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Autore: SkyDream    15/10/2018    10 recensioni
Sulle note di "Killer"- the ready set
Gin si ritrova in camera da letto con Vermouth, circondato dai suoi peggiori vizi che lo porteranno alla morte.
Quali di questi sarà veramente il suo killer?
/«Cosa ti spaventa? – chiede con tono malizioso, poggia il calice a terra e si siede sul letto – siamo killer, potremmo morire da un momento all’altro. Potresti essere tu stesso a uccidermi»./
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin, Vermouth
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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My killer
-Song fic "Killer" by The ready set.-

 
Stuck in a limbo
Me and my sins go
I played a vicious part
I broke an unfair share of hearts
 
La pioggia scivola lenta sui vetri della grande finestra che dà sul belvedere della città.
Tokyo brulica di luci e rumori nella notte, in lontananza i lampi squarciano ancora il cielo illuminando solo a sprazzi il monolocale di Gin.
Un letto matrimoniale è affiancato alla parete della camera, i lunghi lenzuoli sono aggrovigliati e coprono le parti intime di una donna dai lunghi capelli biondi: Vermouth sorseggia del vino rosso da un calice di vetro e resta ad ammirare lo spettacolo di una Tokyo sotto la pioggia.
 
I'm no good for you
This heart ain't built for two so
Runaway, runaway
'Cause I'm no good for you.

Get in love then I'll cut you loose so,
Runaway, runa way
 
«Non dovresti stare qui» esclama una voce interrompendo il silenzio.
Non riceve risposta. Vermouth sorride mostrando i denti sotto il rossetto scarlatto ancora intatto.
Gin si accende una sigaretta e fuma, placidamente disteso sul divano poco lontano dal letto. Ammira le sinuose curve dei fianchi e del seno nudo della donna. I lunghi capelli le scivolano sulla pelle seguendo il movimento delle spalle e della schiena.
«Cosa ti spaventa? – chiede con tono malizioso, poggia il calice a terra e si siede sul letto – siamo killer, potremmo morire da un momento all’altro. Potresti essere tu stesso a uccidermi».
Gin non abbassa gli occhi, i lampi che squarciano il cielo illuminano il suo corpo da donna rendendolo ancora più eccitante. Lui non cede subito.
«Smettila di provocarmi. Non hai bisogno di fare certi giochi con me» sussurra alzandosi in piedi e salendo a cavalcioni sul letto.
Sente le lenzuola lisce e sottili sotto le dita, alza le mani e lascia scorrere i polpastrelli sulla pelle nivea della donna causandole un sorriso ancora più provocante.
Vermouth porta i palmi sul viso leggermente ruvido dell’uomo e trattiene a stento un gemito quando lui le sfiora i punti più sensibili.
 
I'mma I'mma I'mma killer
Smooth like emotions
Bottled up explosions
Intoxicating you
Learning of the truth
I'm your sentencing
Exiting through your skin
Intoxicating you
 
Gin si ferma, scende dal letto con passo felino e si dirige verso una bottiglia di tequila, non si prende nemmeno la briga di versarla in un bicchiere, riversa il contenuto direttamente nella gola senza preoccuparsi del liquido che gli scivola sui pettorali scoperti.
Vermouth torna ad aggrovigliarsi tra le lenzuola, risentita per la sconfitta subita. Lui accende un’altra sigaretta e rovista nella sua valigia alla ricerca delle pillole stordenti da cui, ultimamente, era dipendente.
Ne ingurgita due senz’acqua e si sdraia nuovamente sul divano, i nervi distesi.
Butta il capo indietro nella speranza di lasciar scorrere via anche i pensieri. Forse per far entrare meglio il fumo nei polmoni.
Esala un profondo respiro.
«Vai via.» le ordina senza più voltarsi. L’avrebbe toccata ancora e poi sarebbe fuggito come ogni volta. Avevano lo stesso destino, ne era certo.
Erano entrambi posseduti dai demoni del passato e dalla Morte, loro grande amica. Eppure sentiva che quella relazione notturna con Vermouth lo stava degradando più del sangue che correva sul corpo dei suoi cadaveri.
Non poteva possederla e ciò lo squilibrava, non lo faceva ragionare.
Apre gli occhi e nota che la donna sta facendo salire il lungo vestito rosso sul suo corpo.
«Quella roba ti ucciderà, Gin.» afferma lei indicando con lo sguardo le sigarette, l’alcol e la droga.
«Chi di voi sarà il mio killer?» chiede guardando le braccia della donna alzarsi per legare i capelli. Il mondo comincia ad offuscarsi e finalmente riesce a non pensare più alla sua vita, al suo corpo e a quella maledetta donna.
«Mi ucciderai con uno sguardo, assassina».
 
I'm your sentencing
   
 
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