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Autore: Lucciola 67    26/11/2018    14 recensioni
Mentre André parla con Alain, Oscar affronta i propri demoni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono stravolta, sono rientrata da un doppio turno con André e Alain. Adesso sono nel mio ufficio, finalmente.
È stata una giornata veramente pesante, abbiamo salvato una ragazza di vita dal suo pappone, era completamente ubriaco, voleva darle fuoco. Alain è stato cruciale nell'immobilizzarlo. Spero che la ragazza sparisca prima che lui esca dalla cella nella quale l'ho fatto sbattere, e della quale avrei buttato la chiave.
Poi un fornaio.
Il fornaio che stava per essere appeso a un lampione non era del tutto innocente, ha alzato in maniera esponenziale il prezzo del pane, ma è mio dovere aiutare gli indifesi. E lui lo era, dal momento che erano cento contro uno.
Mi è tornato alla mente l'episodio di Saint'Antoine. André ed io eravamo al posto del fornaio, e Fersen, che ci ha salvati, al nostro.
Ma l'ultimo intervento è stato il peggiore.
Sono ancora con la schiena appoggiata alla porta dell'ufficio. Non riesco a fare un altro passo. Il pensiero è sempre rivolto a quel momento terribile, quando, appena affidato il pappone alle guardie carcerarie, abbiamo visto una ragazza molto giovane, vestita di stracci, gli occhi cerchiati di nero correrci incontro urlando e piangendo -" soldati, soldati vi prego aiutatemi. Il mio piccolo Philippe è scivolato nella Senna. Vi prego, vi prego... salvatelo "-
Tutti e tre all'unisono sproniamo i cavalli nella direzione che la ragazza ci indica.
Prima ancora che César si fermi io sono già a terra. Mi metto a correre verso la sponda, ma ho appena il tempo di vedere un minuscolo corpo trascinato via dalla corrente. Non ci credo, non può essere. Senza pensarci ulteriormente inizio a sfilarmi gli stivali, li getto a terra, mi sto per lanciare nelle acque torbide quando Alain mi si para davanti gridando -" no, comandante. È pericoloso, e poi ormai è tardi. FermateVi"-
Mi sento come impazzita di rabbia, cerco di scostarlo con tutta la forza che ho. Ma quanto è massiccio questo ragazzo. Gli urlo di levarsi, che io devo, voglio, almeno provare a salvarlo. Ma Alain non mi ascolta.
Tu non hai ancora detto o fatto niente, ma appena cerco di eludere l'attenzione di Alain, ecco che entri in azione.
Mi sento afferrare da dietro da due braccia forti che mi cingono la vita. Io non faccio resistenza, e le tue braccia mi tirano indietro, ma con delicatezza, finché la mia schiena aderisce al tuo petto. Sei così vicino che il tuo odore di uomo, sudore e inverno mi lasciano stordita.
Avvicini la tua bocca al mio orecchio e mi sussurri -" fermati Oscar. È troppo tardi, il bambino non ce l'ha fatta. Mi dispiace, Oscar. Mi dispiace..."-
Vorrei urlare, piangere, imprecare. Invece sto ferma, immobile nel tuo abbraccio caldo. Vorrei che tu ed io potessimo librarci in cielo dentro a una bolla di sapone, che potessimo volare in un luogo tutto nostro, allontanandoci per sempre da tutto questo dolore.
Solo noi. Vorrei che il tempo si fermasse, anzi che tornasse indietro. Ai tempi spensierati, quando pensavo di essere un maschio e non avevo paura di amarti.
Perché ho una paura fottuta, sai?
Io sono sempre stata sicura e soddisfatta della mia posizione nel mondo, poi è arrivato l' amore.
E io soldato di ghiaccio sono diventata una donna. Mi sono ritrovata in bilico tra essere e apparire.
Ma tu sei sempre stato l'unico a sapere nel profondo che io sono sempre stata una donna, e che non è una vergogna esserlo, non mi rende meno abile, meno attenta, meno letale. Sei sempre stato l'unico ad accettarmi in tutte le mie sfumature. Non uomo o donna ma semplicemente Oscar.
Scivolo con la schiena sulla superficie della porta, sono seduta a terra. L'unica a non accettarsi ero io.
Lacrime scendono copiose, finalmente. Tu mi ami, mi hai sempre amata. E io fingevo di non saperlo. Ma lo sapevo benissimo. Ma se ti avessi permesso di amarmi, il caos, l'imprevidibilita' avrebbero avuto la meglio, mi sarei distratta. Non sarei più stata un soldato perfetto. Ma tu non ti sei mai dato pervinto con me. Mi hai dimostrato esattamente l'opposto. L'amore vince su tutto ciò che lo circonda.
Anche su di me.
Io ti amo, André.
L'ho capito adesso che sono sola, che darei la vita per un tuo abbraccio.
Te lo voglio dire, anche se tu non mi amassi più.
Spero che tu non sia andato via, avevi la serata libera. Forse sei uscito con Alain. Vengo a cercarti.
Aspettami ancora una volta, una soltanto.
Non mi sento più in bilico. Ho capito quale è il mio posto nel mondo: accanto a te.
Mi alzo in piedi, non sono mai stata così sicura di qualcosa in vita mia.
Esco dal mio ufficio quasi di corsa, l'amore non può più aspettare. Vado verso le scuderie, il cuore in tumulto. Spero di vedere Alexander ancora al suo posto.
È lì, è ancora lì. Perdo un battito. Sicuramente sei ancora alle baracche.
Corro, ormai. Corro da te. Ti voglio vedere, ti voglio parlare.
Quasi sbatto contro Alain che guardandomi con un'espressione indecifrabile mi fa il saluto militare, battendo i tacchi degli stivali.
Tu sei seduto sulla tua branda, Alain ti chiede se ti ricordi ancora un tale discorso sdolcinato. Non so a cosa si stia riferendo. In realtà non mi importa.
Quando esce De Soisson rivolge uno sguardo enigmatico sia a te che a me.
Non gli presto attenzione, sono troppo concentrata a guardarti. Mi sembra che tu stia tremando. Poi sospiri, come a prendere coraggio e fai un passo verso di me.
Anche io sospiro, sei così bello. Faccio un passo anche io.
Allunghi una mano, la stringo. È forte e calda.
Se tu mi tieni non avrò mai più paura di cadere.
   
 
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