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Autore: Ghostclimber    05/10/2018    5 recensioni
Mitsui si è francamente rotto le scatole di sentirsi appellare "Baciapiselli".
Ma "potrebbe" esserci un equivoco.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Kiminobu Kogure
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa sbrodolata di demenzialità a due delle mie persone preferite:
Alidoro, la mia fantastica partner in crime, che mi racconta di fanfiction assurde, mi dà questo genere di brutte idee e che è la mia artista preferita. Ti voglio bene Ali, "Worry not, Sweet Prince".
Ciaoni, con cui passo giornate di delirio a messaggiare su WhatsApp e a parlare del più, del meno, del per, del diviso, di Slam Dunk, di fanfiction atroci e non, di SHINee e di musica classica. Ti voglio bene Ila, "Rilassati, piccola".





-E fai un po' attenzione a dove vai, Baciapiselli!- tuonò Sakuragi rivolto a Mitsui, che gli era appena finito addosso durante la corsa di riscaldamento.

-Ma la pianti di chiamarmi “Baciapiselli?”- ribatté lui, piccato.

-Questo è esattamente il motivo per cui ti chiamo così!- rispose Sakuragi, alludendo a chissà che cosa. Mitsui ringhiò appena.

-Lascialo perdere, lo sai che è idiota.- gli disse Rukawa a voce bassa, ma non abbastanza.

-DANNATA VOLPACCIA, COME MI HAI CHIAMATO?!

 

Trenta secondi dopo, non di più, Sakuragi e Rukawa erano avvinghiati l'uno all'altro al centro del campo e se le davano di santa ragione.

-Ma tu poi perché lo difendi?- chiese Sakuragi, con voce nasale perché aveva una mano di Rukawa spiaccicata in faccia.

-Ngh.- rispose Rukawa, un occhio chiuso a trattenere lacrime di dolore per la ciocca di capelli che era sul punto di abbandonare il suo cuoio capelluto a favore della mano di Sakuragi.

-Cioè, cos'è, anche tu sei un Baciapiselli?- chiese ancora Sakuragi, mollando i capelli di Rukawa per levarsi la sua mano dalla faccia. Colto alla sprovvista, Rukawa gli cadde addosso, buttandogli tutto il fiato fuori dai polmoni.

 

Dall'altro lato della palestra, Mitsui stava dando in escandescenze.

-Sono stufo di sentirmi chiamare “Baciapiselli”!- squittì.

-Hisashi, calmati, sai che Sakuragi scherza sempre...- cercò di calmarlo Kogure.

-Sì, ma alla lunga non è piacevole, voglio dire, siete miei amici, dovreste appoggiarmi!

-Ma noi ti appoggiamo, davvero. Sakuragi non ti chiamerebbe così se non...

-Io non scherzo, Kogure, davvero, ci sto male, cazzo. Male. Tutte quelle... quelle vittime innocenti, tutto quel sangue, i morti...- Kogure sgranò gli occhi. Va bene detestare e temere l'omofobia, ma così Mitsui stava esagerando: di sicuro nessuno dei loro amici l'avrebbe picchiato o preso in giro tanto da spingerlo a fare qualcosa di irrimediabile.

-Ascolta, dovresti parlargliene. Sono certo che non se ne rende conto...

 

-E se lo fossi?- sibilò Rukawa all'orecchio di Sakuragi, poi gli strofinò una coscia contro l'inguine.

-Ah.- rispose Sakuragi, cercando di pensare ad innocui oggetti di cancelleria per combattere quella che non era, non poteva assolutamente essere una reazione fisica al contatto con Rukawa.

-Vedo che non ti dispiace.- infierì Rukawa, parlandogli in un tono di voce che avrebbe sciolto i ghiacci perenni in un nanosecondo, condannando tutti gli esseri viventi ad una prematura dipartita.

-To... gli... ti... Kit... su... ne...- riuscì a balbettare.

Camminando curvo nel vano tentativo di nascondere la propria erezione, si diresse verso Mitsui, che se ne stava in piedi in un angolo della palestra a farsi abbracciare da Kogure.

-Ehi! Mitchi!- tuonò; un tuono che però somigliò molto più ad un peto semisoffocato, dal momento che la voce gli tremava e usciva a scatti, -Mi sa che ti devo delle scuse.

 

Mitsui sollevò il capo verso di lui, le guance rigate di lacrime.

Poi i suoi occhi si sgranarono, alla vista di Rukawa che raggiungeva Sakuragi e gli palpeggiava una natica così, come se niente fosse.

