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Autore: Neko    12/07/2009    4 recensioni
cosa succederebbe se Yondaime, prima di morire, per salvare il figlio dalla cattiveria umana, portasse il piccolo appena nato nel futuro?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Salve a tutti. in questi giorni mi è venuta in mente questa storiella. Forse è un po’ assurda…tanto per cambiare.

È divisa in tre capitoli che aggiornerò, connessione internet  permettendo, domani e martedì.

Spero che vi possa piacere.

Buona lettura ^^

 

Ad ognuno il suo Naruto

 

Nel mondo ninja se ne vedono di tutti i colori, ma mai avrei creduto di poter vivere tutto questo.

La giornata cominciò come al solito. Mi svegliai e dopo essermi preparata, uscii di casa per recarmi al lavoro, dove però non arrivai.

Quella mattina un uccello mi si avvicinò e mi consegnò un  messaggio da parte dell’Hokage.

Dovevo recarmi da lei.

Non persi nemmeno un attimo. Probabilmente aveva un nuovo compito da affidarmi.

Quando giunsi a destinazione, trovai all’interno dell’ufficio della mia maestra, il mio compagno di squadra Naruto.

Non fui tanto sorpresa di vederlo già li dentro.

La notizia di una probabile nuova missione, lo aveva buttato giù dal letto per avere maggiori informazioni su cosa gli aspettava. Ma dovevamo essere tutti presenti per venite a conoscenza dei particolari.

Mancava solo uno di noi all’appello: Kakashi.

Ci saremmo meravigliati del contrario, ma quella volta stava esagerando.

Addirittura dall’hokage si faceva attendere?

Dopo l’ennesimo insulto al nostro maestro da parte di Tsunade, qualcosa accadde. 

Qualcosa di assolutamente inaspettato.

Al centro della stanza un bagliore ci accecò e quando potemmo nuovamente aprire gli occhi, davanti a noi apparve un uomo di bell’aspetto, biondo e molto alto, con un bambino in fasce tra le braccia.

L’uomo sembrava messo male, tanto che da un momento all’altro sarebbe caduto a terra.

Infatti fu quello che accadde.

Per fortuna ebbi l’istinto di togliere il piccolo di mano all’uomo, affichè evitasse una brutta caduta.

Il piccolo piangeva disperatamente e cercai di cullarlo un po’ per farlo calmare. Sembrava avere solo poche ore di vita.

Mentre io mi occupavo del piccolo, la mia maestra controllava le condizioni dell’uomo.

Naruto invece rimase fermo, come paralizzato.

Lo guardai. Vidi che era diventato pallido.

Cercai di chiamarlo, ma non feci in tempo che lo vidi uscire dalla stanza di corsa.

Non capii cosa gli fosse preso. Sembrava quasi conoscere quell’uomo apparso dal nulla.

Infondo anche a me non sembrava una faccia nuova, ma mi resi conto che non potevo conoscerlo quando Tsunade lo chiamò per nome.

Sussultai. Non era possibile. Quell’uomo steso a terra era Yondaime, l’hokage morto da 17 anni per salvare il villaggio.

Non riuscivo a capire da dove sbucasse fuori, se fosse stato uno zombie o se alla fine la sua morte era solo stata una menzogna.

Continuavo a stringere il bambino, che non si era ancora calmato. Lo fissai  a lungo. Mi ricordava qualcuno, ma non riuscivo a collegarlo a nessuno al momento eppure era così semplice. Ma la mia testa era affollata da mille pensieri.

Sentii la porta aprirsi e entrare Kakashi, il quale rimase sconvolto alla scena che gli si presentò davanti.

“Cosa sta succedendo? Yondaime?”

Tsunade a grandi linee raccontò cosa era accaduto al nuovo arrivato.

Sembrava essersi arresa dal voler curare quell’uomo.

Mi stupii di quel gesto.

Kakashi le chiese se c’era una speranza per lui di sopravvivere, ma sentii la mia maestra dire qualcosa a proposito del sigillo del diavolo, la tecnica che aveva usato il quarto per sigillare la volpe a nove code. A quanto pare quella tecnica non lasciava nessuna speranza di salvezza a chi la usava e quindi Yondaime aveva i minuti contati.

Lentamente si spense, ma prima di emettere il suo ultimo respiro, ci implorò di occuparci di suo figlio e di non rimandarlo nel suo tempo perché lo avrebbero ucciso.

