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Autore: Samy92    26/10/2018    3 recensioni
Durante il pomeriggio che precede il giorno di Halloween, Gerard si ritrova nell'insolito ruolo di giudice di una gara di zucche che vede come protagonisti due persone per lui molto speciali...
Questa storia partecipa a “Una festa in zucca” - Challenge di Halloween” indetta dal gruppo facebook "Il Giardino di Efp"
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Gerard/Erza, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tardo pomeriggio di fine ottobre

 

In quel tardo pomeriggio di ottobre il cielo era ancora particolarmente libero e sereno nonostante l'ora che si avviava verso l'imbrunire... troppo per una giornata di autunno inoltrato. Era una di quelle giornate stupende: una di quei pomeriggi meravigliosi, senza missioni da eseguire, da trascorrere sdraiati su uno dei prati verdeggianti al di fuori del confine di Magnolia. Una di quelle giornate da passare stesi sull'erba ancora verdeggiante ad ammirare le nuvole autunnali rincorrersi nel cielo, mentre dei bambini allegri corrono, giocano e ridono lì, proprio accanto a te.
Peccato che per quel giorno, Gerard fosse stato costretto a rinunciare alla sua utopia di giornata ideale: Halloween era alle porte e come consuetudine l'indomani ci sarebbe stata una grandissima festa in maschera a Fairy Tail che avrebbe coinvolto tutti i membri della gilda, dal più grande al più piccolo. Lui, ovviamente, era l'unico a non avere alcuna voglia e intenzione di partecipare, per vari e diversi motivi...
Il fatto era che odiava quella festa, con tutti gli annessi e connessi.
Nel corso della sua vita di morti e demoni ce n'erano stati troppi, lui che i demoni se li era portati dentro per tutti gli anni che dovevano essere quelli più belli nella vita di un bambino e poi di un adolescente. Gli risultava davvero difficile a causa dei suoi trascorsi trovare qualcosa di celebrativo e divertente nel festeggiare i morti e i demoni. Erza ogni anno finiva per richiamarlo bonariamente– ovviamente prima di trascinarlo con sé alla festa, volente o nolente che il mago fosse - dicendogli che era semplicemente ridicolo ed esagerato pensarla in quel modo, ma cosa poteva farci?!
Nonostante il passare degli anni, nonostante l'essersi stabilito ed aver ottenuto una vita tranquilla con Erza al suo fianco, l'unica sua ragione di vita, spesso capitava che la notte il suo inconscio prendesse il sopravvento, non riuscendo a cancellare del tutto via i fantasmi del passato che ancora lo tormentavano.
Era accaduto anche quella notte: Gerard si era svegliato in una pozza di sudore, con il respiro affannato e la testa confusa e piena di terrore, neanche avesse fatto la fatica di smantellare un esercito di demoni da solo. Il battito accelerato del cuore, che sembrava quasi uscirgli fuori dalla cassa toracica, gli rimbombava nelle orecchie, facendogliele fischiare quasi generandogli una sensazione di dolore e solo la figura di Erza, la sua magnifica donna, addormentata, meravigliosamente scomposta, al suo fianco era riuscita a tranquillizzarlo.

