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Autore: Lost on Mars    22/10/2018    4 recensioni
Ti prego, perdonami. Non sei un peso, sei un dono e io sono uno stupido.
E un momento dopo le loro fronti sono appoggiate l’una a l’altra, le lacrime di Lily continuano a scendere incontrollate, ma lei non sa se siano lacrime di tristezza o di felicità, perché subito dopo lui dice qualcosa che non ha mai detto prima, la più segreta delle verità, che in quel momento pesa quanto l’intero universo.
Ti amo.
[Ispirata a "L'eleganza delle stelle" di Ultimo]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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L’eleganza delle stelle
 
E poi se si potesse ti porterei altrove
dove questi palazzi diventano un fiore.
 
Lily respira piano quando dorme. Così piano che sembra che non stia respirando affatto. Ed è deliziosa, con il viso premuto contro il cuscino, i capelli rossi in disordine e arruffati, che le coprono la fronte e le guance; si rannicchia in un modo dolce e quasi infantile, come se volesse proteggersi da qualcosa, e quasi sempre si tira su la coperta fino al mento, perché è freddolosa e odia avere i brividi di notte. Scorpius lo sa perché Lily si è addormentata nel suo letto e non sa come riportarla nella sua stanza, dato che i ragazzi non possono entrare nei dormitori femminili. Il tessuto smeraldino delle coperte la avvolge come un bozzolo, lui si è tirato su a sedere, con la schiena appoggiata alla spalliera e una mano ad accarezzarle piano i capelli, mentre la guarda dormire.
Non sa che ore siano, né sa quanto tempo sia passato da quando Lily è sgattaiolata nel dormitorio maschile. Sa solo di essere stato svegliato da un sussurro, che ha poi scoperto essere un singhiozzo, di essersi ritrovato Lily seduta sul suo letto e in lacrime per qualcosa che non ha voluto dirgli, e di averla sentita chiedergli se potesse dormire con lui perché da sola non ci riusciva.
Scorpius non ha fatto nessuna domanda e le ha semplicemente fatto posto accanto a lui, nel letto a baldacchino abbastanza grande per entrambi. Lily, col suo pigiama invernale grigio, è sgusciata nelle lenzuola veloce come una lucertola e si è fatta piccola tra le braccia di Scorpius, ricevendone il calore e la protezione. Solo quando si è addormentata, Scorpius l’ha lasciata andare e si è tirato su. Il sonno sembra essere andato via del tutto, la concezione del tempo non esiste: da quanto Lily è lì con lui? Un’ora? Due ore? Tutta la notte? I dormitori Serpeverde sono sempre tetri, non si capisce quando sorga e quanto tramonti il sole, ma Scorpius dentro di sé sente che potrebbe rimanere per giorni interi in quella situazione, senza stancarsi mai. Con Lily che dorme pacificamente nel suo letto, a sentire il lieve suono del suo respiro, a toccarle gentilmente i capelli che tanto adora e ad aspettare che apra gli occhi, sapendo quanto lei sarebbe felice di vedere proprio lui come prima cosa al suo risveglio. E non importerebbe Albus che lo riempie di domande inquisitorie, che gli fa finte scenate di gelosia perché, come gli ha detto più volte, se le spezzi il cuore io ti spezzo le braccia, non m’importa che sei il mio migliore amico.
Ma non vorrebbe che Lily fosse lì solo perché da sola non riesce ad addormentarsi, non vorrebbe vederla così impaurita, con il volto bagnato di lacrime, non vorrebbe sentirla parlare con la voce che trema, ridotta ad un sussurro strozzato dal pianto. Vorrebbe poterla vedere davvero spensierata, come tutte le ragazze di sedici anni dovrebbero essere. Ma Lily porta dentro di sé una radicata tristezza, che cresce giorno dopo giorno, germogliata in silenzio, le cui spine non hanno mai smesso di graffiarle il cuore e che ha deciso di venire a galla tutto insieme, in quegli ultimi mesi, senza che nessuno sia riuscito a capire il perché.
Vorrebbe portarla via da quella prigione nella sua testa, da quel palazzo mentale all’apparenza così accogliente, come fosse un rifugio, ma le cui mura cambiano, tradiscono e colpiscono alle spalle. Ma Scorpius non sa come fare, così la stringe forte a sé durante quelle notti in cui il vento nel palazzo di Lily sfonda porte e finestre e ulula più feroce che mai.
E ciò che fa più male è la consapevolezza di poterla proteggere da tutto, tranne che da se stessa.
 
