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Autore: Shainareth    13/07/2009    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] L'ex-soldato di ZAFT fu sul punto di ringraziare con estrema gentilezza, ma Yuna lo interruppe, circondando con un braccio le spalle seminude della fidanzata. Questa sussultò: davanti a tanta gente importante, quella sera le sarebbe stato impossibile sfuggirgli.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Yuna Roma Seiran
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Malignità




«Santo cielo, Delegato!», esordì deliziata la moglie del Presidente scandinavo quando Cagalli la ricevette all'ingresso del sontuoso giardino in cui si stava per tenere un gala internazionale di beneficenza, nonostante le condizioni meteorologiche non fossero favorevoli. «Mi avevano detto che il suo fidanzato era un uomo affascinante, ma non avrei mai immaginato che potesse esserlo fino a questo punto!»
   Yuna Roma divenne paonazzo e serrò le mascelle, mentre Athrun, imbarazzato, chinava lo sguardo per sottrarsi a quello estasiato della sua nuova ammiratrice. Divertita, la Principessa di Orb finse di non essersi accorta del malinteso. «Crede anche lei?»
   «Parola mia», riprese la donna, portandosi le mani al petto generoso, «siete meravigliosi insieme. Perfetti, oserei dire.»
   «Troppo gentile», rispose la bionda, in cuor suo davvero felice: dovendo nascondere a tutti la realtà dei fatti, non capitava spesso che lei ed il suo innamorato – quello vero – ricevessero tanti complimenti come coppia.
   «Cagalli», la richiamò il giovane Seiran, visibilmente risentito.
   «Sì?»
   Sorrise con fare impacciato, cercando così di celare il torto subito. «Non pensi anche tu che ci sia stato un lieve fraintendimento?»
   «Davvero?», fece la gnorri lei.
   Intuendo di non avere speranze di ottenere la sua collaborazione, l'altro si rivolse alla loro ospite con un elegante baciamano. «Eccellenza, mi permetta di presentarmi: sono Yuna Roma Seiran.»
   La signora arrossì, rendendosi finalmente conto della gaffe commessa. «Oh, Dio! Vogliate perdonare la mia scortesia! Spero non vi siate offesi!»
   «E perché mai?», continuava a fare l'ingenua l'erede degli Athha, ricevendo così una leggera gomitata da Athrun: sarebbe stato più prudente evitare di tirare troppo la corda. Arrendendosi al suo tacito rimprovero, Cagalli tornò a parlare. «La persona che le ha fatto tanta buona impressione, in realtà, è la mia guardia del corpo, Alex Dino.»
   Il Coordinator omaggiò la donna di un silenzioso inchino, e lei rimase di nuovo a bocca aperta. «Oh... ecco... Sono certa che sia un giovanotto in gamba», farfugliò, confusa dall'errore e dall'impeccabile portamento di lui.
   L'ex-soldato di ZAFT fu sul punto di ringraziare con estrema gentilezza, ma Yuna lo interruppe, circondando con un braccio le spalle seminude della fidanzata. Questa sussultò: davanti a tanta gente importante, quella sera le sarebbe stato impossibile sfuggirgli. «Vogliamo entrare, Cagalli? Ormai è ora, e non mi pare opportuno far attendere gli altri ospiti», disse lui, premurandosi di cedere il passo alla First Lady scandinava, impegnata ora a ricongiungersi con il proprio marito.
   Come in una muta preghiera, gli occhi della fanciulla cercarono quelli dell'amante, il quale non poté far altro che stringere i pugni e rimanere a guardare, mentre il fuoco della gelosia cominciava a consumargli le viscere.
   Il suo rivale gli rivolse un'espressione piuttosto maligna, benché la linea della sua bocca fosse rivolta verso l'alto. «Non ritengo ulteriormente necessaria la tua presenza qui, Alex». Iniziò, rendendo salda la presa su Cagalli, come a voler mettere in chiaro una volta per tutte chi avesse davvero dei diritti su di lei e chi no.
   «Però... Yuna... Mi sentirei più sicura se lui rimanesse con noi», provò ad intercedere la Principessa, non riuscendo a concepire l'idea di dover poi essere accompagnata a casa dal figlio di Unato Ema anziché da Athrun.
   «Sciocchezze, mia cara», rise l'altro, affondando con fare affettuoso la punta del naso fra i suoi capelli biondi, pettinati in un'elaborata acconciatura per la festa di gala. «Abbiamo decine di membri delle forze dell'ordine, qui. Perciò, concediamogli una serata libera: sono certo che anche lui non vede l'ora di rientrare per godersi un po' di riposo. E, in questo modo, avremo anche un po' di tempo per noi due, quando l'evento sarà finito», aggiunse, come ultimo affondo al cuore delle sue vittime.
