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Autore: Classicboy    13/11/2018    4 recensioni
What if: e se i ruoli dei due fratelli di Angelo fossero stati invertiti? E se fosse Nico quello che ha preso parte alla'impresa per liberare Artemide sacrificandosi per sconfiggere Talo? Come avrebbe preso la notizia della morte del minore la più grande dei due fratelli? Come sarebbero andate le cose?
...
“Bianca? Che ci fai qui?” chiese confuso Percy nel vederla.
“Le Cacciatrici partono domani mattina per incontrarsi con la divina Artemide, ma ancora per questa notte rimaniamo a dormire al Campo. Dov'è mio fratello?”
Il moro assunse un'aria incredula prima di prendere a guardarsi attorno.
Alla fine si alzò e mise su un sorriso nervoso: “Ehi Bianca, facciamo due passi, ti va? Dobbiamo parlare”
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Percy Jackson
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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UNO SI PERDERÀ NELLA TERRA DOVE MAI PIOGGIA VIENE...

 

Bianca correva la breve strada che separava la cabina 8 dalla Casa Grande.

Le sue compagne avevano cercato di fermarla, dicendo che era ancora troppo debole per compiere sforzi, ed effettivamente più di una volta aveva rischiato di inciampare.

Si vedeva chiaramente che era ancora debilitata da quella misteriosa malattia che l'aveva colpita poco dopo che erano arrivati lì, ma non poteva aspettare!

Doveva assolutamente rivedere Nico!

Quando aveva trovato il biglietto nella capanna di Ermes in cui diceva che si sarebbe nascosto nel bagagliaio della macchina pur di seguirla, la giovane si era sentita mancare.

Se gli fosse successo qualcosa...

Scosse la testa: no, non era possibile.

Ricordava benissimo la chiamata fatta col messaggio Iride per convincerlo a tornare indietro e alle rassicurazioni fattele da Percy.

Annuì: sì, il figlio di Poseidone aveva sicuramente protetto suo fratello minore che ora lo aspettava alla Casa Grande.

Spalancò di scattò la porta e si guardò attorno con un sorriso che andava da parte a parte.

Di fronte a lei c'erano Chirone, Percy, la ragazza dai capelli biondi che aveva salvato lei e suo fratello dal dottor Thorn, Annabeth, e alcuni dei ragazzi più grandi del Campo.

Aggrottò la fronte confusa: “Dov'è Nico?”
“Bianca? Che ci fai qui?” chiese confuso Percy nel vederla.

“Le Cacciatrici partono domani mattina per incontrarsi con la divina Artemide, ma ancora per questa notte rimaniamo a dormire al Campo. Dov'è mio fratello?”
Il moro assunse un'aria incredula prima di prendere a guardarsi attorno.

Alla fine si alzò e mise su un sorriso nervoso: “Ehi Bianca, facciamo due passi, ti va? Dobbiamo parlare”

 

 

Bianca aveva ascoltato in silenzio tutta la storia.

Il figlio di Poseidone l'aveva raccontata con tono basso, funereo, come si addiceva ad una notizia del genere.

Arrivarono fino al padiglione della mensa dove si fermarono, una di fronte all'altro.

Con un gesto nervoso Percy tirò fuori dalla tasca una cosa e gliela porse.

Come in un sogno Bianca lo prese.

Era una statuina di Mitomagia.

Anzi no...

Era quella statuina di Mitomagia.

“Ha... ha compiuto un gesto da eroe - mormorò Percy - Voleva prendere la statuina per regalartela. In segno di pace mi ha detto. Voleva farti capire che non se la prendeva più per il fatto che lo avevi lasciato per le Cacciatrici, che ti capiva. Voleva che la avessi così da ricordarti per sempre che tuo fratello credeva in te e che ti avrebbe sempre aspettato al Campo”

Bianca strinse con forza il piccolo oggetto fino a far sbiancare le nocche.

Le pizzicavano i lati degli occhi.

Un vento gelido prese a stormire tra le foglie e Percy si strinse le mani intorno al corpo in cerca di calore mentre si guardava attorno, confuso del cambiamento del tempo.