[…] ti costruirei un mondo da metterti in tasca
 così potrai scappare se un giorno ti stanca
 
È una bella mattinata di febbraio e il sole alto nel cielo combatte contro il sottile strato di neve che ricopre qualsiasi cosa. L’intera scuola è in subbuglio perché in ogni Sala Comune è stato ritrovato un avviso in cui si comunica che la visita ad Hogsmeade è stata organizzata proprio per il giorno di San Valentino. Le ragazze peri corridoi non parlano d’altro, si danno consigli su cosa indossare, su chi invitare, altre si pavoneggiano per essere state invitate da qualcuno di molto popolare; i ragazzi cercano di evitare pasticcini e cioccolatini riempiti con qualche filtro d’amore alquanto scadente e s’interrogano su cosa si possa regalare ad una ragazza.
Lily finisce in silenzio la colazione, bevendo un ultimo sorso di tè caldo, mentre Albus al suo fianco legge fittamente degli appunti di Trasfigurazione per l’imminente test di metà trimestre e Scorpius, di fronte a lei, ha preso un’altra fetta di torta al cioccolato.
Si sente stranamente serena e vuole conservarsi così il più a lungo possibile. Si sofferma a guardare Scorpius mangiare e sul suo volto nasce un sorriso spontaneo, finché lui non alza lo sguardo e le chiede cosa sia successo. Lily risponde che va tutto bene, ma sente una goccia di tristezza solcare la patina della sua serenità. Vorrebbe che Scorpius smettesse di essere sempre così preoccupato per lei.
Lily lo sa, che lui lo fa perché le vuole bene, perché è il suo ragazzo, perché farebbe di tutto pur di renderla felice, ma una piccola parte si sé non fa che desiderare di non essere sempre così sotto controllo.
Scorpius ha paura. Anche Lily ha paura di se stessa a volte, dei suoi pensieri, dei suoi momenti di buio, in cui non fa che cadere in un baratro senza fine. Le piacerebbe per una volta vivere una giornata come una ragazza normale. Le piacerebbe smettere di essere Lily Potter e di svegliarsi nel corpo e nella mente di chiunque altro.
Ma non si può scappare dalla propria vita o dal mondo in cui ci si trova, questo Lily lo sa bene. Sarebbe bello se esistesse un incantesimo che permette di scappare da un’altra parte per un po’, di rifugiarsi in luogo misterioso, tutto da esplorare. Ma è curioso quel loro mondo di maghi: esiste un incantesimo per tutto, tranne che per le cose che importano davvero.
Lo dice anche a Scorpius, mentre lui le prende la mano per il corridoio del secondo piano. Saprebbero essere capaci di utilizzare una simile magia, se solo esistesse?
Lo vede sorridere dolcemente, e lui risponde che esistono già un sacco di magie che permettono di dimenticarsi di tutto per un po'.
E quali?
Lily assume un cipiglio curioso e lo incita a continuare. E per tutta risposta, dopo aver controllato che non ci sia nessuno nei paraggi, Scorpius le prende con delicatezza il viso tra le mani e l’attira a sé, dandole un bacio che le fa davvero perdere il contatto con la realtà e la trasporta in un mondo tutto nuovo. Eccola quella banalissima magia, vecchia come il mondo. Subito dopo Lily sorride, mordendosi quasi involontariamente le labbra. E si chiede, mentre la sua goccia di tristezza continua a scendere inesorabile, dove sarebbe in quel momento se Scorpius non fosse lì con lei.
 
Non posso darti più quello che chiedi
Ti dedico un sogno ma tu non lo vedi.
L’amore non esiste ma è quello in cui credi.
 
