08/10/2018
4 recensioniIl colore delle fulgide fiamme
- Prologo -
Lucy si svegliò lentamente, stirò i muscoli delle gambe e si girò nel letto.
Sentì un piccolo peso sul piede, non ebbe bisogno di aprire gli occhi per capire che Happy stava riposando accoccolato sulle coperte, come sempre.
Sorrise d’istinto e portò una mano alla sua sinistra sicura di trovarlo lì. Natsu dormiva sereno al suo fianco, come ogni notte.
Rimase a fissarlo di sottecchi, non lasciava la sua sciarpa nemmeno quando dormiva e Lucy non potè fare a meno di trovarla una cosa estremamente infantile e dolce. Allungò una mano e gli sfiorò appena i capelli che gli scivolavano sulla fronte.
Si conoscevano da più di un anno, le aveva fatto capire in molti modi di tenere a lei come un’amica e come una compagna non solo di gilda, ma anche di team. Eppure Lucy non si capacitava ancora di come lui riuscisse a intrufolarsi nella sua vita così.
Ogni notte, dopo che lei era ormai sotto le coperte, lui apriva la finestra da fuori ed entrava, accucciandosi sotto le coperte. La mattina spesso si svegliava prima di lei, balzava fuori dal letto e faceva tutto il rumore necessario per farle venire una crisi isterica prima ancora di terminare il suo ciclo di sonno.
Ma, nonostante tutto, lei aveva smesso di rimproverarlo.
O meglio, aveva smesso di rimanere sconvolta. L’odore, il calore e la presenza di Natsu erano ormai costanti nella sua stanza, nel suo letto e nella sua vita.
E Lucy lo sapeva benissimo, cercava solo di non pensarci più del dovuto.
Ora Natsu tremava appena sotto le coperte, lei fece per avvicinare una mano alla sua fronte ma qualcosa la bloccò.
«Heartphilia» risuonò una voce dalla finestra.
«Chi siete voi?» esclamò lei sgranando gli occhi. Cercò di scuotere il suo amico, ma non riusì nemmeno a toccarlo che un cerchio magico la avvolse e cadde in un sonno profondo.
«Happy?»
«Natsu?»
«Avrei giurato che ieri sera Lucy fosse qui» esclamò il ragazzo sedendosi sul materasso e grattandosi la testa. Guardò in ogni angolo della stanza ma della sua amica non vi erano tracce.
«Forse è uscita per andare alla gilda?» risponse il gattino rotolando ancora sopra le coperte calde.
Natsu sentì un piccolo calore salirgli dallo stomaco. Lo attribuì erroneamente alla fame.
«Andiamo a controllare allora, è veramente strano che non mi abbia svegliato con le sue solite urla».
Quando Happy e Natsu percorsero il viale della Fairy Tail, il sole stava ancora sorgendo illuminando le case e i canali di una tenue luce rosata.
Il mago bussò alla porta cigolante della gilda che si aprì al suo tocco, entrò scoprendo di non essere l’unico a essersi svegliato presto.
Seduta al tavolo, Mirajane leggeva una lunga lettera scritta a mano, accanto vi era poggiata una Lacrima dove si intravedeva Levy correre verso la gilda mentre si legava i capelli.
«E’ successo qualcosa?» chiese Natsu avvicinandosi al tavolo della sua compagna, con una sola occhiata cercò Lucy senza trovarla.
«Ho chiamato sia Levy che il Master, Erza e Gray non dovrebbero tardare ancora a lungo» rispose lei indecisa se porgergli la lettera o richiuderla senza mostrarla.
«Mirajane! Cosa sta succedendo?» Levy comparve trafelata dalla porta, lucidi rivoli di sudore le scivolavano dalla fronte per la fatica della corsa.
«Hanno rapito Lucy…» cominciò Mirajane senza guardare Natsu.
«Andremo a riprenderla!» esclamò lui battendo i palmi sul tavolo, sentì l’epidermide farsi incandescente. Poi dallo sguardo della ragazza capì che non era tutto.
«Natsu, figliolo, la situazione è molto delicata – Il Master apparve dal piano superiore e scese le scale fino a raggiungere i suoi allievi – Lucy non è stata rapita per poter chiedere un riscatto, o portarla a suo padre, o per fare un dispetto alla Fairy Tail…»
«Ojīchan…» sussurrò Natsu con gli occhi sgranati.
«Hanno intenzione di farle del male.» completò Mirajane.
