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Autore: mon_of_crazyy    01/12/2018    0 recensioni
Raccolta di storie autoconclusive ispirate alle immagini di Bungou stray dogs di Halloween.
Buona lettura
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 1.The white mum











Dazai stava osservando curioso e sorpreso il cassetto nel quale teneva le bene, si ricordava perfettamente di averne comprato un intero pacco due giorni prima.

Che fine avevano fatto? Di certo non le aveva usate tutte, lo sapeva perfettamente.

L’unica persona che era entrata nella sua stanza in quei due giorni era Kunikida che la sera prima l’aveva salvato da uno dei suoi tentati suicidi.

Possibile che le avesse prese? E per farci cosa poi?

Il moro guardò in cagnesco il fondo del cassetto vuoto per poi prendere il cellulare e comporre il numero del suo partner che, quando rispose non ebbe neppure il tempo di finire di dire ''pronto''.

Hai preso tu le mia bende, vero?

Chiese di getto, perplesso

Dall'altro capo, Kunikida si stropicciò gli occhi con fare stanco restando per qualche istante in silenzio.

Ma cosa ti stai inventando..? Non ho toccato la tua roba.

Rispose sospirando

Ci fu per qualche istante silenzio e poi...

E allora chi le ha prese..?

Pigolò come un bimbo capriccioso facendo infrangere pericolosamente la pazienza del biondo.

Dazai mi stai stufando, vedi di venire in agenzia, cercando di non morire per strada, e dopo penseremo alle tue bende

Concluse mettendo giù il telefono.

Il moro sospirò frustato poi prese la sua giacca e uscì, incamminandosi verso l’agenzia. In quel momento non aveva proprio voglia di tentare uno dei suoi suicidi.

Per lui era una bizzarra novità ma poi un pensiero più urgente attraversò la sua mente: Avrebbe chiesto a Rampo di risolvere quella questione, costringendo il ladro a fare un doppio suicidio per ripagarlo del danno: Ecco aveva trovato la soluzione perfetta e si sentì davvero fiero di se stesso.

Continuò a camminare poi, una volta arrivato, senza perdere tempo si diresse spedito verso la scrivania a cui Kunikida stava seduto.

...Allora..eccomi. Ora mi aiuti a trovare le mie bende, vero, Knikidakuunn..???

Miagolò dondolandosi in avanti

Quello, alzando gli occhi verso il suo collega, si tirò indietro gli occhiali fissandolo con aria a metà tra il truce e lo sconcertato.

Non so cosa dirti, chiedi a Ranpo

Rispose annoiato per poi tornare a lavorare.

Facendo spallucce, il moro si voltò verso il secondo membro più vecchio dell’agenzia che stava mangiucchiando un pacchetto di patatine

...Rampochaan...? dov'è che sono le mie bende?

Usò di nuovo il suo miglior tono supplichevole.

Ranpo lo guardò per qualche istante continuando imperterrito il suo pranzetto poi si fermò e sogghignando sotto i baffi gettò la busta vuota nel cestino aprendone subito una nuova.

...è semplice..

bofonchiò riprendendo a mangiare

Dazai iniziava ad essere un po’ spazientito e inarcando un sopracciglio si piegò verso di lui

...Ok, allora dove sono..?

Quello fece ancora un sorrisino malizioso e beffardo

Che giorno è oggi?

Chiese semplicemente e di nuovo, lo sguardo dell'aspirante suicida si fece confuso non arrivando a capire cosa potesse centrare il giorno con la scomparsa delle sue bende.

Naturalmente al moro non sfuggì quel dettaglio che lo fece ridere ancora tra una patatina e l'altra. Annoiato, Dazai sbuffò iniziando a comprendere che Ranpo non lo avrebbe aiutato più di tanto quindi guardò il calendario disperato: Era il 31 ottobre.

Cos'ha di speciale quel giorno?

Si chiese continuando a fissare il calendario sperando che gli arrivasse la soluzione ma niente, continuava a vagare nei dubbi finché qualcuno non catturò la sua attenzione

Ragazzi, chi vuol essere curato oggi?

Cinguettò Yosano entrando tutta felice e contenta nella stanza seguita da Jun'ichirō, che contrariamente, aveva una faccia da funerale, con sua sorella attaccata al braccio.

rinchiudetela da qualche parte!

Disse il rosso riuscendo a raggiungere e sedersi alla sua scrivania: Lei ovviamente ignorò quelle parole.

Che farete stasera?

Chiese invece, in direzione degli altri tre ragazzi presenti.

chiuso in casa, finendo il lavoro arretrato, bevendo della tisana rilassante.

Rispose prontamente Kunikida senza distogliere lo sguardo dallo schermo del pc

A scovare casi da risolvere

Continuò il moro e poi arrivò Dazai che, non capendo il perché di quella domanda fissò tutti con aria molto confusa

Cosa c’è di così importante oggi?

Ci fu un momento di assoluto silenzio in cui tutti i presenti passarono lo sguardo dall'uno all'altro per poi ridacchiare perplessi o sospirare allo stesso modo.

