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Autore: eringad    12/07/2009    2 recensioni
Nella sua testa continua a risuonare la sua voce, quella voce così dolce, così amorevole, così da madre. Perché continua a tormentarlo?
[…] La voce della sua mamma era così chiara e limpida.
Sembrava quasi vera.
Strinse gli occhi cercando di non svegliarsi.
Voleva ancora essere coccolato. Voleva ancora sentire la sua voce. Riaprì gli occhi a malincuore trovando solo una buia e triste distesa d’erba ad aspettarlo.
«Ah già… la mamma è morta.» […]
Sasuke riuscirà a tornare da sua madre?
[Partecipante al contest "Ninna nanna... e horror" indetto da Princess of the Rose]
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Chiudi gli occhi, bimbo mio

Chiudi gli occhi, bimbo mio

 

C'era un bambino vispo e carino,
sopra un bel prato stava sdraiato

Una mano candida, veloce, gli carezzò la testa.

Sasuke Uchiha, otto anni, emise un grugnito nel sonno.

«Ancora cinque minuti mamma…»

«Sì, bimbo mio…»

Quella voce così dolce, quasi di un angelo, gli rimbombò nelle orecchie.

La voce della sua mamma era così chiara e limpida.

Sembrava quasi vera.

Strinse gli occhi cercando di non svegliarsi.

Voleva ancora essere coccolato. Voleva ancora sentire la sua voce.

Riaprì gli occhi a malincuore trovando solo una buia e triste distesa d’erba ad aspettarlo.

«Ah già… la mamma è morta

 

Disse le stelle voglio contare...
Conta, conta e conta:
più ne contava più ne trovava.

«Cazzo!» un ragazzino di dodici anni si svegliò di soprassalto imprecando.

«Cosa c’è bimbo mio?» una voce dolce gli rimbombò in testa.

Sasuke strinse il capo tra le mani tremando.

Non era vero. Non poteva essere vero.

Lei era morta! Non poteva tormentarlo ancora!

«Smettila!» un ringhio gutturale gli salì alle labbra. Scosse il capo cercando di cancellare quell’immagine di donna che prepotentemente prendeva posto tra i suoi pensieri.

«Hai gli occhi come tuo fratello, sai? Così scuri come la notte…»

«Sei morta! Sei morta!»

«Bimbo mio, però i tuoi occhi brillano come le stelle, sai quante stelle ci sono in questo cielo?»

«Sta zitta!»

«Contale bimbo mio…»

Il ragazzo si gettò tra le coperte supino, ansimando.

Provò a ricordare il suo volto, che era ancora vivido come se l’avesse appena vista.

Gli occhi scuri, i capelli neri lisci e lunghi. Il suo sguardo amorevole, le sue mani calde e morbide, bianche.

Il suo volto coperto di sangue sotto il torace di papà.

Le lacrime bagnarono il suo cuscino mentre ricordava.

Perché tornava a tormentarlo ancora?

Perché doveva risvegliarlo ogni notte con le sue parole?

Perché ora lui guardava il cielo, contando le innumerabili stelle?

 

Chiuse gli occhietti,
si addormentò,
così le stelle più non contò!

 

Mosse appena la katana infilata dentro il suo petto emettendo un rantolo.

«Ba… bastardo…» un rivolo di sangue sgorgò dalle sue pallide labbra.

«Anche gli occhi di tuo fratello si sono spenti come i tuoi. Peccato, non vedrai la tua fine!»

La mano di Madara Uchiha rigirò la lama tra le sue costole. Sasuke digrignò i denti sopprimendo un grido di dolore.

Anche in quel momento, nella sua testa risuonava la sua voce.

«Perché lotti ancora? Arrenditi e vieni via con me, con la tua mamma…»

Chiuse gli occhi per poi guardare quelli del suo consanguineo.

«I miei occhi sono diversi da quelli di mio fratello.» un sorriso di sfida stirò le sue labbra rosse.

«Ah già… Mikoto me l’aveva detto. I tuoi occhi brillano come le stelle, non come quelli di Itachi.» una risata frastornò Sasuke, ormai uomo.

«Perché non muori e torni da me?» la voce delicata sembrava spezzata, come se soffrisse insieme al figlio.

«Sai quante sono le stelle Madara?»

«Uhm… non si possono contare.»

«Sbagliato, sono tante quanto le sofferenze che patirai… Amaterasu!» sentì una potente fitta agli occhi mentre alcune lacrime di sangue cominciarono a colare lungo le guance.

Una fiammata di colore nero avvolse totalmente l’avversario con una potenza incredibile, come una maledizione in punto di morte.

«Spira figlio mio, sono qui che ti aspetto…»

Sasuke chiuse gli occhi sentendo le pesanti gocce di sangue cadere sul terreno.

Plic.

Plic.

Plic.

Tu-tum.

«Bentornato tra le mie braccia, bimbo mio…»

 

 

***

 

Credit(s): C'era una volta un bimbo

Bla bla bla, si si fa schifo lo so.

Se siete arrivati qui… complimenti! Non so come avete fatto!

Questa fic ha partecipato al contest “Ninna nanna… e horror” indetto da Princess of the Rose… ed è arrivata ultima come avete immaginato.

Ecco il commento:

 

Ottavo Erosto: Erin_Ino 7
Correttezza grammaticale e sintattica. 8
Stile e forma. 6
Originalità. 7
Caratterizzazione dei personaggi. 7
Lettura scorrevole e giudizio personale: un bella storia. Infondo, ho sempre immaginato che Sasuke sentisse la voce della mamma mentre dormiva (non sarebbe stato poi così strano). Nel complesso una piacevole lettura. Peccato per lo stile, che in certi punti ho trovato un po’ affrettato.

 

Bye Bye

  
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