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Autore: _thantophobia    26/10/2018    3 recensioni
Fin dal primo giorno era stato ben chiaro a tutti che non saresti stato un Eroe come gli altri. Sei troppo violento, troppo impulsivo, per niente collaborativo— «Troppo simile a un Villain per essere un Eroe.»
[questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it | prompt: titolo] [1127parole] [molto introspettivo, un pizzico di angst] [ooc perché non si sa mai]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katsuki Bakugou
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it

Parole: 1127

Prompt/Traccia: Titolo, che io ho erroneamente, credo inteso come appellativo.

Brevi Deliri Pre Partum: Horikoshi, io lo chiedo gentilmente. Non è che usciresti il nome da eroe di Bakugou? Sai, sono diventata cretina per cercare quello più utilizzato dal fandom. Vedi di non dimenticartene come con l’idea del traditore nella UA, grazie.

 

 

 

 

Nobody’s Hero

 

 

 

 

Fin dal primo giorno era stato ben chiaro a tutti che non saresti stato un Eroe come gli altri. Sei troppo violento, troppo impulsivo, per niente collaborativo— «Troppo simile a un Villain per essere un Eroe.»

Eppure è tutto quello che hai sempre desiderato, Katsuki, essere un Eroe degno di poter stare accanto ad All Might – ma quel posto è di Deku, che è riuscito a batterti anche in questo diventando l’erede di All Might, il nuovo simbolo di pace. Tu desideri soltanto poter essere un Eroe degno di questo nome, di quelli che salvano le persone (e il migliore è Mezzo e Mezzo, dopo Deku) e riescono a calmare le vittime con la sola forza di un sorriso (e in questo campo nessuno batte Faccia Tonda).

Tutto quello che riesci a fare tu è soltanto dare dei grattacapi agli altri e distruggere mezza città in un battito di ciglia, perché invece di pensare fai il cazzone che non sa controllare la rabbia come al solito e ti lasci prendere la mano.

«Dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea di smettere. Se continua così, della città non resterà nulla.»

Alla fine, hai cominciato a crederci anche tu. E allora hai provato a cambiare, ma non è servito a niente e ti chiedi che cazzo devi fare per farti accettare da quegli stronzi – e un’altra esplosione si abbatte sul muro della tua stanza facendo cadere l’intonaco, perché distruggere le cose è quello che ti riesce meglio.

 

 

 

Avevi scelto di abitare quella zona della città per un milione di motivi— sei lontano da quella vecchia strega di tua madre ma vicino alla stazione della metro e l’affitto non costa troppo, ma soprattutto l’avevi scelta perché è una delle zone più tranquille della città, tolta qualche piccola rapina al supermercato o alla gioielleria, e almeno per qualche ora al giorno puoi fingere di non essere la calamità naturale che ti dipingono i giornalisti.

E vorresti quasi fare finta di niente quando quel Villain con le braccia di un polpo si avventa su due ragazze giusto a qualche metro da te— perché è il tuo giorno libero, cazzo, almeno oggi puoi permetterti di non essere un pericolo pubblico. Ma a quanto pare le tua gambe si muovono da sole e balzi addosso al Villain come un leone sulla preda, facendogli esplodere il tentacoli e stordendolo con un calcio ben assestato.

Le due ragazze scappano a rifugiarsi nel supermercato e chiamano la polizia, e tu vuoi solo levare le tende prima che arrivino a rompere il cazzo come al solito.

-Uhm… s-scusa?- balbetta una voce alle tue spalle, e ti ricorda troppo Deku da bambino: lo stesso tono insicuro e spaventato—  ma tu i bambini li spaventi sempre.

-Cosa vuoi?- sbotti senza neanche guardarlo, sperando che se ne vada in fretta.

-Sei… sei Ground Zero, vero?- mormora ancora il bambino, illuminandosi e sorridendo felice quando tu mastichi un “e allora?”. –Lo sapevo! Lo sapevo che eri tu! Sei il mio Eroe preferito! Wow! Che forte! Ho incontrato il mio Eroe!-

…no, okay, fermi tutti. Ha appena detto che sei il suo Eroe preferito?

