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Autore: deeya    25/11/2018    1 recensioni
- Lo andai a trovare in infermeria. Dopo l’incidente con Fierobecco, stupidamente, volevo assicurarmi che stesse bene. Quando sono entrata lui stava dormendo, sembrava un angelo: capelli sparsi sul cuscino, respiro lento e tranquillo, così in pace con se stesso, in pace con il mondo. Quella è stata la prima volta. -
- La prima volta che cosa? -
- La prima volta che ho notato quanto fosse bello.
NOTA: Per questa One Shot ho preso spunto da una puntata di The vampire's diaries e chi lo ha guardato se ne renderà conto, perciò volevo specificare che l'idea alla base non è mia, i fatti narrati però sono interamente a mia libera fantasia. Spero comunque sia una storia degna di essere letta e commentata. Un abbraccio Dy.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Losing your memory

 

*Call all your friends
And tell them you're never coming back,
Cause this is the end
Pretend that you want it
Don't react.


Gocce di pioggia picchettavano sulle vetrate del castello, avvolto dall’oscurità e da una fitta nebbia che penetrava nelle ossa, attraverso le mura umidicce. Si sentiva odore di terra bagnata, muschio e inverno. Un inverno che si preannunciava lungo e terribile. Dei passi leggeri e quasi in-sonori strisciavano veloci sul pavimenti in pietra. Sembrava non ci fosse nessuno eppure, qualcuno c’era solo, invisibile all’occhio umano. Il fruscio sembrava sapere bene dove era diretto, perché voltò a sinistra su un corridoio con una scala a chiocciola, che girò immediatamente al suo passaggio e poi di nuovo silenzio. Nei corridoi non c’era più nessuno: nessun rumore di passi, né scricchiolii sinistri, solo il crepitio delle torce che illuminavano il passaggio al nulla.
Si aprì una porta e poi venne rinchiusa con forza, cosa che fece girare di scatto l’uomo fasciato di nero davanti al pensatoio, che una volta apparteneva al miglior preside che Hogwards avesse mai avuto: Albus Percival Wulfric Brian Silente.

- Devo dedurre che “nessuno” sia entrato nel mio ufficio?- chiese Severus Piton in tono affatto sorpreso al nulla sospeso davanti a sé.
- Non ho tempo per questi giochetti signorina Granger. - a quelle parole la porta cominciò ad accartocciarsi su se stessa e venne scaraventata a terra prendendo la forma di un tessuto.
- Perché, deve andare ad uccidere qualcun altro? - chiese indispettita la voce dell’apparizione.
- Vedo che ha rubato il mantello al suo amico… Potter -
- Non l’ho rubato e non sono affari suoi! - Hermione Granger a bacchetta sollevata e portamento fiero, fronteggiava con occhi di fuoco l’ombra di quello che per anni era stato il suo professore di Pozioni.
- Il signor… Potter sa che lei e qui? - un lampo, che l’uomo subito colse, sfuggi dello sguardo della ragazza.
- Deduco di no, ergo, il mantello lo ha rubato. - concluse lui facendo un passo in direzione della ormai donna, che con tutti i nervi all’erta non si mosse di un millimetro della propria postazione.
- Allora, cosa vuole fare? Uccidermi? Non è da lei miss Granger. Secondo la sua opinione, io devo pagare per i miei crimini, ma lei non è un'assassina. - Potrei diventarlo, che importa ormai, tanto che differenza fa? Potrei morire domani. - rispose lei con fiero orgoglio.
- Ma potrebbe anche sopravvivere e non sarebbe mai in grado di vivere con un peso simile sulla coscienza. Quindi, lei non è qui per questa ragione, anche perché se voleva uccidermi, poteva benissimo farlo da sotto il mantello, nello stesso istante in cui ha aperto quella porta. Non mi sarei opposto, pur avendo sentito che qualcuno stava arrivando. - fece lui sempre più vicino alla Griffondoro, che sembrava brandisse la bacchetta come una spada.

- E perché lo avrebbe fatto? - chiese lei senza essere realmente interessata alla risposta.
- Questo non la riguarda e piuttosto che farmi perdere tempo, si sbrighi a spiegare la sua intrusione qua a tarda notte perché lei sarà anche stata decretata la strega più brillante della sua generazione, ma entrare in un covo di serpenti in tempi di guerra, mi pare quanto di più stupido ci sia al mondo. -
- Un grifone non ha paura dei serpenti e ho un valido motivo. - rispose lei con voce asciutta e ferma. Il nuovo preside inarco sorpreso un sopracciglio e la fisso con quanta più sorpresa potesse esprimere il suo volto privo di emozioni.
- Allora è davvero stupida. Vuole l’aiuto di chi la potrebbe uccidere? -
- Potrebbe, ma se fin’ora non lo ha fatto un motivo ci sarà. -
- Forse ero solo curioso. Forse sto aspettando di capire di che si tratta, per poi riderne e uccidertla il secondo dopo. -
- Lei non è curioso e dei problemi altrui non se ne fa carico, uccide senza guardare in faccia e a tradimento. - qualcosa si frantumò nella maschera di indifferenza del suo ex professore, ma subito si ricompose e in tono flemmatico chiese.