“Tu l'avevi promesso...”
Le parole di Bianca tagliarono il silenzio come la lama di un pugnale di ghiaccio.

Percy si gelò sul posto: “Ma non è detto che se ne sia davvero andato. Non abbiamo trovato il corpo, magari è da qualche parte nel deserto e...”
“E invece se ne è andato, è morto, lo so! Lo sento! Gli incubi dicevano il vero!”

Le lacrime scendevano come una cascata dal viso della giovane Cacciatrice mentre il vento aumentava d'intensità e le ombre prendevano a farsi più scure.

Percy aggrottò la fronte: “Che intendi dire? Quali incubi?”
“Gli incubi che continuo a fare: c'è Nico, ed è al tribunale degli Inferi che viene giudicato. Tu mi hai mentito!”

Sul volto della mora c'era un'espressione di odio puro, che fece arretrare Percy di un passo per quanto intensa.

In quel momento si sentì un rumore e quattro scheletri malconci si materializzarono di fronte a loro.

Subito la mano di Percy corse alla spada, ma Bianca non sembrò accorgersene. La sua attenzione era solo per il figlio di Poseidone.

“Mi hai mentito! Mi avevi promesso che l'avresti protetto, che l'avresti ricondotto fino a qui sano e salvo! Mi avevi detto che sarebbe stato al sicuro con te!”

“Bianca, questo non è il momento. Questi cosi sono Sparti, e se non facciamo attenzione loro...”
“Zitto! Ti odio, Percy Jackson!” urlò la ragazza mentre un ondata di potere si riversava fuori dal suo corpo investendo i mostri e distruggendone due.

Percy si voltò a guardarla con gli occhi sgranati: “Come hai fatto?”

Il pavimento attorno a Bianca era incrinato, e le crepe continuavano a diffondersi a raggiera partendo dalla giovane semidea. Le ombre danzavano attorno alla ragazza scurendo ancora di più l'espressione di odio e rancore che albergava sul bel volto. La luce della luna era diventata ancora più fredda. Da qualche parte nel bosco si sentì un ululato.

Gli occhi neri della maggiore dei di Angelo si fermarono sui due Sparti rimanenti.

Alzò una mano e ringhiò: “Sparite”

Subito una voragine si aprì nel bel mezzo della mensa risucchiando i mostri, per poi richiudersi lasciando un segno sul pavimento non più immacolato, come una vecchia cicatrice.

Percy era per terra con il fiatone mentre lo sguardo continuava a passare da Bianca alla voragine ormai richiusa.

L'italiana lo fissò per qualche attimo, gli occhi completamente privi di calore.

“Ti odio, vorrei che fossi morto”

Queste furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca, prima di correre via in direzione del bosco.

Percy vide che al suo passaggio l'erba appassiva.

In quel momento notò che per terra c'era qualcosa che scintillava. Con mano tremante la raccolse. Era la statuina di Mitomagia.

Con un groppo alla gola capì finalmente perché il dio rappresentato fosse così familiare, e finalmente capì di chi erano figli i fratelli di Angelo.

Quella era una statua di Ade, il dio dei morti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:
Ehilà, gente come va?
Avevo questa storia da parte già da un po', mi sono ritrovata leggerla stasera e mi sono detto “però, effettivamente non è niente male, quasi quasi potrei provare a pubblicarla”, ed eccoci qui.

Diciamocelo: tutti noi almeno una volta ci siamo detti: come sarebbero andate le cose se invece di Nico fosse Bianca quella rimasta in vita? Sinceramente è uno dei What if? che più mi intrigano e di cui vorrei sapere di più. Come potete vedere ho cambiato un po' le cose rispetto a Nico, ovviamente, e anche le reazioni sono diverse. In fondo Bianca è più grande, più matura, e, volendo, è anche più potente di Nico, da qui anche il suo modo diverso di sbarazzarsi degli Sparti. Oltre a ciò secondo me lei un po' aveva iniziato a capire di chi era figlia, poi ciascuno da l'interpretazione che preferisce.

Spero che questa storia piena di angst vi sia piaciuta, e se è così lasciatemi una recensione! Rendono sempre un autore felice ^.^

Ci sentiamo gente, bye!

   
 
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