensando che il destino non faccia sempre il suo corso. Vi ringrazio tanto.
Alla prossima,

Giuls     





 
  
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