04/11/2018
1 recensioniChocolate and fluff
Tsukishima prese un biscotto e lo inzuppò nella cioccolata calda mentre si godeva il calore che la tazza a tema Jurassic Park sprigionava attraverso la ceramica.
“Comodo?” domandò il padrone di casa.
Tetsurou sistemò la coperta sulle spalle del compagno stando attento a non scuoterlo per non rischiare di spandere il contenuto bollente.
“Direi di sì, ma i biscotti sono quasi finiti.” mugugnò Kei che si avvicinò con noncuranza alla spalla di Kuroo, appiccicandosi al moro che per amore del suo fidanzato avrebbe sopportato e taciuto anche quello sbalzo termico di trenta gradi centigradi.
“Tsukki, hai aperto tu il pacco e lo stai finendo da solo.”
La voce di Kuroo non suonò nemmeno lontanamente come un rimprovero, al contrario sembrava divertito ed addolcito da come Tsukishima si stava mettendo a proprio agio dopo quasi un anno di relazione, specie se rimembrava i primi tempi in cui aveva difficoltà a chiedere un bicchiere d’acqua.
Kei puntò gli occhi nocciola su quelli felini del moro: da dietro gli occhiali appannati dal vapore della cioccolata, Tetsurou constatò che Tsukishima era ancora più tenero di quanto si sarebbe immaginato e si diede da solo una gran pacca sulla spalla per la grandiosa proposta di una maratona di Harry Potter in occasione del weekend di Halloween.
“Ne ho comprati degli altri passando per il combini dalla stazione.” finse di lamentarsi, accennando ad un sorriso.
Il padre di Kuroo era rimasto a casa, così pure la famiglia Tsukishima non si era mossa per le brevi vacanze, ed il capitano della Nekoma aveva dovuto proporre una soluzione alternativa per poterlo incontrare e che desse loro un po’ di privacy proibendo atti troppo rumorosi. Portare un amico a casa per una serata all’insegna di cinema a tema per Halloween era stata la scusa perfetta.
Chiusa a chiave la camera, Kuroo cinse le spalle dell’altro con un braccio per farlo accomodare contro il proprio petto mentre si crogiolava nella dolcezza della cioccolata che aveva preparato per l’occasione.
Tsukishima semplicemente abbandonò la testa contro il moro, approfittò della vicinanza che la festività gli stava concedendo e respirò a pieni polmoni l’aroma proveniente dalla tazza misto alla fragranza fresca di panni puliti delle lenzuola su cui erano appollaiati per guardare i film, per poi avvertire il profumo del bagnoschiuma del fidanzato.
Erano arrivati a guardare il terzo film quando Kuroo porse la domanda che diede il via ad una serie di chiacchiere che depistò la loro attenzione dal monitor del computer.
"Se dovessi evocare un Patronus a quale pensiero significativo ti aggrapperesti?" domandò di punto in bianco.
Kei non smise di mordere il biscotto e fissò lo schermo del pc in bilico tra il bordo del letto e le loro gambe accavallate tra loro.
"Uhm... forse il fatto che il Cappello Parlante non mi smisterebbe mai nei Tassorosso con mio fratello? O nei Grifondoro come Hinata?" rispose atono, lanciando un’occhiata incuriosita a Kuroo non capendo dove volesse arrivare.
Perché ormai conosceva abbastanza Tetsurou per sapere che vi era un fine preciso a quel discorso apparentemente sciocco.
"Tsukki, sii serio! E poi i Tassorosso non sono così male..." lo rimproverò, dandogli un buffetto che gli strappò un impercettibile sorriso.
Tsukishima si mise seduto composto a gambe incrociate sul materasso tenendo la tazza con ambo le mani come a voler iniziare un discorso sostenuto vista l’altrettanto serietà della domanda.
"Se fossimo a Hogwarts sul punto di affrontare un Dissennatore, il momento importante a cui attingerei per alimentare il mio Patronus sarebbe l’unico muro vincente contro Ushijima-san." ammise, mordendosi le labbra come a volersi rimangiare tutto.
"Oh, è intenso davvero.” confermò un gongolante Kuroo.
"In un mondo alternativo come quello di Harry Potter, potrei riuscire a bloccare i tre punti della pluffa di Ushijima-san durante una partita di Quidditch." continuò il biondo, ignorando per il proprio bene la consapevolezza di aver reso il moro un mentore orgoglioso nonché un fidanzato ancora più compiaciuto.
"Suppongo che il paragone sia azzeccato. Non avrei mai pensato che ti importasse qualcosa di quel momento..."
"Puoi anche non continuare, Kuroo-san. La tua dose di contentini settimanali è finita qui.” lo bloccò secco, la mano già tuffata a pescare un altro biscotto.
Kuroo ridacchiò, soddisfatto delle preziose seppur velate confessioni di Tsukishima.
“E tu invece? Che ricordo prezioso sceglieresti?"
Kei cambiò soggetto del discorso per scemare l’evidente difficoltà in cui era sprofondato da solo, ma sapeva si sarebbe pentito di aver continuato.
"Il momento in cui ti sei preso una cotta per me può contare come momento felice?" cantilenò a bassa voce.
"Sicuramente mi offriresti da bere qualche intruglio magico per farmi innamorare, Kuroo-san." Kei non si sprecò nemmeno a guardare il compagno, conosceva fin troppo il suo sorriso vittorioso che sicuramente gli stava solcando le labbra.