A volte è complicato. È complicato reagire, pensare e non lasciarsi prendere dal panico.
È difficile quando Lily non parla per ore intere e poi esplode senza filtrare nemmeno uno dei suoi pensieri. Alcuni di essi sono cattivi, altri stupidi, altri ancora disperati e illogici. È difficile vederla così bugiarda e così sincera allo stesso tempo, con gli occhi lucidi, ma che si rifiutano di piangere ancora, perché sono stanchi di farlo, com’è stanco il suo viso di venir bagnato e poi asciugato.
È complicato perché non tutte le cose che Lily sta dicendo sono prive di senso e fondamento e Scorpius non sa cosa dire per smentirla, perché non si può smentire la verità. E non sa nemmeno cosa dire per calmarla, perché adesso il suo cervello sta lavorando altrove, sta elaborando le parole di lei e le sta traducendo in sensi di colpa e amarezza, in tristezza e rabbia, che lo portano a dire cose che non vorrebbe mai dire, che non vorrebbe mai nemmeno pensare.
Perché quelle parole concretizzano le più profonde paure di Lily e per un attimo la lasciano immobile, come pietrificata. Incredula, le uniche cose che riesce a fare sono sbattere velocemente gli occhi e respirare lentamente con la bocca. Il mondo rallenta, comincia a girare. Una vocina nella sua testa le dice che non lo ha detto davvero. Non è possibile che lo abbia detto davvero, di conseguenza non può essere successo. Però la verità è ben altra. Scorpius ha davvero pronunciato quelle parole che adesso lacerano qualsiasi cosa ci sia tra di loro e, distruttive, sconvolgono l'anima di Lily come una tempesta sconvolge il mare.
Lily sa di non essere una persona facile. Sa che è difficile starle dietro il più delle volte, che è difficile gestire i suoi sbalzi d’umore, lasciarsi scivolare addosso certe cose, capire quando non ce la fa più senza neanche chiederglielo. Lo sa e se ne dispiace, lo sa e si odia per non essere capace a migliorare, lo sa e si da della stupida per aver creduto che Scorpius fosse diverso.
E in questo momento si chiede perché. Cosa, in un imprecisato momento nel tempo, l’ha portata a convincersi che Scorpius potesse farcela? Chiude gli occhi per un breve istante e la sua mente ha già trovato la risposta.
Perché ha ingenuamente sperato, per tutto questo tempo, che a legare loro due ci fosse qualcosa di diverso da tutto il resto, qualcosa di potente e indistruttibile, la magia più grande del mondo.
Ma l’amore non esiste. Non esiste. Non esiste più!
E poi, quando si rende conto di aver iniziato a piangere, incrocia per una frazione di secondo gli occhi azzurriin cui ha sempre trovato l'unico appiglio, che adesso le sembrano più freddi che mai, e scappa via, correndo veloce, finché non sente il cuore scoppiarle nel petto. E non per la fatica.
Si ferma, appoggiata al muro di pietra. È gelido, proprio come lo sguardo di Scorpius pochi minuti prima. Ma le sue lacrime sono calde, proprio come il tocco delle dita sul suo braccio destro. Alza gli occhi, la vista è appannata, ma lo sguardo di Scorpius non è più freddo. Lui l'ha rincorsa e ha il fiatone.
C’è qualcosa nei suoi occhi, qualcosa di indecifrabile. Forse è pentimento, forse è paura. Forse sono entrambe le cose. E poi le sue labbra si muovono lente, la sua voce affaticata è appena un sussurro.
Ti prego, perdonami. Non sei un peso, sei un dono e io sono uno stupido.
E un momento dopo le loro fronti sono appoggiate l’una a l’altra, le lacrime di Lily continuano a scendere incontrollate, ma lei non sa se siano lacrime di tristezza o di felicità, perché subito dopo lui dice qualcosa che non ha mai detto prima, la più segreta delle verità, che in quel momento pesa quanto l’intero universo.
Ti amo.
E Lily ricomincia a crederci: l’amore esiste ancora e adesso è tutto vero.
 