- Cosa vuole, Granger? -
- Un piccolo favore. -
- E perchè proprio io? A cosa devo questo “onore”? -
- Perchè, grazie a lei, per ciò che mi serve mi erano rimaste solo due opzioni di scelta: lei o... Voledmort. Credo sia chiaro il perché della mia scelta. - fu la risposta di Hermione.
- Perchè dovrei aiutarti e sopratutto chi ti dice che non ti ucciderò nel mentre? -
- Sono sicura che ciò che sto per chiedere sia conveniente ad entrambi e so che non mi ucciderà. -
- chi le da questa garanzia? -
- Per qualche strana ragione di questo infinitamente malato universo, Silente si fidava di lei, e io… mi fido di lui. - diede questa risposta in tono stanco ed esasperato, come se le pesassero quelle parole anche se era veramente ciò che pensava.
- Allora sbrigati e parla. -

- Ho bisogno di un incantesimo di memoria. -
- è stata Obliviata, sa che per questo genere di… -
- No, non sono stata Obliviata e si conosco bene le conseguenze. Io non voglio ricordare, voglio dimenticare. -
- Nulla di più facile miss Granger lo può benissimo fare da sola sa? - chiese sarcastico
- Lo so! - fu la rude risposta di lei – non voglio Obliviarmi, non del tutto per lo meno. -
- Oh, vuole quindi cancellare dei ricordi selettivi, come le torture al Malfoy Manor? - fu l’aspra domanda.
- No! Quelli voglio che restino lì, indelebili, come il marchio che porto sul braccio. - rispose toccandosi inconsapevolmente il braccio mentre abbassava finalmente la bacchetta.
- Allora cosa vuole cancellare di così poco importante? -
-è perché è troppo importante che lo devo cancellare. - rispose lei fissando il vuoto.
- Cos… -
- Draco Malfoy. - fu la sorprendente risposta della riccia che tornava a guardarlo con il fuoco negli occhi. Quelli di Piton invece si colorarono di consapevolezza e rimase muto a fissarla.

- Non mi chiede come mai? Non la vedo molto sorpreso. -
- Forse non sa Granger che ho allenato, non solo il signor Potter nella raffinata arte dell’ Occlumanzia, ma pure il signor Malfoy. -
- Lo so bene, invece. - rispose lei.
- Il che l’ha portata da me. Sono l’unico che lo sa, vero? I suoi fidati amici non hanno mai notato nulla, né hanno mai indagato. E’ triste, che il suo unico aiuto si trovi dalla parte del nemico, vero? -
- Si è vero, ma non importa fintanto che riuscirò a dimenticare. -
- Qual’è la ragione di questo suo desiderio così forte, che l’ha addirittura portata nel covo del nemico? - Piton la fissava come se già sapesse la risposta, ma lei voleva comunque dirglielo, perché dicendolo a voce alta avrebbe rafforzato la sua decisione.
- Perchè mi ha rovinato la vita. Voglio dimenticare, perché mi ha trasformata in ciò che non sono, mi rende impossibile dare tutta me stessa per la salvaguardia dei miei amici e sto mettendo in pericolo la nostra missione. Voglio dimenticare perché è stato tutto un’illusione, un sogno bello per un po', ma trasformato in un vero e proprrio incubo. Voglio ora svegliarmi e tornare ciò che ero, ne ho bisogno per la mia sanità mentale, ne ho bisogno per sopravvivere. -
- Chi le dice che lei non sia meglio adesso? Chi le dice che il suo cambiamento non l’abbia fatta diventare qualcosa di meglio rispetto a come era prima? - una cupa risata uscì dalla gola di Hermione.
- Migliore? Ho mentito per proteggerlo al mio migliore amico, gli ho lasciato una via di fuga la notte in cui avete ucciso Silente, ho distolto i pensieri di Harry da lui e ho modificato eventi e strade che, probabilmente ci avrebbero dato vittoria, solo per la sua sicurezza, mettendo in cambio in pericolo tutti noi. E lui? Lui è stato li fermo, impalato guardando mentre sua zia mi torturava, mentre io dentro morivo lentamente. -

