Crossover
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Autore: TheKirby    14/07/2009    2 recensioni
Tutti i cartoni/videogiochi/manga hanno storie diverse...Ma allo stesso tempo, sono tutti nello stesso universo. La Creatrice, detentrice della luce, e l'Oscuro, detentore dell'oscurità, controllano che in questo universo non succeda niente che possa disturbare il corso di queste storie... Ma una forza vuole distruggere tutto questo, vuole far tornare tutto nell'oblio. I nostri eroi dovranno combattere assieme, e fermare questa forza. Niente è come sembra, e i nemici saranno gli amici... La guerra dei cartoni è iniziata. (I primi episodi sono scritti male perchè sono stati fatti anni orsono ma dopo il 6° capitolo migliorano. Leggete e commentate numerosi ^^ )
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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saga dei fenici, capitolo 4 : rivalità e sorprese Mira e Shaira avevano attraversato indenni il varco...cosa che non si poteva dire per Silvio, che, come nei varchi precedenti, era atterrato di faccia.
Shaira< ...Tu con i varchi non vai molto d'accordo vero?>
Silvio, disincastrandosi la testa dal pavimento, si rialzò.
S< Shaira...stai zitta.>
Shaira< Uffi...>
Silvio si girò verso le sue compagne
S< Bene, ora dobbiamo capire dove siamo...>
Il trio si guardò attorno.
Erano in una stanza molto ampia ed estremamente alta con le pareti e il soffitto bianche, e dei pilastri che erano collocati a  intervalli regolari l'uno dall'altro ed erano posizionati leggermente distanti dal muro, lasciando uno spazio sufficiente per farci passare una persona.
A Silvio il posto era familiare, ma non riusciva a capirne il motivo.
La stanza, o meglio, il corridoio aveva due sole uscite. Una conduceva ad una porta enorme, e l'altra ad un paio di scale alla cui fine c'era un piano rettangolare che conduceva ad una porta di grandezza normale.
La prima porta che provarono fu quella enorme, ma benchè spingessero o tirassero, essa non si apriva. Allora si diressero all'altra, ma anch'essa non si apriva. Al contrario dell'altra però, aveva un simbolo che sembrava un rettangolo segettato alla cima. Da come erano fatte le punte, si capiva che doveva essere fatto apposta così e non era solo una coincidenza magari provata dall'usura del tempo.
Dopo aver provato ad aprirla normalmente, i tre tentarono a colpirla a colpi di magia e attacchi di Karatè, ma tutto fu' inutile.
Silvio continuava ad avere quella senzazione di familiarità con la zona, ma non riuscivà a capirne il perché.
Le due ragazze si avviarono di nuovo verso la porta enorme tentando di vedere se anch'essa avrebbe retto ai loro assalti.
A metà strada, Mira notò che Silvio non si era mosso, e si girò per vederne il motivo.
Silvio stava ancora esaminando il simbolo posto sulla porta normale, e sapeva di averlo già visto.
Ma dove?
Intanto che ci pensava, Mira aveva raggiunto Shaira ed insieme avevano tentato, senza successo, di aprire la porta.
Shaira< Uffa! Apriti!!!!>
Shaira tirò un'ultimo destro alla porta, ma senza risultato.
Shaira< E che diamine! E di che son fatte queste porte?>
Mira< Meglio se pensiamo a qualche altro modo. Sono sicura che ci sarà una chiave qui vicino no?>
La parola "chiave" fece accendere la classica lampadina a Silvio. Adesso capiva perchè quel posto gli era cosi familiare.
Erano in un castello. Più precisamente, il castello dell'oblio di Kingdom Hearts Chains of Memories.
Ma anche se adesso lo sapeva, non cambiava la situazione. Erano intrappolati, forse prigionieri, in quella stanza. E l'unico modo per uscirne sarebbe stato trovare una carta fatta di ricordi con la stessa identica forma di quel simbolo sulla porta.
Per quanto ne ricordasse, solo l'organizzazione XIII poteva farlo, e comunque sarebbe stato anche rischioso. E se gli avessero rubato dei ricordi importanti?
Le due ragazze raggiunsero di nuovo Silvio, che era ancora fermo a fissare il simbolo, sebbe i suoi pensieri erano altrove.
Mira< Trovato niente?>
Silvio si girò verso le due compagne, scuotendo la testa.
Shaira< Non mi dite che siamo intrappolati qui!>
Mira< Tranquilla, una soluzione ci sarà no?>
Silvio incrociò le braccia.
Se avesse avuto il Keyblade avrebbe provato almeno ad aprire la porta gigante, anche se non era sicuro del successo.
Ad un certo punto si ricordò del frammento di Cristallo oscuro che aveva trovato nella sua catastrofica gita nei varchi.
Lo tirò fuori dallo zaino.
Il colore del cristallo era di un porpora molto scuro, ed emetteva bagliori violacei.