"O te lo farei semplicemente credere, Tsukki.” sottolineò il suo nome con un soffio contro l’orecchio infiammato del più giovane.
"Non sarei mai così ingenuo da cadere in simili trucchi! Me ne guarderei bene prima di accettare di bere qualsiasi cosa offerta da uno come te.” replicò sulla difensiva, ma ormai conscio che aveva perso quella singola battaglia.
"Mi stai dicendo che anche in un mondo alternativo il tuo amore per me sarebbe genuino?"
Fu il turno di Tsukishima di sospirare e di agganciare le iridi ambrate del compagno con una delle sue occhiate di rimprovero, ma non appena vide il suo sorriso, le labbra increspate in un gesto di puro e sincero divertimento, Kei non ebbe il cuore di frantumare anche quella convinzione del moro che poi tanto errata e distorta non era.
"Sai, Kuroo-san, secondo me il Cappello Parlante ti smisterebbe a Serpeverde."
"Ehi! Non sono così infimo e meschino! Sono una persona gent-.."
"Sì, sei una persona gentile con chi vuoi tu, ma se ti dovessi trovare davanti ad una situazione di pericolo in cui devi salvare qualcuno a te caro, tu saresti il tipo da dire "Ucciderei per te!". " affermò Kei con un nuovo approccio serio al tema della loro maratona cinematografica.
“E’ raro sentire una cosa così considerata e pensata da parte tua, Tsukki. A cosa lo devo? Mi sembrava che fino ad un attimo fa tu stessi negando di avere una cotta per il sottoscritto nonostante quasi trecentosessantacinque giorni di relazione." lo punzecchiò con il dito contro il fianco, ma notò l’espressione assorta del membro della Karasuno e rimase in ascolto.
"Non dubito che arriveresti a quel punto per difendere chi ami, anche se ciò dovesse costarti una gran figuraccia nel caso tu fallissi." Tsukishima concluse la propria affermazione con un ghigno sornione che rivolse a Kuroo, il quale però lo ignorò e rifletté sulle parole del fidanzato.
"Uhm? Interessante analisi, non posso darti torto e sembra quasi che tu dia per scontato che possa agire così per te."
"Non ti esaltare, non sono così ottimista.”
"Eh? Oh, quindi Tsukki sarebbe un Corvonero seguendo questo ragionamento."
"Perché dici?" domandò incuriosito, notando come anche Kuroo avesse preso un cipiglio riflessivo.
"Sarebbe nel tuo stile dire "Non morirei mai per qualcosa di così illogico come l'amore". O sbaglio?"
Seguì una pausa durante la quale Kei sospirò e fece per bere un sorso per poi scoprire che la cioccolata era tristemente finita.
Lo sguardo di Tsukishima puntò il vuoto di fronte a sé, fissando il monitor del pc su cui stava proseguendo “Il prigioniero di Azkaban” e verso cui la coppia aveva perso momentaneamente interesse.
"Credo tu ti sia fatto un'idea sbagliata su di me, Kuroo-san. Mi sentirei più Corvonero perché, se posto di fronte alla scelta di dover salvare la persona che amo, troverei una soluzione logica per far uscire entrambi vivi e vegeti." rispose pacato, come se fosse la risposta più ovvia del mondo.
Ciò non fece altro che dare ragione alla teoria di Kuroo che sorrise veemente.
“Così da poterglielo rinfacciare per il resto della vita?” domandò, conoscendo la natura sagace ed acida dell’altro.
"Sarebbe nei piani." confermò il biondo.
"E’ decisamente da te.”
Dopo aver appoggiato a terra la tazza vuota, Tsukishima dedicò un timido abbraccio a Kuroo, una muta richiesta di essere avvolto dalle sue braccia e che non necessitava di essere esternata a voce per essere colta dal capitano della Nekoma.
"Quindi vedi di non metterti mai in pericolo, Kuroo-san."
Ma quelle furono le ultime parole di Kei prima di essere zittito da un breve e leggero bacio sulle labbra di Tetsurou che gli ricordò con un segno giocoso di stare in silenzio dacché la maratona di Harry Potter non era ancora terminata.
Angolo dell’autrice
Coff...coff...Dunque, questa cosa doveva essere un miscuglio di due headcanon diversi che avevo buttato giù a mo’ di dialogo tanto per.
L’idea era di rappresentare Tsukki e Kuroo a discutere sulle loro casate di Hogwarts in una maratona di film a tema HP che io trovo una delle cose più adorabili da fare assieme alla persona amata o con gli amici ~
Non mi aspetto che tutti siano d’accordo sulla mia interpretazione delle casate dei due personaggi, ma la scelta comunque sarebbe caduta sia per Kuroo che per Tsukki tra Serpeverde e Corvonero in ambo i casi.
Non volevo nemmeno che questi headcanon andassero persi, così ho deciso di unirli in una shottina senza pretese in occasione dell’1/11, il KuroTsuki day ;;
L’anno scorso non ho avuto modo di festeggiarlo, o meglio, ero a Lucca Comics in cosplay di Kuroo con il mio Tsukki ed il mio Suga, ma non ho scritto nulla. Mi sono rifatta così, con qualcosa di semplice e fluffoso come mio solito ~
Oh, voglio anche specificare che il titolo è stato buttato lì perché non avevo la minima idea di come chiamarla, ma mi sembrava una cosa molto relatable (?) alla long “Shortcake & fluff” così ho deciso di farne una specie di spin off one-year-later, ecco.
Spero vi sia piaciuta come mi sono divertita io a scriverla ;w;
Nena ~