Ovviamente non era riuscito a riprendere sonno, come accadeva spesso quando ancora aveva degli incubi sul suo passato e neanche le prime ore del giorno ed il sorgere del sole erano riuscite a cancellare via il tormento che quell'incubo gli aveva causato.
L'atmosfera che l'imminente festa di Halloween portava con sé aveva deciso di tirargli un maligno gancio destro che lo aveva colpito dritto sulla faccia. Nessuno, né all'interno della sua famiglia, né all'interno della gilda – escluso ovviamente lui – aveva voglia di rinunciare alla festa della notte dei morti. Se poi sua moglie era a capo di quella banda di scalmanati nella veste ufficiale di organizzatrice della festa, allora c'era ben poco da fare. Se Erza Scarlet - ormai Fernandez, ma solo per formalità - si metteva in testa una cosa, niente e nessuno poteva farla desistere, motivo per cui era ormai una settimana piena che non faceva altro che dedicarsi in tutto e per tutto all'organizzazione della festa che si sarebbe svolta la sera seguente.
Quello, nello specifico, era il giorno della scelta dei travestimenti, nonché l'ultimo per i preparativi, quindi come di rito, Erza era uscita con Lucy, Juvia, Levy e MiraJane per comprare dei costumi per tutti loro - con ovviamente un occhio di riguardo per loro stesse, s'intende.
Gerard, al contrario, era ancora distratto e con la testa tra le nuvole. Quel giorno aveva l'umore sotto i piedi. Accadeva di rado che avesse giornate tristi e buie come quelle, ma purtroppo c'erano ancora e ormai il ceruleo si era rassegnato al fatto che probabilmente non sarebbero mai sparite.
Il rosso scarlatto del tramonto tardava ad arrivare, un po' come Erza che gli aveva detto che quella sera i preparativi l'avrebbero tenuta più a lungo fuori casa.
La mancanza di Erza, per quanto fosse solo momentanea e poco duratura, si faceva sentire.
Era talmente sovrappensiero che aveva perso anche l'attenzione e la concentrazione su quello che stava facendo in quel momento, quando ormai il pomeriggio lasciava lo spazio alla sera, almeno fino a quando non si sentì un peso leggero sulle gambe ed una tenera manina che gli tirava la camicia:
“Papà, papà!”
Già, papà... perché il suo matrimonio con Erza gli aveva regalato anche due splendidi bambini. Pensava che dopo aver ottenuto l'amore della donna a cui aveva votato il suo cuore ormai una vita fa, non ci sarebbe stata nessuna gioia più grande, ma si era dovuto ricredere.
Erza dopo avergli ridonato la vita, lo aveva anche reso padre di due magnifici figli. Lui che non sapeva neanche chi fosse il suo di padre e che volto avesse.
Taki, il minore, proprio in quel momento gli era saltato sulle ginocchia cercando giustamente la sua attenzione che da un po' si era persa nel nulla.
Mentre sua moglie era fuori per gli ultimi preparativi della festa, infatti, Gerard era rimasto sapientemente a casa per badare ai loro due cuccioli. Gli era toccato inoltre appoggiare l'idea dei bambini che – per ammazzare il tempo - avevano intrapreso un accesissima gara di intaglio della zucca che avrebbero sfoggiato alla festa del giorno dopo. Lui aveva avuto il grandissimo onore di essere nominato sommo giudice e, alla fine della gara, avrebbe dovuto scegliere la zucca più bella tra le due.
E così si era ritrovato seduto insieme ai figli, sul prato del giardino della loro casa, con gli occhioni di Taki, blu come i suoi ma dal taglio di quelli di Erza, ad un palmo dai propri. Evidentemente il bambino gli aveva già posto una domanda che lui, che aveva finito per distrarsi, non aveva affatto afferrato:
“Allora, papà?! Domani sera posso far vedere la mia zucca a Shiley?!” gli chiese il suo ometto, con le guance morbide e paffute, insolitamente colorate e perfettamente abbinate al colore dei suoi capelli scarlatti, facendolo sorridere: a quanto pareva, a neanche sette anni, suo figlio aveva già le idee chiare sulla bella figlioletta di Gray e Juvia. Tutto decisione e tenacia... come sua madre, ovviamente. Madre da cui aveva anche imparato, in età decisamente prematura, come usare un coltello per intagliare le zucche. Ovviamente.
“Certo, Taki...” gli disse scompigliandoli i capelli arruffati e disordinati, rimettendolo giù “Ma prima dovrai finirla... e cerca di non farla troppo spaventosa o la piccola Shiley ne rimarrà terrorizzata”
“Ha detto che vuole ridisegnare sulla zucca la faccia della mamma quando è arrabbiata” intervenne Aelis, la maggiore dei due, ridendo, mentre era seduta sul ciottolato del giardino di casa ad intagliare con concentrazione la sua zucca.
I capelli blu, di un tono leggermente più scuro e particolare di quello di suo padre, le ricadevano in una frangia sugli occhi castani scuro da cerbiatta, coprendo in parte anche il marchio di eredità paterna che svettava sul lato destro del volto.
“Allora la povera Shiley rimarrà a dir poco terrorizzata... ma non dite alla mamma che avete pensato di riprodurla su una zucca spaventosa” rise Gerard, contagiando anche i suoi figli, che dopo la breve pausa si rimisero a lavorare, godendo dell'aria fredda ma gradevole di fine ottobre: le loro risate argentine e le loro voci limpide risuonavano in quell'angolo solo ed esclusivamente loro di Magnolia, ricoprendolo di una pace nuova e tutta particolare.
Aelis, con praticità, precisione e metodo, aveva già scavato una mezzaluna perfetta nella sua zucca, mentre Taki, di due anni più piccolino rispetto a sua sorella, aveva molta più difficoltà.
Tra uno sbuffetto scocciato e l'altro, gonfiando le guance senza neanche rendersene conto, era riuscito a tagliare via dalla sua zucca solo un occhio, storto e più simile ad un buco casuale e che decisamente non ricordava affatto quello di sua madre ma che comunque otteneva lo spaventoso effetto desiderato.