- Le cose sono un po' diverse da come lei le ha viste, miss Granger e sono convinto che se sapesse...-
- Non devo più sapere nulla! - concluse per lui la ragazza.
- La conosco come una ragazza intelligente, che non si ferma all’apparenza. Perché non indaga più affondo in questo caso? -
- A lei cosa importa? Mi dica solo se può farlo o meno. - disse cercando di cambiare argomento, cercando di non pensare più. Le doleva la testa e non voleva più farsi domande, voleva solo risposte.
- Mi importa perché il più delle volte le apparenze ingannano. Ciò che sembra non è e ciò che è non sembra. - disse il preside enigmatico.
- Non ho voglia di giochi di parole mi dica, può farlo? Può cancellare solo determinati ricordi? -
- Posso si certo, ma non credo sia una buona idea. - fece l’uomo dai capelli corvini, incrociando le braccia al petto.
- Lo è si fidi. Il suo pupillo così sarà ancora più al sicuro: nessuno vedrà nulla sondandomi la mente se non il suo odio e disprezzo verso di me e verrà applaudito come un eroe per come mi ha trattata nel tempo. Oltre a ciò anche lei sarà più al sicuro e il suo patto, con Narcissa Malfoy non rischierà di vacillare. -
-Vedo che è stata messa al corrente pure del patto. Sorprendente. - fu l’osservazione per nulla sorpresa del professore.
- Bene allora se né è proprio convinta...Cominciamo. - con la bacchetta vece avvicinare lei ad una sedia e nuovamente incrociò le braccia al petto con tutta la sua proverbiale calma.

- Chi è Draco Malfoy? - chiese fissandola con interesse.
- Cosa? Sa bene chi è Draco Malfoy, il figlio di… - disse lei incredula.
- Non intendo dire chi è lui in generale, oggettivamente parlando. Affinché io capisca cosa devo cancellare dalla sua mente, signorina Granger, mi deve spiegare chi è per lei Draco Malfoy. Cosa rappresenta per lei e da cosa dovrei cancellare di lui. - un’espressione di consapevolezza si dipinse sul volto della riccia che fece cenno di aver capito.
- Allora ricominciamo: chi è Draco Malfoy? -
- E’ l’uomo che amo. Stiamo insieme, o meglio siamo stati insieme più o meno dal quarto anno, dalla sera del Ballo del Ceppo. Quando eravamo insieme eravamo felici, per lo meno in quegli instanti, ma bastavano per tenerci a galla nei peggiori momenti. Tante volte mi ha dato forza e coraggio, cosa inaspettata da uno come lui, ma devo dire la verità, le sue parole mi hanno sostenuta in tante battaglie, nonostante in passato avesse avuto per me solo parole di disprezzo. - cominciò lei perdendosi nei ricordi.

 

Where have you gone,
The beach is so cold in winter here
And where have I gone,
I wake in Montauk with you near.

- Capisco. Come vi siete conosciuti? - continuò l’uomo camminandole intorno tranquillamente con ancora le braccia incrociate sul petto.- Ci siamo conosciuti sull’Hogwarts Express, il primo anno. Io stavo cercando il rospo che Neville aveva perso e bussando ad uno degli scomparti mi aprì un ragazzo biondo platino. Rimasi subito colpita dal colore dei suoi occhi e per qualche secondo lo fissai rapita. Solo più tardi avrei scoperto che lui era rimasto più colpito di me, quando i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta. - Hermione abbasso il capo e si fisso le mani in cui si stava rigirando la bacchetta.- “Adorabile.” Cosa è successo poi? - la spronò Piton a continuare.
- Poi lui si è presentato dandomi la mano, ma quando sentì il mio cognome la ritrasse come scottato. Suppongo che non essendo il mio un cognome altisonante dentro di lui si siano accesi mille campanelli d’allarme. Aveva già capito che non ero una purosangue. -

- Cosa è successo al secondo anno? -
- Mi diede per la prima volta della Sanguesporco. Eravamo sul campo da Quidditch e si era creato un diverbio tra lui, Harry e Ron. -
-E tu da perfetta amica ti sei messa a difenderli, insultandolo in modo saccente come solo tu sapevi fare. - aggiunse lui in piedi dietro la riccia.
-Esattamente. Ho ipotizzato si fosse comprato l’ammissione anche se non era così, dicendogli indirettamente che era un buono a nulla. Volevo ferirlo, senza sapere che lui aveva armi più potenti con cui ferire me. - ghignò lei in un modo che a Severus ricordava tanto un certo biondo di loro conoscenza “oh Granger, non hai la benché minima idea di quanto lui ti abbia cambiata”.
- In realtà ora so che ha supplicato suo padre di allenarlo per tutta l’estate precedente, in modo tale che riuscisse ad entrare nella squadra. E devo riconoscere che era davvero bravo, il miglior cercatore dopo Harry, solo che allora non ero in grado di vederlo. -

