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Autore: ONLYKORINE    13/10/2018    2 recensioni
One shot sulla mia long. (si può leggere anche da sola)
Teddy non vuole fare merenda, Ginny non vuole preparare i bagagli e Molly fa domande imbarazzanti... come andrà a finire?
Leggete leggete leggete.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Molly Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Hogwarts e one shot'
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I personaggi sono di proprietà dell’autrice JK Rowling e l’opera, di mia invenzione è stata scritta senza scopo di lucro

 

UNA PLUFFA TUTTA DA MANGIARE

 

Vacanze di primavera, 1999

 

Ginny era stufa di preparare i bagagli. Doveva partire con Harry il giorno dopo per un tour della Gran Bretagna in sella alla moto di Sirius e non vedeva l’ora di partire.
Non di fare i bagagli.
Hermione la stava aiutando con tutta la sua buona pazienza e le illustrava tutto quello che avrebbe dovuto preparare in caso di qualsiasi imprevisto. Sbuffò.
“Vado in cucina a bere” E la lasciò lì, intenta a contare quante piume e pergamene avrebbe dovuto portare via. Piume e pergamene? Non aveva intenzione di scrivere un romanzo. Aveva intenzione di fare l’amore con Harry tutte le sere! A cosa le sarebbero servite piume e pergamene?
“Dici che serviranno due boccetti di inchiostro? O ne servirà uno solo?” chiese ancora Hermione, mentre lei era sulla porta della camera. Inchiostro?
“Oh, preparane due. E mettile nella borsettina nera con l’incanto di estensione. Grazie” Hermione annuì contenta.
Ma lei avrebbe lasciato a casa la borsettina nera. Se ne sarebbe dimenticata. Sicuramente.

 

In cucina sua madre stava dando la merenda a Teddy, legato su un seggiolino di legno sul tavolo. Il bimbo sbatteva le gambine e sua madre sbuffava.
“Che succede?”
“Oh, Ginny. Teddy non vuole fare merenda. Andromeda aveva una commissione al Ministero e l’ha lasciato qui”. Ginny si sedette al tavolo e provò a far mangiare Teddy.
Con la bacchetta incantò il cucchiaino e lo fece volare. “Guarda Teddy, una scopa! Una scopa! Apri la bocca che arriva una scopa carica, carica di…” Ginny guardò l’intruglio sul cucchiaino. Cos’era?
Teddy spalancò la bocca e agitò braccia e gambe, contento. Quando riuscì a imboccarlo, però, lui sputò tutto. Oh, Merlino!
Si pulì qualche schizzo sulla maglietta e guardò il piatto.
“Mamma, cosa gli stai dando?”
“Mela verde cotta e avena” Ginny, che aveva deciso di assaggiare la pappetta nel momento in cui sua madre le rispose, sputò anche lei.

 

“Ginny!” Molly assunse la sua solita posa da ‘mamma caporale’, la sua peggior espressione severa e con le mani sui fianchi guardò la figlia che si comportava come Teddy, che aveva un anno. E che rideva sguaiatamente.
“Ma dai, mamma, ci credo che non lo mangia, fa schifo! Non hai il budino?” Molly sbuffò. I bambini devono mangiare la frutta! Non il budino!
Vide Ginny alzarsi e avvicinarsi alla ghiacciaia, dove Molly teneva i dolci.
Prese una tazza con il budino e un cucchiaino pulito e disse al bambino: “Adesso Ginny ti fa mangiare qualcosa di buono. Mica la mela con l’avena!” Il bimbo agitò le braccia e la scopa di pezza che teneva in mano volò per la stanza.
Ginny rise e si sedette davanti a lui.
“Vediamo se ti piace il budino alla vaniglia…” Molly si girò e incantò i piatti che iniziarono a strofinarsi nel lavello.
Se non avesse guardato, non avrebbe dovuto sgridare Ginny per via del budino, giusto?

 

Teddy mangiò contento tutto il budino. E ne voleva ancora. “Basta adesso, piccolino. È finito. Visto?” gli fece vedere la tazza vuota e il cucchiaino.
Il bambino allungò un braccio e prese la posata per portarsela alla bocca. Ginny rise, portò la tazza nel lavandino e tornò a sedersi davanti a Teddy.
“Avevi ragione. Fa schifo, l’avena. Meglio il budino, vero?” Lo pulì con il bavagliolo e raccolse da terra la scopa di pezza, per darla al bambino in cambio del cucchiaino. Ma lui non lo lasciò. Sentì sua madre avvicinarsi.
“Hai preparato tutto?”
“Sì mamma, mi sta aiutando Hermione”

 