   Pur con un peso schiacciante sullo stomaco, il pilota di Mobile Suit sostenne il suo sguardo di sfida con fermo astio, costringendosi a reprimere la voglia di picchiarlo e di riprendersi la sua donna. «In effetti sono un po' stanco», dovette rispondere, evitando di incrociare ancora l'espressione dell'amata ed affrettandosi ad accomiatarsi senza troppe cerimonie. «Vogliate scusarmi», concluse, iniziando ad allontanarsi nel tramonto, sotto ad un cielo plumbeo come il suo umore.
   Affranta, Cagalli schiuse le labbra per chiamarlo indietro, ma la carezza che Yuna le passò lungo la schiena, fino a cingerle la vita, per sospingerla all'interno del grande giardino, la obbligò a tacere.

Si lasciò cadere sul letto, la fronte al soffitto. L'immagine di quei due, insieme, comparve forse per la millesima volta nella sua mente, e lui si portò entrambe le braccia sugli occhi, maledicendo il fatto di non riuscire ad accantonarla. Si sentiva patetico. Gli sembrava di essere diventato uno di quei mariti-padroni che non tollerano che le proprie mogli mettano piede fuori di casa senza di loro. Cagalli però non aveva colpe, per cui sarebbe stato imperdonabile anche solo pensare di prendersela con lei, considerato oltretutto che al momento era in compagnia del suo legittimo fidanzato. E allora? Se lui non poteva nemmeno scaricare la rabbia contro quel maledetto, che altro gli rimaneva da fare? Nulla. Doveva limitarsi a subire la sua nefasta presenza nella vita che aveva scelto di dedicare alla donna che amava. Lo aveva sempre saputo. Eppure non riusciva a tollerarlo.
   Un lampo irruppe nell'oscurità della stanza, illuminandola a giorno, ed il fragore di un tuono gli fece eco. Svegliatosi dal torpore di un sonno agitato che lo aveva improvvisamente colto, Athrun si rimise in piedi per andare a chiudere le tende. Tuttavia, quando gettò un'occhiata in cortile, oltre i vetri di una delle grandi finestre, scorse la sagoma di un'automobile che si allontanava dalla residenza sotto l'acqua scrosciante.
   Senza che potesse evitarlo, il ragazzo si trascinò in corridoio in preda all'ansia, e quando fu a due passi dalle scale, vide Myrna che, nell'atrio, avvolgeva un ampio asciugamano attorno al corpo fradicio di pioggia della padrona di casa, rientrata anzitempo. Non appena si accorse di lui, Cagalli si precipitò su per i gradini e, incurante di essere zuppa da capo a piedi, gli gettò le braccia al collo, sorprendendolo una volta di più.
   «Oujosama», la riprese stancamente Myrna, dabbasso. Come anche buona parte del resto del personale degli Athha, lei era una delle poche persone a conoscenza della loro relazione. «Vada a cambiarsi, prima, o finirete per ammalarvi entrambi.»
   «Hai ragione», cedette la Principessa, lasciando libero l'innamorato. Suo malgrado, perché, non appena se l'era ritrovata addosso, il giovane non aveva perso tempo a fare domande e l'aveva stretta a sé con fare possessivo. «Ti sei annoiato senza di me?», lo prese in giro lei, conducendolo via per mano.
   «Terribilmente.»
   Rise. «Un po' di orgoglio non guasterebbe, in certi casi.»
   «Con te? Mai», giurò lui, dandole corda. «Piuttosto, come mai sei già qui?», chiese, dando solo allora uno sguardo all'orologio da polso e realizzando così di avere dormito per quasi due ore.
   «Non so se sia merito del melone o delle tue maledizioni, ma mezz'ora fa Yuna ha avuto un attacco di colite, poveretto. Così ci è toccato lasciare la festa per riportarlo a casa», spiegò la fanciulla, preoccupata davvero solo in minima parte, mentre varcavano la soglia della sua camera. «Fortuna che il temporale ci ha salvati dalla pessima figura di dover informare gli invitati dei suoi problemi intestinali, visto che anche gli altri si sono affrettati a tornare in albergo.»
   Gli lasciò la mano e si diede un'asciugata alla buona ai capelli, senza curarsi del fatto che fossero ancora intrecciati con nastri e perline. «Cagalli?», la chiamò Athrun, quando lei gettò il telo da bagno a terra. «Cerca di mettere un abito scuro, la prossima volta che minaccia pioggia», le raccomandò, notando con un certo fastidio che quello da lei indossato quella sera era ormai divenuto trasparente.
