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Autore: ArIeL_91    05/12/2018    2 recensioni
Una storia scritta in prima persona, l'amore e l'odio tra i due protagonisti, che vedrà una svolta soltanto alla fine
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avevo il libro di pozioni davanti, seduta sulla scrivania della sala comune, tenevo un occhio sul libro e uno su quei due esseri  avvinghiati sulla poltrona accanto a me. Cercavo di concentrarmi, ma quel continuo sussurrare mi faceva andare fuori di testa, “che razza di imbecilli” pensai tra me e me, o forse non troppo dato che Harry, seduto accanto a me sorrise; < che hai da ridere tu? > sbottai girandomi, < sono innamorati Hermione > rispose di rimando, < bé, potrebbero fare le loro cose lontano da me, e invece no, meglio se le fanno davanti a tutti > , <  mi fanno vomitare > continuai sottolineando con forza una riga del libro, Harry mi guardò con un misto di ironia e tenerezza per poi tornare con lo sguardo sul suo libro.  Ron stava con Lavanda da qualche mese, ed erano veramente la cosa più urticante che potesse succedermi, li odiavo con tutta me stessa, tra l’altro con Ron non ci parlavamo più, e la cosa era diventata ancora più fastidiosa, niente più studio in tre, niente risate, niente litigi, che per quanto fossero odiosi mi facevano sentire viva, cosa che da quando lui stava con Lavanda non succedeva più. Chiusi il libro con forza, la concentrazione stava a zero, e mi alzai furente, < dove vai? > mi chiese Harry, e lessi nei suoi occhi un po’ di paura, < via, Harry, vado in qualsiasi posto, riesca a studiare in pace > risposi cercando di chiudere il tappo del vasetto dell’inchiostro, < accidenti, lo vedi? Non me ne va mai bene una > continuai arrabbiata, mentre cercavo di bloccare la fuoriuscita dell’inchiostro dal vasetto, < Hermione secondo me dovresti calmarti > riprese Harry, adesso evidentemente spaventato, io mi bloccai, respirai a fondo e mi girai verso di lui, < io sono calma Harry > dissi,  < vedi, se fossi arrabbiata, li avrei già schiantati da qualche parte, come vedi sono calmissima, perché loro sono ancora li > gli sussurrai,Harry accennò una risata, mentre io mi dirigevo verso la porta d’ingresso della sala comune,vidi Ron staccarsi da lei e girare lo sguardo verso di me, mentre io adesso lo guardavo con rabbia, < Hermione attenta > sentì urlare da dietro e poi caddi a terra.
Mi trovavo in infermeria,i raggi del sole entravano caldi dalla finestra, ero un po’ confusa, accanto a me una sedia vuota rivolta verso il mio letto, mi faceva immaginare che Ron fosse stato qui, sul tavolo un bicchiere d’acqua e il mio libro di pozioni rovinato dall’inchiostro, a terra ai piedi delle coperte un foglio di pergamena accartocciato, lo presi e facendo in modo di non strapparlo lo apri, riconobbi all’istante la calligrafia di Lavanda, solo lei poteva mettere cuoricini in tutte le lettere dell’alfabeto, pensai di bloccarmi alla prima parola ma poi iniziai a leggere a mente, “Ciao RonRon, ti scrivo questa lettera per dirti che ti amo tanto… ecc.. l’amore…. E via dicendo” strappai quella pergamena con tutta la forza di cui ero a conoscenza, e realizzai che Ron sicuramente era stato qui. Mentre risistemavo tutto dentro la borsa, sentii dei sussurri dietro la porta, e poi qualcuno la apri di scatto, mi chiese Harry salutando con una mano Cho fuori dall’infermeria, < bene, stavo sistemando le mie cose > dissi distratta < ma cosa mi è successo? > gli chiesi poi guardandolo, < in pratica è entrato Dean mentre tu eri girata e ti ha dato una gomitata in testa, e hai perso i sensi > disse lui trattenendosi un pò dal ridere < quindi come una cretina > continuai < chissà lavanda che risate si sarà fatta > sussurrai stringendo i pugni, < non proprio > sbottò Harry, io rimasi un po’ indifferente mentre uscivamo dall’infermeria, < perché? > gli domandai dopo un po’, Harry si fermò e prese coraggio, < non so se dovrei dirtelo, in realtà > disse incerto, < Ron è volato dalla poltrona appena sei caduta