Operazione Mangusta.

Il giorno in cui Peter incrocia in un corridoio Natasha Romanoff è un giorno che Steve ha temuto con tutto sé stesso. Peter la guarda, occhi spalancati e guance gonfie ed un evidente principio di infarto probabilmente dovuto al fiato col quale sta trattenendo chissà quale osservazione che ha l'intelligenza di ritenere inopportuna (Ommioddio, la Vedova Nera). Natasha lo guarda. E lo guarda. Continua fissarlo impassibile, piantata nel bel mezzo del corridoio con nient'altro che un paio di short di tela e una canotta, non un filo di sudore o un capello fuori posto nonostante provenga dalla palestra e Steve sia pronto a giurare che ci sia rimasta da quando è andato a correre, quella mattina o notte, o comunque troppo presto, fino a quando non le spunta un sorriso sottilissimo, un'espressione che, per la verità, è più l'ombra di un sorrisetto divertito che altro. E poi dice, con un tono che se non fosse apatico e lineare come quello che usa per informare di un'imminente minaccia il resto della squadra attraverso l'auricolare, Steve giurerebbe essere vagamente cospiratorio: «So dove Clint ha nascosto i suoi fumetti e la Nutella di Stark» dopodiché riprende a camminare, quieta ed elastica, come se neanche lo avesse visto, Peter, pietrificato, intento ad ingoiare chissà che esagitato discorso.
Dopo un ultimo, lunghissimo, istante di immobilità, Peter fa un saltello, si volta di centottanta gradi e trotterella dietro all'Agente Romanoff in tutta allegria. 
Steve sbatte le palpebre e rabbrividisce: Peter Parker e Natasha Romanoff. Spera tanto che la signorina Potts abbia messo in sicurezza tutta la Torre.

(Ma Pepper Potts conosce i suoi polli, può stare tranquillo.
Relativamente.
Sono pur sempre Natasha e Peter.

A ripensarci: moriranno tutti.)

A cena, a Steve sembra di sentire Peter sussurrare qualcosa come Operazione Mangusta e Natasha annuire impercettibilmente, ma potrebbe sbagliarsi, davvero.

N/A: per la sesta settimana del #COWT8 per la missione Nocturnia, col prompt “supereroi”; crosspostata con mesi di ritardo per… nessun motivo in particolare.