-…cosa hai detto, moccioso?- credi di non aver sentito bene, perché tu non sei l’Eroe preferito di nessuno, cazzo, non sei nemmeno lontanamente l’Eroe preferito da te stesso.

-Sì, sei il mio Eroe preferito!- risponde ancora il marmocchio, esibendo un sorriso in parte sdentato. –Beh, vedi… io ho un Quirk pericoloso e non lo so controllare bene, e i miei compagni all’asilo dicono che non potrò mai diventare un Eroe. Che il mio è un Quirk da Villain.-

«Ha il Quirk e l’atteggiamento di un Villain. Insomma, si è mai visto un Eroe che fa esplodere un palazzo  ma il moccioso continua a parlare e non ti dà il tempo di incazzarti per quelle parole.

-Ma io ogni volta che mi dicono queste cose rispondo sempre: “Guardate Ground Zero! Anche lui ha un Quirk pericoloso, però è un Eroe ed è fortissimo!”-

E la sua espressione, la luce in quegli occhi ingenui, ti lasciano senza parole: qualcuno che, nonostante tutto, ti prende ad esempio era l’ultima cosa che riuscivi a pensare, non credevi nemmeno fosse possibile.

Ti senti stranamente felice, nel sentire quelle parole.

-Sei sveglio, gremlin.- borbotti, e la tua mano sulla sua testa è così grande che hai quasi paura di fargli male. –Non permettere agli altri di decidere per te, intesi?-

Il bambino sorride e annuisce vigorosamente, agitando le braccia per salutarti quando ti allontani e promettendo che un giorno sarà anche lui un Eroe combatteranno i Villains insieme.

 

 

 

Fin dal primo giorno era stato ben chiaro a tutti che non saresti stato un Eroe come gli altri. Sei troppo violento, troppo impulsivo, per niente collaborativo— «Troppo simile a un Villain per essere un Eroe.»

Ma hai deciso che per quel che ti interessa, possono andare tutti a fanculo.

 

 

 

Q.C.V.E.S.P.P.: Quelle Che Vorrebbero Essere Spiegazioni ma è solo la Maki che parla a vanvera Post Partum

Dovete sapere che ho un rapporto piuttosto complicato con il personaggio di Bakugou.

Quando ho iniziato a seguire l’anime, ero in una fase che si può riassumere con un molto eloquente “ma chi ti credi di essere, tu, stronzetto punk?” – che può essere tradotta con la me che credeva che Bakugou fosse il classico bulletto antagonista degli anime scolastici. Questa fase è durata circa… sei o sette episodi, prima di una lunga fase di latenza freudiana che è stata superata con l’episodio 23 della terza stagione, da cui penso si sia capito che non mi sono ancora ripresa.

Grazie a quell’episodio ho capito che Bakugou è un personaggio ben pensato, tanto di cappello a Horikoshi, e mi sono dovuta ricredere: non è il classico bulletto antagonista degli anime scolastici, è molto più complesso e molto più profondo di quanto può sembrare all’inizio, ed è stato davvero interessante rivedere la serie per studiare i suoi comportamenti e la sua evoluzione durante l’avanzare della storia.

Ha avuto un evoluzione secondo me molto più “credibile” di altri personaggi – per quanto il development di Todoroki o Momo, per esempio, siano fantastici – perché è durata tutte e tre le stagioni, parallelamente a quella di Deku, e all’inizio personalmente nemmeno me ne sono accorta.

Horikoshi ha fatto davvero un lavorone, con questo personaggio, e spero continui così anche con gli altri.

 

Detto questo, per questa shot ho voluto tentare con un approccio un po’ diverso, che spero non sia troppo indigesto e che possa rendere al meglio quello che penso sullo stronzetto punk che tanto mi ha sorpresa.

Fatemi sapere cose ne pensate. Vivo dei vostri feedback.

Maki

  
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