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Autore: Dvdshaman    23/11/2018    0 recensioni
Il principe Vegeta è promesso sposo in un matrimonio politico con l'erede del ducato di Capsule, Sua Grazia Bulma Brief; Il matrimonio serve per porre fine alla lunga guerra tra l'impero di Cold e il regno Saiyan. Vegeta e Bulma si conoscono da bambini.
Vegeta è in viaggio con i suoi amici: Kakaroth, Radish e Nappa al luogo delle nozze, ma Vegeta è teso... Questo matrimonio potrebbe segnare il suo destino, del suo regno... e del mondo intero.
(NdA Questa storia è una ri-narrazione in chiave "Dragon Ball" di Final Fantasy XV; alcuni dialoghi e scene chiave saranno ispirate a tale opera)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nappa, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 

La grande piazza si estendeva di fronte al palazzo, al centro emergeva un'immensa figura seduta su di un trono fiammeggiante; d'un tratto enormi fauci fiammanti si innalzarono di fronte a lui, Vegeta ne sentì l'enorme calore colpirlo; l'esplosione lo gettò a terra agonizzante.
- Vegeta! - Urlò Kakaroth gettandosi su di lui cercando di spegnere il fuoco sui vestiti.
- Tieni duro, noi lo terremo occupato! - Disse infine prima di ributtarsi contro il nemico. La figura imponente e fiammeggiante troneggiava su di loro con fare minaccioso.
Vegeta cerva di riprendersi , ma l'esplosione precedente lo aveva stordito.
Si rimise in piedi e cominciò a correre verso il riparo più vicino.
- Vegeta, da questa parte! - Incitò Radish, il quale era già dietro un muro.
- Muoviti, sta per attaccare di nuovo! - . Continuò incitandolo.
Vegeta cercava di sbrigarsi, ma il colpo ricevuto in precedenza era stato più del previsto; arrancava e, mentre si avvicinava a Radish, notò che l'entità stava caricando un altro attacco energetico; Fu in quel momento che Nappa lo spinse verso il muro e abbassò la testa degli altri che erano corsi al riparo cercando di fare da scudo.
- Tenete giù la testa! - Gridò cercando di resistere al calore.
Finita l'ondata di fuoco i quattro si rialzarono, Vegeta era affiancato dai suoi compagni e guardava con ferocia il proprio avversario, non avrebbe perso, non ora che erano così vicini.
Vegeta si concentrò e fece un respiro profondo. Un lucente bagliore li investì. Erano finalmente pronti alla battaglia.