Molly annuì, pensierosa. La sua bambina stava crescendo. Avrebbe passato le vacanze da sola con il suo fidanzato, per la prima volta.
Sarebbe andato tutto bene? E se fosse successo qualcosa? E se loro avessero fatto qualcosa… Senza rendersene conto, Molly spalancò gli occhi. E se avessero fatto qualcosa? Quella cosa? Ormai sua figlia aveva diciassette anni. L’avrebbero fatto sicuramente. Lei con Arthur… Scacciò quel pensiero.
Si sedette vicino alla figlia, ancora seduta di fronte al bambino. “Ehm… Ginny… Forse dovremmo parlare di…”

 

Ginny si voltò verso sua madre. Aveva una strana espressione. OH SANTO MERLINO! SUA MADRE VOLEVA PARLARLE DI SESSO? In cucina? Davanti a Teddy? Ma poteva arrivare chiunque!
“Mamma… noi veramente…”
Sua madre sussurrò sorpresa “Tu e Harry l’avete già fatto?” gli occhi di sua madre erano spalancati come quando le aveva visto fare il loop con la scopa.
“Mamma non voglio…”
“Ma avete usato pre…”
La interruppe: “Mamma non devi preoccuparti, davvero. È tutto a posto”, ma vide che sua madre aveva intenzione di farle altre domande.
Prese una pesca dal portafrutta sul tavolo e le diede un morso.

 

Teddy aveva lasciato andare il cucchiaino. Una pluffa! Ginny aveva preso una pluffa! E l’aveva messa in bocca! E nessuno l’aveva sgridata! Si potevano mettere in bocca le pluffe!
Agitò le braccia nella sua direzione e lei gli sorrise. “Vuoi assaggiare una pesca?” Gli avvicinò la pluffa al viso e lui aprì la bocca. Gli piaceva mettere le cose in bocca! Tanto!
Aprì e chiuse la bocca. Un po’ di pluffa si staccò e la mangiò. Era strana. Rabbrividì. Ma era buona. Era una pluffa buona! Non come quella a casa della nonna che aveva un brutto sapore.

 

Ginny rise della reazione del bambino, contenta di spostare l’attenzione della madre.
Ma lei non demordeva. “Ginny…” In quel momento entrò in cucina Ron, seguito da Harry, che le sorrise e le mise una mano sulla spalla, guardando Teddy.
“Ciao piccolino...” Diede un buffetto sulla guancia del bambino e Teddy si agitò tantissimo, voleva essere preso in braccio. Harry si chinò per prenderlo. No no.
Doveva fare uscire Harry dalla cucina. Subito. Altrimenti la mamma gli avrebbe fatto un terzo grado. Buttò il nocciolo della pesca finita nel bidone e bloccò il braccio di Harry.
“Hai fatto i bagagli, Harry?” lui sgranò gli occhi “Bagagli? Ma non ci serve molto, quando abbiamo preso su…” Lei ammiccò e lo prese a braccetto.
“No no. Bisogna fare i bagagli. Andiamo in camera!” Vide Ron versarsi un bicchiere di succo di zucca.
“Sì sì, i bagagli… in camera…” Ron ridacchiò stupidamente. Troll.
“Ron, porterai la tua fidanzata alla cena dell’Ordine della Fenice?” La sua faccia sbiancò e Ginny rise. Ben gli stava.

 

Teddy non vedeva più la pluffa buona da mangiare. Dov’era? Si guardò intorno. Tutti parlavano. Era arrivato anche Harry. Voleva farsi prendere in braccio da lui. Ma lui non l’aveva preso.
Ma voleva anche un’altra pluffa. Harry aveva le pluffe? No. Ginny? Ne aveva una, prima, ma ora non c’era più. Nonna Molly? No. Ron? No. Uffa. Si agitò.
Dov’erano le pluffe? Eccole! Proprio lì, vicino a lui, sul tavolo. Si agitò un po’.
Di solito, se muoveva le gambe, riusciva a spostarsi. Ma oggi non ci riusciva. Si agitò ancora un po’ e provò di nuovo.
Voleva una pluffa.

 

Molly si voltò verso il figlio e chiese “Hai una fidanzata, Ron?” Che bello.
Ron aveva una fidanzata? Da quando Hermione si era fidanzata con il nipote di Andromeda, lei aveva pensato che Ron sarebbe rimasto da solo, per la delusione. E invece…
Effettivamente non era sembrato troppo deluso, adesso che ci pensava…

 

Ron balbettò “Io… Lei…” Sua madre tornò alla carica. “La porterai alla cena? Venerdì prossimo? Me la farai conoscere?”
Per Godric! Ron si girò verso Ginny che ghignava al braccio di Harry. L’avrebbe uccisa. Frequentare Malfoy non le faceva bene.
Arrivò anche Hermione in cucina.

