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Autore: The_Storyteller    18/10/2018    0 recensioni
Siamo alla quarta storia di Saoirse Trevelyan, subito immediatamente dopo la scoperta sulla vera identità di Solas (Trespasser), dove viene raccontato il suo ritorno dal Crocevia e la reazione di chi è rimasto al Palazzo d'Inverno.
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cullen, Dorian Pavus, Inquisitore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cullen tamburellava nervosamente le dita sul tavolo, mentre Josephine tentava di far ragionare i rappresentanti dell’Orlais e del Ferelden. Al Sacro Concilio tutti sapevano che i qunari minacciavano un piano d’invasione, e cosa stavano facendo quei buffoni? Continuavano a discutere se smantellare o meno l’Inquisizione!
“Le priorità innanzi tutto.” pensò sarcasticamente il comandante. Non era meglio aspettare il ritorno dell’Inquisitore?
Il suo ritorno, il ritorno di sua moglie… Cullen doveva ancora abituarsi alla fede che portava alla mano sinistra, ora nascosta dal guanto dell’uniforme. Erano passati solo cinque giorni dall’inizio del Sacro Concilio, solo cinque giorni da quando lui le aveva fatto quella proposta improvvisa e lei aveva accettato con gioia.
Ma quel momento di felicità era stato interrotto dalla scoperta del qunari morto al Palazzo d’Inverno e del piano di invasione della Viddasala. Ora Saoirse si trovava nel Darvaarad insieme a Dorian, Cole e il Toro di Ferro ad affrontare chissà quali pericoli. E rimaneva ancora il mistero sull’agente di Fen’Harel.
La discussione con gli ambasciatori si stava animando e Cullen stava per perdere la pazienza, quando all’improvviso un soldato dell’Inquisizione entrò di corsa nel sala.
- L’Inquisitore è tornato!- disse ad alta voce. Cullen stava per rallegrarsi per la notizia quando notò il volto del soldato: era agitato, quasi sconvolto.
– Dove si trova ora l’Inquisitore?- chiese la Divina Victoria, ossia Leliana, preoccupata.
Il soldato non riusciva a rispondere: - L’Inquisitore…lei…-
Cullen si alzò e raggiunse il soldato: - Dov’è lady Trevelyan? Che cosa le è successo?-
L’uomo era sempre più disperato, ma la risposta del soldato lo sconvolse: - Lady Trevelyan è ferita gravemente. L’hanno portata nella sua camera e stiamo aspettando l’arrivo dei guaritori.
 
Cullen corse a perdifiato verso la camera di Saoirse. Sua moglie aveva affrontato demoni, draghi, non morti, templari rossi, venatori. Aveva sconfitto quel maledetto Corypheus ed era sempre tornata sana e salva. Non poteva perderla adesso, non ora che avevano appena iniziato la loro vita insieme.
Raggiunse l’ala del palazzo dove si trovava la stanza di Saoirse e fuori la porta trovò tutti i suoi amici e alleati dell’Inquisizione. Anche loro sembravano agitati e tempestavano di domande Dorian, Cole e il Toro di Ferro; ma non riuscivano ad ottenere alcuna risposta, perché tutti e tre erano sconvolti e non riuscivano a parlare. Il mago del Tevinter, in particolare, si teneva la testa tra le mani.
– Dorian…- lo chiamò Cullen. Dorian alzò la testa: aveva gli occhi gonfi e arrossati.
– Dorian, ti prego, che cosa è successo?- chiese il comandante cercando di trattenere la disperazione.
 
Dorian era ancora scosso. Saoirse, la sua amica, era stata a un passo dalla morte. Quando era scappato dal Tevinter, quando aveva deciso di iniziare una nuova vita, non avrebbe mai immaginato di trovare degli amici. Dopo aver aiutato Saoirse al castello di Redcliffe a sconfiggere Alexius pensava che sarebbe stato scaricato, buttato via come una cartaccia. Invece lei lo aveva accolto nell’Inquisizione, lo aveva ascoltato e aiutato con suo padre. Aveva accettato la sua “diversità”, il suo amare gli uomini, ed erano diventati grandi amici. Lui si era divertito un sacco a punzecchiarla all’inizio della sua relazione con Cullen, e aveva adorato quando lei tentava di nascondere il suo imbarazzo cercando di cambiare discorso. Avevano affrontato tanti nemici insieme, e ora lei rischiava di morire. Dorian non voleva perderla, non ora che sarebbe dovuto ritornare nel Tevinter a prendere il posto di suo padre nel Magisterium, non ora che avrebbe avuto bisogno del supporto della sua amica. Avrebbe voluto fare molto di più…
 
