Nella notte più silenziosa vola una libellula dalle ali d'argento
Vola nei laghi immensi dei cieli, li sfiora lasciando stelle
Brilla di luce riflessa, figlia della pallida luna perlacea
E vola senza sosta e senza meta, senza stanchezza e senza riposo
Io la vedo e sento il fremito delle lunghe ali venate di riverberi di sogno
Le sue ali suonano l'impercettibile melodia dell'eternità
Così come eterno pare il mio sguardo nell'ammirarne la perfetta danza
Mi sento partecipe di quel volo e posso accarezzare le mie ali
Le ali che avevo perso nella battaglia finale di quel giorno senza sole
Un sole di cui non ho più bisogno, adesso vivrò per la luna e lei soltanto
Lei che ha ridato alle mie ali vita tingendole del velo su cui giace
Ho il nome di una delle sue figlie e della sua fine
Come la migliore delle figlie canterò per lei la melodia dell'eterna malinconia
Come la fine più gloriosa le suonerò un degno requiem di gocce d'arpa
Sono figlia della Luna, nella mia via splenderò di luce riflessa
Ma su di me sarà dolce e tenue, morbida e fresca, pallida e profumata
Sarò l'ultima stella a brillare nel salutarla, mi tingerò d'argento e rosa
e poi d'azzurro e oro e lascerò spazio alla mia vicina Alba
Colei che conduce per mano il sole nel mondo, signore non più mio
Raccolgo una piuma morbida e nera, su essa frammenti di cristallo
Polvere di Stella, lacrime di Aurora...