Un altro tempo? significava dunque che il bambino che stringevo fra le braccia veniva dal passato?

Si sarebbe spiegato il fatto di vedere Yondaime ancora vivo, anche se non la sua inaspettata apparizione tra noi.

Yondaime scomparve.

Probabilmente il suo corpo era ritornato nella sua epoca, ma ora cosa dovevamo fare con suo figlio? Un figlio che non sapevo avesse avuto.

Forse anche il nostro Yondaime aveva portato suo figlio nel futuro, in modo da proteggerlo da chissà quale minaccia. Forse era per questo che non avevo mai sentito parlare del figlio del quarto. Se fosse stato tra noi, sarebbe stato famoso. Insomma era figlio di un eroe…di certo non poteva passare inosservato.

In quel momento mi girai e vidi con la coda dell’occhio Naruto.

Era rientrato nella stanza. Aveva gli occhi lucidi, come se avesse pianto.

Cosa gli stava succedendo?

è…è morto?” chiese con la voce tremante.

Tsunade annuì.

“Perché te ne sei andato?” gli chiesi, senza fargli pressione. Se si era comportato in quel modo, un motivo valido ci doveva essere. Non era dal mio compagno di squadra scappare davanti a una persona in difficoltà.

“Non volevo vederlo morire. Preferisco conservare il ricordo che ho di lui che mi sorride!” disse chiudendo gli occhi e accennando a un sorriso. Credo che in quel momento stesse pensando al Yondaime che voleva tanto ricordare.

Una domanda mi sorse nella mente. Quando mai aveva incontrato Yondaime?

Naruto…tu sai chi era Yondaime?” chiese sorpreso Kakashi.

Naruto anuuì e spiegò che durante la lotta con Pain, il quarto gli era apparso nella mente e che gli aveva rivelato una verità a cui loro avrebbero dovuto metterlo al corrente un po’ di tempo fa.

Inutile dire che non capivo il senso dei loro discorsi.

Io intanto avevo le mani stanche a furia di cullare il piccolo, che non sembrava volersi calmare.

Naruto mi si avvicinò  e guardò il bimbo.

Ora che erano vicini…mi accorsi che erano due gocce d’acqua.

Gli stessi occhi, capelli e segni sulle braccia.

Sussultai.

“Non è possibile!”

Naruto mi sorrise accorgendosi che cominciavo a capire. Mi prese il piccolo fra le braccia e provò a calmarlo lui stesso.

“questo bambino sei tu?” chiesi ancora incredula. Quindi facendo un ragionamento, Yondaime era suo padre.

Lo guadai stupita come se fosse un alieno.

Ora capivo il motivo del suo comportamento. Non voleva perdere suo padre di nuovo.

La testa cominciò ad affollarsi di pensieri, ma mi risvegliai, quando mi accorsi che il piccolo aveva smesso di strillare.

“E bravo Naruto, ci sai fare con i bambini!” disse Tsunade sorridendo.

“Basta capire il motivo per cui piangono!” disse continuando a massaggiare il pancino del bimbo.

Gli chiesi cosa aveva e come aveva fatto a capire la ragione per cui piangesse tanto.

“in fin dei conti sono sempre io con qualche annetto in meno e poi guarda…

Naruto scoprì la pancia del bambino, il quale era  ricoperto  solo da un panno leggero, e vidi il sigillo.

L’avevo già visto sulla pancia di Naruto quando eravamo andati a pescare insieme, anche se non fu visibile finchè non fece ricorso al chakra.

Era identico, solo un po’ più piccolo e inoltre lampeggiava dal nero al rosso.

“Se Yondaime è appena morto, vuol dire che gli è appena stata sigillata la volpe a nove code dentro al corpo e credetemi, non è una passeggiata! Chi ricorre alla tecnica del sigillo, perde la vita, ma non è indolore per la persona su cui viene compiuta. Quando mio padre dovette rifarmi il sigillo qualche tempo fa, a causa della liberazione quasi completa di Kyuubi, provai una forte fitta allo stomaco che mi durò per qualche minuto e dovete tenere conto che io sono abituato al chakra del Kyuubi. Provate a pensare cosa sta passando lui. è appena nato e oltre ad aver perso i genitori, e credo che in qualche modo ne sia cosciente, gli è appena stato inflitto questo sigillo dove ora il suo chakra e quello di Kyuubi stanno combattendo per avere il controllo del corpo!”