«No, deve saperlo. Devono saperlo almeno loro che vanno in missione».
Levy, Natsu ed Happy rimasero lì, fissarono il loro Master, pendevano dalle sue labbra.
«Il mago che ha rapito Lucy si chiama Ares, non c’è bisogno di specificare che fa parte di una gilda oscura eccetera. Il suo piano è chiaro e semplice, vuole ingravidare Lucy per dare alla luce un figlio così potente da poter usare sia la magia interiore che la magia degli Spiriti Stellari».
Levy inorridì portando entrambe le mani alla bocca e indietreggiando incredula. Natsu, forse per il nervosismo, scoppiò in una sonora risata.
«Oh, questo è impossibile, Ojīchan. Non può esistere un uomo capace di credere a un’idiozia simile, non si diventa maghi così!» esclamò Natsu cercando di nascondere le mani tremanti. Sentiva davvero il fuoco fluirgli nel sangue. Immaginò di poter incendiare tutto l’edificio solo con lo sguardo.
«Natu, figliolo… -cominciò il Master abbassando il capo – Ares è il mago delle tenebre. Non ha bisogno di toccare Lucy per attuare il suo piano. Gli basta una piccola ferita per introdurre in lei il Seme dell’Oscurità, che a sua volta si nutrirà della magia della propria madre lasciandola inerme. Nessuna donna sopravvive a un matrimonio con un Mago dell’Oscurità».
Natsu lo fissò negli occhi con aria di sfida, poi tirò un pugno al primo pilastro di legno che trovò e cercò di concentrarsi sul respiro, di non perdere la testa.
Ma non ci riuscì. Non riuscì a concepire come un uomo potesse fare una cosa così spregevole.
Alla sua Lucy, poi.
«Come ho fatto a non svegliarmi, Happy?» sussurrò sbattendo i pugni contro il pilastro «Come ho fatto a non accorgermi di nulla?»
Quando Erza e Gray varcarono la soglia, Natsu era già ricoperto di fulgide fiamme.
Sentì un piccolo peso sul piede, non ebbe bisogno di aprire gli occhi per capire che Happy stava riposando accoccolato sulle coperte, come sempre.
Sorrise d’istinto e portò una mano alla sua sinistra sicura di trovarlo lì. Natsu dormiva sereno al suo fianco, come ogni notte.
Rimase a fissarlo di sottecchi, non lasciava la sua sciarpa nemmeno quando dormiva e Lucy non potè fare a meno di trovarla una cosa estremamente infantile e dolce. Allungò una mano e gli sfiorò appena i capelli che gli scivolavano sulla fronte.
Si conoscevano da più di un anno, le aveva fatto capire in molti modi di tenere a lei come un’amica e come una compagna non solo di gilda, ma anche di team. Eppure Lucy non si capacitava ancora di come lui riuscisse a intrufolarsi nella sua vita così.
Ogni notte, dopo che lei era ormai sotto le coperte, lui apriva la finestra da fuori ed entrava, accucciandosi sotto le coperte. La mattina spesso si svegliava prima di lei, balzava fuori dal letto e faceva tutto il rumore necessario per farle venire una crisi isterica prima ancora di terminare il suo ciclo di sonno.
Ma, nonostante tutto, lei aveva smesso di rimproverarlo.
O meglio, aveva smesso di rimanere sconvolta. L’odore, il calore e la presenza di Natsu erano ormai costanti nella sua stanza, nel suo letto e nella sua vita.
E Lucy lo sapeva benissimo, cercava solo di non pensarci più del dovuto.
Ora Natsu tremava appena sotto le coperte, lei fece per avvicinare una mano alla sua fronte ma qualcosa la bloccò.
«Heartphilia» risuonò una voce dalla finestra.
«Chi siete voi?» esclamò lei sgranando gli occhi. Cercò di scuotere il suo amico, ma non riusì nemmeno a toccarlo che un cerchio magico la avvolse e cadde in un sonno profondo.
«Happy?»
«Natsu?»
«Avrei giurato che ieri sera Lucy fosse qui» esclamò il ragazzo sedendosi sul materasso e grattandosi la testa. Guardò in ogni angolo della stanza ma della sua amica non vi erano tracce.
«Forse è uscita per andare alla gilda?» risponse il gattino rotolando ancora sopra le coperte calde.
Natsu sentì un piccolo calore salirgli dallo stomaco. Lo attribuì erroneamente alla fame.
«Andiamo a controllare allora, è veramente strano che non mi abbia svegliato con le sue solite urla».
