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Autore: Tryskell    31/10/2018    0 recensioni
"E poi c'erano loro: due strani ragazzi, che ascoltando la guida (quasi con noncuranza) si aggiravano con uno strano aggeggio tra i vari reperti storici: scope, calderoni, vestiti, libri... pensai che di gente strana il mondo è davvero pieno, ma come loro... insomma, sembravano usciti da "Ghostbuster".
"sono proprio dei nerd"... pensai. "
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Perchè scrivere un diario?
non lo so nemmeno io. Forse perchè da quando ho scelto di vivere come una cacciatrice professionista temo sempre di lasciare indietro qualcosa.
Oh, Dio... cacciatrice professionista.... in fin dei conti non esistono cacciatori professionisti o cacciatori amatoriali. Esistono solo cacciatori. Cacciatori e basta.
Dovrei presentarmi, anche se a rigor di logica chi leggerà questo diario, se mai lo leggerà, saprà esattamente che è il MIO diario.
Comunque, tralasciando le cose logiche... beh, io sono Eirin O'Keefe e... sono irlandese.
Ero ancora una bambina ma già mi affascinava il mondo di fate, leggende, folletti... d'altra parte essendo irlandese tutte quelle storie di miti, di arcobaleni e di leggende incantate è nel mio DNA.
Sono nata in un paesino a nord di Dublino, non lontano dalle scogliere di Moher, dove ho passato l'infanzia tra i racconti tramandati dalla mia famiglia.
La nonna spesso diceva che tra leggenda e realtà c'era un velo sottile che mai, noi uomini, avremmo dovuto attraversare, ma io ero talmente rapita da quelle storie che desideravo sapere, con tutto il cuore, dove finiva la leggenda e dove cominciava la realtà.
Così decisi di dedicare la mia vita alla ricerca. Cercavo ogni traccia possibile che mi portasse una prova tangibile di quello che era diventato poi folklore.
E dalle mie terre passai poi a quelle vicine: prima l'Europa, studiando soprattutto le leggende rumene e la storia di Dracula, poi quella dei vampiri. Studiai e ricercai notizie su tutto ciò che la gente definiva inspiegabile.
Ma fu solo in America che trovai la vera strada da imboccare per appagare la mia curiosità.
Fu a Salem. Ci andai non appena compii vent'anni. Il giorno del mio compleanno diedi un bacio alla nonna, salutai gli amici e mi imbarcai per quel paese che sembrava essere il punto focale di tutta la magia del mondo.
Mi dissi: "se non trovo nulla lì, allora non esiste nulla".
E lo trovai. Lo trovai davvero.
Insieme a coloro che poi divennero miei compagni di viaggio. E che divisero e dividono con me ogni cosa su questa terra, sia essa normale o non.
Già, perchè ci volle poco per me a passare da una realtà di fiaba e di leggende su carta a una realtà ben più seria e soffocante: quella di cacciatrice di mostri.
*
"Prego i visitatori di radunarsi all'ingresso, la visita inizierà tra pochi minuti".
La guida sembrava impartire ordini come un militare. Non ho mai gradito molto i toni rudi degli americani, ma visto che ero in casa loro, beh... pensai, dovrò adeguarmi.
Il museo, nonostante da fuori sembrasse una normalissima costruzione d'altri tempi, era piuttosto lugubre, ma d'altra parte, era il muse delle streghe e non poteva essere diverso. La gente si aspettava un ambiente tetro e tetro doveva essere.
Ero appena al mio terzo giorno su suolo americano e dopo qualche giorno da turista decisi di iniziare la mia ricerca proprio da Salem: il capitolo introduttivo doveva per forza iniziare dal più antico mistero che l'America avesse vissuto.
Il gruppo era omogeneo: bambini urlanti (e puzzolenti) che strillavano ancor prima che la guida iniziasse a parlare, come se fossero sulle montagne russe di Disneyland, venivano trattenuti a stento da genitori, che ad ogni particolare raccontato meticolosamente sulla caccia alle streghe storcevano il naso. Mi sono sempre chiesta se mai avessero avuto idea di dove stavano portando i figli...
ragazzi curiosi, che tra risatine e sottili prese in giro, ripetevano tra loro "tutte storie".
Gente come me che invece era affascinata e cercava di comprendere ogni singolo gesto, parola, respiro di quei manichini che impersonavano la gente dell'epoca.