 

- Cosa è successo invece al terzo anno? Cosa ti ha portata a schiaffeggiarlo brutalmente davanti ai tuoi e ai suoi amici? - lei sollevò di nuovo gli occhi sta volta ritrovandosi a fissare quelli scuri di Piton davanti a sé.
- Lo sanno tutti che l’ho schiaffeggiato perché voleva far uccidere Fierobecco. -
- N'è proprio sicura? È questa la sua risposta definitiva? - chiese sorridendo di traverso il professore.
- Scusi, ma è proprio necessario che io le racconti tutte queste cose che a quanto vedo, lei già conosce? Non è abbastanza la tortura di averlo vissuto, devo pure ricordarlo? - chiese lei alzandosi dalla sedia di scatto come una molla.
- Si sieda. È necessario, perché devo capire qual’è il momento preciso in cui ha capito di essere innamorata di lui. -
- Perché? Che differenza fa? -
- Perché è da quel momento che lei ha cominciato a cambiare e a legare indissolubilmente la sua vita a Draco Malfoy. È quello il momento di rottura con la vecchia sé. È quello il momento da cui dobbiamo partire per cancellare tutte quelle cose diciamo… belle che vi legano. Se non parto da quel preciso momento potrei cancellare ogni immagine che ha di Malfoy dalla sua testa, ma quello unico, insignificante momento in cui ha capito che lo ama, riporterà a galla ogni singolo ricordo, magari pure quelli che non sa di avere su di lui. Quindi se vuole il mio aiuto si sieda e mi dica ciò che ho bisogno di sapere senza farmi perdere altro tempo! - finì lui in tono severo. Lei si sedette nuovamente.

- Lo andai a trovare in infermeria. Dopo l’incidente con Fierobecco, stupidamente, volevo assicurarmi che stesse bene. Quando sono entrata lui stava dormendo, sembrava un angelo: capelli sparsi sul cuscino, respiro lento e tranquillo, così in pace con se stesso, in pace con il mondo. Quella è stata la prima volta. -
- La prima volta che cosa? -
- La prima volta che ho notato quanto fosse bello. Certo a livello logico sapevo che era un ragazzo attraente, ma non ho mai permesso a me stessa di guardarlo con altri occhi se non quelli del disprezzo. Mai, almeno fino a quel momento. Sulla scia di quei pensieri, la mia mano si è mossa di volontà propria e gli ho accarezzato i capelli poi il viso. Fu in quel momento che spalancò gli occhi e vi affogai dentro tutto quel mare in tempesta che si agitava dentro di lui. Afferrò la mia mano con il braccio libero, mi avvicinò a lui stringendomi con tale forza che pensavo volesse rompermi. Dentro i suoi occhi ho letto prima, paura, la stessa che credo albergasse anche nei miei. I nostri respiri si incrociarono ed eravamo come sospesi, immobili. Qualsiasi movimento sembrava presagire un disastro, mentre nella mia mente prendeva forma un pensiero così strano, da sembrarmi perverso: volevo baciarlo. - concluse lei abbassando le palpebre.
- In una frazione di secondo poi tutto si è sbriciolato appena realizzato ciò a cui stavo pensando, feci ogni cosa per scacciare quel pensiero e mascherarlo con finto ribrezzo. Lui me lo lesse in faccia e mi spinse quanto più lontano possibile dal suo letto, ferendomi ancora una volta con le sue parole velenose “stammi lontana Sanguemarcio, non vorrai infettarmi con le tue sudice mani.” -

- Imiti bene la sua voce.- fece il professore ironico.
- Mi è rimbombata nelle orecchie per anni.- gli fece eco la strega.
- Quindi lo schiaffo famigerato è stato dovuto anche a quello? -
- Già. Credo che a quel punto si erano accumulati un po' troppi insulti sulla mia testa. -
- Anche se in realtà è stata proprio lei a far capire al signor Malfoy quanto le facesse schifo averlo toccato. - le spiegò lui pacato.