Saresti la risorsa per ogni sorriso,
sarebbe la tua vita il tuo film preferito
 
Sognando, ricorda un meraviglioso giorno d’estate, il giorno in cui ha assaggiato per la prima volta la felicità. C’è il sole alto nel cielo, l’aria è afosa e nella sua stanzetta alla Tana il caldo è insopportabile. Gioca distrattamente con una ciocca di capelli rossi e grazie ad una vecchia Orecchia Oblunga di zio George si sta divertendo ad origliare quello che sua cugina Rose, nella stanza accanto, sta raccontando alla povera Roxanne. Concentrarsi su quello che succede nelle vite degli altri, ha scoperto Lily, aiuta a non pensare a quello che non succede nella propria.
Lo sa di aver sbagliato tutto, ma la cosa non la sorprende più di tanto: non sarebbe la prima volta che sbaglia e distrugge tutto quello che ha per le mani. Perché lei lo ha letto nello sguardo enigmatico e sconsolato di Albus a cena, quel giorno dopo gli esami finali, e lo ha capito dal fatto che Scorpius non le parla da quel giorno di giugno in cui, probabilmente in preda alla follia, gli ha confessato tutto. Lily ha sempre temuto di rovinare la loro amicizia, ma sperava che Scorpius fosse abbastanza maturo da non sparire nel nulla e da non smettere di considerare la sua esistenza dopo aver scoperto quel segreto. Così non è stato.
Adesso sta ascoltando molto attentamente del diverbio tra Rose e una sua compagna di stanza, che si conclude fortunatamente bene, con una Rose che affronta il problema con la sua solita calma e razionalità.
Lily si toglie l’Orecchia Oblunga e la lascia cadere sul pavimento vicino al suo letto. Ascoltare la meravigliosa vita di Rose non l’aiuta affatto. Quanto sarebbe bello poter essere come lei? Andare bene a scuola, essere l’orgoglio dei propri genitori, avere dei genitori che si amano ancora, avere decine di amici, essere bella e uscire con ragazzi meravigliosi. Rose ha una vita davvero perfetta. Una di quelle vita da film, che Lily ha sempre segretamente invidiato.
La sua, al contrario, è davvero un disastro.
Tutto è peggiorato da quando Ginny è tornata a vivere alla Tana, trascinando Lily con sé. James è abbastanza grande per decidere da solo cosa fare e se ne è andato a vivere a Londra, condivide un appartamento con Teddy e altri due ragazzi, ma Albus non ha voluto saperne di lasciare la loro villetta a Godric’s Hollow ed è rimasto a vivere con Harry.
L’estate è terribile così, schierata da una parte senza averlo scelto davvero, costretta a stare nel bel mezzo di una guerra fredda che i suoi genitori si combattono con assenze e silenzi. L’estate è terribile, perché crede di aver perso anche l’unico amico che abbia avuto davvero, per essere stata così stupida da dirgli che si era invaghita di lui, per aver scelto di essere sincera, almeno una volta in vita sua.
Ma Lily si dice che doveva aspettarselo. Lei non è niente di che, è una ragazza esattamente normale, forse addirittura al di sotto del normale. Non è brava in niente, non è estroversa, non è assolutamente niente.
E poi un fruscio distoglie la sua attenzione da tutti quei pensieri: un maestoso gufo dal piumaggio nero e grigio si è appena posato sul davanzale della sua finestra, lo osserva attentamente e ha come la sensazione di averlo già visto prima. Con lentezza gli si avvicina e prende la lettera che tiene nel becco, ma prima di aprirla cerca una ricompensa da dargli per tutta la stanza. Dopo avergli dato un biscotto sbriciolato, vede il gufo rialzarsi in volo e scomparire dalla sua vista. Si rigira la lettera tra le mani e riconosce subito la scrittura spigolosa e frettolosa di Scorpius, che le fa battere il cuore. Quasi non ci crede mentre legge le sue parole e immagina la sua voce che le dice tutte quelle cose che non sembrano aver senso. Ma è tutto lì, nero su bianco.
Spero mi perdonerai se mi sono comportato in questo modo così infantile, ma solo adesso ci sto capendo qualcosa. Ci ho riflettuto, ma non sono arrivato a nessuna conclusione. Questo mi ha fatto capire che questa volta il cervello non c’entra proprio niente e devo solo affidarmi al mio istinto.
Ho bisogno di vederti.
Il resto, Lily lo ricorda come l’avesse vissuto in un film.
 
E quando ti senti sola riempi la mente
alza gli occhi nel cielo, rinchiuditi sempre
tra l’eleganza delle stelle
 
