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Autore: Kalahary    13/07/2009    7 recensioni
Breve fic Pansy/George: -DAL 5 CAPITOLO- -Non compro niente!- La voce di George Weasley giunge da dietro la porta, sembra stanca e scocciata. Non compro niente?! Pansy Parkinson un venditore ambulante?! Se lo sentisse mia madre... Risuono il campanello con una certa stizza. -Non sono interessato a qualsiasi cosa vendiate!- Oh, basta, sono qui per chiedere scusa, non per umiliarmi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caffè, senza zucchero e senza latte, grazie!
Aroma di Caffè

Caffè, senza zuccero e senza latte, grazie!


It’s a beautiful day
Don’t let it go away
It’s a beautiful day
Don’t let it go away
What you don’t have, you don’t need it now
What you don’t know you can feel it somehow
What you don’t have, you don’t need it now
You don’t need it now
Beautiful day
Beautiful day - U2


Caffè. Aroma di caffè.
Una tazzina e ti senti a capo del mondo.
Due tazzine e potresti uccidere qualcuno.
Ma cos'è?! Draco che mi porta un vassoio con brioches e caffè, che mi lascia dormire a casa sua, che mi bacia sulla guancia, che... mi prepara la colazione?!
-Ehi, buongiorno, sunshine!-
Ooh, il paradiso, almeno per una volta deve essere concesso a tutti, no?
-Ehi, signorina..!- E questa voce? No, lasciatemi a Draco, a quell'uomo affascinanate e, per una volta, dolce. -Signorina!-
Apro un occhio, la luce rosata del tramonto entra dalla vetrina. Un altro occhio. Ma dove sono? Oh no, mi sono addormentata in una caffetteria!
Tiro su la testa, scostandomi una ciocca dal volto e guardandomi intorno. Un uomo sui ventidue, forse ventitre anni, con un grembiule nero sopra i pantaloni mi fissa con aria scocciata. -Ha intenzione di ordinare oppure vuole continuare a dormire?!- Ora gli occhi dei clienti, evidentemente annoiati, sono puntati su di me, o è solo una sensazione causata dal mio egocentrismo?
-Ehm... ordino, ovviamente.- rispondo imbarazzata -...mi sarò addormentata aspettando il vostro servizio, decisamente lento.- Una smorfia per snobbarlo, e la vergogna è scivolata via, perchè nessuno può trattare in malo modo Pansy Parkinson.

Ecco che affiora un sorriso irritante e malevolo, si, perchè quale persona dolce e buona riuscirebbe mai a fare quell'espressione? Il ragazzo digrigna i denti per una frazione di secondo e  poi sorride, come se non l'avesse sentita. -Tesoro, la gente lavora a differenza di qualcun'altro...-
-Sta forse insinuando che io non lavori?!- E' decisamente scocciata, per così poco... -Perchè non è così!-
Tanto vale stuzzicarla, no? Viene spontaneo... -Ah si, e allora di cosa si occupa?- Un sorriso divertito e per niente preoccupato.
-Di tante cose!-
Le sopracciglia rivolte verso l'alto. -Uhm, un ottimo impiego devo dire.-
-Lavoro al Ministero, maleducato!-

E metto su il broncio. Devo ammettere di avere quasi esagerato, insomma, mica devo dare ascolto a un barista da quattro soldi!
-Va bene. Vuole darmi l'ordinazione o guardare un attimo la lista?- domanda molto retorica.
-La lista, grazie.-
Un sorriso che maschera l'irritazione, quasi giocoso. Il cameriere mi passa il menù e non posso fare a meno di notare che ha delle mani davvero belle, magre, pallide e con unghie curate.
Fingo di leggere, brioches alla crema, bignè della nonna... mentre in realtà guardo l'uomo. E' alto e con una costituzione giusta,  non esageratamente palestrato e nemmeno mingherlino, ha i capelli rossi e gli occhi... azzurri? O sono verdi?
Poi ritorna da me, sorridendo, come se non ricordasse più le mie offese. -Ha deciso?-
-Uhm... potrei essere indecisa...- so come essere fastidiosa certe volte.
-Ma dato che è un'ottima cliente e una persona sicura e determinata...-
-Purtroppo, però, sono umana pure io e talvolta posso...-
-Ma lei, a dispetto dei difetti delle altre persone...-
-Non so cosa scegliere.- -Sa cosa scegliere.- Concludiamo contemporaneamente, scoccandoci una lunga occhiata finchè l'uomo ride. E questo mi lascia perplessa, anche se non saprei dire di preciso perchè.
-Un caffè.-
E la sua risata si spegne -Aspetta, vorresti dirmi che hai impiegato tutto questo tempo solo per prendere un caffè?!- Come siamo passati al "tu"?
-Oh no, anche per irritarla.-
E questa volta, a dispetto delle mie previsioni, ride, di nuovo. Si gira scuotendo la testa, ma non l'avrà vinta.
E' quasi arrivato al bancone quando continuo -Senza zucchero!- Si volta per annuire. -E senza latte!- E gli spunta sulle labbra un sorriso.
A portarmi il caffè, però, è un'altra cameriera, una ragazzina appena uscita da scuola, sicuramente.
Così mi ritrovo a bere un caffè nero e troppo forte per i miei gusti, senza aver ottenuto niente, anzi, cosa avrei voluto? Prendermi una piccola vendetta su quel tipo per aver... insinuato che non lavoro?
Si, è stato quello ad irritarmi, anche se in pratica... potrebbe... avere ragione. Non che io non lavori, sono uno dei legali del Ministero, mica male. Il fatto è... bè, sono i regali di Draco che sembrano tanto delle bustarelle, che mi fanno reagire così.
Mi crogiolo un po' con il mio caffè, deprimendomi a morte, finchè non mi ricordo di una riunione straordinaria e che devo alzarmi.