 

- Ma andiamo avanti. Cosa è successo la sera del Ballo di preciso? -
- Tutti sanno della scenata che ho fatto a Ron, uccelli volanti e tutto. In pochi sanno però che subito dopo, sono andata a rifugiarmi in fondo alle scale nel corridoio che portava a Serpeverde, ed è li che lui mi ha trovata appoggiata alla parete di mattoni con lacrime che mi solcavano il viso. Aveva dimenticato mantello e giacca nella Sala e indossava solo la camicia, con la cravatta lasciata morbida e un paio di bottoni aperti. Aveva un bicchiere di Firewiskey in mano: “che fai, il tuo ragazzo ti gira le spalle e tu vai a piangere nella tana del serpente? – “Non è il mio ragazzo!” – gli risposi in modo così secco e brusco, che potei percepire il suo ghigno pur non guardandolo in faccia “Ah no? Allora che cos’è Granger?” – chiese lui ancora sondando il terreno – “Uno stupido. Ecco cos’è.” – lo sentii scendere le scale e vidi sventolare davanti al mio viso il bicchiere ambrato. “Oh, ecco una cosa su cui siamo d’accordo, Mezzosangue.” - “Sei qui per prendermi in giro furetto? Avanti accomodati.” – “No, mi pare che a questo ha ampiamente provveduto il tuo ragazzo.” - a quelle parole mi alzai di scatto per fronteggiarlo “Per l’ennesima volta non è il mio ragazzo! Tra me e Ron non c’è nulla se non amicizia e io faccio quello che voglio!” - sembravo così convinta che addirittura gli ho rubato dalle mani il bicchiere tracannandone il contenuto come la peggiore delle ubriacone - disse Hermione tornata al presente, ridendo di se stessa.

- Lui mi ha guadata come se ne fosse compiaciuto “Va bene allora miss-faccio-quello-che-voglio, provalo.” - mi fece sfidandomi. Sapeva bene che Hermione Granger non avrebbe mai lasciato una sfida non raccolta. ”E come?” - “Balla con me. Ora!” - penso di aver spalancato gli occhi come mai nella mia vita quando l’ho sentito pronunciare quelle parole - ”Hai bevuto per caso?” - “Può darsi, ma a me l’alcol, fa fare ciò che voglio.” - rispose lui lasciandomi ancora più interdetta di prima e di nuovo lo vidi: l’angelo. Era così bello e affascinante quella sera e mi fissava con occhi di metallo fuso. Forse con quel bicchiere mi ero ubriacata pure io, perché avevo perso il controllo del mio corpo e come l’anno prima le mie mani si mossero nella sua direzione. Lui mi circondò la vita e prese la mia mano sulla sua mentre l’altra si posava sulla sua spalla. Cominciammo a volteggiare sulle note di una lontana canzone che arrivava dalla Sala Grande fino alle scale. Lui era perfetto, a differenza di Krum, mi sembrava di danzare nell’aria dopotutto, mi dissi, lui era un angelo no? Solo ora capisco che pure il Demonio era un angelo di luce una volta, il più bello tra l’altro. -

- Non divagare Granger. -
- Senza volerlo, diedi voce ad un pensiero che mi tormentava in quel momento e che non mi permetteva di rilassarmi tra le sue braccia “Ti sto toccando, non ti fa schifo?” - lui respirò pesantemente, mi fece fare una giravolta e mi attirò a se di spalle - “E a te? Non fa schifo avere una serpe così vicino? - sussurrò al mio orecchio e inavvertitamente scese a baciarmi il collo. Pensai che fosse impazzito e che pure io lo ero perché da quel momento non feci altro che pensare a quanto avrei voluto baciarlo. Come se avesse captato i miei pensieri mi fece girare verso di lui e mi baciò, così dal nulla, a sorpresa, o meglio dal nulla credevo io. Quello poi, non era affatto un bacio normale. Pensavo che mi avrebbe risucchiato l’anima, e forse in parte ci è riuscito, mi stava letteralmente divorando le labbra. Mi staccai per prendere fiato e rispondere alla sua domanda di prima “No...” - gli dissi ad occhi socchiusi, ma lui interpretò male e cercò di staccarsi ed allontanarmi come quella volta in infermeria, ma allora non ero più disposta a lasciarglielo fare. Con ancora l’alcol in circolo e qualche grammo di follia, gli afferrai il viso e mi spiegai “No... non mi fai schifo..” - sicuramente Draco pensò che io invece, non necessitavo di una risposta, dal momento che tornò a baciarmi, sta volta più lentamente, più sensualmente percorrendo con la lingua le mie labbra ed ogni centimetro della mia bocca. Nessuno mi aveva mai baciata con tanto desiderio e credo che nessuno lo farà mai come lui.” -

-Oh per piacere, mi risparmi i dettagli. L’ha capito allora di esserne innamorata? -
- Oh, non lo so...forse. - rispose lei incerta stringendo gli occhi come a concentrarsi.
- Forse? Saprà pure come e perché e successo. -
- Deve durare molto ancora questa tortura? -
- Granger finché non mi dirà il momento preciso, credo di si, credo andremo per le lunghe. - fece Piton indifferente.