Mitsui decise di ignorare la stranezza, ma non poté trascurare l'immensa mole di Sakuragi che gli si premeva addosso dopo un salto in avanti di un metro e mezzo.

-Mitchi, ti devo chiedere scusa...- sussurrò Sakuragi, trascinandolo in una goffa giravolta che aveva il solo e unico fine di evitare un altro palpeggiamento di Rukawa: -Mi sa che sto diventando anch'io come te, com'è che ci si comporta?- confessò il rosso.

-Beh, devi evitare la carne, i latticini e le uova. Ci sono tanti sostituti vegetali che possono fare al caso tuo. E controlla gli ingredienti di tutti i prodotti confezionati.- Sakuragi si bloccò e si portò a distanza di braccio; Mitsui si sentì indagare da quegli occhi castani così innocenti e stupiti, e credette di comprendere come mai a Rukawa piacesse tanto quel cretino.

 

Sakuragi sussultò alla sensazione del corpo di Rukawa che si spalmava contro il proprio: -KITSUNE! Vacca boia, se continui così guarda che non arrivi vergine a sera!- minacciò, poi si rese conto di ciò che aveva detto e la sua faccia assunse tutti i colori dell'arcobaleno fino a stabilizzarsi su un gradevolissimo rosso geranio, che faceva a pugni con i suoi capelli.

-ASPETTA UN PO'!- sbottò Mitsui, -Tu credi che io sia gay?

-Non sei gay?- chiese Kogure.

-No!- rispose Mitsui, sconvolto.

-E allora perché te la prendi tanto se ti chiamo “Baciapiselli”? Secondo me hai la coda di paglia.- dichiarò Sakuragi, incrociando le braccia e annuendo con aria saggia.

-Passa al lato oscuro...- lo irretì Rukawa, che evidentemente aveva assaggiato i brownies alla marijuana preparati dalla sezione di chimica, spuntando da dietro la schiena di Sakuragi, -Abbiamo i biscottini.- aggiunse, tentatore, poi il suo stomaco borbottò.

-Kitsune! Ma tu hai fame! Allora sei umano!

-Ma che umano, è in fame chimica...- bofonchiò Kogure, che l'aveva visto mangiare un pasticcino dall'odore sospetto e che era francamente deluso dalla rivelazione che Mitsui non fosse omosessuale.

 

-Non sono gay, cretino, sono bisessuale!- specificò Mitsui, -Ma questo cosa...- costretto suo malgrado (la scena era davvero assurda) ad abbassare lo sguardo per seguire Rukawa, che stava tentando di smutandare Sakuragi mentre quest'ultimo perdeva l'equilibrio per tenersi i calzoncini a posto, Mitsui si trovò per caso a posare gli occhi sul davanti dei pantaloncini di Kogure.

Non che ci fosse niente di strano, era successo abbastanza di frequente negli ultimi tempi.

Alzò di nuovo gli occhi in quelli di Kogure, che lo fissava attonito, poi guardò di nuovo in basso e infine disse: -Quei piselli!- in tono abbastanza alto da far desistere per qualche istante Rukawa dai suoi propositi di aggressione sessuale.

-Eh?- chiese Sakuragi. Mitsui indicò platealmente i gioielli di famiglia di Kogure. -Parlavi di quei piselli! Quelli sarebbero i piselli che mi piace baciare!

-Hisashi, lo sai che così suona un po'...- cominciò Kogure, ma fu interrotto da una sonora risata di sollievo di Mitsui.

-Oh, cielo...- disse Mitsui, passandosi una mano tra i capelli, -Scusa, Hanamichi, non avevo capito! Pensavo parlassi di altro!

-Cosa c'era da fraintendere, scusa?- chiese Sakuragi, bloccando le mani indagatrici di Rukawa, che avevano cominciato ad intrufolarsi sotto ai suoi pantaloncini.

-Ragiona, idiota...- gli sibilò Rukawa in faccia, con l'alito che sapeva di cioccolato e stupefacenti.

-Come faccio a ragionare con te che mi smanacci da tutte le parti?!- sbottò Sakuragi.

-Uova, latticini... sostituti vegetali...

-Non capisco... e togliMI LE MANI DALLE MUTANDE!

-Rilassati, piccolo, vedrai che ti piacerà.- rispose Rukawa, e Sakuragi per un istante si dimenticò di opporre resistenza, sconvolto all'idea che qualcuno avesse appena chiamato “piccolo” un bisonte muscoloso di un metro e novantadue. Mitsui sospirò profondamente, poi finalmente confessò il suo più grande segreto: -Sono vegano.

 
   
 
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