Anche se piccolo, la sua forza oscura si sentiva molto chiaramente.
Silvio, sotto lo sguardo curioso delle due compagne, si girò ed avvicinò il cristallo al simbolo sulla porta.
In qualche modo, l'oscurità presente nel cristallo legò con l'energia magica della porta, e riuscì ad aprirla.
Shaira< Bella mossa Silvio!>
Silvio, dopo che fu sicuro che il cristallo avesse finito, lo ripose nello zaino, che poi si mise in spalla.
Il trio varco la porta ed entrò nella stanza sucessiva.
Era identica alla precedente, solo che non c'era la porta enorme.
Silvio si ricordava che non cambiava quasi mai, però ogni porta superata ti portava al piano successivo.
Il trio camminana tranquillo, ma sempre all'erta, in modo che se li avessero attaccati non sarebbero stati impreparati.
Intanto che si avvicinavano alla porta seguente, Silvio notava una cosa.
C'era silenzio. Troppo silenzio. Rotto solo dal rumore dei passi del trio.
Se qualcuno li avesse portati lì con uno scopo, o sarebbe già apparso per attirali in una trappola, oppure gli avrebbe mandato contro un gruppo di nessuno.
Invece niente. Vuoto assoluto.
Niente Axel, niente Larxene, niente organizzazione XIII. E neppure nessun altro.
Silvio si ricordò le parole di Hippo, cioè che spesso e volentieri le battaglie che facevano erano solo un modo per guadagnare fama e farsi conoscere al pubblico. E si chiedeva se la battaglia di Sora contro i membri dell'organizzazione XIII fosse una di queste, oppure se Sora, Paperino, Pippo e gli altri li avessero davvero fatti fuori.
Arrivati alla seconda porta, Silvio riusò il cristallo per aprirla, e così accedetterò al secondo piano.
Mira e Shaira non parlavano per non far rumore, ma allo stesso tempo si chiedevano a cosa stesse pensando Silvio. Da quando erano partiti, era la prima volta che lo vedevano così serio.
Il silenzio continuava. Nessun nemico, nessuna trappola,niente. Solo porte e scale.
Silvio sapeva per certo che quello era il castello dell'oblio. Lo facevano capire i vari segni di battaglia che si trovavano in giro. Bruciature, pilastri scalfiti, macchie di sangue incrostato...tutto era al punto giusto.
Arrivarono al terzo piano, anch'esso identico ai precedenti.
Il trio si fermò un'attimo per riprendere fiato. Dopotutto, dopo la fatica di superare il burrone, e adesso quella di fare le scale continuamente, erano allo stremo.
Si sedetterò vicino ad un pilastro.
Silvio appoggiò la schiena ad esso ed allungò le gambe, Mira prese un libro di magia ed una volta seduta, si mise a leggerlo e Shaira si coricò del tutto.
Vedere il libro di magia di Mira gli fece ricordare di quello che aveva rubato a Tsunade prima della sua caduta nel burrone.
Controllò nello zaino e lo trovò. Lo aprì e tentò di leggerlo, ma molte delle pagine erano rovinate e le parole si leggevano a pezzi. Era impossibile capirci molto.
Continuando a sfogliarlo, trovò una pagina che sembrava descrivere le caratteristiche di un frammento di cristallo oscuro. Sembrava che qualcuno lo avesse esaminato a fondo quel cristallo, ma perchè?
La pagina descriveva al dettaglio le caratteristiche del cristallo. Silvio continuò a sfogliare il libro, e trovò la descrizione della reazione che succedeva sulle porte, anche se lì era descritta con simboli magici in generale.
In pratica il cristallo, o anche solo un frammento di esso, conserva le memorie "magiche", cioè ogni tipo di magia o incantesimo fatto. Ognuno di essi aveva un "codice" diverso, anche se a scagliarlo era la stessa persona. In pratica era molto simile al Dna. E il cristallo oscuro poteva decifrare questi codici, e all'evenienza, come perlappunto dei sigilli, poteva fungere da "chiave" per sbloccarlo o bloccarlo.
Logicamente, un solo frammento non avrebbe potuto aprire un sigillo con una forza superiore a quella che lo stesso frammento conteneva.
La descrizione continuava, ma le scritte tornavano di nuovo illeggibili. Era chiaro che qualcuno le avesse cancellate di proposito.
Chiuso e riposto il libro nello zaino, Silvio si alzò e fece alle altre che si ripartiva.
Mira ripose il libro di magia nel suo zaino ed obbedì, seguita a ruota da Shaira.
Ripartirono, sempre con il silenzio che li circondava.
A Silvio veniva un dubbio, che il castello fosse abbandonato?  Ciò avrebbe spiegato il silenzio ed il fatto che non erano stati attaccati quando erano stanchi...ma sembrava una soluzione troppo semplice.