a terra, Lavanda era furiosa perché nell’alzarsi non si è preoccupato di lei > , io scoppiai a ridere come non facevo più da tempo,< ti prego Harry dimmi che stai scherzando > continuai ridendo, <  no Herm è successo davvero, che io sappia non hanno ancora chiarito, Ron non sa come giustificarle quel comportamento > disse riprendendo a camminare, < ma dimmi, è stato in infermeria? > , < si è rimasto con te qualche ora > rispose ed insieme entrammo in aula per la lezione. Prendemmo posto nella terza fila, accanto a noi nel banco a lato, Ron e Lavanda, tanto per cambiare, < non avevi detto che non avevano risolto > dissi a denti stretti rivolgendomi ad Harry, lui si girò verso di loro, nel momento in cui Lavanda gli stampava un bacio sulle labbra, < non lo so Herm, stamattina non erano così, devono aver chiarito adesso > rispose cercando di giustificarsi, morivo dalla voglia di sbattergli in faccia i resti quella pergamena che avevo ancora in tasca, apri il libro e per qualche ora smisi di pensare a quei due. <  Ron mi sembra diverso comunque > riprese Harry mentre insieme ci alzavamo, il suono della campana aveva dato il via nuovamente allo scorrere dei miei pensieri verso Ron e lavanda, < trovi?! Bé io penso sia sempre il solito insensibile > gli risposi infastidita, < dai su Hermione, è pur sempre il tuo migliore amico > , < era, Harry, era il mio migliore amico > cercai di correggerlo, ma lui mi diede una piccola spinta nel braccio per farmi notare una figura in fondo al corridoio, Ron stava venendo verso di noi, e più si avvicinava, più sentivo la rabbia salire dentro di me. Ero sicura che avrei perso il controllo, che gli avrei urlato chissà cosa, avevo paura di me stessa e di come potevo comportarmi, non ci parlavamo più da mesi, anche se ero sempre stata tentata nei momenti in cui si staccava da quella piovra, a parlargli, tuttavia cercai di reggermi almeno in piedi di fronte a quegli occhi azzurri, nessuno sapeva dei miei sentimenti verso Ron, a parte Harry forse che lo aveva capito da un pezzo. < Hermione, come stai? > mi chiese Ron cercando di riprendere fiato, < a te che importa, eh Ron? > risposi secca < Lavanda è andata ad incipriarsi il naso, e ti ha lasciato due minuti di libertà? > continuai, < Herm… > stava per iniziare Harry, < zitto Harry > mi girai verso di lui fulminandolo con gli occhi, Ron nel frattempo era diventato rosso in viso, < volevo solo sapere come stavi > riprese proprio lui mentre si sistemava lo zaino sulla spalla, < sto benissimo Ronald, grazie per esserti interessato dopo due mesi di silenzio > sbottai adesso arrabbiata, < sei stata tu che non hai voluto più rivolgermi la parola > ribatté di colpo, ed i suoi occhi diventarono un po’ più scuri, < Harry andiamo per favore … > continuai subito superando Ron, Harry mi segui senza dire niente, ma vidi lanciare un occhiata a Ron come per dirgli di lasciare perdere, < ah, e già che ci sei,Ron, la prossima volta che vieni a trovarmi … > dissi ed una lacrima scese dai miei occhi, < … tieni le cose che non vuoi perdere, strette nelle tasche dei tuoi pantaloni > finì asciugandomi con una mano il viso, presi dalla tasca della divisa il cumulo di carta strappata, e lo poggiai con forza sul tavolino accanto a noi, poi girandomi me ne andai con Harry a fianco. < Non pensi di aver esagerato, hermione? > mi chiese Harry non appena entrammo in sala comune,io cercavo ancora di nascondere le lacrime, ero arrabbiata, delusa, infastidita e tremendamente innamorata di lui, il pensiero di vederlo sempre tra le braccia di quell’oca mi faceva stare malissimo; mi sedetti sfinita sul divano buttando a terra la borsa con i libri, mi guardai intorno per vedere se ci fosse qualcuno, ma per fortuna erano tutti a pranzo, < Harry, io … so che sono stata esagerata > dissi con la voce spezzata dal pianto,< ma.. non riesco … capisci.. > ogni parola era come un macigno dentro di me, < lo amo, e non posso fare finta di niente > Harry mi guardava senza dire parola,< e poi.. lo vedi che la guarda, è innamorato