Ombre
#prompt22
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La luce fioca dei lampioni ti guida tra le strade di Beika, mentre l'oscurità della sera copre ogni cosa. Ti guardi intorno, verso i muri degli edifici fatiscenti che ti circondano, sperando di non vedere quelle ombre che ti seguono.
Una strada senza uscita ti blocca il passaggio; sei in trappola, nelle sue mani, adesso.
L'ombra si avvicina e Gin ti si materializza davanti, la sigaretta tra le labbra. Sei terrorizzata e non sai come muoverti, non puoi farlo. Ti ha trovata.
All'improvviso, un mano ti stringe il polso e accanto a te compare un'altra figura; quella del ragazzo che ti ha salvato la vita.
Un improvviso calore ti pervade del tutto, un calore fatto di adrenalina e terrore.
Non puoi rischiare che uccida anche lui.
«Vieni, andiamo!» ti ordina, voltando un istante lo sguardo verso di te. Il sudore sulla fronte, la guardia alta nei confronti del criminale che avete davanti.
«Nessuno andrà via da qui» risponde Gin mentre solleva lentamente la pistola verso di voi. «Iniziamo da te, Sherry. Quindi sarebbe questo l'amichetto che ti ha aiutato a scappare?».
Freddo. Di colpo, il freddo pungente della sera ti penetra nelle ossa. Senti la stretta di Shinichi spingerti verso il muro alle vostre spalle, facendoti arretrare piano.
Gin punta l'arma contro di te, stavolta. La fissi, il cuore in gola, mentre cerchi di riflettere il più velocemente possibile nel tentativo di trovare una soluzione.
«D'accordo, farò quello che vuoi» dichiari decisa, facendo un passo in avanti. «Ma lascia stare lui».
«Ehi, ma che dici?!».
La voce tesa di Shinichi ti giunge appena alle orecchie, non riesci neanche a farci caso.
Il criminale ti scruta negli occhi, facendoti raggelare il sangue nelle vene. Non risponde subito e questo ti dà una speranza in più che possa accettare la proposta.
«Sospettavo che la mia assenza non ti avrebbe lasciata indifferente» comincia lui, impassibile. «D'altronde siamo stati bene insieme. Sarà come ai vecchi tempi».
«Stai zitto, Gin».
«Che vuoi dire?».
Shinichi ti guarda confuso, cogliendo la particolarità di quell'affermazione. Il dubbio si è insinuato in lui di colpo.
Gin ride, prima di riprendere a parlare.
«Lei non te lo ha detto, detective?» dice, calpestando col piede la sigaretta ancora accesa.
«Stai zitto!» esclami, scuotendo la testa. Non puoi permettere che Shinici lo venga a sapere, non così.
«Io e Sherry eravamo molto amici in passato».
Vedi il detective sgranare gli occhi, mentre si volta lentamente verso di te, cercando di riflettere su quelle parole.
Ma non fa in tempo a dirti altro, perché la canna della pistola di Gin si solleva, prendendo la mira su entrambi.
«Mi dispiace, mia cara. Farete la stessa fine».
Shinichi si posiziona davanti a te e ti stringe, coprendoti con il suo corpo. Puoi percepire il suo battito veloce contro il tuo, mentre gli occhi ti si riempiono di lacrime.
Non può morire, non lui.
Poi l'assassino preme il grilletto e il rumore di uno sparo echeggia nell'aria.
Quando apri gli occhi sei ancora a letto, nel tuo letto, e ti siedi di scatto sul materasso. Un sogno, un altro stupido, terribile sogno. Cerchi di riprendere a respirare con regolarità, sollevata, mentre il pensiero più importante si fissa nella tua mente.
È vivo. Shinichi è vivo.