 

Hermione non aveva più visto tornare Ginny ed era scesa a cercarla. “Ginny, ti davo per dispersa”.
“Scusa Hermione, ho aiutato la mamma a dare la merenda a Teddy” disse, accarezzando i capelli azzurri del bambino. Lui sorrise anche a Hermione.

 

Hermione! C’era anche Hermione. Teddy era contento. L’avrebbe preso in braccio? Gli avrebbe dato una pluffa? Niente. Hermione gli sorrise e basta. Ma non si avvicinò. Uffa!

 

Ron cercò la maniera per scappare dalla cucina. Non voleva subire un terzo grado da sua madre.
“Ron!” Però lei non mollò. Si voltò verso Molly.
“Quindi? Mi farai conoscere la tua fidanzata?”
“Ma Molly, lei conosce già la fidanzata di Ron” Merlino. Hermione taci!
“Hermione,” sperò che il suo tono fosse seccato abbastanza. “tu verrai alla cena dell’Ordine con Malfoy?” Lei annuì con il capo.
“Certo. Io e Draco verremo insieme.”
“Oh, davvero?” Sua madre si era incuriosita e aveva spostato l’attenzione su di lei. Bene. Sorrise.
Però gli sarebbe piaciuto che lei venisse alla cena. Anche se c’era sua madre.
Avrebbero dovuto iniziare a farsi vedere. Certo e perché no?
“Comunque sì, l’hai conosciuta durante le vacanze, mamma” Tutti si girarono verso di lui. Cosa avevano? Solo perché stavolta non era scappato?

 

Molly sgranò gli occhi. Ron si stava aprendo con lei! Che bella cosa.
Sorrise al suo figlio maschio più giovane. Quello timido. Quello insicuro. Era cresciuto anche lui.
“E chi è, tesoro?” disse con il suo tono più dolce. Poi, pensò di nuovo a quello che aveva pensato prima di Ginny.
Anche Ron aveva iniziato ad avere rapporti con la sua fidanzata? Merlino! E stavano attenti? Chi era lei? Vide il figlio tentennare, prima di aprire bocca.

 

Teddy non ce la faceva più. Le pluffe erano lì. Così vicine e così lontane. Allungò le manine. Non ci arrivava. Uffa, uffa. Si allungò ancora.

 

Ginny rise quando Ron rispose a sua madre. Grande Ron. Un mito. Per una volta coraggioso. Ma poi sua madre fece una faccia strana e chiese, rivolgendosi a tutti. “Ma prendete precauzioni quando fate l’amore?” Il gelo calò nella stanza, mentre sua madre spostava lo sguardo da uno all’altro. Anche Hermione rimase zitta.
OH SANTO GODRIC PORTACI VIA.

 

Teddy ci stava riuscendo. La pluffa si stava avvicinando. Cadde prima sul tavolo, lontano dalle altre pluffe. Guardò gli altri. Lo avrebbero sgridato? Ma nessuno guardava lui. Bene. Tornò ad allungare le manine verso la pluffa, questa rotolò e arrivò vicino a dov’era lui. Ma ancora non ci arrivava. Uffa! Si chinò un po’ e poi la pluffa si alzò verso le sue manine. L’afferrò e la portò alla bocca. Buonissima. Rise contento.

 

“Mamma, guarda! Teddy ha avuto il primo attacco di magia involontaria!” Ginny aveva visto Teddy far rotolare e levitare la pesca, prenderla in mano e dargli un morso. Lo indicò. Tutti si girarono verso di lui.
Il piccolo si immobilizzò un attimo, pensando probabilmente di aver fatto un danno.
Poi sua madre sorrise, finalmente distratta. Ginny si avvicinò al bambino e lo slegò, prendendolo in braccio.
Tutti si avvicinarono.

 

Teddy non capiva molto di quello che stava succedendo. Ma nessuno lo sgridò per aver messo la pluffa in bocca. Anzi, furono tutti molto contenti e si complimentarono con lui.
Hermione e Molly gli diedero un bacino sulla guancia e Harry e Ron lo fecero saltare sulle braccia. Era bellissimo. Rise ancora contento.
Ma la sua pluffa? Dov’era finita? Ce l’aveva Ginny. No. L’avrebbe messa in bocca lei! La indicò con la mano e Harry lo avvicinò alla ragazza.
Ginny gli diede la pluffa e lui le diede un morso.
Poi anche lei gli diede un bacino e disse, vicino al suo orecchio: “Sei stato grande Teddy. Non potevi scegliere momento migliore!” Perché qual era il momento migliore per mettere in bocca una pluffa?

 

E mentre sua madre risistemava nel seggiolino Teddy e la pesca, Ginny fece un cenno agli altri e sgattaiolarono tutti fuori dalla cucina.

   
 
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