Gerard si era ripromesso di non interferire e non aiutarlo a meno che Taki non lo avesse richiesto esplicitamente. Tuttavia vegliava su di lui come un falco per evitare che si ferisse con la lama. Ma il piccoletto, che aveva ripreso tutto il talento materno, comprese testardaggine e cocciutaggine, nonostante le difficoltà non chiese mai aiuto a suo padre, continuando ad eseguire il suo compito, deciso più che mai a non darla vinta a sua sorella che aveva azzardato sfidarlo.
“Tu invece, Aelis, farai vedere la tua zucca a Nathaniel?!” se ne uscì proprio Taki, rifilando una stoccata a sua sorella senza neanche rendersene conto: il piccolo quando ci si impegnava sapeva perfettamente come mettere in difficoltà sua sorella, per quanto lo facesse con tutta l'innocenza infantile, sebbene fosse evidente, ai suoi occhi di bambino, che Nathaniel fosse l'amichetto speciale di sua sorella... un po' come Shiley lo era per lui.
La povera Aelis arrossì così tanto - fino alla cima delle orecchie - nel sentir pronunciare il nome di Nathaniel Dreyar, il figlio di Laxus e MiraJane, che a malapena riuscì a biascicare qualcosa in risposta.
“M-ma che dici... guarda che a me non importa niente di quello stupido!” disse, anche se il rossore della sua faccia la tradiva e raccontava ben altra verità. I loro battibecchi non passavano inosservati a nessuno nella gilda, tant'è che persino Makarov li aveva definiti “fidanzatini” più e più volte e, se era vero il detto che l'amore non è bello se non è litigarello, il rapporto di quei due la diceva lunga, nonostante fossero ancora dei semplici bambini. Erza diceva che i due ragazzetti ricordavano molto lei e Mira quando erano solo delle ragazzine che litigavano per qualsiasi motivo, ma non per questo a Gerard bastava come “tranquillante”. Ovviamente, come ogni padre, infatti, Gerard vegliava gelosamente su sua figlia, nonostante lo facesse in silenzio. Qualsiasi bambino, ragazzo o uomo che, nel presente o nel futuro, avrebbe avuto mire sulla sua bambina se la sarebbe vista direttamente con lui...
Dopo una buona mezz'ora la zucca di Aelis sfiorava già la perfezione. La bambina aveva intagliato la sagoma della gilda di Fairy Tail, come se questa fosse poggiata sulla mezza luna che aveva creato precedentemente. Proprio la mezzaluna doveva essere la bocca della sua zucca, salvo poi intagliare anche due piccole stelle nella parte superiore, il marchio di fabbrica della sua magia, che fungevano da occhi.
Al contrario il piccolo Taki non era riuscito a fare niente di meglio che due strani occhi – ovvero due buchi neanche lontanamente allineati - una bocca sbilenca e un naso a malapena accennato.
“Uffa, papà...” piagnucolò il piccolo, ormai certo del fatto che suo padre avrebbe decretato la vittoria schiacciante di sua sorella che, al contrario suo, aveva fatto un autentico capolavoro “... perchè la zucca di Aelis è più bella della mia?!” chiese, innocentemente, mentre gli occhi gli diventavano lucidi dei lucciconi tipici di un principio di pianto.
Gerard a quel punto sorrise, alzandosi finalmente da terra per prendere in braccio il piccolo, che si fece sollevare da suo padre con un gridolino che spazzò via la sua tristezza:
“Beh, la zucca di Aelis sarà anche più bella della tua, ma la tua è decisamente più spaventosa” disse ridendo, mentre Taki si aggrappava al suo collo con le braccia accompagnandolo nella risata.
“E' vero, Taki!” anche Aelis, soddisfatta del suo lavoro dopo aver rimirato la sua zucca si era rimessa in piedi, sistemandosi la gonna. Pulendosi di dosso la polvere, qualche filo di erba del prato che le si era attaccato addosso e i semini di zucca che le si erano sparsi addosso saltellò anche lei affianco a suo padre, afferrandogli la mano:
“Quindi chi ha vinto, papà?!” chiese anche lei, con gli occhi vispi e dolci al tempo stesso di sua madre.
Bene, il mago pensava di essersela scampata dall'ingrato compito di decretare un vincitore tra i suoi due figli ed invece il momento cruciale per lui era arrivato!
Gerard amava i suoi figli ed Erza più di ogni altra cosa al mondo. Non sarebbe mai riuscito a scegliere tra uno di loro, deludendo l'altro, neanche per una banalissima gara di zucche.
Nascose il proprio ghigno dietro la testolina scarlatta di Taki che continuava a starsene avvinghiato a lui, con le gambe attorcigliate al busto e le braccia ancorate al collo, sentendosi lo sguardo carico di aspettativa di Aelis addosso in attesa di una risposta:
“Io direi che è un pareggio” sentenziò il genitore, guadagnandosi gli urletti e le risate dei suoi due figli, mentre si avviava dentro casa per preparare la cena, in attesa del ritorno di sua moglie...
“Papà!” rise Aelis, stringendosi al braccio forte di suo padre, mentre tutti e tre insieme si apprestavano a tornarsene nel calore della loro casa “sei il peggior giudice di zucche che il mondo abbia mai visto!”





Salve a tutti! Se siete arrivati a questo punto spero che questa storiella leggera e senza pretese vi sia piaciuta... 
Non ho molto altro da aggiungere se non che ho dato una mia spolverata sulla nuova generazione di maghi, con in particolare i figli della mia coppia preferita in primo piano. 
Chiamiamolo pure esperimento e, in quanto tale, spero sia riuscito :)
Probabilmente ci sarà una seconda storia per Halloween, strettamente connessa a questa, nei prossimi giorni... dai toni mooolto più bollenti, quindi STAY TUNED! 
Vi abbraccio tutti! 
Tanti baci

Sam 







 

 

   
 
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