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Autore: Ellygattina    20/10/2018    2 recensioni
Sakura, la migliore investigatrice di Konoha, ha già risolto brillantemente molti casi difficili nella sua breve ma sfavillante carriera, eppure questa volta si trova a maledire questa sua abilità. Purtroppo i fatti accusano chiaramente qualcuno di troppo vicino a lei per potersi comportare come sempre ma non è neanche capace di sottrarsi al dovere. Cosa succederà alla resa dei conti?
*Questa storia avrebbe dovuto partecipare all'iniziativa «4 DAYS - t e m a: angst&noir - II° Edizione» indetta dal forum Torre di Carta*
Storia pubblicata anche su AO3 con lo stesso nickname.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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La stimata detective di Konoha Sakura Haruno si muoveva in fretta per le vie della città senza nemmeno far caso a dove andava, diretta verso la casa del suo fidanzato. Il cuore le batteva forte contro le costole, ma non per la felicità di vederlo come accadeva un tempo, perchè la sua purtroppo non sarebbe stata una visita di piacere, bensì la condanna del ragazzo che aveva sempre amato più della sua stessa vita, e ancora non si capacitava di ciò che aveva però inequivocabilmente scoperto dopo mesi di indagini. Il caso del misterioso killer che nell'ultimo anno aveva ucciso tanti esponenti di spicco del governo senza lasciare alcuna traccia era stato il suo incubo fino a poche settimane prima, quando aveva scoperto per caso una nuova pista che l'aveva in breve portata dove non avrebbe mai voluto arrivare.
Incredula e sconvolta come mai le era successo nella sua breve vita, Sakura aveva provato a convincersi che fosse tutto un terribile errore, ma alla fine era stata costretta ad arrendersi all'evidenza e a radunare le forze per compiere un gesto che le straziava il cuore al solo pensiero. Un tempo era stata felicissima di vedersi assegnare quell'indagine, l'ennesimo segno della grande fiducia che riponevano in lei i suoi superiori, eppure adesso avrebbe dato qualsiasi cosa per poter tornare indietro, rifiutarlo e trasferirsi lontano, dove la notizia della cattura di Sasuke Uchiha non l'avrebbe mai raggiunta.
Ricordava confusamente come lui l'avesse stretta a sé la sera tardi per darle coraggio e conforto a ogni buco nell'acqua che faceva, dicendole con calma che la migliore detective della città sarebbe stata sicuramente in grado di risolvere il mistero, e lei aveva sorriso rinfrancata tornando al lavoro il giorno dopo con più grinta di prima. La fiducia del fidanzato era stata la migliore delle medicine contro la frustrazione di essere sempre un passo indietro rispetto all'uomo che tra sé aveva cominciato a considerare un genio, e le venivano le lacrime agli occhi al pensiero che l'aveva sempre avuto accanto senza rendersene conto. Ignara della terribile verità, gli aveva parlato per mesi dei suoi piani per incastrarlo, che puntualmente fallivano senza che riuscisse a capacitarsene, per poi rifugiarsi tra le sue braccia e farsi consolare proprio da colui che poco prima aveva avuto le mani sporche del sangue dell'ennesima vittima che aveva tentato inutilmente di salvare. E chissà quante volte il suo Sasuke, mentre la stringeva affettuosamente da dietro e le baciava il collo prima di fare l'amore, aveva sorriso tra sé chiamandola stupida come aveva sempre fatto da ragazzino, quando lei gli moriva dietro ottenendo in cambio solo sguardi sprezzanti e parole dure. Chissà se lui l'aveva mai amata per davvero o se si era fidanzato con lei soltanto per coprirsi le spalle, certo che non sarebbe mai arrivata alla soluzione? Forse non l'avrebbe mai saputo, e una parte di lei quasi ci sperava, ma la situazione, nonostante la sua risolutezza a compiere il proprio dovere fino in fondo, era comunque troppo assurda e difficile per poter sapere come sarebbe andata a finire. Sarebbe riuscita a guardarlo negli occhi e pronunciare la frase di rito, quel “Ti dichiaro in arresto” che di solito le dava una soddisfazione incredibile perchè era il trionfo della giustizia e della legalità? Sakura non lo sapeva, e ad essere sincera, non sapeva nemmeno se sarebbe uscita viva da quell'appartamento e se qualcuno avrebbe mai ritrovato il suo corpo. Data la spietatezza del criminale in questione, non era escluso che avrebbe riservato anche a lei lo stesso trattamento degli uomini uccisi. Magari non avrebbe fatto nemmeno in tempo a finirla quella dannata frase che un proiettile l'avrebbe trapassata ponendo fine alle sue sofferenze, ma in fondo la cosa non le importava più di tanto. Forse dopotutto era persino arrivata a desiderarla la morte, pur di non vedere il grande amore della sua vita dietro le sbarre, e una parte di lei sapeva che se non si era uccisa da sola alla scoperta della verità era stato solo per il suo senso di colpa nei confronti delle vittime e per il briciolo di orgoglio che ancora le restava nonostante lo smacco peggiore che avesse mai ricevuto.
Mentre sprofondava nei meandri della più nera disperazione aveva infatti sentito anche qualcos'altro risvegliarsi nel suo petto. Qualcosa che le aveva impedito di prendere la sua pistola d'ordinanza e fare fuoco, rendendo inutile tutto il lavoro che aveva fatto su se stessa negli anni per arrivare dove si trovava adesso. Era stata una bambina troppo fragile e insicura Sakura, un corpicino che un tempo aveva avuto in sé più complessi che altro, ma un giorno aveva finalmente imparato che anche lei poteva farcela e il lavoro che aveva scelto di fare con entusiasmo e bravura ne era la prova schiacciante.
Da quel momento era sbocciata come i fiori di cui portava il nome, diventando una donna forte e sicura che nessuno era più riuscito a intimidire in alcun modo, al punto che i colleghi vociferavano già che un giorno sarebbe arrivata a capo del dipartimento, ma i sakura erano anche il simbolo della caducità della vita umana e mai come negli ultimi giorni la ragazza aveva riflettuto su questa triste verità, immedesimandosi stranamente negli antichi samurai che un tempo li avevano presi come simbolo. Chi l'avrebbe mai detto che la grande Sakura Haruno, all'apice del suo successo in tutti i sensi, sarebbe stata sconfitta proprio da colui che era sempre stato la sua massima gioia e il suo più grande tormento?
Nel frattempo aveva raggiunto la sua porta con il cuore in gola e il respiro affannato, avvertendo un'orribile sensazione di dèja-vu al pensiero di quante volte si era trovata nella medesima situazione per i più svariati motivi, ma si fece coraggio ricordando a se stessa le validissime ragioni che l'avevano portata lì. Non era il momento di esitare o i crimini non sarebbero mai finiti. Chissà, forse di lì a poco avrebbe anche avuto la risposta di cui aveva bisogno per convincersi di star facendo la cosa giusta condannando Sasuke. Dopotutto il suo fidanzato le doveva esaurienti spiegazioni e lei le avrebbe ottenute come era giusto che fosse.
Forte di questa nuova consapevolezza, si concesse un bel respiro e suonò il campanello, aspettando con ansia che il ragazzo le aprisse.