Dorian si costrinse a raccontare a Cullen ciò che era successo, anche se sentiva ancora un peso al cuore: – Avevamo raggiunto la base dei qunari per fermare il “Soffio del drago”. Beh, non ci aspettavamo un vero drago, ma alla fine lo abbiamo liberato. Poi abbiamo inseguito la Viddasala fino a un Eluvian, e lì ci ha detto…che…- si interruppe un attimo.
Tutti gli altri si erano nel frattempo avvicinati a lui.
– Che cosa ti ha detto?- lo incalzò Cassandra.
Dorian terminò la frase con un filo di voce: -Solas…è lui l’agente di Fen’Harel.-
Tutti rimasero sorpresi da quella rivelazione: come aveva potuto tradirli così? Che cosa aveva in mente di fare?
Ma Dorian proseguì il suo racconto: -Abbiamo inseguito la Viddasala attraverso altri specchi, abbiamo affrontato dei saarebas, poi stavamo per entrare nell’ultimo Eluvian. Ma si è chiuso subito dopo che era entrata Saoirse. Non sapevamo cosa fare, abbiamo provato in ogni modo ad attivarlo. E quando finalmente si è aperto di nuovo e lo abbiamo oltrepassato, abbiamo trovato decine di qunari pietrificati, compresa la Viddasala. E poi…abbiamo trovato Saoirse.-
Dorian si interruppe di nuovo, mormorando alcune imprecazioni in tevene, mentre Cole gli mise una mano sulla spalla. Il mago riprese il discorso: -Era di fronte a un Eluvian gigantesco e il suo avambraccio sinistro era circondato dalla luce dell’Ancora. Durante il percorso era diventata sempre più instabile e potente, ma in quel momento la stava uccidendo. Ho tentato in ogni modo di placare il suo dolore, ma…il Creatore mi perdoni!- esclamò Dorian all’improvviso, mentre alcune lacrime gli rigavano le guance.
Il Toro di Ferro si avvicinò a lui e lo consolò: -Dorian, tu non c’entri, abbiamo fatto il possibile per aiutarla- poi rivolgendosi a Cullen continuò il racconto: -Alla fine abbiamo dovuto amputarle l’avambraccio. È stata lei stessa a dirci di farlo. “L’Ancora non c’è più” ci disse. Poi abbiamo usato tutte le pozioni che ci erano rimaste e Dorian ha usato qualche incantesimo per cauterizzare la ferita. Ma Saoirse stava perdendo un sacco di sangue, e poco dopo è svenuta. Stavamo per fare tutta la strada di prima per ritornare qui al Palazzo, ma poi il ragazzo- e indicò Cole -ha trovato un altro Eluvian che portava direttamente al Crocevia, ed eccoci qua- terminò il Toro.
Cullen si sedette di peso su una sedia, a pensare a tutte le cose che aveva appena ascoltato. Fissava il pavimento senza dire una parola, mentre Thom Rainier gli mise una mano sulla spalla. Il silenzio si era impossessato di tutti loro; persino Vivienne, che non esternava mai i propri sentimenti, appariva scossa.
All’improvviso Cole cominciò a mormorare alcune parole, che poi divennero frasi di senso compiuto: -Tu mi hai mostrato che in questo mondo ci sono cose che valgono, Inquisitore. Ciò che devo fare non mi dà alcuna gioia.- Si girarono tutti verso di lui, mentre continuava a parlare: -Non devi necessariamente distruggere questo mondo. Te lo dimostrerò.- -Mi piacerebbe molto scoprire di essermi sbagliato ancora una volta, credimi.-
All’inizio non capirono, ma dopo realizzarono che Cole stava riportando frasi dette da altri. Ma chi? In qualche modo c’entrava l’Inquisitore, ma chi era l’altra persona coinvolta? Poi Cole ebbe un leggero tremore, e parlò ancora: -Voleva aiutarla, ha fatto quel che poteva. Ha indicato la via da seguire. Il suo cuore è diviso, lacerato. Condannare un mondo per salvarne un altro-
Stavano per chiedergli cosa volesse dire, ma in quel momento uscirono i guaritori. Cullen si diresse verso di loro con apprensione e chiese delle condizioni di Saoirse. Loro risposero che le sue condizioni erano stabili, ma che aveva perso molto sangue e che quindi doveva riposare. L’uomo poi chiese se fosse possibile vederla e i guaritori acconsentirono, a patto che non la svegliasse.
 