io lo so, conosco i suoi occhi Harry > conclusi piangendo, lui si avvicinò e mi abbracciò, < Hermione vedrai ch gli passerà > disse, < che mi passerà vorrai dire > risposi alzando il viso dalla sua spalla, < no, che gli passerà, gli passerà sicuramente > concluse e fece come per ridere, io lo guardai e scoppiai a ridere, < dai, herm, chi starebbe mai tutto questo tempo con una come LavLav per favore… > continuò vedendo che io non smettevo di ridere, mi asciugò con una mano le lacrime,< grazie Harry > gli sussurrai poi abbracciandolo nuovamente. Ron continuava a non parlarmi, e la mia rabbia dopo lo sfogo con Harry si placò quasi del tutto, era sopraggiunta l’indifferenza, dove c’erano loro, non c’ero io, passavo ore in biblioteca, mi dedicavo allo studio più di tutto, avevo preso coscienza dentro di me, che uno come Ron non poteva stare per sempre con una come quella,io e lui ci conoscevamo da troppo tempo e sapevo di conoscerlo a fondo, sapevo le sue paure, i suoi piatti preferiti, sapevo quanto odiava il maglione che ogni anno gli regalava sua madre per Natale, sapevo dei suoi cambi d’umore, di suoi respiri, lo conoscevo benissimo, e mi sembrava impossibile poter immaginare una vita senza di lui. Quel giorno uscì dalla biblioteca un pò prima di cena, avevo finito tutti i compiti e mi sentivo davvero stanca, mentre tornavo in sala comune, dietro ad un corridoio sentii delle voci, “ronron ma che hai? Sei diverso?” dovevano essere Ron e lavanda, “ti prego, te l’ho già detto qualche giorno fa, è meglio se la chiudiamo ”disse Ron, ed il mio cuore fece un salto dal petto alla gola, bloccandomi anche il respiro, “ronron ma perché? C’è un'altra dimmelo” continuò lei con la vocina da stupida, “non c’è nessun altra lavanda,è che non va più”, “c’entra Hermione vero?”, “è lei che vuoi vero?!”, seguì un lungo silenzio, poi sentì i passi di lei sempre più vicini, mi nascosi dietro una statua e intravidi Lavanda correre piangendo.
Decisi che non c’era momento migliore di quello per andarmene, girai l’angolo e mi ritrovai faccia a faccia con Ron, < Hermione > disse sorpreso allontanandosi < ciao Ron > dissi abbassando la testa e sperando di non arrossire, < che ci fai qui?! Hai sentito qualcosa?! > continuò quasi spaventato, < no, io … non ho sentito niente > mentii, ma sapevo che Ron aveva capito, mi guardò con l’aria di chi sa che stai mentendo,<  bé menomale, non è stata una conversazione piacevole > disse ridendo, < stavo andando in sala comune, tu vieni? > gli domandai senza poterne fare a meno, < bé, si certo, andiamo > concluse, restammo in silenzio per tutto il tragitto fino ad arrivare in sala comune. La sala era vuota, era già ora di cena,Ron salì le scale del dormitorio per andare a posare la borsa dei libri e poi scese di corsa, < non vieni a cena? > mi chiese in maniera molto dolce, io lo guardai, < no Ron grazie, non ho molta fame > gli risposi, < scusami per come mi sono comportata in questi mesi > continuai avvicinandomi, < lo stupido sono io >, < avrei dovuto capirlo subito > disse, e notai le sue orecchie diventare rosse, < capire cosa? >, < che Lavanda non fa per me >, < quindi non state più insieme? > gli chiesi sperando di non essere scoperta, < dai Herm, so benissimo quando menti > mi prese le mani guardandomi con una dolcezza disarmante, mi si riempirono gli occhi di lacrime alla velocità della luce, < non me ne sono accorto finché non t’ho vista piangere Hermione > continuò lui < non avevo capito, quanto potessi starci male, e nemmeno ciò che veramente ho sempre provato per te > ogni parola che usciva dalla sua bocca corrispondeva ad una lacrima, non sapevo se quello che provavo era gioia o rabbia,<  Ron, io …  > iniziai ma lui mi zittì con uno sguardo,< Herm è te che amo > < è sempre stato così, solo che non me ne sono mai reso conto > mi disse sorridendo, io lo guardai incredula adesso potevo dirglielo,< ti amo anche io Ron > conclusi, mentre ci stringevamo nell’ennesimo abbraccio.
   
 
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