- Va bene allora! Non lo so, probabilmente è stato alla fine del quarto anno dopo la morte di Cedric. Tutte le volte in cui non sapevo che fare, o ero troppo turbata da qualcosa mi rifugiavo nel bagno di Mirtilla e da allora scoprì che per lui era lo stesso. Parlammo quella sera, ci urlammo contro, ma ciò che mi colpì di più fu che oltre a Silente, a noi e ovviamente a lei, professore, Draco era l’unico che sembrava credesse a Harry sul ritorno di Voldemort e per la prima volta lo vidi turbato e spaventato o meglio, terrorizzato. Quando l’ho capito venni investita da un affetto così profondo e da così tanta tenerezza che avrei voluto proteggerlo con tutte le mie forze. L’ho abbracciato e gli ho detto che sarebbe andato tutto bene “Da adesso in poi nulla andrà più bene Granger, nulla.” - mi rispose con un soffio di voce prima di posare nuovamente le sue labbra sulle mie. -
- Affetto e tenerezza, Granger, non sono abbastanza. -

- Abbiamo fatto l’amore quella sera. Su mantelli trasfigurati in coperte di seta rosso argento. Eh si, la pura e immacolata Hermione Granger lo ha fatto per la prima volta, con un ragazzino viziato e borioso sul pavimento di un bagno dove una ragazza è morta uccisa dal basilisco di Tom Riddle. Che squallore… -
- Nessuno ti sta giudicando Granger, per me puoi fare e pensare ciò che vuoi, ma potrebbe essere il ricordo giusto. - disse lui preparando la bacchetta e puntandola sulla fronte della ragazza.
- é rincuorante essere consolata da un Mangiamorte… - a quelle parole un fiotto di luce cristallina uscì dalla sua testa e Severus lo fermò in aria tra lei e lui. Vi erano raffigurati due corpi intrecciati ricoperti di rosso, la ragazza mordeva e graffiava le spalle di un ragazzo dai capelli color del grano che gli ricadevano umidi sugli occhi tenuti socchiusi mentre si spingeva dentro quel copro d’ambra a lui avvinghiato, tenendolo fermamente ancorato a sé. Piton fece una smorfia e con un incantesimo non verbale lo dissolse nell’aria senza lasciarvi tracce.

 

Remember the day
Cause this is what dreams should always be
I just want to stay
I just want to keep this dream in me.

- Chi è Draco Malfoy per Hermione Granger? - chiese alla ragazza che sembrava spaesata. Per un attimo lei esitò, poi si alzò girandogli le spalle.
- Non ha funzionato. So perfettamente chi è Draco Malfoy per me, mi manca semplicemente quel ricordo, anche se ora che ci penso sono comunque rimasti dei pezzi e ho il vago sospetto che quei pezzi si rincolleranno presto. Mi sono sbagliata pensando che potesse aiutarmi, l’incantesimo non funziona. -
- Non funziona perché non sei onesta. Tu sai perfettamente l’esatto momento in cui hai capito di essere innamorata di lui, ma a quanto pare non sei così disposta a lasciarlo andare come pensavi. Pensaci ancora se è effettivamente la cosa giusta da fare per te, e poi torna a disturbarmi. - fece l’uomo scocciato alle sue spalle mentre andava verso la porta ad aprirgliela.
- No! Questa è la cosa giusta, non vivrò tutta la mia vita con un vuoto dentro che dovrebbe occupare una persona che non mi amerà mai e che non merita il mio amore. Non sposerò un uomo con cui avrò dei figli, avendo un buco nero al posto del cuore. - gridò lei con rabbia.
- Fino a poco fa dicevi che potevi anche morire domani e ora hai già programmato la tua vita. Interessante. -
- Si potrei morire in questa insensata guerra, ma potrei anche vivere e non vivrò con questo vuoto, non combatterò con questa mancanza insensata, perché potrebbe uccidermi e un giorno so che lo farà, a meno che io non lo faccia sparire. - continuò lei ancora più convinta della sua decisione.

