Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: SpectraNight    13/10/2018    3 recensioni
– Coraggio, Levi.–
Erwin sorrideva, guardandolo.
– Lasciati andare.–
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Erwin, Smith, Irvin, Smith, Levi, Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I polpastrelli della sua mano gli sfioravano la pelle, facendogli inarcare la schiena mollemente, perché invero non c’era motivo per cui tendere i muscoli. Lui era lì, e non se ne sarebbe andato. Non sarebbe morto, mai più, non si sarebbe allontanato. Sospirò, appagato.

Levi chiuse gli occhi con forza. Il profumo di mare gli invadeva le narici, il naso stava piegato all’insù, elegante, sempre e comunque, e inspirava beato. Sdraiato sulla riva umida e dura, con un ginocchio piegato e l’altra gamba distesa, con il peso distribuito sui gomiti e sulle braccia, Levi si era messo il cuore in pace. I rari capelli bianchi si mescolavano a quelli corvini, un tempo neri come la pece, tutti indistintamente.
Sollevò febbrilmente le palpebre, scoprendo quegli occhi d’argento, sempre vivi malgrado tutto, troppo vivi malgrado tutto. Guardò l’orizzonte: il tramonto era imminente, l’aria gli accarezzava la pelle.
Se ne stava sulla sabbia bagnata senza indossare nessuna uniforme, soltanto una camicia bianca e dei pantaloni neri, forse troppo stretti, ma poco importava. Stava bene. Sentiva in lontananza gli schiamazzi piacevoli della sua vecchia e riformata squadra, sentiva di nuovo la risata di Eren, di Jean, di Armin, immaginava il finto broncio di Mikasa, ormai più malinconico che veritiero.

Torneranno i vecchi tempi
con le loro camicie fiammanti
sfideranno le correnti
fino a perdere il nome dei giorni
spesi male per contare
solo quelli finiti bene
per non avere da pensare
a nient'altro se non al mare


­– Coraggio, Levi. – Erwin sorrideva, guardandolo. – Lasciati andare. –
Gli sfiorava la pelle come molti anni prima, ma senza poterla toccare, implorandola di cedere, di lasciarsi morire. Egoista anche da morto, anche in pace. Stavolta un po’ più umano.

Tornerai anche tu tra gli altri
e mi sentirò impazzire
Tornerai e ti avrò davanti,
spero solo di non svenire
Mentre torni non voltarti
che non voglio più sparire
nel ricordo e nei miei giorni
resta fino all'imbrunire


Levi respirava piano, come aveva sempre fatto.
Senza sforzo, senza fretta, calibrato e preciso, com’era sempre stato.
Pensava e parlava da solo, in pace.
– Chissà, Erwin … –
E mentre lo diceva si sdraiava per intero, spostando le braccia sotto alla testa, allungando anche la gamba prima tenuta alzata.
– Chissà cosa succederà, quando ti rivedrò. Sarai come ti ricordo? – 
– Sarà per sempre, stavolta? –

Tornerai tu in mezzo agli altri
e sarà come impazzire
tornerai e ti avrò davanti,
spero solo di non svenire


– Sarà per sempre, Levi. – Erwin gli accarezzava i capelli, mentre l’altro teneva ormai gli occhi chiusi.
– Ti prego, lasciati salvare... –
E Levi obbedì, liberando una lacrima, ed Erwin lo liberò del corpo.

Torneranno anche gli uccelli,
ci diranno come volare
per raggiungere orizzonti
più lontani al di là del mare


E mentre si guardavano di nuovo, questa volta per davvero, non c'era più bisogno di parole. 

 
  
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