Cosa ci fai qui, Sakura? E' successo qualcosa?” le chiese dopo aver richiuso la porta alle sue spalle.
So tutto, Sasuke” rispose la giovane con gli occhi chiusi trovando poi chissà dove il coraggio di voltarsi e affrontarlo a viso aperto.
Non capisco di cosa stai parlando” asserì lui tranquillo.
Lo sai invece. Parlo del caso che mi hanno affidato mesi fa” ribattè lei, accorgendosi con orrore che la voce le tremava e che gli occhi erano sicuramente diventati lucidi. Perchè doveva essere così difficile?
L''hai capito alla fine” disse Sasuke dopo qualche attimo di silenzio e a Sakura si mozzò il respiro in gola. Non si era aspettata che avrebbe ammesso implicitamente le sue colpe ma decise all'istante che forse questo era stato anche peggio. In realtà sapeva abbastanza da escludere con certezza la possibilità di essersi sbagliata sul suo conto, ma se il ragazzo avesse negato, avrebbe potuto avere un po' più di tempo per accettare la cosa ed essere magari più preparata, di lì a qualche mese, a dirgli addio per sempre. Così invece...
Perchè?” le uscì poco dopo mentre le lacrime le riempivano gli occhi a tal punto da farle vedere a stento il volto del ragazzo che amava. Non era neanche riuscita a capire se il suo tono fosse di scherno oppure no... Per quale motivo doveva sempre nascondere così bene tutto ciò che provava?
Ho dovuto farlo, Sakura. Punto e basta” le rispose lui in tono terribilmente definitivo, ma la ragazza non era disposta a lasciar correre questa volta.
Non è una risposta!” si inalberò decisa ma con la voce che comunque le tremava.
Hai una vaga idea di cosa significhi crescere come sono cresciuto io? E soprattutto cosa voglia dire scoprirne di colpo le ragioni?” ribattè il giovane con rabbia, facendola istintivamente arretrare con gli occhi spalancati per lo stupore mentre Sasuke, senza aspettare la risposta, le raccontava una storia orribile che non avrebbe mai voluto sentire e che la fece vergognare terribilmente di tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento. Era andata a casa sua per arrestarlo imponendosi di mettere da parte i suoi sentimenti, ma come poteva farlo dopo aver saputo per chi stava lavorando? La famiglia Uchiha era stata trovata morta in circostanze misteriose quando lui era ancora piccolo, ma solo un paio d'anni prima, alla scomparsa del fratello maggiore Itachi, aveva scoperto che si era trattato di un omicidio ordinato proprio dal governo stesso per ragioni politiche, maturando così l'idea della vendetta. Gli unici superstiti a quel “tragico incidente” non erano mai andati d'accordo, separandosi per questo appena possibile, ma mentre portava via dalla casa del defunto fratello i pochi oggetti che gli interessavano prima di venderla, Sasuke aveva trovato per caso dei documenti ben nascosti che provavano tutto, e immaginando che Itachi fosse morto proprio per aver scoperto la verità, aveva deciso di agire di persona a distanza di tempo, ringraziando di essere stato lui a trovarli per primo.
Sakura si sentì male e pianse ascoltando quella storia, sentendosi sprofondare sempre di più ad ogni parola in quel baratro di dolore e confusione che la tormentava da giorni. Come avrebbe fatto a continuare a vivere in una situazione simile? Qualunque strada avesse scelto sarebbe stata uno sbaglio nei confronti di qualcuno e di certo mai e poi mai avrebbe potuto mettere da parte una rivelazione del genere...