   «Tranquillo», cercò di rassicurarlo il Delegato, iniziando a spogliarsi per far cessare i brividi di freddo che l'avevano assalita a causa della stoffa bagnata. «La maggior parte dell'acqua l'ho presa davanti al portone d'ingresso. Ad ogni modo, fuori è troppo buio per allungare lo sguardo più del dovuto.» E dal momento che non ricevette risposta, continuò: «Quando ho salutato Yuna, poi, dubito che lui abbia avuto modo di pensare a cose del genere, piegato com'era dai crampi alla pancia. E se anche così non fosse stato, ti assicuro che poi si sarebbe lamentato molto più del dolore fra le gambe che della colite.»
   «Ecco», prese di nuovo parola il Coordinator, soddisfatto. «Visto che io non posso farlo, la prossima volta che si azzarda ad abbracciarti, assicurati di dargli un pugno lì.»
   Facendo capolino dall'armadio in cui si era intrufolata per cercare degli abiti asciutti, Cagalli si voltò a fissarlo con aria disgustata. «Stai scherzando?», volle sapere, quasi offesa. «Ti assicuro che sono due i motivi per cui quell'idiota non ha ancora lo scroto appeso in casa come ricordo», cominciò, richiudendo rumorosamente le ante del guardaroba. «Il primo è che la sola idea di dovermi avvicinare troppo a quella zona del suo corpo mi fa rivoltare», e nel dirlo andò a sedersi nervosamente sul letto, ancora mezza svestita.
   «E il secondo?», si incuriosì a quel punto Athrun, vedendo che lei si era zittita.
   La bionda prese finalmente a sciogliersi la chioma, concentrandosi sui suoi nastri per celare l'imbarazzo dovuto alla cattiveria che, se ne rendeva conto, stava per uscirle di bocca. «... Non sono sicura che ce l'abbia.» Scoppiando a ridere come un matto, il giovane non poté fare a meno di lanciarsi su di lei per baciarla, attirandosi le sue labili proteste quando la gettò con le spalle al materasso. «Athrun! Aspetta! Fammi almeno togliere questa roba dai capelli, prima!»













Ammetto di essermi sentita terribilmente cattiva, ieri, nello scrivere questa storia. Sono però sicura che non siano stati né il melone né le maledizioni di Athrun a far venire il caghetto a Yuna: confessatelo, siete stati voi ad augurarglielo. è_é
Scherzi a parte, un po' mi dispiace trattarlo male, anche perché l'ho sempre reputato un personaggio troppo idiota anche solo per essere odiato. Anzi, per certe cose mi fa ridere. E persino pena. Specie per come lo tratta Cagalli (ciò non toglie che se le meriti tutte, eh! XD), che nelle strips del Gundam SEED Club Mobile gliene combina di tutti i colori per liberarsi di lui, mentre nella serie, davanti alla domanda di Kira che diceva più o meno "Ti sei convinta di firmare l'accordo e sposare Seiran-san per il bene di Orb. Ma lo pensi davvero, Cagalli?", la nostra Principessa linguacciuta si limita a ribattere un energico "Certamente! Altrimenti chi mai se lo sposerebbe, quello?!" XD È adorabileee! *_*
Comunque, visto che Athrun non è mai riuscito a prendersi la rivincita su Yuna nell'anime (Cagalli sì, dato il grandioso cazzotto con cui lo ha atterrato quando è tornata a Orb! XD), gli autori hanno voluto concedergliela almeno nelle strips di cui sopra, quando, in onore del compleanno della sua bella, Yuna gli rovina la festa spuntando all'improvviso vestito di tutto punto e traboccante cuori per l'amata, e Athrun lo spazza via con un calcio volante meglio di quelli di Chuck Norris. *___* Appena trovo la scan (ce l'ho sul PC di casa, non qui, ma confido di rientrare fra due o tre di giorni), giuro che la posto sul mio blog, così chi vuole può godersi lo spettacolo senza problemi. XD
Prima di chiudere, ringrazio i lettori e le mie fide NicoDevil (Non oso immaginare con quale malignità te ne uscirai stavolta nella recensione... Povero Yuna!), Rinoa87heart, La sognatrice e Lightning_ (L'e-mail è arrivata, my sweetheart: ti risponderò nel dettaglio appena torno ad impadronirmi dell'ADSL, non volermene! >_< Piuttosto: la puntata ventiquattrooo! *___* La guardo anch'io quanto prima! *ç*) per l'appoggio che mi danno sempre. :)
Shainareth





  
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