- E’ stato al quinto anno. Dopo che Harry lo aveva attraccato con uno dei suoi incantesimi presi dal diario del Principe Mezzosangue. -
- Ah, già il mio diario. -
- Avevo seguito Draco prima che Harry lo facesse. Ho visto nello specchio riflessa tutta la sua disperazione. Sapevo del marchio, molto prima di Harry e avevo cercato di sviare i suoi sospetti in tutti i modi, che sciocca! Quando Harry l’ha colpito lasciandolo in una pozza di sangue a terra, ho avuto l’impressione che avesse colpito anche me e sono rimasta paralizzata dalla paura nel cubicolo dietro a voi perciò nessuno di mi aveva notata. -
- è stato li che… -
- Non proprio. Dopo che lei l’ha lasciato sorvegliato in infermeria sono andata a trovarlo. Quando l’ho toccato le mie mani tremavano come possedute da una forza oscura. Avrei voluto curarlo immediatamente. Lui mise le sue mani sopra le mie ed in quel momento smisi di tremare. “Cosa fai qui? Qualcuno potrebbe vederti, il tuo “amichetto” Potter potrebbe vederti che vegli sul letto di un Mangiamorte” - “Sta zitto! Non importa non importa più niente ormai. Tu non sei un Mangiamorte!” - “Non lo hai notato allora? Quando sfioro il tuo corpo nudo quando ti tocco, ti accarezzo, non senti l’impronta del Marchio nero sulla tua pelle candida, eh Sanguesporco, dimmelo? - si era alzato dal letto per fronteggiarmi ma d'istinto gli diedi uno schiaffo così forte da farlo tornare seduto “Ciò che sento sono le tue mani mentre mi accarezzi Malfoy, sento il tuo desiderio e la tua passione avvolgermi e tenermi al sicuro. Sento il tuo cuore pulsare nelle tue vene all'unisono con il mio. Questo è ciò che sento, razza di idiota. “ - lui prese la mia mano e l’appoggiò suo viso dalla parte che prima avevo leso nella mia foga “L’idiota sei tu Granger. Io non ti merito. Tu sei il fuoco io il ghiaccio, tu sei coraggiosa io un codardo, tu sei libera io prigioniero, tu sei pura io nero come la pece, tu rappresenti il bene io il male, tu sei viva io un condannato a morte e ogni maledetto giorno morirei, se significasse vederti vivere una vita felice e prego Merlino che aiuti Potter nella sua missione suicida, affinché tu continui ad essere libera e spensierata.
Granger ascoltami bene perché non lo ripeterò un’altra volta: Weasley è un idiota patentato, ma è buono e
e ti ama di un amore puro e semplice. Io non ti merito, ma lui si. Con lui saresti felice, perché ti amerebbe come meriti come io non saprei mai fare.”

- Penso che questo sia stato il discorso meno egoista di tutta la vita di Draco Malfoy. Ha messo un altro prima di se e non un qualsiasi altro, ma una delle persone che più odiava. Mi stava spingendo deliberatamente nelle braccia del suo nemico, perché a suo avviso era migliore di lui. Sapevo che aveva ragione e sapevo che dovevo ascoltarlo, ma in quell’istante ho capito con ogni fibra del mio essere che io non amavo e non avrei mai potuto amare il meritevole Ron Weasley, perché ero irrimediabilmente innamorata di un Mangiamorte e non uno qualsiasi ma di Draco Malfoy. Non lo volevo ma era così, lo amavo e basta. - concluse Hermione con occhi vitrei sospesi a fissare il vuoto. Piton la osservò notando brillare due scie umide sulle sue guance.
- Bene, credo siamo arrivati alla fine Granger. Ora abbiamo il ricordo che volevamo, è pronta? - lei si girò per guardarlo in faccia ancora persa nei suoi pensieri.
- Pronta… - rispose atona.
- Solo un’ultima cosa Granger: quando tutto ciò verrà cancellato dalla tua mente, non ti aspettare di vivere come se nulla fosse. Ti resterà comunque un vuoto dentro, non ne conoscerai il motivo, non saprai a cosa collegarlo, ma togliere i ricordi non riparerà la tua anima. -
- Posso vivere con un vuoto indistinto, ma non con il vuoto a forma di Draco Malfoy. - Piton sorrise amaro, sembrava dispiaciuto o deluso, ma la riccia non ne diede molto peso.
- Va bene Granger, come preferisci. - il mago puntò di nuovo la bacchetta alla sua tempia sta volta e attraverso una formula, che lei non capì tirò fuori un’altra bolla luminosa che quando uscì le fece più male del previsto.