Rimasi shoccata dalle parole di Naruto.

Sembrava ricordarsi quel giorno alla perfezione e sapeva tutto quello che gli era accaduto quando era piccolo. Mi chiedevo come facesse a sapere cosa aveva dovuto passare, dato che era solo un neonato.

“non mi ricordo niente di quel giorno, Sakura-chan, il fatto è che queste cose le continuo a vivere tutti i giorni sulla mia pelle. Il chakra mio e quello di kyuubi non si sono ancora stabilizzati e lottano ancora per avere il primo posto sul controllo del mio corpo. Per questo appena perdo la pazienza, rischio di perdere la ragione. Se il mio chakra avesse vinto su quello di kyuubi, anche con la rabbia ai massimi livelli, non dovrei assumere nessun aspetto volpesco e, al contrario, se il chakra di kyuubi avesse avuto la meglio sul mio chakra, a quest’ora Konoha sarebbe rasa al suolo”

Ci spiegò.

Kakashi e Tsunade sussultarono. A quanto pare non sapevano di questo aspetto di Naruto.

Dato la nascita di questo imprevisto, Tsunade non ci assegnò la missione che ci aspettava.

Ne fui sollevata, non volevo proprio andarci.

L’hokage prese il bambino e lo portò in ospedale, seguita da tutto il nostro gruppo.

Dato quello che aveva appena passato il piccolo, doveva essere sottoposto a controllo, anche se sapevamo che sarebbe arrivato ad almeno 17 anni.

La visita fu abbastanza veloce.

Il piccolo stava bene e dopo aver bevuto il suo latte, tutto di un fiato, si addormentò nella stanzetta  in cui era stato sistemato.

Era davvero un amore, ma mi trattenni dal dirlo a Naruto.

Rimasi a osservarlo per diverso tempo, mentre il mio compagno si era andato a sedere vicino alla culla.

Sembrava quasi che si volesse tenere d’occhio.

Tsunade-sama, perché Yondaime ha detto che vogliono uccidere il piccolo?” le chiesi curiosa.

Tsunade sospirò “Tu sai che Naruto è sempre stato odiato da tutto il villaggio. è stata solo una fortuna che non sia morto per qualche strano incidente non del tutto casuale. Gli abitanti del villaggio non volevano proprio accettare che il bambino, con al suo interno il demone che distrusse il paese, vivesse a loro stretto contatto. Ci furono varie richieste al terzo hokage di eliminare Naruto. Queste richieste giunsero alle orecchie di Yondaime, il quale non morì subito dopo aver attuato la tecnica del sigillo, ma dopo qualche ora. La sua richiesta che Naruto fosse trattato come un eroe non venne accolta e a quanto pare suo padre ha compiuto l’ultimo gesto disperato per mettere in salvo il piccolo!”

Mi girai verso Naruto, il quale aveva il volto coperto dalle mani.

“Sapevo che mi odiavano tanto. Ricordo ancora i loro sguardi di ghiaccio, ma non pensavo che avessero addirittura cercato di uccidermi!”

Tsunade gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla che portò Naruto ad alzare lo sguardo verso di lei.

“Non rivangare il passato. Pensa che ora non è più così. Sei riuscito a guadagnarti il rispetto di tutti!” disse.

Naruto sorrise lievemente “si, ci sono riuscito!”

 

La sera Naruto non volle lasciare il se stesso neonato da solo e chiese il permesso a Tsunade di rimanere con lui. La mia maestra acconsenti e diede anche a me il permesso di rimanere quando gli chiesi la stessa cosa.

“Sakura? Cosa ci fai ancora in ospedale?è tardi!” mi disse il mio compagno.

“ho deciso di restare qui! Ti servirà una mano con lui no?”  gli dissi e non sembrò smentire la mia domanda.

Ci fu a lungo silenzio.

Naruto sembrava assorto in chissà quali pensieri.

Naruto? che intenzioni hai con il piccolo se dovesse rimanere qui?”gli chiesi.

Il mio compagno mi guardò senza darmi una risposta e dopo aver guardato il bimbo sospirò.

“Credo che…me ne prenderò cura io!”

Mi sorpresi per quella risposta. Di tutte le soluzioni che poteva trovare, di certo non mi aspettavo niente del genere.

“Ma Naruto, crescere un bambino non è cosa da poco! Come saprai prenderti cura di lui?” chiesi

“in qualche modo farò, praticamente mi sono cresciuto da solo già una volta, posso riuscirci di nuovo…almeno questa volta non sarò veramente lasciato in balia di me stesso!” disse abbassando la testa.