Seduta a prendere appunti su un processo di cui parleranno tutti i giornali, ripenso alla mia vita. Sono una ragazza di ventitre anni, ho un lavoro stabile e abbastanza gratificante, sono indipendente, come ho sempre voluto essere e come sono quasi sempre stata, ho i miei genitori, sebbene divorziati, e con loro ho un buon rapporto come non è mai stato prima d'ora. Poi ho Draco... e qua il mio morale cola a picco. Con lui ho un rapporto... basato su cosa, però? A essere sinceri sul sesso, e non sull'amore. Ci vediamo solo a casa sua o per andare a casa sua, e lì non è che guardiamo un film, parliamo o ci facciamo le coccole... tutt'altro. E subito dopo devo tornare a casa, come se non si fidasse di me, o come se fossi solo il suo scaldaletto. Non mi ha mai detto frasi come "ti voglio bene", figurarsi "ti amo", anche io ho fatto lo stesso perchè so con chi vado a letto.
E tutto questo mi fa sentire vuota e malinconica.
Le nove e trenta. Mezz'ora e mi troverò da lui, come dice il messaggio scarno arrivato tramite gufo, come desidera lui, come sono indifferente io.

No, no, come faccio a essere così in ritardo?! Dannazione! Corro sui tacchi, con un ombrello in mano e una pila di vecchi fascicoli sotto il braccio. Faccio per entrare quando mi scontro con un uomo, finendo per terra e stortandomi la caviglia. -Ahio!- mi esce dalla bocca prima di guardare in faccia l'altro -No, ancora lei!-
-Allora è proprio vero che lavori qui.-
Il cameriere di ieri mi fissa con una faccia sorridente, dimentico di avermi fatto cadere a terra.
-Non mi credeva?!-
-Ovviamente, ma è stato comunque strano incontrarti qui...- mi aiuta a rialzarmi e subito dopo si china per raccogliere i fogli.
-O magari ha fatto apposta perchè voleva vedermi?- alzo un sopracciglio, aspettando che il ragazzo torni a guardarmi.
-Soffri di manie di protagonismo? O siamo solo enormemente egocentriche?- e sorride guardandomi dal basso.
Azzuri, gli occhi sono azzurri... mi dimentico così di rispondere, passando per un'idiota.
Mi porgi i fogli e li prendo con mani leggermente tremanti.
-Va bene, per farmi perdonare domani mattina ti offro la colazione al bar, è abbastanza?-
Deve aver frainteso, mica me la sono presa per aver ricevuto dell'egocentrica, è vero, lo so anche io. Meglio così.
-Dovrai lavorare.- replico, con scarsa insistenza.
-Oh no, la caffetteria è mia, di mia sorella, a dirla tutta, ma per un po' me ne occuperò io.-
-Oh.-
-Lo prenderò per un sì. Domani alle otto!-
E se ne va, non faccio neanche in tempo a rispondere. Oh, Pansy, che ti sta succedendo?

Alla sera, a letto, non ascolto neanche i discorsi di Draco su quanto sia difficile portare avanti un'azienda, bla bla... mi limito ad  annuire e a pronunciare un "si" ogni tanto, non se ne accorge nemmeno.
Quel cameriere mi ricorda qualcuno, ha un che di famigliare, chi potrebbe essere?
Penso all'indomani. Che cappotto posso mettermi? Uhm, quello lungo nero... con gli stivali neri in camoscio, no, sono troppo belli per andare... a far colazione, ma io mi vesto sempre bene, ma domani pioverà...

Ed eccomi alle sette e quarantacinque sotto ad un ombrello, davanti alla caffetteria, indecisa se entrare.
Oh, quanti problemi! Voglio il mio caffè e l'avrò! Sto per entrare, ormai dieci minuti in ritardo quando la porta si apre...
-Era ora, pensavo volessi startene sotto l'acqua tutto il tempo!-
E poi ho l'illuminazione -Weasley! Sei uno Weasley!-


E' un bel giorno
non lasciarlo trascorrere
E' un bel giorno
non lasciarlo trascorrere
Ciò che non hai, non ti serve ora
ciò che non conosci puoi sentirlo in qualche modo
ciò che non hai, non ti serve ora
non ne hai bisogno ora
Giorno meraviglioso


 
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Salve! Spero vi sia piaciuta e che vogliate lasciare un commentino nell'attesa che io scriva il prossimo capitolo. Ad ogni modo, piccolo ringraziamento alla Gre che ha commentato prima del post, consigliando ecc.

baci








  
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