- Signorina Granger, lei non è mai andata d’accordo con il signor Draco Malfoy, non c’è mai stato un voi, lei non è mai andata in infermeria al quinto anno, non ha mai seguito il signor Potter al bagno di Mirtilla, non ha mai abbracciato Malfoy e non ha mai provato affetto o tenerezza verso di lui. Non c’è mai stato nessun bacio in fondo alle scale e nessuna notte di amore tra voi due. Hermione Granger ha donato la sua prima volta a Viktor Krum. Draco non l’ha mai seguita e lei non ha mai seguito lui. Non gli ha mai accarezzato la guancia e lui non l’ha mai trattenuta vicino a se. Non lo ha mai trovato attraente e oltre al disprezzo ciò che la lega a lui e l’intelligenza. Lei è sempre stata innamorata del signor Weasley, che è l’uomo migliore al mondo, dopo il suo migliore amico Potter. Tra lei è Malfoy l’unico momento tranquillo è stato quando vi siete conosciuti sull’espresso di Hogwards, ma eravate due estranei che si fissavano negli occhi, nulla di più. Lei è nel mio ufficio perché vuole sapere come aiutare il bambino sopravissuto a tenere Il Signore Oscuro fuori dalla sua mente e per qualche strana ragione si fida ancora di me. - Hermione chiuse gli occhi mentre sentiva fluire fuori dalla mente ogni singolo ricordo bello del suo angelo biondo, rivivendole come in un flashback ad una ad una per l’ultima volta, altre lacrime le scivolarono dagli occhi che spalancò come persa e poi, l’oblio.

The damage is done
The police are coming too slow now
I would have died
I would have loved you all my life
You're losing your memory now...

- Hermione Granger chi è Draco Malfoy? - chiese lui di nuovo guardandola ad occhi stretti.
- Che domanda? È il figlio di Lucius Malfoy e di … -
- Non intendo questo. Chi è Draco Malfoy per lei signorina Granger? - fu costretto a rispiegare il mago.
- Per me?… è il ragazzo che mi ha reso la vita un inferno a Hogwarts, borioso, viziato, arrogante. Mi odia per il mio sangue ed è un Mangiamorte che ha avuto l’incarico di uccidere Silente, portato poi a termine da lei perché lui è un codardo. Ancora mi chiedo cosa sono venuta a dare qua… - rispose lei infastidita da quella domanda.
- Perchè a quanto pare ancora si fida di me. - rispose lui come se nulla fosse. Dopo un altro quarto d’ora di inutili chiacchiere la ragazza riprese il suo mantello e scivolò fuori dalla porta dell’ufficio del preside senza guardarsi indietro.
- Puoi uscire ora. La tua personale e silenziosa tortura è finalmente finita Malfoy. - fece ironico l’uomo dai capelli corvini.

Dalla penombra dello studio, uscì una figura incappucciata.
- Molto divertente, Severus. - rispose quello abbassando il cappuccio del mantello e facendo spuntare una chioma color sabbia.
- Sai dovresti lavarti. -
- è l’ultimo dei miei pensieri, ma grazie del consiglio. – rispose il biondo con sorriso sghembo.
- Ti sei esposto facendo saltare la tua copertura portandola in salvo fuori dal Manor e la donna che ami ti ripaga così, facendoti diventare un mostro ai suoi occhi. Che ironia della sorte. -
- Hermione non dovrà mai saperlo. Deve continuare a credere che ha fatto tutto Dobby, salvando sia lei e i suoi amichetti. -
- Ah tranquillo Malfoy da me non uscirà una parola perché non me ne frega nulla della vostra vita. - fece indifferente il protettore del ragazzo.
- Apprezzo il suo interessamento. - ghignò in risposta Draco.
- Senza farti beccare, rintraccia a modo tuo madre e falle avere le informazioni che ti ho dato e per Merlino facciamola finita. -
- Sarà fatto. -

- Che aspetti, vatti a nascondere, oppure vuoi anche tu una cancellazione a lungo termine di ciò che ti lega alla strega più brillante di questa generazione? - gli chiese il mago curioso.
- No grazie. Per quanto possano far male, me li tengo e anche se vivessi altre mille vite le vivrei ancorato ad ogni singolo ricordo finché non bruceranno la mia anima infetta. -
- Ammirevole. E sai già come farai a vivere con questi ricordi senza che nessuno ne sospetti mai nulla, perché questo, fidati, è un amore di quelli da una sola volta nella vita. - commentò in tono solenne il moro. Draco ghignò e punto i suoi occhi in quelli di Severus come a volerlo sfidare.
- Farò esattamente come ha fatto lei. - fu la risposta tagliente del biondo che colpì il professore come un bolide in pieno viso. Lui non abbassò però gli occhi né fece trasparire alcuna emozione, ma ghignò in risposta.
- Almeno sei un Legilimens migliore di Potter. Va ora. - Malfoy indietreggiò rimettendosi il cappuccio, mentre il preside si diresse verso l’uscita abbandonando ben presto quello che era il suo nuovo ufficio, sbattendo la porta dietro di sé.

*Testo: Losing your memory di Ryan Star.

  
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