Che stupida che ero. Era logico che avesse paura che quel bambino, così dolce che ora stingeva i pugnetti e che dormiva tranquillamente,  fosse destinato ad avere la sua stessa esistenza.

Non voleva che ciò accadesse e potevo leggere nei suoi occhi, che niente avrebbe potuto destarlo dal suo proposito.

 

La mattina arrivò presto…troppo in fretta dato che il piccolo Naruto quella notte si era svegliato come minimo 5 volte per un motivo o per l’altro.

Sia io che Naruto avevamo due occhiaie devastanti sul viso.

Quanto avremmo voluto farci una bella dormita.

Sakura-chan, ricordami che non vorrò mai avere figli!” mi disse.

“Te lo ricorderò se tu lo ricorderai a me” gli risposi.

Sorridemmo. Era bastata una sola notte per metterci ko, ma come avevano fatto i nostri…cioè i miei genitori?

Finalmente il piccolo si era addormentato e ne approfittai per riposare un po’, cosa che però non mi fu concessa.

 Improvvisamente si aprii la porta da dove entrò qualcuno non riconoscibile. Aveva il viso ricoperto da una montagna di pannolini.

“Ma a chi servono tutti questi così? Accidenti a Tsunade, avevo altro da fare che sballottare pannolini da una parte all’altra!” disse la persona.

Riconobbi la voce, era la mia amica Ino.

“E voi due che ci fate qui?” disse a voce alta tanto da far svegliare nuovamente Naruto, il quale simise ad urlare.

“Fantastico, si era appena addormentato!” si lamentò il mio compagno.

Ino si avvicinò alla culla e rimase subito colpita dalla simpatia e dalla tenerezza del piccolo, tanto che volle prenderlo in braccio.

Poi si rivolse a me guardandomi di sottecchi.

“I miei complimenti Sakura. Sei in forma per aver appena avuto un bambino. E tu Naruto…furbacchione!”

Io e il mio compagno arrossimmo di botto.

M-ma che dici…mica è nostro figlio!” disse scuotendo e braccia.

“Oh Naruto…sei troppo buffo! Stavo scherzando! Comunque chi è questo bambino? Come ti chiami piccino?” chiese direttamente al piccolo.

“Il suo nome è Naruto!” le dissi

Ino mi guardò sorpresa “Ok che vi somigliate molto, stessi occhi, capelli e segni sulle guancia, ma cosa ha fatto di male per meritarsi lo stesso tuo nome?” chiese a Naruto, il quale sbuffò.

Presi un po’ di coraggio e gli raccontai i fatti accaduti. Feci fatica a convincerla che il bimbo che teneva fra le mani era il nostro compagno, ma una volta visto il sigillo, anche lei dovette accettare l’idea.

“è incredibile!” disse per poi annusare l’aria “c-cos’è questa puzza?”

Il piccolo aveva bisogno di essere cambiato.

Ino si avvicino al fasciatoio, ma Naruto gli prese il bambino.

“Ehi, fai piano! Non sai essere delicato nemmeno con te stesso?”

Naruto cos’hai?” gli chiesi.

Esso aveva il volto rosso per l’imbarazzo “Non avrete intenzione di cambiarlo voi due!”

“Siamo capaci a cambiare un pannolino, lo abbiamo già fatto!” gli dissi, ma non era quello che lo preoccupava.

Ecco…io…io non  voglio che mi…bhe ecco…mi vediate nudo!” disse diventando ancora più rosso.

Ino e io ci guardammo per poi scoppiare a ridere.

“Non è divertente. Uscite fuori! A lui ci penso io!” ci disse spingendoci verso la porta, la quale si riaprì poco dopo con il nostro compagno che ci supplicava di aiutarlo.

Copritevi gli occhi però!” mi disse Naruto beccandosi un’occhiataccia.

Rispetto a lui ero decisamente più capace, ma mi dimenticai di un vizietto che avevano i maschietti…mi fece la pipì addosso.

Naruto non si trattenne dal ridere, ma io subito mi vendicai stendendolo con un bel pugno. La mattina passò così. Esattamente come la notte. Fra urli, pianti e la nostra disperazione, ma tutto veniva ripagato dai sorrisi che il piccolo ci mandava. In fin dei conti…ne valeva la pena.

 

  
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