Il trio arrivò al quarto piano, sempre identico ai precedenti, a parte i segni di battaglia diversi.
Quando si avvicinarono all'enesima porta, notarono che Mira si era fermata ad esaminare i segni provocati da qualche magia di fuoco.
Mira si chinò toccò con il palmo della mano il terreno dove le bruciature erano più evidenti.
Silvio le si avvicinò, e lei, rialzatasi lo guardò.
Mira< Questi segni sono recenti.>
S< Quanto recenti?>
Mira< Uno, due giorni al massimo.>
Shaira sì avvicinò ai due
Shaira< Quindi non siamo soli?>
S< Non è detto. Quelli che erano qui potrebbero essere scappati, oppure potrebbero essere stati catturati.>
Mira< Mi chiedo cosa sia successo qui...>
S< Anch'io, ma meglio trovare un' uscita prima di cercare superstiti.>
Il viaggio continuò, ed dopo un po' arrivarono all'ottavo piano.
Ormai abituati a vedere tutti i piani uguali, notarono subito un oggetto fuoriposto. Sembrava un Kunai, ma era colorato di Giallo e di blu.
Silvio provò ad afferrarlo, ma una lieve scossa lo colpì.
Non era niente di che, ma era abbastanza forte per obbligare Silvio a tirare indietro la mano.
Ci riprovò una seconda volta, stavolta più cauto, e stavolta la scossa non lo colpì. Sembrava che il Kunai avesse perso l'ultima scintilla di elettricità che aveva.
Non ci voleva un genio per capire che era stato lanciato da poco, e nemmeno su chi fosse il proprietario.
Larxene, membro dell'organizzazione XIII. L'elettricità era il suo elemento, e i Kunai le armi che prediligeva. In essi caricava energia elettrica prima di lanciarli, e ne caso mancasse il bersaglio, la usava per scagliare fulmini da esso e colpirlo di sorpresa.
Ma c'era una stranezza. Come faceva ad essercene solo uno?
La porta era chiusa, quindi era improbabile che arrivasse da li, ed era troppo in evidenza perché qualcuno che volesse cancellare le sue traccie lo avesse dimenticato. Quindi le possibiltà erano due : O era caduto dalla tasca di Larxene, ed era improbabile, vista la cura con cui trattava le sue armi, oppure che qualcuno fosse talmente forte da metterla al tappeto lasciandole il tempo di lanciare un solo Kunai. E questo era già più probabile.
Il trio continuò il viaggio, arrivando al'undicesimo piano. Lì non c'erano segni di battaglia, ne armi sperdute chissà dove.
Arrivati al dodicesimo piano, avrebbero potuto cercare un varco o una via d'uscita. Una volta trovata avrebbero potuto esaminare meglio il posto.
Arrivarono alla porta e Silvio la aprì come al solito con il cristallo.
Appena Silvio aprì la porta, dovette schivare una palla di fuoco.
Il trio si tolse dal varco della porta e si riparò ai lati di esso.
La palla di fuoco non sembrava essere stata lanciata a Silvio di proposito.
Al dì là della porta si sentivano dei tintinnii, che dovevano essere le spade, o qualcos'altro, dei combattenti.
Silvio tentò di dare un'occhiata, e vide L'organizzazione XIII al completo dall'altro lato della stanza, alcuni sdraiati per terra senza sensi, altri che tentavano di raccogliere le forze per combattere ancora.
Un altro Kunai lo impedì di vedere chi fosse l'avversario, ma sapeva per certo che Sora non poteva essere. Lui, sebbene in compagnia di Paperino e Pippo, non avrebbe potuto combinare tutto quello.
E allora chi poteva essere?
Silvio tentò di guardare di nuovo. E la vide. Una ragazza con i capelli lunghi e bianchi, puri come la neve. Vestita con una maglia leggera e una gonna abbastanza lunga.
Non c'era nessun altro. Eppure riusciva a rimandare indietro gli attacchi con un solo gesto di mani.
Silvio non aveva mai visto quella ragazza. E dubitava che provenisse da qualche videogioco.
Silvio estrasse il Kunai che aveva trovato in precedenza e fece segno alle due ragazze di tenersi pronte, ma...
???< Sento che abbiamo degli ospiti...>
La ragazza si girò. Il suo volto era di un rosa candido, e le sue iridi...Bianche. E sembrava non avesse pupille.
Il trio, ormai scoperto, entrò nella stanza
La ragazza, appena vide Silvio, sorrise.
???< Finalmente sei arrivato, ero stufa di intrattenermi con questi.>
Silvio a quella frase digrignò i denti.
S< Chi diavolo sei tu?>
La ragazza fece un'inchino.
???< Piacere, io sono Nila....>
La ragazza si rimise in posizione eretta.
Nila< E sono l'incarnazione del nulla.>




To be continued....
  
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