Quando Happy e Natsu percorsero il viale della Fairy Tail, il sole stava ancora sorgendo illuminando le case e i canali di una tenue luce rosata.
Il mago bussò alla porta cigolante della gilda che si aprì al suo tocco, entrò scoprendo di non essere l’unico a essersi svegliato presto.
Seduta al tavolo, Mirajane leggeva una lunga lettera scritta a mano, accanto vi era poggiata una Lacrima dove si intravedeva Levy correre verso la gilda mentre si legava i capelli.
«E’ successo qualcosa?» chiese Natsu avvicinandosi al tavolo della sua compagna, con una sola occhiata cercò Lucy senza trovarla.
«Ho chiamato sia Levy che il Master, Erza e Gray non dovrebbero tardare ancora a lungo» rispose lei indecisa se porgergli la lettera o richiuderla senza mostrarla.
«Mirajane! Cosa sta succedendo?» Levy comparve trafelata dalla porta, lucidi rivoli di sudore le scivolavano dalla fronte per la fatica della corsa.
«Hanno rapito Lucy…» cominciò Mirajane senza guardare Natsu.
«Andremo a riprenderla!» esclamò lui battendo i palmi sul tavolo, sentì l’epidermide farsi incandescente. Poi dallo sguardo della ragazza capì che non era tutto.
«Natsu, figliolo, la situazione è molto delicata – Il Master apparve dal piano superiore e scese le scale fino a raggiungere i suoi allievi – Lucy non è stata rapita per poter chiedere un riscatto, o portarla a suo padre, o per fare un dispetto alla Fairy Tail…»
«Ojīchan…» sussurrò Natsu con gli occhi sgranati.
«Hanno intenzione di farle del male.» completò Mirajane.
«No, deve saperlo. Devono saperlo almeno loro che vanno in missione».
Levy, Natsu ed Happy rimasero lì, fissarono il loro Master, pendevano dalle sue labbra.
«Il mago che ha rapito Lucy si chiama Ares, non c’è bisogno di specificare che fa parte di una gilda oscura eccetera. Il suo piano è chiaro e semplice, vuole ingravidare Lucy per dare alla luce un figlio così potente da poter usare sia la magia interiore che la magia degli Spiriti Stellari».
Levy inorridì portando entrambe le mani alla bocca e indietreggiando incredula. Natsu, forse per il nervosismo, scoppiò in una sonora risata.
«Oh, questo è impossibile, Ojīchan. Non può esistere un uomo capace di credere a un’idiozia simile, non si diventa maghi così!» esclamò Natsu cercando di nascondere le mani tremanti. Sentiva davvero il fuoco fluirgli nel sangue. Immaginò di poter incendiare tutto l’edificio solo con lo sguardo.
«Natu, figliolo… -cominciò il Master abbassando il capo – Ares è il mago delle tenebre. Non ha bisogno di toccare Lucy per attuare il suo piano. Gli basta una piccola ferita per introdurre in lei il Seme dell’Oscurità, che a sua volta si nutrirà della magia della propria madre lasciandola inerme. Nessuna donna sopravvive a un matrimonio con un Mago dell’Oscurità».
Natsu lo fissò negli occhi con aria di sfida, poi tirò un pugno al primo pilastro di legno che trovò e cercò di concentrarsi sul respiro, di non perdere la testa.
Ma non ci riuscì. Non riuscì a concepire come un uomo potesse fare una cosa così spregevole.
Alla sua Lucy, poi.
«Come ho fatto a non svegliarmi, Happy?» sussurrò sbattendo i pugni contro il pilastro «Come ho fatto a non accorgermi di nulla?»
Quando Erza e Gray varcarono la soglia, Natsu era già ricoperto di fulgide fiamme.
Angolo autrice: Salve a tutti! Come già precedentemente detto sono ancora alla terza stagione di Fairy Tail (Precisamente ho appena finito la saga di Edoras) per cui non so se alcuni elementi della storia potrebbero presentare contraddizioni con la trama, o avere similitudini con altri personaggi o cicli narrativi che ancora mi sono oscuri.
Detto ciò, spero che vi piaccia! Non dovrebbe passare molto per il prossimo aggiornamento ^^ Fatemi sapere come vi sembra.
A presto!
-SkyDream.
Detto ciò, spero che vi piaccia! Non dovrebbe passare molto per il prossimo aggiornamento ^^ Fatemi sapere come vi sembra.
A presto!
-SkyDream.