E poi c'erano loro: due strani ragazzi, che ascoltando la guida (quasi con noncuranza) si aggiravano con uno strano aggeggio tra i vari reperti storici: scope, calderoni, vestiti, libri... pensai che di gente strana il mondo è  davvero pieno, ma come loro... insomma, sembravano usciti da  "Ghostbuster".
"sono proprio dei nerd"... pensai.
La visita proseguiva quasi senza intoppi. Una sala poi un'altra: la ricostruzione del vecchio villaggio di Salem, la casa di Tituba e la trattoria della povera Bridget Bishop, la prima donna giustiziata per stregoneria.
Mi soffermai un po' nella stanza dove era stato ricostruito il tribunale e sui manichini che raffiguravano le ragazze accusatrici di quel lontano 1692, dove, consapevoli o no,  le loro accuse, le loro isterie,  portarono alla morte di diversa gente, presunta innocente.
Avevo letto e studiato diverse storie a riguardo. Molte teorie diverse spiegavano come queste ragazze avessero potuto portare avanti una tale manifestazione di possessione tutte insieme. Nessuna mi ha mai convinto fino in fondo.
Ero assorta nei miei pensieri quando mi accorsi che la guida era passata oltre e il gruppo era ormai sparito dalla mia vista. Solo quei due ragazzi strani erano rimasti nel tribunale, guardavano ed esaminavano tutto: i libri e i registri aperti sui tavoli, ma soprattutto si soffermarono sui manichini e uno in particolare sembrò attirare la loro attenzione: quello di Abigail Williams.
Abigail, così spiegò la guida, fu la prima ragazza a puntare il dito su diversi innocenti di Salem e di conseguenza a condannarli a morte.
I due ragazzi si avvicinarono al suo manichino, l'aggeggio che avevano in mano suonò ripetutamente con terribili rumori e parlottarono tra loro.
Decisi così di avvicinarmi: potevano essere certamente invasati fanatici, ma forse potevano insegnarmi qualcosa che ancora ignoravo.
"ehi".... dissi, avvicinandomi un po' titubante.
"eeeehi"...
fu il più piccolo a parlare. Cioè, il più piccolo di statura, benche' mi superasse in altezza di diverse spanne. Dimostrava non più di 25 - 26 anni. Capelli corti ma non troppo, una giacca di pelle e jeans semi-aderenti. Indubbiamente era un gran bel ragazzo e quando mi disse quel "eeeehi" con tono sornione e sfoderò il suo sorriso migliore, ammettò che arrosii un poco.
il ragazzo più alto nascose l'oscuro oggetto sotto la giacca cercando di non farsi vedere.
"E quello cosa sarebbe?"
"oh, beh, ecco... niente di che, sai.... è...come dire...è...."
"un aggeggio da nerd" sentenziai.
I due si guardarono, poi si voltarono verso di me con uno sguardo di superficialità.
"sì esatto".
Senza aggiungere una parola uscirono dalla stanza.
Mi sentii un po' in colpa. In fondo, anche io potevo essere considerata tale, chi ero per giudicare?
Cercai di raggiungerli per scusarmi.
"aspettate! mi dispiace non intendevo offendervi"
Il più basso mi si avvicinò. "non preoccuparti, nessuna offesa. Piuttosto, tu sei...?.."
"Oh... Eirin. Eirin O'Keefe"
"sento dal nome e dalla tua pronuncia che non sei americana"
"Irlandese. Da generazioni"
"turismo?"
"Silenzio! si può sapere cosa fate qui? Raggiungete immediatamente il gruppo, stanno aspettando solo voi"
L'uomo, che probabilmente era il guardiano, ci redarguì con severità. A quanto pare il gruppo era rimasto bloccato proprio perchè noi tre eravamo rimasti indietro e molti visitatori si stavano spazientendo,visto che la loro unica motivazione era quella di arrivare il prima possibile non solo alla ricostruzione dell'albero sulla collina delle impiccagioni, ma soprattutto al negozio di souvenir.
ci incamminammo per il corridoio. Sussurrando i ragazzi mi dissero: "Piacere di conoscerti, Eirin. Io sono Dean e lui è mio fratello Sam."
Pensai alla strana usanza degli americani che avevo incontrato fino a quel momento. Generalmente nel presentarsi non usavano mai il cognome. Poco importava, alla fine della visita chi mai li avrebbe rivisti?
 
   
 
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