Lily ha imparato i nomi delle stelle da bambina, quando la vita quotidiana era fatta di puro idillio ed era ancora inconsapevole di quello che sarebbe diventato il mondo in pochi anni. Le ha imparate durante quelle serate di fine estate, buttata sulla spiaggia di Villa Conchiglia insieme a Dominique, a Louis e allo zio Bill, che indicava a loro le costellazioni nel cielo e gli insegnava i loro nomi. Victoire all’epoca già conosceva tutte le stelle e preferiva guardarle insieme a Teddy Lupin, facendogliele conoscere a sua volta e poi perdersi a guardarlo perché riteneva che lui fosse molto meglio di tutte le stelle del cielo. Lily non capiva, allora, come mai Vic pensasse che ci fosse qualcosa di più puro, magico e spettacolare del cielo stellato, ma deve ricredersi adesso che il primo vento estivo sferza sul suo volto, mentre si stringe nel tessuto leggero della felpa, appoggiata alla balaustra della Torre d’Astronomia. Il coprifuoco è scattato da un pezzo, ma non importa perché ha con sé il Mantello dell’Invisibilità di suo padre, preso in prestito dal baule di Albus, che con un po’ di fortuna non si accorgerà della sua assenza. Accanto a lei, Scorpius non sente affatto freddo, ed è al contrario sollevato dal vento che gli scompiglia i capelli e gli accarezza la pelle. È un posto che amano entrambi: la Torre d’Astronomia è silenziosa, è il punto più alto del castello e permette di vedere il meraviglioso panorama circostante. La luna splende piena e tonda quella notte e i suoi raggi biancastri si riflettono con una delicata debolezza sulla superficie increspata del Lago Nero, anche gli alberi della foresta danzano nel vento, e in lontananza si scorgono le luci che illuminano le strade di Hogsmeade, e che pian piano si spengono, perché la notte scende nelle menti dei suoi abitanti.
Lily non vuole che la notte scenda anche dentro di lei, non ha sonno e mettersi a dormire è il suo ultimo desiderio. Se potesse, rimarrebbe sulla Torre con Scorpius per sempre, anche senza parlare, solo sentendo la sua presenza al suo fianco, avere la certezza che lui sia lì, fermo e immutabile, e che non se ne andrà finché non sarà proprio lei a decidere di muovere i suoi passi incerti verso le scalette che portano all’interno del castello. Lily potrebbe egoisticamente chiedergli di rimanere al suo fianco per tutta la vita e Scorpius acconsentirebbe volentieri, facendole un sorriso che vale più di tutte le stelle messe insieme. E solo adesso Lily capisce perché sua cugina Vic, anni prima, preferisse guardare Teddy e non le stelle, perché adesso si ritrova a guardare il profilo elegante di Scorpius e a non curarsi dei pallidi raggi lunari, del loro scintillio sulle acque del Lago Nero, del fruscio degli alberi nella foresta e del villaggio di Hogsmeade che brilla in lontananza. Perché il viso di Scorpius è rilassato, i suoi occhi luccicano per lo sferzare del vento, ma sono sereni e rapiti dalla meravigliosa natura che li circonda: ancora non si è accorto che lei lo sta guardando come se l’unica meraviglia fosse lui.
Quando lo fa e sposta gli occhi azzurri su di lei, Lily non distoglie lo sguardo, ma continua a guardarlo adorante. Non si dicono niente e lei lo bacia, chiudendo gli occhi, perché non c’è bisogno di vedere niente. Quando tornano a guardare il cielo, Lily punta il naso all’insù, nella speranza di riconoscere qualche stella e di farla vedere a Scorpius proprio come Victoire faceva con Teddy.
Ma Scorpius le accarezza la guancia e la porta ad abbassare leggermente la testa, con gli occhi puntati verso l’orizzonte ormai quasi invisibile, e punta il dito proprio oltre il lago, dove le montagne non ci sono.
La costellazione dello Scorpione è l’unica costellazione che si può vedere guardando semplicemente verso la sconfinatezza dell’orizzonte. È proprio lì davanti a loro e in quella notte di giugno le sue stelle brillano prepotenti. Scorpius le indica tutte con l’indice, Lily pian piano le riconosce e con un po’ di immaginazione vede il disegno che esse formano. Sente una sensazione strana ma travolgente allo stesso tempo, si sente infinitamente piccola mentre guarda di fronte a sé e mentre la voce di Scorpius le parla di Antares, la stella principale. Non può fare a meno di perdersi nelle parole di lui, che sono cariche di un sentimento nuovo, di entusiasmo e passione, e non riesce a non pensare che sia così dolce, mentre cerca di spiegarle tutte quelle cose. Ma si ritrova a pensare anche che Scorpius sia uno spettacolo migliore della sua omonima costellazione, perché brilla con la stessa potenza e le sconvolge l’animo allo stesso modo, ma è capace di non farla sentire persa, è capace di guidarla, proteggerla. Amarla.
Rinchiuditi sempre tra l’eleganza delle stelle, Lily.
Ma le uniche stelle a cui vuole legarsi per sempre sono solo quelle negli occhi di Scorpius, e nelle sue labbra, nella sua voce, nel suo tocco e nella sua anima.
Potrebbero toglierle il vento, la luna, le foreste e tutto il cielo con tutti i suoi corpi celesti, ma ogni volta che Scorpius la guarda in quel modo, la avvolge con tutto l’amore che una persona è capace di provare e questo vale molto di più di qualsiasi altra cosa.
Lily si sente padrona dell’intero universo e per la prima volta è inattaccabile: nessuna goccia di tristezza solca bruciante il suo cuore.

 
 
 
 



 
   
 
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