***

Vegeta ricordava com'era la città di Yasai prima della caduta, un'enorme metropoli circondata da immense mura. Era divisa in anelli concentrici con al centro l'enorme palazzo reale, la sua casa. Egli infatti era il principe del regno Saiyan, figlio del re Vegeta XIV. Il Sovrano era un uomo diligente e autorevole. Vegeta gli assomigliava molto. Non era altissimo, ma aveva un corporatura muscolosa e definita dovuta ad anni di allenamento, lunghi capelli a punta e una leggera stempiatura... se non fosse per la barba e i segni dell'età e per la barba i sudditi non riuscirebbero a distinguere il padre dal figlio. Quella mattina, il principe si era svegliato di buon mattino, lo attendeva una lunga udienza con suo padre, sbuffò e scese dal letto.
Dopo essersi preparato uscì dalla camera, all'esterno lo attendeva un uomo altro muscoloso, era con la testa completamente rasata, il naso aquilino e sotto di esso un paio di baffi sottili e lunghi; era Nappa, la sua guardia del corpo.
- Ben svegliato principino. - Ghignò con un sorrisetto.
- Oh.. Chiudi la bocca Nappa... - Replicò il principe sbuffando.
Nappa, di tutta risposta, gli diede una grossa pacca sulla schiena, facendolo sbilanciare.
- Oggi è il grande giorno! - Disse sogghignando.
- Oggi inizierà un viaggio che cambierà per sempre la tua vita! -.
I due si avviarono verso la sala del trono; a Vegeta non piaceva andare in udienza dal padre, era sempre molto rigido e pomposo quando era seduto sul trono; un tempo non era così.
Quando era piccolo si ricordava che sorrideva ed era molto gentile questo fino al giorno della morte di sua moglie; da quel giorno il padre divenne una persona molto più introversa e dura agli occhio del figlio.
Vegeta e Nappa arrivarono davanti alla porta della sala del trono; oltre alle guardie, ad attenderli vi erano due ragazzi, nonostante fossero molto diversi tra loro avevano dei tratti comuni, il primo era alto e aveva del lunghi capelli neri che arrivavano fino alla vita, mentre l'altro aveva dei capelli talmente fuori posta che Vegeta non riusciva a capire come diavolo facevano ad avere quella forma; erano Radish e Kakaroth.
- Ehi Vegeta! Come va? - Disse Kakaroth con aria spensierata. Di tutta risposta, Radish gli mollò un ceffone dietro la nuca.
- Siamo ad un incontro ufficiale, cerca di portare un po' di rispetto... - Gli rimproverò Radish. Kakaroth si massaggiò la testa per poi fare un inchino al Principe.
I quattro si fecero aprire il portone dalle guardie ed entrarono nell'immensa sala del trono. Era enorme e a Vegeta metteva soggezione ogni volta che vi entrava. Era perfettamente simmetrica con ampie colonne laterali che sorreggevano il soffitto.
Ia stanza era di un colore nero, decorata con molti fronzoli dorati, sulle pareti vi erano delle enormi finestroni dalle quali penetrava la luce rendendo il tutto più solenne.
Alla fine della sala vi era una rampa di scale che si divideva in due rampe più piccole che si ricongiungevano infine sul trono dove vi era seduto il Re.
Era vestito con la sua divisa ufficiale, aveva un'armatura candida con degli enormi spallacci dorati e un lungo mantello rosso.
I quattro si inchinarono in segno di rispetto,
- Alzatevi! - Intimò il Re, poi fece un lungo respiro ed iniziò il suo discorso.
Vegeta ricordava quale era il suo dovere... Si sarebbe dovuto sposare, l'idea non è che gli andasse a genio, ma ci aveva messo l'anima in pace; dopotutto non è che non conoscesse la sposa; durante il suo periodo di malattia convisse nel palazzo dei Brief, dove vi viveva la sua promessa sposa.
- L'ora decretata è giunta. Parti con la mia benedizione, principe Vegeta - disse il Re con tono freddo.
Vegeta abbozzò un inchino
- Grazie... Vostra Maestà - disse poco convinto.
- Va! Vai con la grazia degli Dei... - Concluse brevemente...
Vegeta rimase stizzito dalla brevità del discorso.
- D'accordo - disse per poi voltarsi e dirigersi verso l'uscita a passo accelerato.
Kakaroth Radish e Nappa fecero un veloce inchino e si misero al seguito del prinicipe.
Il Re sbuffò leggermente e si mise a pensare grattandosi delicatamente la folta barba che ormai aveva preso un colorito biancastro.
- Ah il nostro principe è sempre lo stesso. - bofonchiò Kakaroth mentre uscivano dal palazzo reale.
- E tanti saluti al protocollo reale... - Continuò Radish scuotendo la testa.
- Neanche ti avessero chiesto di fare un discorso ufficiale... - concluse Nappa mentre si stiracchiava il braccio.
Stavano scendendo i gradini che li avrebbero condotti alla loro auto sulla piazza principale del palazzo, quando udirono una voce familiare.
- Vostra Maestà! - era il generale Bardack, Comandante delle truppe di terra, consigliere del Re e inoltre padre di Kakaroth e Radish. Assieme a lui lo aveva seguito il Re, il quale arrancava zoppicando per gli scalini, aiutandosi con un bastone.
Vegeta provava pena nel vederlo in quelle condizioni, anche se non lo dava a vedere.
- Cosa c'è ora? - Disse scocciato.
- Temo che non ci siamo detti tutto. - Disse il re avvicinandosi al proprio figlio.
- Cerca di non essere di peso a coloro che ti stanno accanto. - Disse sorridendo.
- Senti chi parla... - Fece Vegeta lasciandosi scappare una mezza risata.
Il Re si rivolse poi agli altri tre.
- Non vi chiedo di guidare questo mio figlio indisciplinato, ma che restiate al suo fianco. - Disse in tono affettuoso.
I tre fecero un rapido inchino, quello di Kakaroth era alquanto abbozzato e confuso.
- Certamente, Vostra Altezza. - Disse Radish.
- Porteremo il principe sano e salvo nel regno di Namek, fosse l'ultima cosa che faremo - Continuò Nappa.
- Già.. Quello che hanno detto loro! - Concluse Kakaroth in maniera confusa e affrettata.
- Scusate.. Ma penso sia ora di andare, la macchina è già accesa... Bardack, Te lo affido! - Fece Vegeta.
Stava per allontanarsi, quando suo padre lo fermò.
- Un'ultima cosa: cerca di ricordarti le buone maniere con la tua incantevole promessa sposa. - Disse in tono malizioso.
Vegeta non riuscì a trattenere il sorriso.
- Lo stesso vale per voi, Maestà. - Stizzì Vegeta in tono giocoso. - Comportatevi bene con nostri ospiti dell'Impero di Cold. - Continuò.
- Non hai motivo di preoccuparti. - Disse il re con tono rassicurante.
- Neanche tu. -
- Ricorda: una volta partito, non potrai voltarti indietro... -
- Perché dovrei? -
Il Re fece una pausa per guardare il proprio figlio negli occhi.
- Voglio solo assicurarmi che tu sia pronto... A lasciarti casa alle spalle. -
- Non so tu... Ma io non sono mai stato così pronto. -
Vegeta si voltò ma suo padre lo afferrò per un braccio.
- Fai attenzione, la strada è lunga; ovunque essa ti conduca.. la nobile stirpe Saiyan sarà con te. -
Re Vegeta XIV fece una lunga pausa, mise una mano sulla spalla del proprio figlio e lo guardò intensamente negli occhi,
- Cammina a testa alta... Figlio mio. -