Ma come?! Oggi è Halloween!

Gli fece notare Naomi facendo una piroetta su se stessa.

Un piccolo lampo attraversò la mente del moro che si voltò a fissare Rampo

Ah..! Ecco la questione del giorno ma...cosa c'entrerebbe Halloween con le mie bende?!Chiese nuovamente

Ormai stanco di quella questione, stropicciando gli occhi, Kunikida fece un profondo respiro

Che qualcuno le avrà prese per fare una mummia. E non io.

Precisò seccato.

Lo vide aggrottare la fronte

Beh..allora chi? Sei l’unico ad essere entrato in casa mia ieri!

Gli fece notare.

Ed ecco che sulla fronte del biondo iniziò a battere pericolosamente una venetta

E che ne so io?! Lasciami lavorare in pace!

Ringhiò aggiustandosi gli occhiali sulla faccia, concentrandosi solo sullo scrivere al computer.

Dazai sospirò guardando il telefono sulla scrivania e, con un nuovo lampo di fulmine, lo prese, componendo un determinato numero.

Aspettò pazientemente e poi...

Che CAZZO vuoi?

chiese una voce MOLTO alterata dall’altra parte, lui ridacchiò.

Chuchu è bellissimo sentire la tua voce ma ho qualcosa da chiederti. Per caso ti sei infilato in camera mia la scorsa sera?

Chiese allegro.

Il rosso aveva inarcato un sopracciglio: Era uno scherzo o cosa?!

No, perché diavolo avrei dovuto? Non chiamarmi Chuchu e non rompermi le palle con le tue cazzate!

Ribatté bruscamente prima di chiudergli la chiamata in faccia, lasciando che rimasse a fissare muto l'apparecchio in mano.

Dazai fece un sospiro grattandosi la nuca per poi voltarsi verso Rampo

Tu sai chi è stato? Aiutami

Disse stanco

ovvio che lo so ma...no.

Rispose finendo nuovamente le patatine

...Ngh..a volte sei più cattivo di Kunikidakun

Pigolò facendo una smorfia mentre rivolgeva con insistenza lo sguardo verso lo schermo del suo pc, con tutto quello che aveva da fare.

Non ne ho per niente voglia

Pensò per poi guardare nella postazione difronte alla sua dove doveva esserci Atsushi, nella speranza di affibbiargli il proprio lavoro ma della tigre mannara non c’era ombra.

che fine ha fatto Atsushi-kun?

chiese verso Kunikida.

Aveva un impegno con quel Akutagawa

Rispose senza staccare gli occhi dal proprio lavoro, mentre Ranpo se la rise sotto i baffi. La cosa che non sfuggì a Dazai che lo fissò imbronciatissimo.

Dunque è stato Atsushi-kun a prendere le mie bende?

Borbottò

Forse

Rispose il detective sorridendo.

Senza una parola, il moro si alzò correndo fuori dall’agenzia verso la casa del suo sottoposto.

Durante il tragitto rischiò di essere investito ber ben tre volte, ma non se ne curò (cosa della quale si sarebbe pentito dopo) e arrivò in poco tempo alla casa dell’albino. Stava per bussare ma poi la porta si aprì rivelando un Atsushi ricoperto da testa a piedi dalle bende di Dazai.

Entrambi si guardarono: l’albino pietrificato sul posto, l'altro con un sopracciglio inarcato.

Oh? ma allora sei stato tu..

Commentò guardandolo un pochino male.

D-Dazai-san posso spiegar--

Tranquillo Atsushi-kun, mi ripagherai prima facendo il mio lavoro poi portandomi a bere fuori e infine facendo un suicidio di coppia con me!

Lo interruppe con un sorriso malizioso

E il povero Atsushi iniziò a sudare freddo.

C-che cosa? NO! Qualunque cosa, ma non questo!

Obiettò preoccupato cacciandosi in un guaio peggiore di questo. Quando aveva preso le bende senza permesso sperava che Danzai non se ne accorgesse, ma forse ne aveva prese troppo per fare quella maledettissima mummia. E pensare che lui nemmeno voleva fare la mummia, ma Akutagawa gli aveva imposto molto “gentilmente” quel costume in modo tale da non farlo riconoscere durante la festa della Port Mafia.

In ogni caso... venne riportato alla crudele realtà dal suo superiore che lo prese sotto spalla senza troppi complimenti

Allora se non vuoi morire insieme a me mi aiuterai con i miei prossimo suicidi, senza cercare di salvarmi e facendo il mio lavoro per tutto il mese

Disse sfoggiando ancora quel ghigno furbo.

Atsushi si limitò a sospirare e annuire pensando che era sempre meglio di morire con lui.

Perfetto, affare fatto! Buon halloween Atsushi-kun

Concluse Dazai incamminandosi verso l’agenzia per svolgere ciò che sarebbe stato l'ultimo lavoro per tutto il resto del mese, salutando tutto felice con la manina un'avvilita tigre mannara.
   
 
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