Non è possibile, stai mentendo. Vuoi solo prenderti gioco di me come hai sempre fatto!” lo accusò alla fine con le guance inondate di lacrime, in un estremo tentativo di salvare la sua integrità mentale, estraendo la pistola con le mani che le tremavano per cercare disperatamente di mettere fine in qualche modo a quell'incubo senza tuttavia riuscirci.
Che cosa credi di fare, Sakura?” urlò quasi Sasuke, tentando istintivamente di portargliela via.
Non ti avvicinare!” lo minacciò la ragazza, schivandolo e impugnando meglio l'arma per poi lasciar partire senza volerlo un colpo che lo ferì leggermente a un braccio.
Non ti permetterò di fermarmi!” dichiarò convinto il ragazzo, ignorando il dolore e dando vita a una breve lotta che fece finire entrambi a terra.
Senza neanche sapere come, poco dopo la giovane si ritrovò a cavalcioni del fidanzato, a bagnargli la maglia con le proprie lacrime, con la pistola in una mano e l'altra che gli bloccava le braccia sopra la testa.

Vuoi uccidermi, Sakura?” le chiese lui serio, guardandola fisso negli occhi mentre questa tremava in maniera inontrollabile.
Non posso permetterti di continuare” gli rispose lei tra i singhiozzi cercando di prendere la mira. Non sapeva nemmeno lei se voleva davvero ucciderlo o fare cosa, in realtà ormai non capiva più nulla. Si era istintivamente preoccupata per la ferita che gli aveva inferto avvertendo l'impulso di medicargliela e lasciar perdere tutto, ma un attimo dopo l'idea di esserci riuscita l'aveva quasi consolata, dandole l'illusione di avere ancora un briciolo di controllo.
Stranamente Sasuke non stava facendo nulla per fermarla, anche se probabilmente ci sarebbe riuscito senza troppi sforzi, ma ormai per lei era difficile soffermarsi su un pensiero per più di pochi secondi e trovare la soluzione a quell'enigma non rientrava certo nelle sue priorità.
L'unica cosa che sapeva era di stare sprofondando sempre di più in una voragine oscura di dolore e follia che a un certo punto le impose di premere il grilletto senza che il fidanzato muovesse un muscolo, ma un attimo prima di uccidere l'uomo che l'aveva condannata, rivolse l'arma contro se stessa.
Ormai incapace di ragionare, si accorse a malapena, con un piccolissimo barlume di felicità, che Sasuke, intuendo all'ultimo le sue intenzioni, spalancò gli occhi sorpreso accennando un movimento senza però poter fare nulla, perchè un istante dopo gli crollò esanime sul petto in un lago di sangue lasciandolo sotto shock ad accarezzarla inutilmente per chissà quanto tempo prima che i suoi colleghi riuscissero a trovarli...



Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi sia piaciuta e di non aver fatto pasticci, dal momento che è la prima volta che provo a scrivere qualcosa su questo genere. :)
Stranamente sono abbastanza soddisfatta del risultato ma l'ultima parola spetta ovviamente a voi, se avrete voglia di farmi sapere le vostre opinioni al riguardo aiutandomi a migliorare. Nel frattempo ringrazio di cuore anche tutti coloro che hanno semplicemente letto, nella speranza di non aver deluso le vostre aspettative. <3
Penso di non avere altro da dire, quindi per ora vi saluto.
Bacioni e alla prossima,
Ellygattina


P.S: Come ho già scritto nell'introduzione, questa storia avrebbe dovuto partecipare all'iniziativa « angst&noir » indetta dal forum Torre di Carta, ma non essendo riuscita a rispettare il limite di parole consentito (2036 su un massimo di 1500, con la possibilità di arrivare a 1650... -_-' ), ho dovuto ritirarmi dalla gara. Se ciò che avete letto vi è piaciuto, però, ringraziate anche i suoi admin che mi hanno dato l'idea con il prompt “A vorrebbe uccidere B, ma finisce col suicidarsi”.
Alla prossima e buonanotte (o buona giornata per domani)!

  
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