Fu così che il viaggio ebbe inizio: Vegeta XV, con i suoi tre migliori amici, lasciò la capitale diretti nel Regno di Namek, dove si sarebbero svolte le nozze tra il principe e Sua Grazia Bulma Brief, erede del ducato di Capsule.

I quattro si erano lasciati la capitale alle spalle; Kakaroth aveva insistito nel guidare e gli altri lo avevano infine accontentato anche se riluttanti, al suo fianco si era messo Radsih, mentre Nappa e Vegeta si erano posizionati sui sedili posteriori,
- E' passato molto tempo... ti ricordi l'ultima volta che l'hai vista? - Chiese Radish incuriosito.
- Circa.. Quindici anni fa. - Rispose Vegeta.
- Quindici anni? - Sbottò Kakaroth.
- Avevi si e no... dieci anni! - Continuò facendo il conto con le dita e voltandosi verso il principe.
Radish gli lanciò uno sguardo glaciale e gli fece motto di mantenere gli occhi fissi sulla strada.
- Speriamo che non abbia aspettative molto alte, eh Vegeta? - Commentò Nappa in tono ironico.
Per tutta risposta Vegeta gli rifilò una gomitata su di un fianco.
- Beh cerca di prende seriamente la cosa... E' del tuo matrimonio che stiamo parlando - Continuò Radish.
- Dimmi qualcosa che non so... -
A Kakaroth scoppiò una risatina, che però gli si smorzò subito quando sentì scoppiettare il motore.
- Oh, oh. - Disse preoccupato.
- Che diavolo significa: “Oh, oh”? - Chiese in tono alterato Nappa.
Vegeta si diede una manata in faccia dalla disperazione.
Cercarono di capie quale fosse il problema, ma nessuno di loro ci capiva di motori, non c'era altra scelta, sperare di essere trainati da qualche buona anima, o spingere la macchina fino alla prossima stazione di servizio,
- Questa è la prima e ultima volta che lasciamo guidare Kakaroth! - Grignò Nappa mentre spingevano l'auto.
- Ehi! Io non ho nessuna colpa! - Rispose l'interpellato stizzito.
- Kakaroth, la tua famiglia non abita qua vicino? - Chiese Vegeta speranzoso.
- Beh la stazione di servizio gestita da Giumaoh è relativamente vicina... -
- Bene, allora ci fermeremo là - Concluse il principe infine.
Fosse stato facile, la stazione di Paozu era ad una manciata di chilometri di distanza e i quattro erano sfiniti dopo i primi due chilometri di spinta.
La strada era semi deserta e nessuna macchina che avevano incrociato si fermò.
- Possiamo scordarci l'idea di un passaggio... pensavo che le persone fossero più gentili al di fuori della città - Commentò Nappa.
- Humpf.. Non fare affidamento sulla gentilezza delle persone. - Sbuffò radish con la testa appoggiata sul volante.
- Vorrà dire che la spingeremo fino alla stazione. - Concluse in fretta Nappa.
- Nemmeno con gli allenamenti del vecchio Muten avevo spinto così tanto - Disse Kakaroth mentre riprendeva fiato.
- Andiamo! Siete o non siete Saiyan? - Incitò Vegeta mentere ricominciarono a spingere l'auto.
Di certo il loro non fu un inizio da favola, ma erano momenti che a Vegeta, pur non ammettendolo, facevano scaldare il cuore.


 
__________________________________________
 
NdA: Siamo giunti alla fine di questo prologo, fatemi sapere cosa ne pensate!
Voglio ricordare che alcuni eventi chiave di questa storia saranno ispirati al videogioco “Final Fantasy XV”, spero che comunque che la lettura sia di vostro gradimento.

 

 

  
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