Cullen si avvicinò al letto dove riposava sua moglie e si mise alla sua destra. La osservò: era molto pallida e il suo viso appariva turbato. La mano destra, chiusa leggermente a pugno, stava sul ventre, mentre ciò che rimaneva del braccio sinistro riposava lungo il fianco. L’uomo si sedette e prese delicatamente la mano di Saoirse, carezzandola sul dorso, e pian piano le dita di lei si distesero, liberando la fede nuziale.
Cullen la notò sorpreso, poi alcune lacrime di commozione cominciarono a scendere dagli occhi: nonostante quello che aveva passato, nonostante il dolore al braccio, Saoirse aveva salvato quel simbolo d’amore che la legava al comandante. Cullen si riteneva un uomo fin troppo fortunato per aver conosciuto quella donna che gli aveva cambiato la vita.
Si sedette vicino a lei e la strinse in un abbraccio, e rimasero così fino al mattino successivo.
 
Un mugolio svegliò Cullen. Saoirse lo stava guardando dolcemente mentre gli stringeva la mano.
–Buongiorno caro- disse lei. Cullen la strinse a sé, mentre cercava di trattenere lacrime di gioia.
– Ho avuto tanta paura per te- confessò l’uomo.
–Ci vuole ben altro per farmi fuori- scherzò la donna, ma il suo sorriso sparì dopo aver visto il suo braccio mutilato, e divenne malinconica. I due restarono abbracciati in silenzio per un po’, poi Cullen le disse: -I ragazzi mi hanno raccontato quello che è accaduto, ma manca ancora una parte. Cosa è successo mentre eri da sola dall’altra parte dell’Eluvian? Chi hai incontrato?-
Saoirse rimase un attimo in silenzio, poi rispose a suo marito: - Ho trovato Solas-
Cullen si rabbuiò in viso: -I ragazzi mi hanno detto di lui, che è un agente di Fen’Harel…-
-No…- lo interruppe lei – Lui è Fen’Harel.
L’uomo non fece in tempo a sorprendersi che Saoirse parlò ancora: - Lui ha creato il Velo per esiliare gli Evanuris, dopo che avevano ucciso Mythal. Ma così facendo ha condannato gli antichi elfi alla loro fine. E ora…vuole riportare in vita il loro mondo, a costo di distruggere questo- Non c’era rabbia nella voce della maga, solo tanta tristezza.
Cullen rimase sconvolto da queste rivelazioni: Solas, uno dei membri dell’Inquisizione, colui che aveva capito il collegamento tra l’Ancora e lo Squarcio, adesso si rivelava un traditore! Non riusciva a trattenere la rabbia: - Maledizione! Giuro che se me lo trovo davanti...!
- Cullen, no!- esclamò Saoirse. L’uomo le rivolse uno sguardo interrogativo.
– Non dire così, ti prego.-
Saoirse si guardò il braccio sinistro, poi continuò: - Solas mi ha aiutato tante volte. È stato lui a impedire che l’Ancora mi uccidesse. Ciò che vuole fare è terribile, ma io…- la sua voce si stava incrinando, e alcune lacrime le sgorgarono dagli occhi. 
– Lui è mio amico, Cullen, devo salvarlo da sé stesso. Gli ho promesso che gli avrei fatto cambiare idea…-
Saoirse stava ormai piangendo, e Cullen la prese fra le braccia per consolarla. Come avrebbero potuto impedire a un dio elfico di distruggere tutto il Thedas? Troppe domande gli frullavano per la mente, ma una cosa era certa: l’Inquisizione era ancora necessaria. 
   
 
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